Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring) è un film colossal del 2001 diretto da Peter Jackson.
Tratto dall'omonima prima parte del romanzo di J. R. R. Tolkien,[4] è il primo lungometraggio della trilogia de Il Signore degli Anelli, seguito da Il Signore degli Anelli - Le due torri e da Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, basati sul secondo e terzo volume dei romanzi.
Acclamato dalla critica e dal pubblico, ottenne vari riconoscimenti tra cui 4 premi Oscar su 13 candidature e 4 British Academy Film Awards. Nel 2007, l'AFI lo inserì al cinquantesimo posto nella classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi[5] e al secondo posto nella classifica dei dieci migliori film fantasy di tutti i tempi nell'AFI's 10 Top 10 della American Film Institute.[6][7] Il film occupa il 24º posto nella lista del 2008 dell'Empire dei 500 migliori film di tutti i tempi.[8] Nel 2021 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[9]
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Nella Seconda Era, Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, donò tre anelli ai re degli elfi, sette ai re dei nani e nove ai re degli uomini; tutti loro, però, furono ingannati dall'Oscuro Signore, il quale forgiò l'Unico Anello, in grado di controllare tutti gli altri. Nella battaglia contro Sauron, Isildur, figlio del re degli uomini Elendil, tagliò a Sauron il dito al quale era infilato l'Anello, ottenendo così la vittoria. Egli, preso l'Anello, si lasciò corrompere dal suo potere e ignorò il consiglio dell'elfo Elrond di gettarlo tra le fiamme del vulcano Monte Fato, per sconfiggere definitivamente il nemico. Questa scelta gli costò la vita, portò alla rovina la razza degli uomini e alla perdita dell'Unico Anello il quale, in seguito, pervenne alla creatura Gollum, anche lui consumato dal suo potere. L'Anello, infine, abbandonò Gollum e fu raccolto dall'hobbit Bilbo Baggins.
Nel presente, lo stregone Gandalf il Grigio arriva a Hobbiville per i festeggiamenti dei 111 anni del suo amico Bilbo il quale, durante la festa, indossa l'Anello e scompare, con l'intenzione di fuggire a Gran Burrone; Gandalf però lo convince a lasciare l'Anello al nipote Frodo Baggins. Dopo qualche tempo, Gandalf torna a Hobbiville e studia l'Anello, scoprendo, gettandolo nel fuoco, un'incisione in Linguaggio nero, capendo che Sauron è tornato e ha inviato i Nazgûl, spettri che un tempo erano i nove re umani, a cercare l'Anello. Frodo parte per il villaggio di Brea, accompagnato dal suo giardiniere Samvise "Sam" Gamgee, mentre Gandalf si dirige a Isengard per riferire a Saruman il Bianco, capo dell'Ordine degli stregoni, quanto accaduto e ottenere consigli. Saruman, tuttavia, ha deciso di schierarsi dalla parte di Sauron: nasce così uno scontro, da cui Gandalf esce sconfitto venendo imprigionato nella torre di Orthanc. Saruman, su ordine di Sauron, crea un esercito di orchi Uruk-hai, molto più potenti dei normali orchi; nel frattempo, Gandalf scappa con l'aiuto della Grande Aquila Gwaihir.
Al viaggio di Frodo e Sam si uniscono anche gli hobbit Meriadoc "Merry" Brandibuck e Peregrino "Pipino" Tuc; i quattro vengono intercettati dai Cavalieri Neri, ma riescono a raggiungere la locanda del Puledro Impennato a Brea, dove Gandalf aveva loro dato appuntamento; ma lo stregone è assente. Frodo, per sbaglio, indossa l'Anello, attirando così i Cavalieri Neri, i quali raggiungono Brea per attaccare gli hobbit, ma un ramingo, conosciuto come Grampasso, li salva, per poi partire con loro per Gran Burrone. Durante la sosta a Colle Vento, però, sono raggiunti dai Nazgûl, il cui capo ferisce Frodo con un pugnale di Morgul. Frodo, però, viene soccorso dalla principessa Arwen, figlia di Elrond, che lo conduce a Gran Burrone proteggendolo dai nove spettri: qui Frodo viene curato e, al suo risveglio, incontra Gandalf, i suoi amici hobbit e anche suo zio Bilbo. Elrond convoca a Gran Burrone un consiglio con i rappresentanti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, tra cui: Gimli per i nani, Legolas per gli elfi e Boromir per gli uomini. Viene deciso di distruggere l'Anello gettandolo nel Monte Fato, dove fu forgiato. Frodo si offre per compiere la missione e a lui si uniscono Gandalf, Grampasso (il cui vero nome è Aragorn, erede di Isildur e del trono di Gondor), Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Merry e Pipino.
