Joe Rokocoko

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Joe Rokocoko
Rokocoko durante un allenamento nel 2010
Dati biografici
Paese Bandiera delle Figi Figi
Altezza 189 cm
Peso 104 kg
Rugby a 15
Union Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Ruolo Tre quarti ala
Ritirato 2019
Carriera
Attività provinciale
2004-11Auckland37 (80)
Attività di club[1]
2011-15Bayonne85 (95)
2015-19Racing 9272 (60)
Attività in franchise
2003-11Blues96 (195)
Attività da giocatore internazionale
2003-10Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda68 (230)
Palmarès internazionale
3º posto  Coppa del Mondo 2003

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 3 novembre 2019

Joe Rokocoko, vero nome Josevata Taliga Rokocoko (pr. rokoˈðoko; Nadi, 6 giugno 1983), è un ex rugbista a 15 neozelandese di origine figiana, che giocava nel ruolo di tre quarti ala. Nella sua carriera ha vestito 68 volte la maglia degli All Blacks.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Nadi, nelle Figi, Rokocoko crebbe ad Auckland, in Nuova Zelanda, fin dall'età di cinque anni[1]; studente alla James Cook High School, vinse una borsa di studio al Saint Kentingern College di Manukau per le sue abilità rugbistiche[2].

Inizialmente selezionato per la Nuova Zelanda Under-16[1], militò anche nell'Under-19 e anche nella nazionale a sette prima di venire chiamato dal C.T. John Mitchell in prima squadra[1]: all'epoca, era il 2003, Rokocoko aveva una stagione di Super 12 alle spalle, ma conclusasi con la vittoria del titolo nelle file dei Blues, la franchise di Auckland.

Il debutto internazionale fu una sconfitta interna contro l'Inghilterra per 13-15 a Wellington e, nelle successive gare prima della Coppa del Mondo di rugby 2003, Rokocoko mise a segno 11 mete in sei gare contro avversari come Galles, Australia e Sudafrica[1], anche se nella successiva rassegna mondiale gli All Blacks si classificarono solo terzi dopo la sconfitta in semifinale proprio contro l'Australia.

Nel 2005 fece parte della squadra che realizzò il suo primo Grande Slam nelle Isole britanniche dal 1978, e fu convocato nella successiva Coppa del Mondo di rugby 2007 in Francia, dove tuttavia la Nuova Zelanda uscì ai quarti di finale per mano della formazione di casa; l'anno successivo ripeté lo Slam vincendo tutti i quattro incontri con Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, e analoga performance ottenne due anni più tardi nel corso del tour neozelandese del 2010; quest'ultimo fu la più recente apparizione internazionale di Rokocoko, che a tutt'oggi vanta 46 mete in Nazionale, che ne fanno, al pari di Chris Cullen, il miglior marcatore per gli All Blacks dopo Doug Howlett (49).

Nonostante il suo prolungamento di contratto con la Federazione neozelandese al fine di poter essere disponibile per la Coppa del Mondo di rugby 2011[3], il C.T. Henry già da maggio fece capire che il giocatore non rientrava nei suoi piani[4], e poche settimane più tardi Rokocoko siglò un accordo biennale con la squadra francese del Bayonne, con opzione per un terzo[5], a partire dalla fine della competizione mondiale.

Rokocoko vanta, inoltre, diversi inviti nei Barbarians, il primo dei quali nel 2007 per un incontro con un XV del Sudafrica neocampione del mondo[6].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) No ordinary Joe, Rokocoko speeds towards record, in The Guardian, 6 ottobre 2003. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  2. ^ (EN) High school rugby stakes, in TV New Zealand, 5 maggio 2010. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  3. ^ (EN) Rokocoko commits to possible World Cup, in TV New Zealand, 17 settembre 2010. URL consultato il 19 febbraio 2011.
  4. ^ (EN) Wynne Gray, Rokocoko waits with one foot out door, in The New Zealand Herald, 6 maggio 2011. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  5. ^ (EN) Rugby: Rokocoko joins Bayonne [collegamento interrotto], in Otago Daily Times, 24 maggio 2011. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  6. ^ (EN) Barbarians 22-5 South Africa, su BBC, 1º dicembre 2007. URL consultato il 19 febbraio 2013.

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