Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring) è un film colossal fantasy del 2001 diretto da Peter Jackson.
Tratto dall'omonima prima parte del romanzo di J. R. R. Tolkien,[3] è il primo lungometraggio della trilogia del Signore degli Anelli, seguito da Il Signore degli Anelli - Le due torri e da Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, basati sul secondo e terzo volume dei romanzi.
Uscì nelle sale negli Stati Uniti il 10 dicembre 2001 e in Italia il 18 gennaio 2002. La Special Extended Edition fu rilasciata in DVD il 12 novembre 2002 e in Blu-ray Disc il 28 giugno 2011.
Le riprese iniziarono a ottobre 1999, in concomitanza con quelle del secondo capitolo e si svolsero in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la nazione.[4] La sceneggiatura fu scritta da Peter Jackson, da sua moglie Fran Walsh e da Philippa Boyens[4]. La colonna sonora fu composta da Howard Shore, presente anche nei successivi capitoli.
Acclamato dalla critica[5] e dal pubblico,[6] che lo considerarono un punto di riferimento per il cinema e un successo del genere dei film fantasy, ottenne vari riconoscimenti tra cui 4 premi Oscar su 13 candidature e 4 British Academy Film Awards; incassò oltre 871 milioni di dollari e fu il secondo film con il maggior incasso del 2001 dopo Harry Potter e la Pietra Filosofale, nonché il terzo film con maggiori incassi nella storia del cinema.
Nel 2007, l'AFI lo inserì al cinquantesimo posto nella classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi[7] e al secondo posto nella classifica dei dieci migliori film fantasy di tutti i tempi nell'AFI's 10 Top 10 della American Film Institute[8][9]. Il film occupa il 24º posto nella lista del 2008 dell'Empire dei 500 migliori film di tutti i tempi.[10]
Tre prequel intitolati Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug e Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate tratti dal romanzo Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, uscirono rispettivamente nel 2012, 2013 e 2014[11].
Indice
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Il film, pur ispirandosi all'opera di Tolkien, si prende come ogni adattamento alcune licenze. A differenza del romanzo, nel prologo del film si narra della Seconda Era, in cui sono stati forgiati gli anelli, spiegando come lo hobbit Bilbo Baggins sia infine entrato in possesso dell'Unico Anello. La prima parte del prologo, tratta dall'ultimo racconto de Il Silmarillion, narra dei 19 anelli che il malvagio Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor ha donato alle razze della Terra di Mezzo: sette anelli sono stati dati ai nani, tre agli elfi e nove ai re degli uomini; tutti questi, però, sono stati ingannati dall'Oscuro Signore, il quale ne forgiò uno, l'Unico Anello, con lo scopo di dominare tutti gli altri.
Nella battaglia contro Sauron, Isildur, figlio del re degli uomini Elendil, taglia a Sauron il dito al quale è infilato l'Unico Anello, ottenendo così un'insperata vittoria. Impossessatosi dell'Anello, si lascia però irretire dal potere malefico in esso contenuto e non ascolta il consiglio del re degli elfi Elrond, che gli dice di gettarlo nella bocca del vulcano su Monte Fato per sconfiggere definitivamente il nemico. Questa scelta gli costerà la vita e porterà alla rovina la razza degli uomini, mentre vengono così perse le tracce dell'Anello, che viene in seguito ritrovato dalla misteriosa creatura Gollum. Anche l'infelice essere viene irretito dal malvagio potere di Sauron, ed infine inspiegabilmente smarrisce l'Anello (forse per volontà dell'oggetto stesso), che viene poi ritrovato da Bilbo Baggins. La storia comincia con i preparativi per il compleanno di Bilbo, impegnato nella stesura della sua autobiografia: Andata e ritorno. Nel frattempo si avvicina al villaggio di Hobbiville il potente stregone Gandalf il Grigio, anch'egli invitato ai festeggiamenti in quanto amico di lunga data del vecchio hobbit. Durante la festa, Bilbo indossa davanti a tutti gli ospiti l'Anello e scompare, con l'intenzione di andare a Gran Burrone e non farsi ritrovare mai più. Prima della partenza, però, viene convinto da Gandalf a lasciare l'Anello al giovane nipote Frodo. Dopo qualche tempo Gandalf torna ad Hobbiville e studia l'Anello, scoprendo la sua origine. La natura del sinistro monile è confermata indiscutibilmente quando gettandolo nel fuoco al suo interno compare l'incisione in Linguaggio Nero che Gandalf traduce:
«Nella lingua corrente si dice: un anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli.» |
(Gandalf a Frodo) |
Gandalf riferisce a Frodo che Sauron è 'tornato spiritualmente' in cerca dell'Anello: per questo motivo ha inviato i 9 Spettri dell'Anello, i Nazgûl, a Hobbiville. Frodo, su suggerimento di Gandalf, decide di partire per il villaggio di Brea per non far trovare l'Anello al nemico.
Con lui parte anche il suo giardiniere Samvise Gamgee, mentre Gandalf si dirige ad Isengard, presso il capo dell'ordine degli stregoni Saruman il Bianco, per riferirgli i fatti in corso. Tuttavia, Saruman ha visto quanto sta accadendo tramite il Palantír, la pietra veggente, e ha deciso di schierarsi dalla parte dell'Oscuro Signore. Ignaro di ciò, Gandalf si reca da lui per informarlo degli eventi, ma Saruman cerca di indurlo ad allearsi a lui. Nasce uno scontro da cui Gandalf esce sconfitto ed è imprigionato nella torre di Orthanc. Saruman crea un esercito di Orchi (più precisamente, gli Uruk-hai, fisicamente molto più potenti dei normali Orchi) al servizio di Sauron; nel frattempo Gandalf scappa grazie all'aiuto di Gwaihir, una delle Grandi Aquile. Durante il viaggio, Frodo e Sam incontrano due loro congiunti, Meriadoc Brandibuck e Peregrino Tuc, che si uniscono al loro viaggio; purtroppo sono intercettati ed inseguiti dai Cavalieri Neri, ma riescono comunque a raggiungere la locanda del Puledro impennato a Brea, e lì attendono, invano, l'arrivo di Gandalf. Nella locanda vengono adocchiati da uno dei raminghi conosciuto come Grampasso. Frodo, per sbaglio, indossa l'Anello per la prima volta, diventando invisibile: tutto quello che lo circonda assume un aspetto distorto, circondato da una mistica nebbia. I Cavalieri Neri, attirati dalla forza magica dell'Anello, si dirigono a Brea per ucciderlo, ma Frodo e i suoi amici vengono salvati dall'intervento di Grampasso.
Il ramingo, allora, si unisce agli Hobbit per accompagnarli a Gran Burrone da Elrond; durante la sosta a Colle Vento sono raggiunti dai Nazgûl, il cui capo ferisce Frodo con un pugnale di Morgul, e solo l'intervento di Grampasso, che li respinge con il fuoco, evita conseguenze ancor più gravi. Ad aiutare Frodo, che sta male dopo la pugnalata ricevuta, arriva la principessa Arwen, figlia di Elrond, che con il suo cavallo lo conduce a Gran Burrone proteggendolo dai nove spettri: qui Elrond lo cura e qui Frodo, al suo risveglio, incontra Gandalf, i suoi amici Hobbit, e suo zio Bilbo (che, una volta lasciato l'Anello, è invecchiato inesorabilmente). Il Consiglio di Elrond si riunisce a Gran Burrone, con rappresentanti di tutte le razze, tra cui Gimli per i Nani, Legolas per gli Elfi e Boromir per gli Uomini. Prima che si tenga il Consiglio, Arwen annuncia a Grampasso di voler rinunciare alla sua immortalità per vivere da mortale con lui che cerca invano di dissuaderla. Il Consiglio decide, con evidente disappunto di Boromir, di distruggere l'Anello portandolo a Mordor e gettandolo nel Monte Fato, dove è stato forgiato.
