Glorfindel
Glorfindel | |
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Universo | Arda |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | J. R. R. Tolkien |
1ª app. in | Il Silmarillion |
Ultima app. in | Il Signore degli Anelli |
Interpretato da | Jarl Benzon |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Elfo |
Sesso | Maschio |
Etnia | Noldor o Vanyar |
Luogo di nascita | Aman |
Data di nascita | Anni degli Alberi |
«D'un tratto apparve un cavallo bianco che correva veloce, risplendente nelle ombre del crepuscolo. La sua bardatura scintillava e sfavillava come tempestata di gemme brillanti simili a stelle vive. La cappa del cavaliere sventolava dietro, ed il cappuccio gli ricadeva sulle spalle; i capelli dorati ondeggiavano al vento. A Frodo pareva che una luce bianca emanasse dalla figura e dalle vesti del cavaliere. [...] Il suo linguaggio e la voce limpida e squillante dissiparono gli ultimi dubbi: il cavaliere apparteneva alla Gente Elfica. Nessun altro nel vasto mondo aveva una voce così bella e soave all'udito. Ma nel suo richiamo sembrava vi fosse un non so che di timore o di fretta, ed essi videro che le parole che scambiava con Grampasso erano rapide ed urgenti. Questi fece loro cenno di avvicinarsi, e gli Hobbit lasciarono i cespugli e si precipitarono sulla Via. «Questi è Glorfindel, e vive nella casa di Elrond», disse Grampasso.» |
(J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli.[1]) |
Glorfindel di Imladris (prima conosciuto come Glorfindel di Gondolin) è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Compare ne Il Silmarillion e ne Il Signore degli Anelli.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Elfo nobile d'animo e potente, ha un passato avvolto nell'ombra. Appartiene ai Noldor o ai Vanyar: potrebbe essere imparentato con Ingwë o Finwë, dato che Gandalf lo definisce "Signore Elfico di una casata principesca".[2]
Durante la Prima Era viveva a Gondolin ed era il signore della casata del fiore dorato, partecipò alla battaglia delle Innumerevoli Lacrime, tuttavia l'arrivo dell'esercito a Gondolin a nulla valse per ribaltare le sorti della disastrosa battaglia. Combatté durante l'assedio di Gondolin ma cadde combattendo contro un Balrog (che insieme a numerosi orchi aveva assaltato i superstiti in fuga dalla città in rovina), accompagnandolo nell'abisso e morendo con lui (gli elfi si possono reincarnare nello stesso corpo di prima, conservando i loro ricordi), e allora si può ben comprendere perché persino i malvagi Nazgûl lo temessero.
Durante la Seconda Era fa ritorno nella Terra di Mezzo.
Durante la Terza Era ha avuto, in tempi ben più remoti rispetto alle vicende de Il Signore degli Anelli, una parte importante nelle guerre contro il più potente schiavo dell'Anello, il Re di Angmar, ed è lui a profetizzare che questi non sarebbe morto per mano di un uomo.[3]
«Non l'inseguire! Non tornerà nella sua terra. Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo.» |
(Glorfindel, Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re - J. R. R. Tolkien[3]) |
Molti anni dopo è lui a salvare Frodo, quando era inseguito dai Nazgûl, e a condurlo a Gran Burrone prestandogli il suo cavallo, Asfaloth.[1]
Il "problema" di Glorfindel[modifica | modifica wikitesto]
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Christopher Tolkien dice in The Return of the Shadow[4] che suo padre "pensò molto al caso di Glorfindel" e decise che "era un uso casuale" di un nome preso da Il Silmarillion che avrebbe cambiato, se se ne fosse accorto prima. Infatti Tolkien aveva l'abitudine di cambiare spesso i nomi durante le varie stesure dei suoi racconti, e in alcuni casi rischiava di confondersi. Infatti nel caso di Glorfindel, delle note sul Consiglio di Elrond dicevano "Glorfindel parla del suo antenato a Gondolin": appare quindi evidente che a quello stadio i due Glorfindel erano, nelle sue intenzioni, due personaggi distinti. Questo si può spiegare con il fatto che Tolkien era disorganizzato, perdeva i suoi appunti e doveva spesso lavorare a memoria. La modifica viene però scartata, e visto che il nome era ormai stato inserito nel racconto, Tolkien ideò una soluzione (come è documentato in The Peoples of Middle-earth): Glorfindel fu inviato nella Terra di Mezzo dai Valar all'inizio della Seconda Era, come una sorta di predecessore degli Istari, e, in una versione differente, insieme agli Stregoni Blu. Ad un certo punto Tolkien pensò addirittura a Glorfindel come uno dei due Stregoni, ma rigettò l'idea in quanto gli Eldar non erano stati concepiti come possibilità per gli Stregoni, i quali Tolkien aveva deciso potessero essere solo Maiar. Probabilmente il problema di Glorfindel poteva essere risolto semplicemente cambiando il nome del Glorfindel di Gondolin, ma Tolkien era restio a farlo, così come sempre fu restio ad apportare cambiamenti alla Caduta.
Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]
Il personaggio è stato tagliato nella celebre trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Il suo posto, infatti, è stato preso da Arwen che nella trasposizione ha un ruolo maggiore rispetto al romanzo. Anche nella trasposizione cinematografica del 1978 il personaggio di Glorfindel non è presente e stavolta il suo posto viene preso da Legolas.
Glorfindel è un personaggio eroe del gioco Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2. Nella campagna si unisce a Glóin come segno di alleanza tra nani ed elfi dopo l'assedio dei goblin a Gran Burrone.
Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]
- Glorfindel è citato in una scena del film Sopravvissuto - The Martian, di Ridley Scott. Durante una riunione (segreta, e pertanto convocata sotto il nome di "Progetto Elrond") per capire come salvare il protagonista, bloccato su Marte, il direttore della NASA Teddy Sanders dice che, se quella riunione deve prendere il nome dal Consiglio di Elrond, allora lui vuole come nome in codice "Glorfindel".
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, cap. 12 (libro primo) - "Fuga al Guado".
- ^ J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, cap. 1 (libro secondo) - "Molti incontri".
- ^ a b J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, appendice A - "Annali dei Re e Governatori".
- ^ Inedito in italiano, è il sesto volume dell'opera in dodici volumi The History of Middle-earth e fa parte, assieme ai volumi da 7 a 9, di un'ulteriore suddivisione in quattro volumi compresi sotto il titolo di The History of The Lord of the Rings (La storia del Signore degli Anelli) e dedicati ad illustrare, capitolo per capitolo, la genesi letteraria de Il Signore degli Anelli.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani, 2000, ISBN 978-88-452-9005-3.