La Compagnia si dirige alla Breccia di Rohan ma, essendo il passaggio sorvegliato dalle spie di Saruman, decide di affrontare il passo di Caradhras. Saruman, però, ostacola il gruppo, costringendolo a passare per le miniere di Moria, regno di Balin, cugino di Gimli. Giunti alle miniere scoprono che tutti i nani sono stati sterminati dai goblin. Durante il viaggio, Frodo e Gandalf si accorgono che la Compagnia è seguita da Gollum, che si credeva fosse ancora imprigionato a Barad-dûr, fortezza di Sauron. La Compagnia giunge alla tomba di Balin, dove viene attaccata dai goblin e da un troll di caverna. I nove compagni, dopo averli sconfitti, si recano al ponte di Khazad-dûm, dove li aggredisce un Balrog, un demone del mondo antico: Gandalf, per salvare la Compagnia, si scontra con lui e, apparentemente, ha la meglio, facendo precipitare il mostro nell'abisso; il Balrog, però, usa la sua frusta infuocata per trascinarlo con sé. Aragorn guida la Compagnia al bosco di Lothlórien, regno di Celeborn e della dama della luce Galadriel. La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continua il viaggio lungo il fiume. Nel frattempo, gli Uruk-hai di Saruman, comandati da Lurtz, sono sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare gli hobbit e portarli vivi al cospetto dello stregone.
Mentre si riposano sulla sponda del fiume, Boromir, offuscato nella ragione a causa della vicinanza all'Anello, aggredisce Frodo tentando di sottrarglielo e l'hobbit, impaurito, lo indossa. Sopraggiungono, intanto, gli Uruk-hai e il primo ad affrontarli è Aragorn, consentendo a Frodo di fuggire; in suo aiuto giungono anche Legolas e Gimli. Merry e Pipino, per salvare Frodo, richiamano l'attenzione degli Uruk-hai, che li rapiscono. Nel frattempo, Boromir li raggiunge per aiutarli, ma viene trafitto dalle frecce di Lurtz; nonostante Aragorn riesca a uccidere l'orco, Boromir muore. Nel frattempo, Frodo, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una canoa, ma l'amico fidato Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo; così i due proseguono il viaggio insieme. Aragorn, Legolas e Gimli, intanto, partono alla ricerca di Merry e Pipino.
Cast[modifica | modifica wikitesto]
Prima dell'inizio delle riprese, l'11 ottobre 1999, i principali attori si sono allenati per sei settimane nel combattimento con la spada (con Bob Anderson), nell'andare a cavallo ed in barca. Jackson sperava che tali attività avrebbero permesso al cast di legare in modo che la chimica tra di essi fosse evidente sullo schermo e così facendo voleva farli abituare anche alla vita a Wellington.[10][11] Gli attori, inoltre, vennero istruiti anche a pronunciare correttamente i versi narrati nell'opera di Tolkien.[12] Dopo le riprese, i nove membri del cast, che hanno interpretato la Compagnia, si sono fatti tatuare la parola inglese "nove", scritta in Tengwar, con l'eccezione di John Rhys-Davies, la cui controfigura, invece, si è fatto il tatuaggio.[13] Il film è noto per un cast d'ensemble, ed alcuni di essi sono:
- Elijah Wood interpreta Frodo Baggins: un giovane hobbit che eredita l'Unico Anello dallo zio Bilbo. Wood fu il primo attore ad essere assunto il 7 luglio 1999.[14] Wood era un fan del libro, e mandò un provino vestito da Frodo, leggendo alcune righe del romanzo.[15][16] Wood è stato selezionato tra 150 attori candidati al ruolo,[17][18] tra cui Jake Gyllenhaal.[19]

- Sir Ian McKellen interpreta Gandalf il Grigio: un mago Istari e mentore di Frodo. Per la parte era stato inizialmente avvicinato dalla produzione anche Sean Connery, però l'attore scozzese ha rifiutato la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in Nuova Zelanda e anche perché lui stesso ha affermato di non essere mai riuscito a capire i romanzi di J.R.R. Tolkien.[20] Patrick Stewart, invece, rivelò di aver rifiutato il ruolo poiché non aveva capito la sceneggiatura.[21] McKellen venne così assunto. L'attore ha dichiarato di aver recitato ispirandosi al modo di parlare di Tolkien stesso (come fece lo scrittore per la parlata di Barbalbero, si dice, ispirata a C.S. Lewis).[22]
- Liv Tyler interpreta Arwen. Tyler venne assunta dopo la sua performance in Plunkett & Macleane il 25 agosto 1999.[23] L'attrice si affezionò molto ai membri del cast, in particolare a Orlando Bloom.[10] Anche Helena Bonham Carter espresse interesse per il ruolo.[16]

- Viggo Mortensen interpreta Aragorn. Per la parte era stato avvicinato Nicolas Cage, che però rifiutò il ruolo per motivi familiari.[24] Stuart Townsend entrò nel cast per interpretare Aragorn, ma fu poi licenziato poiché considerato dal regista troppo giovane.[16] Russell Crowe venne considerato per sostituire Townsend, ma decise di rifiutare poiché considerava il ruolo molto simile a quello di Massimo Decimo Meridio nel film Il gladiatore.[16] Mortensen fu avvicinato al progetto grazie al produttore Mark Ordesky che lo convinse ad accettare il ruolo.[25]
- Sean Astin interpreta Samvise "Sam" Gamgee: un hobbit, giardiniere e amico di Frodo Baggins.