«L'anello non può essere distrutto qui, Gimli figlio di Glóin, qualunque sia l'arte che noi possediamo. L'anello fu forgiato tra le fiamme del Monte Fato, solo lì può essere annientato.» |
(Elrond a Gimli, che ha tentato invano di distruggere l'Anello) |
Frodo si offre volontario per compiere la missione ed a lui si uniscono Gandalf, Grampasso (che nel frattempo si è rivelato come Aragorn, erede di Isildur e del trono di Gondor), Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Merry e Pipino: è questa la compagine che prenderà il nome di Compagnia dell'Anello. Bilbo regala a Frodo due oggetti magici, che lo aiuteranno nel corso del suo viaggio: Pungolo, una spada incantata la cui lama s'illumina non appena ci sono Orchi nelle vicinanze ed una corazza fatta di mithril, un metallo dei nani caratterizzato da straordinaria leggerezza e grande resistenza. La strada scelta per arrivare alla meta è inizialmente la Breccia di Rohan, da cui la Compagnia devierà poi per l'angusto passo di Caradhras. Alla fine gli ostacoli posti da Saruman costringeranno il gruppo a passare per le miniere di Moria, regno di Balin, cugino di Gimli.
«Vorrei che l'anello non fosse mai venuto da me. Vorrei che non fosse accaduto nulla. |
(Frodo e Gandalf) |
Giunti alle miniere, dopo aver superato il pericoloso Osservatore nell'acqua, scoprono che tutti i nani delle miniere sono stati sterminati dai Goblin. Durante il viaggio, Frodo e Gandalf si accorgono che la Compagnia è seguita da Gollum (che, in un primo momento imprigionato a Barad-dûr, fortezza di Sauron, ne è evidentemente stato rilasciato). La compagnia giunge alla Tomba di Balin, dove viene attaccata dai Goblin e da un Troll delle caverne e, dopo averli sconfitti, si recano al ponte di Khazad-dûm, dove li aggredisce il Flagello di Durin, un Balrog, uno dei Maia caduti nella corruzione di Morgoth: l'unico che è in grado di affrontarlo è solo Gandalf che, per salvare la Compagnia, si scontra con lui fin quando non distrugge il ponte facendolo precipitare nelle viscere della montagna, ma il mostro usa la sua frusta infuocata per portarlo con sé. Aragorn assume il comando della Compagnia che guida al bosco di Lothlórien, regno di sire Celeborn e della dama della luce Galadriel. È qui che Boromir comincia a nutrire dei dubbi sull'esito della missione, mentre Frodo vede attraverso lo specchio magico di Galadriel la distruzione della Contea da parte degli Orchi e la terribile prigionia che aspetta i suoi compagni in caso di fallimento. Le dolorose sensazioni causate dalla visione lo accompagneranno per il resto del viaggio. La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continua il viaggio in canoa, lungo il fiume. Nel frattempo gli Uruk-hai di Saruman, comandati dal loro capo Lurtz, sono sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare tutti gli Hobbit e portarli al cospetto dello stregone. Mentre si riposano sulla sponda del fiume, Boromir, offuscato nella ragione dalla vicinanza con l'Anello, tenta di rubarlo, ma Frodo, impaurito, lo indossa. Intanto sopraggiungono gli Uruk-hai ed il primo ad affrontarli è Aragorn, che consente così a Frodo, che aveva già in animo di proseguire da solo, di fuggire. In suo aiuto giungono anche Legolas e Gimli. Durante la sua fuga Frodo s'imbatte in Merry e Pipino, i quali richiamano l'attenzione degli Uruk-hai per salvarlo e permettergli di proseguire la sua missione. Nel frattempo Boromir li raggiunge per aiutarli tentando di riscattarsi dall'aver assalito Frodo, abbattendo numerosi Uruk-hai, venendo però trafitto da Lurtz con numerose frecce. Nonostante l'arrivo di Aragorn che, dopo un feroce combattimento con Lurtz, riesce finalmente ad uccidere l'Uruk, Boromir non riesce a salvarsi, e il gruppo non può nulla per impedire che Merry e Pipino vengano rapiti. Nel frattempo, Frodo, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una delle canoe, ma il fido Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo e così proseguono il viaggio insieme. L'ultima scena, tratta dal primo capitolo de Le due torri, vede Aragorn, Legolas e Gimli che decidono di andare alla ricerca degli hobbit rapiti (Merry e Pipino).
«E venne il crepuscolo. Andavano veloci, come ombre grigie in contrade rocciose.» |
(dalla conclusione del I capitolo de Le due torri) |
Attori[modifica | modifica wikitesto]
Prima dell'inizio delle riprese, l'11 ottobre 1999, i principali attori si sono allenati per sei settimane nel combattimento con la spada (con Bob Anderson), nell'andare a cavallo ed in barca. Jackson sperava che tali attività avrebbero permesso al cast di legare in modo che la chimica tra di essi fosse evidente sullo schermo e così facendo voleva farli abituare anche alla vita a Wellington.[12][13] Gli attori, inoltre, vennero istruiti anche a pronunciare correttamente i versi narrati nell'opera di Tolkien[14]. Dopo le riprese, i nove membri del cast, che hanno interpretato la Compagnia, si sono fatti tatuare la parola inglese "nove", scritta in Tengwar, con l'eccezione di John Rhys-Davies, la cui controfigura, invece, si è fatto il tatuaggio.[15] Il film è noto per un cast d'ensemble, ed alcuni di essi sono:
- Elijah Wood, interpreta Frodo Baggins: un giovane hobbit che eredita l'Unico Anello dallo zio Bilbo. Wood fu il primo attore ad essere assunto il 7 luglio 1999.[16] Wood era un fan del libro, e mandò un provino vestito da Frodo, leggendo alcune righe del romanzo.[17][18] Wood è stato selezionato tra 150 attori candidati al ruolo[19],[20] tra cui Jake Gyllenhaal.[21]

- Sir Ian McKellen, interpreta Gandalf il Grigio: un mago Istari e mentore di Frodo. Per la parte era stato inizialmente avvicinato dalla produzione anche Sean Connery, però l'attore scozzese ha rifiutato la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in Nuova Zelanda e anche perché lui stesso ha affermato di non essere mai riuscito a capire i romanzi di J.R.R. Tolkien[22]. Patrick Stewart, invece, rivelò di aver rifiutato il ruolo poiché non aveva capito la sceneggiatura[23]. McKellen venne così assunto. L'attore ha dichiarato di aver recitato ispirandosi al modo di parlare di Tolkien stesso (come fece lo scrittore per la parlata di Barbalbero, si dice ispirata a C.S. Lewis)[24].

- Sean Astin interpreta Samvise "Sam" Gamgee.

- Viggo Mortensen interpreta Aragorn. Per la parte era stato avvicinato Nicolas Cage, che però rifiutò il ruolo per motivi familiari[25]. Stuart Townsend entrò nel cast per interpretare Aragorn, ma fu poi licenziato poiché considerato dal regista troppo giovane[18]. Russell Crowe venne considerato per sostituire Townsend, ma decise di rifiutare poiché considerava il ruolo molto simile a quello di Massimo Decimo Meridio nel film Il gladiatore[18]. Mortensen fu avvicinato al progetto grazie al produttore Mark Ordesky che lo convinse ad accettare il ruolo[26].