- Cate Blanchett interpreta Galadriel. Tilda Swinton venne considerata per il ruolo, ma alla fine venne bocciata perché l'attrice stava già interpretando un ruolo simile, la strega bianca Jadis in Le cronache di Narnia - Il leone, la strega e l'armadio. Inizialmente il ruolo di Galadriel era stato proposto a Kylie Minogue per via del suo viso molto simile alla descrizione letteraria del personaggio ma, a causa degli impegni della cantante, si cercò un altro volto.[26]
- John Rhys-Davies interpreta Gimli. Billy Connolly era stato considerato per il ruolo.[16]
- Billy Boyd interpreta Peregrino "Pipino" Tuc: un hobbit amico di Frodo e Sam.
- Dominic Monaghan interpreta Meriadoc "Merry" Brandibuck: un hobbit amico di Frodo e Sam.
- Orlando Bloom interpreta Legolas. Bloom fece l'audizione per il ruolo di Faramir che, in seguito, otterrà David Wenham nel secondo film.[16]
- Sir Christopher Lee interpreta Saruman il Bianco. Lee rivelò di essere un grande fan delle opere di J.R.R. Tolkien, tanto da averlo incontrato una volta.[25] L'attore fece l'audizione per il ruolo di Gandalf, ma venne giudicato troppo vecchio e così la parte andò a Ian McKellen.[16]
- Hugo Weaving interpreta Elrond. David Bowie espresse interesse per il ruolo, ma fu poi bocciato dal regista.[17]
- Sean Bean interpreta Boromir. Bruce Willis, fan del libro, si rivelò interessato ad interpretare il personaggio, mentre Liam Neeson venne avvicinato per il ruolo, ma poi rifiutò dopo aver letto la sceneggiatura.[16]
- Ian Holm interpreta Bilbo Baggins. Holm nel 1981 diede la voce a Frodo nell'adattamento animato prodotto dalla BBC.[16] Sylvester McCoy rimase in trattative per 6 mesi per il ruolo di Bilbo, finché Peter Jackson non assunse Holm.[27]
- Andy Serkis interpreta Gollum: un hobbit di nome Sméagol, trasformatosi dopo essere entrato in possesso dell'Unico Anello. Serkis lo interpretò usando la tecnica del motion capture.
Inoltre Marton Csokas interpreta Celeborn, il marito di Galadriel, Craig Parker interpreta Haldir, un elfo capitano al servizio di Galadriel, Lawrence Makoare interpreta Lurtz, capo degli Uruk-hai creati da Saruman, Sala Baker interpreta Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor che ha creato l'Unico Anello, mentre il regista Peter Jackson appare in un cameo quando gli hobbit entrano a Brea.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Origini del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Già in tenera età, Jackson aveva avuto modo di apprezzare il romanzo Il Signore degli Anelli dopo aver guardato la versione cinematografica animata del 1978 di Ralph Bakshi.[28] Il film entusiasmò il regista[29] al punto da spingerlo a leggere parti del romanzo[30] durante un viaggio di dodici ore da Wellington ad Auckland quando aveva diciotto anni.[31][32]
«Lessi il libro quando avevo 18 anni e la prima cosa che pensai fu: "Non vedo l'ora che ne traggano un film". Ho atteso questo momento per 20 anni.» |
(Il regista Peter Jackson.[31]) |
Dopo che la Universal Studios rifiutò il remake di King Kong proposto da Jackson, il regista decise di dirigere l'adattamento cinematografico del romanzo di Tolkien. Iniziò, quindi, a scrivere la sceneggiatura insieme a sua moglie e ad altri sceneggiatori.[33] La casa di produzione Miramax Films impose a Jackson di dirigere l'adattamento in un unico film, ma il regista ottenne di girarlo in due parti. Quando la produzione del film andò oltre i limiti del budget imposto, la New Line Cinema ne rilevò la titolarità e, credendo fino in fondo nel progetto, ampliò la trasposizione del libro da due a tre film, per rispettare meglio i tempi della saga di Tolkien.[34] La fase di pre-produzione della trilogia dei film si è avviata nel 1997 ed è durata quasi tre anni poiché realizzare una trilogia con un budget richiesto così elevato era molto difficile ed impegnativo per molte case di produzione in quei tempi.
Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]
Peter Jackson e sua moglie Fran Walsh iniziarono a scrivere la prima sceneggiatura subito dopo l'abbandono del progetto del remake di King Kong.[33] Per semplificare il lavoro, Jackson e sua moglie chiesero a Botes Costa di scrivere una sinossi del libro che avrebbero poi letto. La prima sceneggiatura dell'opera, corrispondente a La Compagnia dell'Anello, presentava molte differenze con la sceneggiatura finale ed aveva più punti in comune con il libro di Tolkien.[33] Tra le numerose differenze ci sono: la visita ad Edoras di Gwaihir e Gandalf dopo la fuga da Isengard, Gollum attacca Frodo quando la compagnia è ancora unita, Maggot, Glorfindel, Radagast, Elladan ed Elrohir sono presenti nella sceneggiatura, Bilbo assiste al Consiglio di Elrond e Sam si guarda nello specchio di Galadriel.[33]
Durante la metà del 1997[34] Jackson e Walsh iniziarono a rimaneggiare la sceneggiatura insieme a Stephen Sinclair[33] e la sua partner, Philippa Boyens, la quale si disse una grande fan del libro.[34] Dopo 13-14 mesi il gruppo concluse due sceneggiature,[34] rispettivamente di 144 e 147 pagine. Sinclair lasciò il progetto a causa di alcuni obblighi teatrali. I cambiamenti rispetto alla prima sceneggiatura sono molti: "Sam non sa nulla dell'Anello inizialmente, contrariamente a Pipino e Merry che in seguito lo scopriranno e si offriranno volontariamente di seguire l'amico nel suo viaggio.[33] La fuga di Gandalf da Isengard è vista attraverso vari flashback, mentre le scene riguardo Lothlórien sono completamente assenti.[33] Denethor assiste al Consiglio di Elrond insieme a Boromir, suo figlio.[33] Un'altra scena, completamente inventata ed assente nel libro, vedeva Arwen, durante la fuga con Frodo, uccidere il Re stregone.[33]
La terza versione della sceneggiatura risultò quella finale, ma tuttavia presentava, come ogni adattamento, alcune licenze. Ad esempio i cambiamenti della personalità di alcuni protagonisti, oppure la mancanza di alcuni personaggi importanti, tra cui Tom Bombadil. Il finale del film, invece, è tratto dal primo capitolo de Le due torri, ovvero capitolo in cui Aragorn, Legolas e Gimli trovano Boromir in fin di vita (che gli racconta della cattura di Pipino e Merry) e decidono in seguito di andare alla ricerca degli hobbit rapiti dagli Uruk-hai.
Design, ambientazione ed effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]

«All'inizio sarei dovuto restare laggiù [Nuova Zelanda] per circa 20 settimane, ma questo accadeva due anni e mezzo fa!» |
(Alan Lee.[31]) |
Il design della Terra di Mezzo è stato progettato a partire dal 1997.[35] Jackson voleva che l'ambientazione del film fosse molto realistica.[36] Alan Lee e John Howe vennero assunti nel mese di novembre dello stesso anno, cominciando a creare l'ambientazione del film e le rispettive razze.[36][37] Jackson incontrò Lee per la prima volta a Dartmoor, nel Regno Unito, dove riuscì a convincerlo a partecipare al film.[31] Howe era un famosissimo illustratore ed aveva già illustrato parecchie scene tratte dal racconto di Tolkien che avrebbero, poi, contribuito all'ambientazione del film.[31] Insieme a Peter Jackson, i due scenografi si riunirono a Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale ricrearono l'ambientazione di Hobbiville. Per fare in modo che la cittadina sembrasse abitata da secoli, i campi e gli orti vennero curati e coltivati per un anno intero prima di iniziare a girare, con l'aiuto di alcuni contadini locali; Jackson aveva a cuore che Hobbiville fosse resa il meglio possibile, poiché la sua vita semplice e tranquilla avrebbe dovuto simboleggiare quanto Frodo volesse proteggerla.[31]
Il film è caratterizzato da un ampio utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. Per rendere la differenza di altezza e stazza tra umani, nani e hobbit sono state impiegate sia controfigure che tecniche di prospettiva forzata, quest'ultima applicata anche in set e scenografie appositamente costruiti. Gli interni di casa Baggins sono in realtà due set, uno in scala normale e l'altro più piccolo di circa un terzo: molte scene che prevedevano un'interazione, un passaggio di oggetti o un contatto tra i personaggi umani e quelli hobbit sono state girate separatamente e poi montate insieme con la tecnica del chroma key.
La grafica computerizzata, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, anche se in questo film il personaggio compare brevemente e sarà perfezionato nel sequel) che in altre scene: la scena della visione di Frodo sul seggio, gli Argonath sulle sponde dell'Anduin e la scena della battaglia iniziale tra uomini-elfi e orchi, per la quale sono state programmate migliaia di comparse digitali, in modo tale che avessero una discreta autosufficienza di movimento ed azione. Il set finale di Amon Hen, invece, presenta diverse curiosità, poiché le scenografie digitali sono pochissime. Il set, infatti, è stato costruito interamente in polistirene. Il 1º aprile 1999, Ngila Dickson venne assunta come costumista. Insieme a circa 40 sarte, Dickson progettò circa 19 000 costumi.[38]
Riprese[modifica | modifica wikitesto]
Le riprese del primo e secondo film (girati insieme) sono iniziate ufficialmente l'11 ottobre 1999 e sono terminate il 22 dicembre 2000.[33] Il film, come tutto il resto della trilogia cinematografica, è stato girato in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la nazione. Quello più particolare è lo scenario creato nella località di Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale è stata ricreata l'ambientazione di Hobbiville; oggi la cittadina espone il cartello "Benvenuti a Hobbiville", all'ingresso, attirando così un discreto turismo di settore.