- Sean Bean interpreta Boromir. Bruce Willis, fan del libro, si rivelò interessato ad interpretare il personaggio, mentre Liam Neeson venne avvicinato per il ruolo, ma poi rifiutò dopo aver letto la sceneggiatura[18].
- Orlando Bloom interpreta Legolas. Bloom fece l'audizione per il ruolo di Faramir che, in seguito, otterrà David Wenham nel secondo film[18].
- Billy Boyd interpreta Peregrino Tuc.
- Dominic Monaghan interpreta Meriadoc Brandibuck.
- John Rhys-Davies interpreta Gimli. Billy Connolly era stato considerato per il ruolo[18].
- Sir Christopher Lee interpreta Saruman il Bianco. Lee rivelò di essere un grande fan delle opere di J.R.R. Tolkien, tanto da averlo incontrato una volta[26]. L'attore fece l'audizione per il ruolo di Gandalf, ma venne giudicato troppo vecchio e così la parte andò a Ian McKellen[18].
- Hugo Weaving interpreta Elrond. David Bowie espresse interesse per il ruolo, ma fu poi bocciato dal regista[19].
- Craig Parker interpreta Haldir.
- Marton Csokas interpreta Sire Celeborn.
- Cate Blanchett interpreta Galadriel. Tilda Swinton venne considerata per il ruolo, ma alla fine venne bocciata perché l'attrice stava già interpretando un ruolo simile: la strega bianca Jadis in Le cronache di Narnia - Il leone, la strega e l'armadio. Inizialmente il ruolo di Galadriel era stato proposto a Kylie Minogue per via del suo viso molto simile alla descrizione letteraria del personaggio ma, a causa degli impegni della cantante, si cercò un altro volto[27].
- Liv Tyler interpreta Arwen. Tyler venne assunta dopo la sua performance in Plunkett & Macleane il 25 agosto 1999[28]. L'attrice si affezionò molto ai membri del cast, in particolare a Orlando Bloom[12]. Helena Bonham Carter espresse interesse per il ruolo[18].
- Ian Holm interpreta Bilbo Baggins. Holm nel 1981 diede la voce a Frodo nell'adattamento animato prodotto dalla BBC[18]. Sylvester McCoy rimase in trattative per 6 mesi per il ruolo di Bilbo, finché il regista Peter Jackson non assunse Holm[29].
- Lawrence Makoare interpreta Lurtz.
- Sala Baker interpreta Sauron.
- Peter Jackson è presente, in ogni episodio della trilogia, come cameo. Nel primo episodio si può vedere quando gli hobbit entrano a Brea.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Origini del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Già in tenera età, Jackson aveva avuto modo di apprezzare il romanzo Il Signore degli Anelli dopo aver guardato la versione cinematografica animata del 1978 di Ralph Bakshi[30]. Il film entusiasmò il regista[31] al punto da spingerlo a leggere parti del romanzo[32] durante un viaggio di dodici ore da Wellington ad Auckland quando aveva diciotto anni[33][34].
«Lessi il libro quando avevo 18 ani e la prima cosa che pensai fu: "Non vedo l'ora che ne traggano un film". Ho atteso questo momento per 20 anni.» |
(Il regista Peter Jackson[33].) |
Dopo che la Universal Studios rifiutò il remake di King Kong proposto da Jackson, il regista decise di dirigere l'adattamento cinematografico del romanzo di Tolkien. Iniziò, quindi, a scrivere la sceneggiatura insieme a sua moglie e ad altri sceneggiatori[4]. La casa di produzione Miramax Films impose a Jackson di dirigere l'adattamento in un unico film, ma il regista ottenne di girarlo in due parti. Quando la produzione del film andò oltre i limiti del budget imposto, la New Line Cinema ne rilevò la titolarità e, credendo fino in fondo nel progetto, ampliò la trasposizione del libro da due a tre film, per rispettare meglio i tempi della saga di Tolkien[35]. La fase di pre-produzione della trilogia dei film si è avviata nel 1997 ed è durata quasi tre anni poiché realizzare una trilogia con un budget richiesto così elevato era molto difficile ed impegnativo per molte case di produzione in quei tempi. Le riprese del primo e secondo film (girati insieme) sono iniziate ufficialmente l'11 ottobre 1999 e sono terminate il 22 dicembre 2000.
Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]
Peter Jackson e sua moglie Fran Walsh iniziarono a scrivere la prima sceneggiatura subito dopo l'abbandono del progetto del remake di King Kong[4]. Per semplificare il lavoro, Jackson e sua moglie chiesero alla Botes Costa di scrivere una sinossi del libro che avrebbero poi letto. La prima sceneggiatura dell'opera, corrispondente a La Compagnia dell'Anello, presentava molte differenze con la sceneggiatura finale ed aveva più punti in comune con il libro di Tolkien[4]. Tra le numerose differenze ci sono: la visita ad Edoras di Gwaihir e Gandalf dopo la fuga da Isengard, Gollum attacca Frodo quando la compagnia è ancora unita, Maggot, Glorfindel, Radagast, Elladan ed Elrohir sono presenti nella sceneggiatura, Bilbo assiste al Consiglio di Elrond e Sam si guarda nello specchio di Galadriel[4].
Durante la metà del 1997[35] Jackson e Walsh iniziarono a rimaneggiare la sceneggiatura insieme a Stephen Sinclair[4] e il suo partner, Philippa Boyens, il quale si disse un grande fan del libro[35]. Dopo 13-14 mesi[35], il gruppo concluse due sceneggiature[35], rispettivamente di 144 e 147 pagine. Sinclair lasciò il progetto a causa di alcuni obblighi teatrali. I cambiamenti rispetto alla prima sceneggiatura sono molti: "Sam non sa nulla dell'Anello inizialmente, contrariamente a Pipino e Merry che in seguito lo scopriranno e si offriranno volontariamente di seguire l'amico nel suo viaggio[4]. La fuga di Gandalf da Isengard è vista attraverso vari flashback, mentre le scene riguardo Lothlórien sono completamente assenti[4]. Denethor assiste al Consiglio di Elrond insieme a Boromir, suo figlio[4]. Un'altra scena, completamente inventata ed assente nel libro, vedeva Arwen, durante la fuga con Frodo, uccidere il Re stregone[4].
La terza versione della sceneggiatura risultò quella finale, ma tuttavia presentava, come ogni adattamento, alcune licenze. Ad esempio i cambiamenti della personalità di alcuni protagonisti, oppure la mancanza di alcuni personaggi importanti, tra cui Tom Bombadil. Il finale del film, invece, è tratto dal primo capitolo de Le due torri, ovvero capitolo in cui Aragorn, Legolas e Gimli trovano Boromir in fin di vita (che gli racconta della cattura di Pipino e Merry) e decidono in seguito di andare alla ricerca degli hobbit rapiti dagli Uruk-hai.
Design, ambientazione ed effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]
«All'inizio sarei dovuto restare laggiù [Nuova Zelanda] per circa 20 settimane, ma questo accadeva due anni e mezzo fa!» |
(Alan Lee[33].) |
Il design della Terra di Mezzo è stato progettato a partire dal 1997[36]. Jackson voleva che l'ambientazione del film fosse molto realistica[37]. Alan Lee e John Howe vennero assunti nel mese di novembre dello stesso anno, cominciando a creare l'ambientazione del film e le rispettive razze[37][38]. Jackson incontrò Lee per la prima volta a Dartmoor, nel Regno Unito, dove riuscì a convincerlo a partecipare al film[33]. Howe era un famosissimo illustratore ed aveva già illustrato parecchie scene tratte dal racconto di Tolkien che avrebbero, poi, contribuito all'ambientazione del film[33]. Insieme a Peter Jackson, i due scenografi si riunirono a Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale ricrearono l'ambientazione di Hobbiville. Jackson aveva a cuore Hobbiville, poiché avrebbe dovuto simboleggiare quanto Frodo vuole proteggerla[33].