Scene eliminate[modifica | modifica wikitesto]
Scene eliminate dal montaggio cinematografico e aggiunte nell'edizione estesa:
- Nel prologo, vediamo che Isildur indossa l'Anello, diventando così invisibile, e si tuffa nell'Anduin, ma l'Anello gli scivola dal dito e viene, quindi, ucciso dagli orchi.
- Dopo il prologo, c'è una scena in cui Bilbo descrive la Contea. In un'altra scena successiva, vediamo che Bilbo cerca disperatamente l'Anello, salvo poi ricordarsi che ce l'ha in tasca.
- In due scene estese, compaiono i Sackville-Baggins, che vogliono comprare la casa di Bilbo: in una gli bussano alla porta mentre sta parlando con Gandalf, nell'altra si presentano alla sua festa di compleanno e si nasconde con Frodo per evitarli.
- C'è una scena al Drago Verde in cui alcuni hobbit parlano di ciò che succede fuori dai loro confini.
- Dopo la partenza, Frodo e Sam incontrano gli elfi dei boschi che partono verso le Terre Immortali.
- Nelle Chiane Ditteri, Aragorn parla a Frodo dell'amore tra la Dama Lúthien, un'elfa, e Beren, un uomo.
- Dopo che Frodo è stato ferito dal Re stregone di Angmar, vengono inquadrati brevemente i corpi pietrificati dei tre Troll che Bilbo incontrò nel suo viaggio.
- Prima che Boromir prenda in mano i frammenti di Narsil, egli parla con Aragorn.
- Durante il Consiglio di Elrond, Boromir parla del suo sogno e tenta di prendere l'Anello, ma Gandalf lo ammonisce ripetendogli le incisioni sull'Unico Anello nella lingua di Mordor.
- Davanti alla tomba di Gilraen, la madre di Aragorn, Elrond dice a quest'ultimo che Narsil, la spada di Elendil, può essere riforgiata, ma solo Aragorn può brandirla. Aragorn, però, rifiuta questo potere.
- Nella versione estesa è mostrata la partenza della Compagnia da Gran Burrone.
- Davanti alle porte di Moria, Gandalf ricorda a Frodo che il Male può venire sia da fuori che da dentro la Compagnia e che deve fidarsi solo di sé stesso. La scena del Cancello di Moria, inoltre, è più lunga.
- Dentro le miniere, Gandalf spiega che la ricchezza di Moria proviene dal mithril, il materiale di cui è fatta la cotta di maglia di Frodo regalatagli da Bilbo, che l'ha a sua volta ricevuta da Thorin Scudodiquercia e il cui valore supera quello dell'intera Contea, lasciando Frodo sbalordito.
- Quando Frodo e Gandalf vedono Gollum, lo stregone racconta a Frodo che una volta, prima che prendesse l'Anello, Gollum si chiamava Sméagol.
- La battaglia contro il Troll nella Camera di Mazarbul è più lunga.
- Quando arrivano nei boschi di Lothlórien, Haldir e il suo gruppo di elfi trattengono per breve tempo la Compagnia.
- Celeborn e Galadriel parlano più a lungo con la Compagnia.
- Quando viene cantato il lamento per Gandalf, Sam recita una poesia in onore dei suoi fuochi d'artificio.
- Prima che la Compagnia parta, Celeborn e Galadriel regalano dei doni a ciascun membro della Compagnia.
- Durante una sosta lungo il Grande Fiume, ci sono due litigi: uno tra Frodo e Sam, e l'altro tra Aragorn e Boromir, perché quest'ultimo vorrebbe passare da Minas Tirith. Possiamo anche vedere che Gollum segue la Compagnia.
- Il combattimento con gli Uruk-hai che porterà Boromir alla morte e la Compagnia allo scioglimento è molto più lungo e violento.
Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]
The Fellowship of the Ring colonna sonora | |
---|---|
Artista | Howard Shore |
Pubblicazione | 2001 |
Durata | 71:29 |
Dischi | 1 |
Tracce | 18 |
Genere | Colonna sonora |
Etichetta | Reprise Records |
Produttore | Howard Shore |
Registrazione | New Line Cinema |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | 5 |
Dischi di platino | 1 |

La colonna sonora del film (e dei suoi seguiti) è stata composta da Howard Shore, in questo film alla sua prima collaborazione con Peter Jackson. Shore dice riguardo alla sua collaborazione nel film «Devo ammettere che alle volte mi sono sentito come Frodo, con il peso dell'Anello nella tasca del mio gilè ma, pagina dopo pagina e poi nota dopo nota, sono riuscito a scoprire il complesso mondo di Tolkien».[39] Il compositore, contrariamente a quanto ha fatto nei due seguiti, ha lavorato alla colonna sonora di questo primo film per quasi un anno. La colonna sonora è stata eseguita al London Philharmonic e al New Zealand Symphony ed è caratterizzata principalmente da voci soliste.[39]
Due canzoni originali, The Council of Elrond (Aníron) (le cui parole sono state scritte da Roma Ryan[40]) e il tema dei titoli di coda May It Be, sono stati composti e cantati da Enya.[41] Quest'ultima ha ottenuto due candidature per la migliore canzone originale al Premio Oscar[42] e al Golden Globe[43] nel 2002.