Il film è caratterizzato da un ampio utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. La grafica computerizzata, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, anche se in questo film il personaggio compare brevemente e sarà perfezionato nel sequel) che in altre scene: la scena della visione di Frodo sul seggio, gli Argonath sulle sponde dell'Anduin e la scena della battaglia iniziale tra Uomini-Elfi e orchi, per la quale sono state programmate migliaia di comparse digitali, in modo tale che avessero una discreta autosufficienza di movimento ed azione. Il set finale di Amon Hen, invece, presenta diverse curiosità, poiché le scenografie digitali sono pochissime. Il set, infatti, è stato costruito interamente in polistirene.
Il 1º aprile 1999, Ngila Dickson venne assunta come costumista. Insieme a circa 40 sarte, Dickson progettò circa 19 000 costumi[39].
Riprese e location[modifica | modifica wikitesto]
Il film, come tutto il resto della trilogia cinematografica, è stato girato in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la nazione. Quello più particolare è lo scenario creato nella località di Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale è stata ricreata l'ambientazione di Hobbiville; oggi la cittadina espone il cartello "Benvenuti a Hobbiville", all'ingresso, attirando così un discreto turismo di settore.
Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]
The Fellowship of the Ring | |
---|---|
Artista | Howard Shore |
Tipo album | Colonna sonora |
Pubblicazione | 2001 |
Durata | 71:29 |
Dischi | 1 |
Tracce | 18 |
Genere | Colonna sonora |
Etichetta | Reprise Records |
Produttore | Howard Shore |
Registrazione | New Line Cinema |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | 5 |
Dischi di platino | 1 |

La colonna sonora del film (e dei suoi seguiti) è stata composta da Howard Shore, in questo film alla sua prima collaborazione con Peter Jackson. Shore dice riguardo alla sua collaborazione nel film «Devo ammettere che alle volte mi sono sentito come Frodo, con il peso dell'Anello nella tasca del mio gilè ma, pagina dopo pagina e poi nota dopo nota, sono riuscito a scoprire il complesso mondo di Tolkien.»[40]. Il compositore, contrariamente a quanto ha fatto nei due séguiti, ha lavorato alla colonna sonora di questo primo film per quasi un anno. La colonna sonora è stata eseguita al London Philharmonic e al New Zealand Symphony ed è caratterizzata principalmente da voci soliste[40].
Due canzoni originali, "The Council of Elrond" (Aníron) (le cui parole sono state scritte da Roma Ryan[41]) e il tema dei titoli di coda "May It Be", sono stati composti e cantati da Enya[42]. Quest'ultima ha ottenuto due nomination per la Miglior Canzone Originale al Premio Oscar[43] e al Golden Globe[44] nel 2002.
Edward Ross ha partecipato alla colonna sonora cantando la canzone "In Dreams", composta da Shore[45].
L'album raggiunse la seconda posizione nelle classifiche Ö3 Austria Top 40 ed in Finlandia, la terza nella Media Control Charts (dove rimane in classifica 34 settimane), la sesta in Danimarca e nella Sverigetopplistan, la settima nella Ultratop e nella MegaCharts (dove rimane in classifica 39 settimane), l'ottava nella ARIA Charts e nella Swiss Music Charts e la decima nella Official Albums Chart.
Lista delle tracce[modifica | modifica wikitesto]
1. "The Prophecy" 3:55
2. "Concerning Hobbits" 2:55
3. "The Shadow of the Past" 3:32
4. "The Treason of Isengard" 4:00
5. "The Black Rider" 2:48
6. "At the Sign of the Prancing Pony" 3:14
7. "A Knife in the Dark" 3:34
8. "Flight to the Ford" 4:14
9. "Many Meetings" 3:05
10. "The Council of Elrond" 3:49
11. "The Ring Goes South" 2:03
12. "A Journey in the Dark" 4:20
13. "The Bridge of Khazad-dûm" 5:57
14. "Lothlórien" 4:33
15. "The Great River" 2:42
16. "Amon Hen" 5:02
17. "The Breaking of the Fellowship" 7:20
18. "May It Be"
Promozione[modifica | modifica wikitesto]
Il 7 aprile 2001 è stato presentato il primo trailer del film.
Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]
Il primo capitolo del film tratto dalla saga di Tolkien è stato subito record d'incassi: il film ha incassato a livello internazionale 871 530 324 $, di cui 315 544 750 $ nelle sale statunitensi[6]. In Italia il film ha venduto biglietti per un totale di 21 430 427 €.[46].
Il film ha ricevuto recensioni positive da parte della critica cinematografica. Il sito Rotten Tomatoes ha riportato una percentuale di gradimento del 91%[5].
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 2002 - Premio Oscar
- Migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Nomination Miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Fran Walsh
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Migliore scenografia a Grant Major e Dan Hennah
- Nomination Migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- Nomination Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- Nomination Miglior canzone (May It Be) a Enya
- 2002 - Golden Globe
- Nomination Miglior film drammatico
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- Nomination Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Nomination Miglior canzone (May It Be) a Enya
- 2002 - Premio BAFTA
- Miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Tim Sanders
- Migliore regia a Peter Jackson
- Miglior trucco a Peter Owen, Richard Taylor e Peter King
- Migliori effetti speciali a Alex Funke, Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Premio del Pubblico
- Nomination Miglior film (Premio dei bambini) a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Fran Walsh e Tim Sanders
- Nomination Miglior attore protagonista a Ian McKellen
- Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Nomination Migliore fotografia a Andrew Lesnie
- Nomination Migliore scenografia a Grant Major
- Nomination Migliori costumi a Ngila Dickson
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- Nomination Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick, Hammond Peek, Michael Semanick, Ethan Van Der Ryn e Mike Hopkins
- 2002 - Screen Actors Guild Award
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Nomination Miglior cast
- 2001 - Chicago Film Critics Association Award
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Nomination Miglior film
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- 2002 - Empire Award
- Miglior film
- Miglior attore protagonista a Elijah Wood
- Miglior debutto a Orlando Bloom
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- Nomination Miglior attore protagonista a Viggo Mortensen
- Nomination Miglior attore britannico a Sean Bean
- Nomination Miglior attore britannico a Ian McKellen
- Nomination Miglior debutto a Billy Boyd e Dominic Monaghan
- 2003 - Grammy Award
- Miglior colonna sonora a Howard Shore e John Kurlander
- Nomination Miglior canzone (May It Be) a Enya, Nick Ryan e Roma Ryan
- 2002 - Kansas City Film Critics Circle Award
- 2002 - MTV Movie Award
- Miglior film
- Migliore performance rivelazione maschile a Orlando Bloom
- Nomination Miglior sequenza d'azione (La Battaglia nelle Miniere di Moria)
- Nomination' Miglior combattimento a Ian McKellen e Christopher Lee
- Nomination Migliore performance maschile a Elijah Wood
- Nomination Miglior cattivo a Christopher Lee
- 2001 - National Board of Review Award
- Miglior attrice non protagonista a Cate Blanchett
- Miglior scenografia a Grant Major
- Premio Speciale a Peter Jackson
- 2002 - Satellite Award
- Miglior film d'animazione o a tecnica mista
- Miglior montaggio a John Gilbert
- Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- Nomination Miglior attore non protagonista in un film drammatico a Ian McKellen
- Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Nomination Migliore scenografia a Grant Major
- Nomination Migliori costumi a Ngila Dickson
- Nomination Migliori effetti visivi ad Alex Funke, Jim Rigyel, Randall William Cook e Richard Taylor
- 2002 - Saturn Award
- Miglior film fantasy
- Migliore regia a Peter Jackson
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Nomination Cinescape Genre Face of the Future Award a Orlando Bloom
- Nomination Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Nomination Miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Nomination Migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Nomination Miglior colonna sonora a Howard Shore
- 2002 - Premio Amanda
- Nomination Miglior film straniero a Peter Jackson
- 2003 - Awards of the Japanese Academy
- Nomination Miglior film straniero
- 2002 - Bogey Award
- Bogey Award in Titanio
- 2002 - Boston Society of Film Critics Awards
- Nomination Miglior regia a Peter Jackson
- 2002 - Premio Bram Stoker
- Nomination Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Critics' Choice Movie Award
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Miglior canzone (May It Be) a Enya
- Nomination Miglior film
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- 2013 - Critics' Choice Movie Award
- Miglior film affiliante
- 2001 - Las Vegas Film Critics Society Award
- Migliore regia a Peter Jackson
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Migliori effetti speciali a Richard Taylor
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Miglior canzone (May It Be) a Enya
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ian Holm
- Nomination Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Golden Reel Award
- Miglior montaggio sonoro (Effetti sonori)
- Nomination Miglior montaggio sonoro
- 2001 - Phoenix Film Critics Society Award
- Miglior film
- Migliore regia a Peter Jackson
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Migliore scenografia a Grant Major
- Migliori costumi a Ngila Dickson
- Migliori effetti speciali a Jim Rigyel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Miglior canzone (May It Be) a Enya
- Nomination Miglior trucco a Peter Owen e Richard Taylor
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Premio Robert
- Miglior film statunitense a Peter Jackson
- 2001 - Southeastern Film Critics Association Award
- Migliore regia a Peter Jackson
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Miglior film
- 2002 - AFI Award
- Film dell'anno a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- Effetti speciali dell'anno a Jim Rygiel
- Scenografo dell'anno a Grant Major
- Nomination Compositore dell'anno a Howard Shore
- 2002 - ASCAP Award
- Tom Box Office films a Howard Shore
- 2002 - Eddie Award
- 'Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - American Society of Cinematographers
- Nomination Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- 2002 - AACTA Award
- Miglior film straniero a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- 2002 - Premio Bodil
- Miglior film statunitense a Peter Jackson
- 2002 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Award
- Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior regia a Peter Jackson
- 2002 - DGA Award
- Nomination Miglior regia a Peter Jackson
- 2002 - Premio Hugo
- Miglior rappresentazione drammatica
- 2002 - Kids' Choice Award
- Nomination Miglior eroe maschile a Elijah Wood
- 2001 - Los Angeles Film Critics Association Award
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Nomination Miglior scenografia a Grant Major
- 2013 - People's Choice Award
- Nomination Miglior saga
- 2003 - People's Choice Award
- Miglior film
- Miglior film drammatico
- 2002 - Science Fiction and Fantasy Writers of America
- Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Teen Choice Award
- Nomination Miglior film d'azione/di avventura/drammatico
- Nomination Miglior attore in un film d'azione/d'avventura/drammatico a Elijah Wood
- Nomination Miglior attrice in un film d'azione/d'avventura/drammatico a Liv Tyler
- 2002 - WGA Award
- Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2004 - Young Artist Award
- Jackie Coogan Award a Peter Jackson
- 2002 - Young Artist Award
- Nomination Miglior film drammatico per la famiglia
- 2002 - Art Directors Guild
- Nomination Migliore scenografia a Grant Major, Dan Hennah, Rob Outterside, Joe Bleakley, Mark Robins, Philip Ivey, Jules Cook e Ross McGarva
- 2009 - Austin Film Critics Association
- Nomination Miglior film del decennio
- 2001 - Awards Circuit Community Awards
- Miglior regia a Peter Jackson
- Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Miglior cast
- Miglior sceneggiatura non originale a Fran Walsh, Philippa Boyens e Peter Jackson
- Miglior fotografia a Andrew Lesnie
- Miglior colonna sonora originale a Howard Shore
- Migliori effetti visivi
- Nomination Miglior film a Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Tim Sanders e Fran Walsh
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- 2002 - Chlotrudis Award
- Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- 2002 - Cinema Audio Society
- Miglior sonoro a Gethin Creagh, Christopher Boyes, Michael Semanick e Hammond Peek
- 2002 - Czech Lions
- Nomination Miglior film straniero a Peter Jackson
- 2002 - Florida Film Critics Circle Award
- Migliore regia a Peter Jackson
- Miglior attrice non protagonista a Cate Blanchett
- 2011 - International Film Music Critics Award
- Nomination Miglior colonna sonora a Howard Shore, Ludwig Wicki, Jonathan Schultz e Alan Frey
- 2005 - International Film Music Critics Award
- Miglior colonna sonora a Howard Shore, Peter Jackson, Fran Walsh e Paul Broucek
- 2002 - Jupiter Award
- Miglior film internazionale a Peter Jackson
- Miglior regista internazionale a Peter Jackson
- 2002 - National Society of Film Critics Awards
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior regia a Peter Jackson
- 2014 - Online Film & Television Association
- Miglior film
- 2002 - Online Film & Television Association
- Miglior film a Fran Walsh, Peter Jackson, Barrie M. Osborne e Tim Sanders
- Miglior regia a Peter Jackson
- Miglior cast
- Miglior sceneggiatura non originale a Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson
- Miglior casting a Victoria Burrows, John Hubbard, Amy Hubbard, Liz Mullane e Ann Robinson
- Miglior colonna sonora originale a Howard Shore
- Miglior scenografia
- Miglior trucco e acconciature a Marjory Hamlin, Peter King, Peter Owen, Richard Taylor e Gail Wilson
- Miglior montaggio sonoro a Christopher Boyes, Michael Semanick, Gethin Creagh e Hammond Peek
- Migliori effetti sonori a Ethan Van der Ryn
- Migliori effetti visivi a Jim Rygiel, Randall William Cook, Richard Taylor e Mark Stetson
- Miglior momento cinematico (Entrata nelle miniere di Moria)
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Nomination Miglior performance rivelazione maschile a Orlando Bloom
- Nomination Miglior canzone originale (May It Be) a Enya, Nicky Ryan e Roma Ryan
- Nomination Miglior montaggio a John Gilbert
- Nomination Miglior fotografia a Andrew Lesnie
- Nomination Migliori costumi a Ngila Dickson e Richard Taylor
- Nomination Miglior sequenza dei titoli
- Nomination Miglior momento cinematico (Prologo)
- Nomination Miglior website officiale
- 2002 - Online Film Critics Society Award
- Nomination Miglior film
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- Nomination Miglior cast
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
- Nomination Migliore fotografia ad Andrew Lesnie
- Nomination Miglior colonna sonora a Howard Shore
- 2002 - PGA Award
- Nomination Miglior produttore
- 2001 - Toronto Film Critics Association Award
- Nomination Migliore regia a Peter Jackson
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ian McKellen
- 2002 - USC Scripter Award
- Nomination Migliore sceneggiatura a Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e J. R. R. Tolkien
- 2002 - World Soundtrack Award
- Miglior colonna sonora a Howard Shore
- Colonna sonora dell'anno a Howard Shore
- Nomination Compositore dell'anno a Howard Shore
Edizione home video[modifica | modifica wikitesto]
Il film è stato pubblicato dalla New Line Cinema in DVD e in produzione limitata in VHS ad agosto 2002. In DVD è stato pubblicato in edizione Widescreen, con 7 minuti in meno rispetto alla versione cinematografica, poiché sono stati effettuati alcuni tagli di regia esclusivamente nei titoli di coda. La seconda edizione è la versione estesa del film che consta di trenta minuti in più rispetto a quella cinematografica ed è uscita a novembre 2003. Il film in versione estesa contiene ulteriori scene inedite ed è diviso in due tempi su due dischi, per un totale di quattro totali (gli altri due contengono extra). La versione cinematografica Blu-ray del film è uscita negli Stati Uniti il 14 settembre 2010[47], mentre la versione estesa è uscita il 28 giugno 2011[48]. Sebbene non contenga scene inedite, l'edizione estesa in alta definizione dura venti minuti in più rispetto all'edizione estesa in DVD. Essa, infatti, include nei titoli di coda anche i nomi di tutti membri dei più noti fan club internazionali dedicati alla Terra di Mezzo che hanno partecipato al progetto di diventare "produttori associati accreditati" per la pubblicazione dell'edizione estesa in Blu-ray della trilogia. Questa iniziativa venne lanciata della Warner Bros. nel 2010.