Edward Ross ha partecipato alla colonna sonora cantando la canzone In Dreams, composta da Shore.[44]
L'album raggiunse la seconda posizione nelle classifiche Ö3 Austria Top 40 ed in Finlandia, la terza nella Media Control Charts (dove rimane in classifica 34 settimane), la sesta in Danimarca e nella Sverigetopplistan, la settima nella Ultratop e nella MegaCharts (dove rimane in classifica 39 settimane), l'ottava nella ARIA Charts e nella Swiss Music Charts e la decima nella Official Albums Chart.
Tracce[modifica | modifica wikitesto]
- "The Prophecy" 3:55
- "Concerning Hobbits" 2:55
- "The Shadow of the Past" 3:32
- "The Treason of Isengard" 4:00
- "The Black Rider" 2:48
- "At the Sign of the Prancing Pony" 3:14
- "A Knife in the Dark" 3:34
- "Flight to the Ford" 4:14
- "Many Meetings" 3:05
- "The Council of Elrond" 3:49
- "The Ring Goes South" 2:03
- "A Journey in the Dark" 4:20
- "The Bridge of Khazad-dûm" 5:57
- "Lothlórien" 4:33
- "The Great River" 2:42
- "Amon Hen" 5:02
- "The Breaking of the Fellowship" 7:20
- "May It Be"
Promozione[modifica | modifica wikitesto]
Il 7 aprile 2001 è stato presentato il primo trailer del film.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]
Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 19 dicembre 2001,[45] in Italia il 18 gennaio 2002.[46]
Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]
La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono stati curati da Francesco Vairano.[47]
Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]
Il film è stato pubblicato dalla New Line Cinema in DVD e in produzione limitata in VHS ad agosto 2002. In DVD è stato pubblicato in edizione Widescreen, con 7 minuti in meno rispetto alla versione cinematografica, poiché sono stati effettuati alcuni tagli di regia esclusivamente nei titoli di coda. La seconda edizione è la versione estesa del film che consta di trenta minuti in più rispetto a quella cinematografica ed è uscita a novembre 2003. Il film in versione estesa contiene ulteriori scene inedite ed è diviso in due tempi su due dischi, per un totale di quattro totali (gli altri due contengono extra). La versione cinematografica Blu-ray del film è uscita negli Stati Uniti il 14 settembre 2010,[48] mentre la versione estesa è uscita il 28 giugno 2011.[49] Sebbene non contenga scene inedite, l'edizione estesa in alta definizione dura venti minuti in più rispetto all'edizione estesa in DVD. Essa, infatti, include nei titoli di coda anche i nomi di tutti membri dei più noti fan club internazionali dedicati alla Terra di Mezzo che hanno partecipato al progetto di diventare "produttori associati accreditati" per la pubblicazione dell'edizione estesa in Blu-ray della trilogia. Questa iniziativa venne lanciata della Warner Bros. nel 2010. Il 1º dicembre 2020 è uscito il cofanetto in Blu-ray 4K, con un nuovo scan 4K nativo delle pellicole originali, con tutti e tre i film in altrettante steelbook, dove sono incluse sia la versione cinematografica (un disco) che estesa (divisa in due dischi).
Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]
Incassi[modifica | modifica wikitesto]
Il primo film tratto dalla saga di Tolkien ha ottenuto successo fin dal debutto in sala, incassando a livello globale 898204420 $, di cui 316115420 $ negli Stati Uniti e 582089000 $ nel resto del mondo, a fronte di un budget di produzione di 93 milioni di dollari.[50] In Italia ha venduto biglietti per un totale di 22088690 €.[51]
Il film è il secondo maggior incasso mondiale del 2001 dopo Harry Potter e la Pietra Filosofale.[52]
Critica[modifica | modifica wikitesto]
Il film è stato accolto molto positivamente dalla critica cinematografica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 91% basato su 234 recensioni, con un punteggio medio di 8,2 su 10.[53] Su Metacritic ha un voto di 92 su 100 basato su 34 recensioni.[54]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 2002 - Premio Oscar[55]
- Migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Candidatura per il miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Fran Walsh
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per la migliore scenografia a Grant Major e Dan Hennah
- Candidatura per i migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- Candidatura per il miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- Candidatura per la migliore canzone (May It Be) a Enya
- 2002 - Golden Globe[56]
- Candidatura per il miglior film drammatico
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- Candidatura per la migliore colonna sonora a Howard Shore
- Candidatura per la migliore canzone (May It Be) a Enya
- 2002 - Premio BAFTA[57]
- Miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Tim Sanders
- Miglior regista a Peter Jackson
- Miglior trucco a Peter Owen, Richard Taylor e Peter King
- Migliori effetti speciali a Alex Funke, Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Premio del Pubblico
- Candidatura per il miglior attore protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per la migliore colonna sonora a Howard Shore
- Candidatura per la migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Candidatura per la migliore scenografia a Grant Major
- Candidatura per i migliori costumi a Ngila Dickson
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- Candidatura per il miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick, Hammond Peek, Michael Semanick, Ethan Van Der Ryn e Mike Hopkins
- 2002 - Screen Actors Guild Award
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per il miglior cast
- 2001 - Chicago Film Critics Association Award
- Miglior fotografia ad Andrew Lesnie
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - Empire Awards
- Miglior film
- Miglior attore protagonista a Elijah Wood
- Miglior debutto a Orlando Bloom