Scene aggiunte nell'Extended Edition[modifica | modifica wikitesto]
- Nel prologo, vediamo che Isildur indossa l'Anello e si tuffa nell'Anduin, ma l'Anello gli scivola dal dito e viene ucciso dagli orchi.
- Dopo il prologo, c'è una scena in cui Bilbo descrive la Contea. In un'altra scena successiva, vediamo che Bilbo cerca disperatamente l'Anello, salvo poi ricordarsi che ce l'ha in tasca.
- In due scene estese, compaiono i Sackville-Baggins, che vogliono comprare la casa di Bilbo: in una gli bussano alla porta mentre sta parlando con Gandalf, nell'altra si presentano alla sua festa di compleanno, e si nasconde con Frodo per evitarli.
- C'è una scena al Drago Verde in cui alcuni hobbit parlano di ciò che succede fuori dai loro confini.
- Dopo la partenza, Frodo e Sam incontrano gli elfi dei boschi che partono verso le Terre Immortali.
- Nelle Chiane Ditteri, Aragorn parla a Frodo dell'amore tra la Dama Lúthien, un'elfa, e Beren, un uomo.
- Dopo che Frodo è stato ferito dal Re stregone di Angmar, vengono inquadrati brevemente i corpi pietrificati dei tre Troll che Bilbo incontrò nel suo viaggio.
- Prima che Boromir prenda in mano i frammenti di Narsil, egli parla con Aragorn.
- Durante il Consiglio di Elrond, Boromir parla del suo sogno e tenta di prendere l'Anello, ma Gandalf lo ammonisce ripetendogli le incisioni sull'Unico Anello nella lingua di Mordor.
- Davanti alla tomba di Gilraen, la madre di Aragorn, Elrond dice a quest'ultimo che Narsil, la spada di Elendil, può essere riforgiata, ma solo Aragorn può brandirla. Aragorn, però, rifiuta questo potere.
- Nella versione estesa è mostrata la partenza della Compagnia da Gran Burrone.
- Davanti alle porte di Moria, Gandalf ricorda a Frodo che il Male può venire sia da fuori che da dentro la Compagnia, e che deve fidarsi solo di sé stesso. Inoltre, la scena del Cancello di Moria è più lunga.
- Dentro le miniere, Gandalf spiega che la ricchezza di Moria proviene dal mithril, il materiale di cui è fatta la cotta di maglia di Frodo regalatagli da Bilbo, che l'ha a sua volta ricevuta da Thorin Scudodiquercia e il cui valore supera quello dell'intera Contea, lasciando Frodo sbalordito.
- Quando Frodo e Gandalf vedono Gollum, lo stregone racconta a Frodo che una volta, prima che prendesse l'Anello, Gollum si chiamava Sméagol.
- La battaglia contro il Troll nella Camera di Mazarbul è più lunga.
- Quando arrivano nei boschi di Lothlórien, Haldir e il suo gruppo di elfi trattengono per breve tempo la Compagnia.
- Celeborn e Galadriel parlano più a lungo con la Compagnia.
- Quando viene cantato il lamento per Gandalf, Sam recita una poesia in onore dei suoi fuochi d'artificio.
- Prima che la Compagnia parta, Celeborn e Galadriel regalano dei doni a ciascun membro della Compagnia.
- Durante una sosta lungo il Grande Fiume, ci sono due litigi: uno tra Frodo e Sam, e l'altro tra Aragorn e Boromir, perché quest'ultimo vorrebbe passare da Minas Tirith. Possiamo anche vedere che Gollum segue la Compagnia.
- Il combattimento con gli Uruk Hai che porterà Boromir alla morte e la Compagnia allo scioglimento è molto più lungo e violento.
Differenze dal libro al film[modifica | modifica wikitesto]
- La storia della Battaglia dell'Ultima Alleanza raccontata nel prologo è notevolmente semplificata. Nel libro dopo che le forze di Sauron sono state sconfitte, fuori da Mordor seguono sette anni di assedio. Inoltre, per quanto riguarda il momento della sconfitta dell'Oscuro Signore, Sauron è abbattuto in realtà da Elendil, il Re degli uomini, e Gil-galad, Signore degli elfi, al termine di un lungo scontro nel quale essi stessi perdono la vita. Isildur ha un ruolo notevolmente minore: solo dopo che Sauron è stato sconfitto egli taglia l'Anello e lo porta via con sé. Inoltre, dopo la sconfitta, l'anima di Sauron fugge, mentre nel film Sauron si smaterializza una volta che Isildur lo separa dall'anello[49].
- In diversi punti del film tempo e spazio della storia sono piuttosto contratti. Fra la festa di compleanno di Bilbo, ad esempio, e il momento in cui Gandalf ritorna nella Contea per verificare se l'anello di Bilbo è in effetti l'Unico Anello, passano nel libro ben diciassette anni[50]. Il Frodo che nel libro parte per la sua avventura è infatti molto più vecchio (cinquantenne, comunque pur sempre giovane per un Hobbit che a 33 anni supera la maggiore età). Inoltre, anche i tempi per la partenza sono fulminei nel film: nel libro non c'è il senso di urgenza per partire, Frodo decide di andare via da casa Baggins, ma per non destare sospetti durante l'estate cerca casa in un altro posto della Contea, poi parte a settembre poco dopo aver traslocato e giungendo a Brea.
- Frodo intercetta Gandalf prima del suo arrivo a Casa Baggins; non così nel libro, dove il loro incontro avviene dopo. Nella seguente festa per Bilbo, l'episodio di Peregrino e Merry che rubano il fuoco d'artificio di Gandalf è inventata appositamente per il film.
- Nel libro ci sono ben quattro capitoli tra la fuga degli Hobbit dai Nazgûl e l'arrivo al villaggio di Brea, nei quali i protagonisti vengono ospitati da un gruppo di Elfi e dal vecchio contadino hobbit Maggot (nel capitolo "Una scorciatoia che porta ai funghi", funghi che sono citati in una scena del film, poco prima dell'arrivo del Nazgûl a cavallo), attraversano la Vecchia Foresta, incontrano Tom Bombadil (un bislacco e misterioso personaggio che ha grandi poteri, che vive in armonia con la natura e non è tentato né influenzato dai poteri dell'Anello), cadono in uno dei tumuli di Tumulilande e si scontrano con uno degli Spettri dei Tumuli, venendo poi salvati da Bombadil. Tumulilande è anche il posto dove essi trovano le loro armi (che invece nel film sono loro fornite da Aragorn a Colle Vento) ad esclusione di Pungolo che viene data a Frodo da Bilbo. Tuttavia una scena dell'edizione estesa de Le due torri (nella quale Barbalbero salva Merry e Pipino da un albero selvaggio), rievoca la scena in cui Tom Bombadil salva gli hobbit dal Vecchio Uomo Salice, non a caso la frase che pronuncia Bombadil ("Non dovevi svegliarti. Mangia la terra, bevi l'acqua, va a dormire") è la stessa che pronuncia Barbalbero.