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- Candidatura per il miglior attore protagonista a Viggo Mortensen
- Candidatura per il miglior attore britannico a Sean Bean
- Candidatura per il miglior attore britannico a Ian McKellen
- Candidatura per il miglior debutto a Billy Boyd e Dominic Monaghan
- 2003 - Grammy Award
- Migliore colonna sonora a Howard Shore e John Kurlander
- Candidatura per la miglior canzone (May It Be) a Enya, Nick Ryan e Roma Ryan
- 2002 - Kansas City Film Critics Circle Awards
- Miglior film
- Miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - MTV Movie Award
- Miglior film
- Migliore performance rivelazione maschile a Orlando Bloom
- Candidatura per la miglior sequenza d'azione (La Battaglia nelle Miniere di Moria)
- Candidatura per il miglior combattimento a Ian McKellen e Christopher Lee
- Candidatura per la migliore performance maschile a Elijah Wood
- Candidatura per il miglior cattivo a Christopher Lee
- 2001 - National Board of Review Awards
- Miglior attrice non protagonista a Cate Blanchett
- Migliore scenografia a Grant Major
- Premio Speciale a Peter Jackson
- 2002 - Satellite Award
- Miglior film d'animazione o a tecnica mista
- Miglior montaggio a John Gilbert
- Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- Candidatura per il miglior attore non protagonista in un film drammatico a Ian McKellen
- Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per la migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Candidatura per la migliore scenografia a Grant Major
- Candidatura per i migliori costumi a Ngila Dickson
- Candidatura per i migliori effetti visivi ad Alex Funke, Jim Rigyel, Randall William Cook e Richard Taylor
- 2002 - Saturn Award
- Miglior film fantasy
- Miglior regista a Peter Jackson
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per Cinescape Genre Face of the Future Award a Orlando Bloom
- Candidatura per la miglior sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per i migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Candidatura per il miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Candidatura per i migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Candidatura per la miglior colonna sonora a Howard Shore
- 2002 - Premio Amanda
- Candidatura per il miglior film straniero a Peter Jackson
- 2003 - Awards of the Japanese Academy
- Candidatura per il miglior film straniero
- 2002 - Bogey Awards
- Bogey Award in Titanio
- 2002 - Boston Society of Film Critics Awards
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - Premio Bram Stoker
- Candidatura per la migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Critics' Choice Movie Award
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Migliore canzone (May It Be) a Enya
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2013 - Critics' Choice Movie Award
- Miglior film affiliante
- 2001 - Las Vegas Film Critics Society Award
- Miglior regista a Peter Jackson
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Migliori effetti speciali a Richard Taylor
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Miglior canzone (May It Be) a Enya
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ian Holm
- Candidatura per la migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Golden Reel Award
- Miglior montaggio sonoro (Effetti sonori)
- Candidatura per il miglior montaggio sonoro
- 2001 - Phoenix Film Critics Society Awards
- Miglior film
- Miglior regista a Peter Jackson
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Migliore scenografia a Grant Major
- Migliori costumi a Ngila Dickson
- Migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Migliore canzone (May It Be) a Enya
- Candidatura per il miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Premio Robert
- Miglior film statunitense a Peter Jackson
- 2001 - Southeastern Film Critics Association Awards
- Miglior regista a Peter Jackson
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per il miglior film
- 2002 - AFI Award
- Film dell'anno a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- Effetti speciali dell'anno a Jim Rygiel
- Scenografo dell'anno a Grant Major
- Candidatura per il compositore dell'anno a Howard Shore
- 2002 - ASCAP Award
- Tom Box Office films a Howard Shore
- 2002 - Eddie Award
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - American Society of Cinematographers
- Candidatura per la migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- 2002 - AACTA Award
- Miglior film straniero a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- 2002 - Premio Bodil
- Miglior film statunitense a Peter Jackson
- 2002 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Awards
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - DGA Award
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - Premio Hugo
- Miglior rappresentazione drammatica
- 2002 - Kids' Choice Awards
- Candidatura per il miglior eroe maschile a Elijah Wood
- 2001 - Los Angeles Film Critics Association Award
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Candidatura per la migliore scenografia a Grant Major
- 2003 - People's Choice Awards
- Miglior film
- 2013 - People's Choice Awards
- Candidatura per la migliore saga
- Miglior film drammatico
- 2002 - Science Fiction and Fantasy Writers of America
- Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Teen Choice Award
- Candidatura per il miglior film d'azione/di avventura/drammatico
- Candidatura per il miglior attore in un film d'azione/d'avventura/drammatico a Elijah Wood
- Candidatura per la migliore attrice in un film d'azione/d'avventura/drammatico a Liv Tyler
- 2002 - WGA Award
- Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Young Artist Award
- Candidatura per il miglior film drammatico per la famiglia
- 2004 - Young Artist Award
- Jackie Coogan Award a Peter Jackson