- La scena iniziale in cui Gandalf getta l'anello nel braciere, rivelando a Frodo che si trovava in possesso dell'Unico Anello, si svolge non di notte come mostrato nel film, ma in mattinata inoltrata (ciò spiegherebbe il fatto che Sam Gamgee si trova in giardino a "potare" le aiuole) e, inoltre, non partono immediatamente per il periglioso viaggio insieme, ma attendono fino ad autunno, quando Frodo venderà casa Baggins agli "odiati" parenti e si recherà nella terra di Buck, più vicina ai confini della Contea, accompagnato da Peregrino Tuc e Merry. Questi ultimi, invece, nel film si uniscono a Frodo e Sam in maniera casuale, mentre erano inseguiti da Maggot (nel libro sarà lo stesso Maggot ad ospitarli e indicare loro la via per proseguire, accompagnandoli al traghetto che attraversa il Brandivino), per poi fuggire rocambolescamente da un Nazgûl, giusto in tempo per prendere il traghetto (scene d'azione che mancano nel libro). Nel libro, invece, Pipino e Merry, con la complicità di Sam e di un altro paio di Hobbit, preparano, negli anni precedenti la partenza, una "fuga organizzata" da Hobbiville, presagendo le intenzioni di Frodo e non volendolo lasciar partire solo.
- Nel film è dato a intendere che Saruman è passato dalla parte di Sauron, convinto che sarà lui a vincere. Nel libro è spiegato che l'obiettivo di Saruman era impossessarsi dell'Anello per dominare sulla Terra di Mezzo, e che quindi Sauron è in realtà suo rivale e non suo alleato. In più nel libro mancano le scene d'azione dello scontro tra Saruman e Gandalf nella torre di Orthanc. Inoltre, nel film viene mostrato per la prima volta il Palantír usato da Saruman, cosa non presente in questo libro del Signore degli Anelli.
- Piove quando gli Hobbit fanno il loro ingresso a Brea; non così nel libro. Inoltre, nella locanda del Puledro Impennato c'è una differenza col romanzo: Frodo non scivola accidentalmente sentendo Pipino parlare dei Baggins ed infilando in seguito l'anello, ma cade mentre sta cantando su un tavolo (l'intenzione è quella di distogliere l'attenzione da Pipino, che bevendo troppa birra accenna all'identità di Frodo). In seguito, crea scompiglio nella locanda per il semplice motivo che tutti lo notano sparire di colpo; non potendo ricomparire così all'improvviso di fronte a tutti, si rifugia da Aragorn (precedentemente conosciuto), in un angolo della locanda. Inoltre, in quel frangente, Merry non era presente con gli altri Hobbit nella sala comune della locanda.
- I Nazgûl, nel libro, fanno silenziosamente ingresso a Brea; non così nel film.
- Nel film tutti gli eventi sono narrati sempre dalla prospettiva degli Hobbit e in particolare di Frodo, proprio come desiderava Jackson[51]. Scene come quella in cui Gandalf e Saruman parlano e poi si scontrano nella torre di Orthanc (o quelle sui piani di Saruman) non sono narrate direttamente; se ne apprende la dinamica solo quando sono raccontate da qualcuno.
- A Colle Vento i Nazgûl sorprendono Aragorn e gli Hobbit di notte; non così nel film, dove attaccano a causa di una sprovvedutezza di Sam, Merry e Pipino che accendono un fuoco, durante l'assenza di Aragorn; sarà poi quest'ultimo, di ritorno, a porre in fuga i Cavalieri Neri.
- Il ruolo di Arwen è stato molto ampliato nel film (in parte prendendo materiale dalle Appendici del romanzo). Nel libro ad esempio non è Arwen che porta Frodo a Gran Burrone bensì Glorfindel, uno dei più fidati elfi di Elrond. L'onda che spazza via i Nazgûl è prodotta dalla magia di Gandalf ed Elrond. Anche l'amore tra Aragorn e Arwen, benché importante, non è mai narrato molto in dettaglio, come invece avviene su schermo. A loro è, però, dedicato un capitolo delle appendici, incluso poi nel film come parte fondamentale della vicenda.
- Mentre nel film Frodo incontra Bilbo passeggiando per i giardini di Gran Burrone, da solo, nel libro è Gandalf che accompagna Frodo nel "Salone del Fuoco" dove incontra lo zio.
- Nel film si ha una scena inedita, raffigurante l'incontro tra Aragorn e Boromir: quest'ultimo, non identificando il Ramingo, ha modo di rimirare i frammenti di Narsil, non dandole però la dovuta importanza: in realtà, nel libro, Boromir si era mosso da Gondor proprio in cerca, fra le altre cose, della Spada Che Fu Rotta, e questa venne mostrata a lui da Aragorn durante il Consiglio di Elrond.
- Nel film è Arwen stessa a donare Elessar ad Aragorn, quale pegno d'amore e scelta di vita terrena; nel libro, invece, lo farà Galadriel, nonna materna di Arwen.
- Il Consiglio di Elrond nel libro è molto più complesso e dettagliato e fornisce molte informazioni sul passato e su tutto quello che è accaduto (informazioni che invece nel film sono parzialmente fornite durante il prologo). Inoltre, alcuni consiglieri propongono di nascondere l'Anello, affidarlo a Tom Bombadil, inviarlo a Valinor o gettarlo nell'oceano. Boromir, che è l'unico che ne propone l'uso, nel libro non si infuria come nel film. Al consiglio partecipa anche Bilbo il quale si offre di portare l'Anello fino al Monte Fato. Infine, la scelta dei componenti della Compagnia avviene lentamente durante la permanenza a Gran Burrone, ed è Elrond che li sceglie, pur non costringendoli, eccetto Gandalf.
- Nel libro è Gandalf che propende per attraversare Moria, mentre Aragorn è sempre stato contrario; nel film, invece, lo propone Gimli ed è Gandalf che non è d'accordo. A decidere quale direzione prendere, inoltre, nel libro sono Gandalf e Aragorn, decidendo tra loro, mentre nel film sul passo di Caradhras è Gandalf che fa decidere a Frodo se passare o no da Moria.
- Sul passo di Caradhras, Gandalf capisce che è Saruman a provocare la causa dei massi che cadono e della neve incessante. Nel libro non si sa chi sia l'artefice di questi eventi ostili (si pensa sia la stessa Montagna).
- Saruman sembra intendere il piano di Gandalf nel portare la compagnia a Moria: infatti, mentre la Compagnia passa sul Caradhras, Saruman comunica telepaticamente con Gandalf intimidendolo sui pericoli che le miniere contengono, tra cui il Balrog[52]. Nel libro queste scene non esistono.
- Nel libro è Gandalf a risolvere l'indovinello per accedere a Moria, mentre nel film è Frodo a trovare la soluzione.
- Nel film è Pipino a lanciare nell'acqua le pietre, attirando le attenzioni dell'Osservatore; nel libro, invece, ad agire incautamente è Boromir.