- 2002 - Art Directors Guild
- Candidatura per la migliore scenografia a Grant Major, Dan Hennah, Rob Outterside, Joe Bleakley, Mark Robins, Philip Ivey, Jules Cook e Ross McGarva
- 2009 - Austin Film Critics Association
- Candidatura per il miglior film del decennio
- 2001 - Awards Circuit Community Awards
- Miglior regista a Peter Jackson
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura non originale a Fran Walsh, Philippa Boyens e Peter Jackson
- Migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Migliore colonna sonora originale a Howard Shore
- Migliori effetti visivi
- Candidatura per il miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Chlotrudis Awards
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Cinema Audio Society
- Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- 2002 - Czech Lions
- Candidatura per il miglior film straniero a Peter Jackson
- 2002 - Florida Film Critics Circle Awards
- Miglior regista a Peter Jackson
- Migliore attrice non protagonista a Cate Blanchett
- 2005 - International Film Music Critics Award
- Migliore colonna sonora a Howard Shore, Peter Jackson, Fran Walsh e Paul Broucek
- 2011 - International Film Music Critics Award
- Candidatura per la migliore colonna sonora a Howard Shore, Ludwig Wicki, Jonathan Schultz e Alan Frey
- 2002 - Jupiter Award
- Miglior film internazionale a Peter Jackson
- Miglior regista internazionale a Peter Jackson
- 2002 - National Society of Film Critics Awards
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- 2002 - Online Film & Television Association
- Miglior film a Fran Walsh, Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Tim Sanders
- Miglior regista a Peter Jackson
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura non originale a Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson
- Miglior casting a Victoria Burrows, John Hubbard, Amy Hubbard, Liz Mullane e Ann Robinson
- Migliore colonna sonora originale a Howard Shore
- Migliore scenografia
- Miglior trucco e acconciature a Marjory Hamlin, Peter King, Peter Owen, Richard Taylor e Gail Wilson
- Miglior montaggio sonoro a Christopher Boyes, Michael Semanick, Gethin Creagh e Hammond Peek
- Migliori effetti sonori a Ethan Van der Ryn
- Migliori effetti visivi a Jim Rygiel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Miglior momento cinematico (Entrata nelle miniere di Moria)
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per la migliore performance rivelazione maschile a Orlando Bloom
- Candidatura per la migliore canzone originale (May It Be) a Enya, Nicky Ryan e Roma Ryan
- Candidatura per il miglior montaggio a John Gilbert
- Candidatura per la migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Candidatura per i migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Candidatura per la migliore sequenza dei titoli
- Candidatura per il miglior momento cinematico (Prologo)
- Candidatura per il miglior website officiale
- 2002 - Online Film Critics Society Awards
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- Candidatura per il miglior cast
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Candidatura per la migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Candidatura per la migliore colonna sonora a Howard Shore
- 2002 - PGA Awards
- Candidatura per il miglior produttore
- 2001 - Toronto Film Critics Association Awards
- Candidatura per il miglior regista a Peter Jackson
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- 2002 - USC Scripter Award
- Candidatura per la migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e J. R. R. Tolkien
- 2002 - World Soundtrack Awards
- Migliore colonna sonora a Howard Shore
- Colonna sonora dell'anno a Howard Shore
- Candidatura per il compositore dell'anno a Howard Shore
Prequel[modifica | modifica wikitesto]
Tre prequel intitolati Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug e Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate, diretti sempre da Jackson e tratti dal romanzo Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, uscirono rispettivamente nel 2012, 2013 e 2014.[58]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) THE LORD OF THE RINGS - THE FELLOWSHIP OF THE RING, su British Board of Film Classification. URL consultato il 1º giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2015).
- ^ (EN) THE LORD OF THE RINGS - THE FELLOWSHIP OF THE RING [Extended version], su British Board of Film Classification. URL consultato il 1º giugno 2019.
- ^ (EN) The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring, su movies.com. URL consultato il 4 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2015).
- ^ (EN) Top 25 Fantasy Movies of All-Time, su IGN, 11 giugno 2012. URL consultato l'8 settembre 2018 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
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- ^ The Hobbit: An Unexpected Journey (2012), su Movieplayer.it. URL consultato il 26 giugno 2011.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Il Signore degli Anelli (serie di film)
- Il Signore degli Anelli - Le due torri
- Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su warnerbros.com.
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring, su YouTube, 28 ottobre 2021.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Il Signore degli anelli - La compagnia dell'anello, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Movieplayer.it.
- Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su FilmAffinity.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Differenze dal libro al film su L'Enciclopedia di Arda, su glyphweb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 230337709 · LCCN (EN) n2001027409 · GND (DE) 4675753-3 · J9U (EN, HE) 987007289807405171 |
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