- L'Osservatore nell'acqua di fronte all'entrata delle miniere di Moria nel libro è qualcosa di misterioso di cui si vedono solo dei tentacoli, non la creatura che si vede nel film.
- Quando la Compagnia entra a Moria per sfuggire alla creatura del lago, quest'ultima richiude la porta di Moria con i suoi tentacoli, mentre nel film si assiste a un crollo strutturale di tutta l'entrata.
- Frodo, nel libro, ha i primi sentori di Gollum, senza però ancora individuarlo, a Moria. Nel film, la presenza di Gollum è da subito esplicitata da Gandalf (nel libro lo farà Aragorn, durante la navigazione dell'Anduin), che risponde così a Frodo, che lo aveva intravisto; e Gandalf, parlando della creatura che fu Sméagol, riprende le parole che nel libro dice a Frodo quando ancora erano a Casa Baggins (nel capitolo "L'ombra del passato": quindi, rispetto al libro, quel dialogo è nel film semplicemente posticipato).
- Nel film sono riunite in un'unica scena e in un unico luogo (la Camera di Mazarbul) l'azione incauta di Pipino che fa cadere in un pozzo uno scheletro (in realtà, nel libro vi fa cadere solo un sasso: scena, questa, che avviene, sempre nel libro, in un'altra stanza di Moria), avvertendo così della loro presenza il Barlog e gli Orchi, e la scoperta della tomba di Balin e del Libro di Marzabul, con la conseguente battaglia.
- Nel libro mancano i riferimenti fatti da Gimli alla "Fattucchiera" (ovvero Galadriel) e alla sua pericolosità, non appena la Compagnia entra a Lórien; manca anche il dialogo telepatico tra Lady Galadriel e lo stesso Frodo. Inoltre. l'incontro tra Haldir e i membri della Compagnia nel libro risulta più pacifico.
- Narsil, la spada di Elendil, nel libro viene riforgiata poco prima che Aragorn parta con la Compagnia e consegnata a quest'ultimo, mentre nel film viene riforgiata poco prima che Aragorn parta per il sentiero dei morti a metà del terzo film, Il ritorno del re. Sempre a proposito della spada di Aragorn, nel libro è lui stesso a portare Narsil al fianco, infatti a Brea mostra a Frodo come essa sia in realtà spezzata poco oltre l'elsa. Nel film, inoltre, non viene fatto cenno alla lettera lasciata da Gandalf all'oste per Frodo che parla di Aragorn e della sua spada.
- A Lórien, nel libro, è Galadriel che porta Frodo e Sam davanti allo Specchio: Sam vede la Contea devastata e l'apparente morte di Frodo, mentre Frodo vede uno Stregone (in un primo momento gli sembra Gandalf, poi crede che sia Saruman) vagare nella Contea. Nel film, invece, soltanto Frodo raggiunge lo Specchio, seguendo Galadriel, e ci guarda dentro vedendo la Contea in fiamme e gli Hobbit schiavizzati dagli Orchi: Galadriel gli spiega che ciò che ha visto nello specchio accadrà nel caso dovesse fallire la sua missione. Oltre a rendere omaggio alla Battaglia di Lungacque, omessa nella trilogia per ovvi motivi di tempo e perché non si sarebbe adattata bene con il climax della pellicola, con questa scena si vuol far capire a Frodo l'importanza della sua missione, e che non può più fidarsi dei suoi compagni[53].
- Ci sono delle differenze riguardo ai doni che Galadriel fa ai membri della Compagnia. Nel film non è citato quello fatto a Boromir; a Merry e Pipino sono donati dei coltelli Noldor (mentre nel libro il dono sono delle cinture); l'Elessar donato ad Aragorn da Galadriel, nel film gli è già stato concesso da Arwen; a Sam, infine, è stata donata nel film la sola corda elfica (nessuna menzione viene fatta alla terra elfica di Lórien, per poter concimare il terreno della Contea al suo ritorno a casa).
- Nel libro non si lascia intendere da dove provengano gli Uruk-hai. Nel film il loro creatore è Saruman (o perlomeno così è fatto intuire). In realtà, nel libro Le due torri, Barbalbero dice a Merry e Pipino che Saruman stava generando due nuove razze di combattenti, che risultavano rispettivamente dall'unione tra goblin e uomini e uomini e orchi.
- Il libro La Compagnia dell'Anello finisce prima che Aragorn e gli altri si mettano alla ricerca di Merry e Pipino. Questo fatto, nella serie di libri, si trova all'inizio de Le due torri.
- Lurtz, il capo degli Uruk-hai che uccide Boromir, è un personaggio inventato. Sebbene sia potenzialmente coerente con la situazione, non esiste nel libro questo nome e non è mai nominato il capo di quella squadra di orchi.
- Il cammino evolutivo del personaggio di Aragorn è stato enfatizzato. Nel film egli ha in qualche modo rinunciato a essere Re e non vuole (perlomeno nel primo film) quel tipo di destino. Nel libro in realtà, pur non essendo Re e non avendo ancora deciso se rivendicare il trono, non ha rinunciato a tutto questo e non è così riluttante.
- In generale, la parte svoltasi ad Amon Hen è differente nel film. Nel libro Frodo si allontana dal gruppo per decidere consapevolmente il da farsi (se dirigersi a Minas Tirith oppure proseguire direttamente per Mordor), non così nel film dove la scomparsa del Portatore sorprende tutti. Inoltre, dopo lo scontro con Boromir, Frodo si incontra con Aragorn, cosa assente nel libro: qui Aragorn consiglia a Frodo di partire da solo per Mordor, mentre nel libro Frodo scappa senza avvertire nessuno. Inoltre, e questa è forse la differenza maggiore tra romanzo e resa cinematografica, i membri della Compagnia, eccetto Boromir, combattono direttamente contro Orchi ed Uruk-hai solo nel film (mentre nel libro si accorgono solo successivamente, con la scoperta di Boromir, ferito mortalmente, del passaggio degli Orchi, che avevano nel frattempo rapito Merry e Pipino).
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) THE LORD OF THE RINGS - THE FELLOWSHIP OF THE RING, su British Board of Film Classification. URL consultato il 1º giugno 2019 (archiviato il 26 marzo 2018).
- ^ (EN) THE LORD OF THE RINGS - THE FELLOWSHIP OF THE RING [Extended version], su British Board of Film Classification. URL consultato il 1º giugno 2019 (archiviato il 21 marzo 2018).
- ^ Top 25 Fantasy Movies of All-Time - Movies Feature at IGN, su uk.movies.ign.com, 11 giugno 2012. URL consultato l'8 settembre 2018 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ a b c d e f g h i j k Brian Sibley, Quest for the Ring, in Peter Jackson: A Film-maker's Journey, London, Harper Collins, 2006, pp. 329–87, ISBN 0-00-717558-2.
- ^ a b The Lord of the Rings - The Fellowship of the Ring, Rotten Tomatoes. URL consultato l'11 marzo 2017.
- ^ a b The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring (2001), Box Office Mojo. URL consultato il 5 febbraio 2009.
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- ^ Top 10 Fantasy, American Film Institute. URL consultato il 18 giugno 2008.
- ^ The 500 Greatest Movies Of All Time, Feature | Movies - Empire, su empireonline.com, 22 agosto 2016. URL consultato l'8 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2016).
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Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Il Signore degli Anelli (trilogia)
- Il Signore degli Anelli - Le due torri
- Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su warnerbros.com.
- (EN) Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 230337709 · LCCN (EN) n2001027409 · GND (DE) 4675753-3 · WorldCat Identities (EN) n2001-027409 |
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