Gallo cedrone (film)
Gallo cedrone è un film italiano del 1998, diretto e interpretato dal regista Carlo Verdone.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Armando Feroci, un volontario romano della Croce Rossa Italiana, viene sequestrato e condannato a morte da un gruppo di integralisti islamici di un paese nordafricano. L'avvenimento diviene un caso nazionale, mobilitando la politica e i media. Dalle interviste e i ricordi delle persone a lui vicine, in una sequenza di episodi tra il comico e il grottesco, emerge il quadro di un individuo immaturo, avventato nonché molesto. In strada, ad esempio, rivolge avances alle passanti al limite del ridicolo.
La sua ex moglie, per esempio, narra come egli l'abbia conquistata in una comica quanto squallida rivisitazione di una scena di Ultimo tango a Parigi. Il loro matrimonio finisce in seguito ad un suo scherzo atroce che le causa un aborto spontaneo. Patito di Elvis Presley, tenta di convincere i membri di uno scalcinato fan club di esserne il figlio segreto.
Tempo dopo Feroci raggiunge suo fratello Franco, odontoiatra, benestante e convenzionale, da poco sposatosi con Martina, ragazza ventenne non vedente. Nonostante in un primo momento sembri accettare un'offerta di lavoro come autista propostogli da Franco, Feroci conquista il cuore di sua cognata fuggendovi insieme. La donna, finalmente libera dal marito noioso e opprimente, gli chiede di esaudirle dei desideri come visitare le più famose città italiane e partecipare a una gara di striptease, fino a voler guidare la macchina su una spiaggia ma a causa di una distrazione di Armando e della cecità di Martina, il protagonista viene travolto dall'auto e ridotto in uno stato di coma.
Durante la degenza, l'infermiera Egle, fanatica di New Age, si prende cura di lui fino alla guarigione; quando si risveglia, Feroci sembra un uomo maturo e altruista, arruolandosi nella Croce Rossa. Rilasciato in seguito a una lunga e delicata trattativa, si viene a conoscenza della motivazione della condanna a morte, ossia una becera avance rivolta ad una donna locale, in barba al rispetto delle più elementari norme del paese ospite. Feroci torna in patria nell'ignominia generale.
Due anni dopo, lo stesso torna all'attenzione dei media in seguito alla sua candidatura a sindaco di Roma a capo di una sua lista civica. In un comizio propone di cementificare il Tevere per farne un'enorme arteria stradale[1] e conclude parafrasando Dante Alighieri: "Con me si va nella città ridente, con me si va nell'eterno splendore"[2].
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
- Il film è stato girato tra maggio e luglio del 1998 tra l'Etna, Tozeur, Ostia, Terracina, Viterbo, Pisa e Tolfa, per un totale di 11 settimane di riprese.[3]
- Al film partecipa la giornalista televisiva Rai Maria Luisa Busi nella parte di se stessa.
- Per simulare la cecità di Martina è stata instillata dell'atropina sugli occhi dell'interprete, un inibitore temporaneo del riflesso pupillare alla luce.
- La cornice dei racconti dei conoscenti del protagonista è ripresa dal film Un americano a Roma.
- Titoli di coda con accompagnamento trionfale il cui tema ricorda Pirates del gruppo rock Emerson, Lake & Palmer.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Come racconta in un'intervista, durante delle riprese vi era una temperatura di 41 gradi e a ogni ciak doveva cambiarsi la giacca.
- ^ Per me si va nella città dolente /Per me si va nell'eterno dolore (Inf.III;1-2)
- ^ CINEMA: VERDONE, 'IL MIO GALLO CEDRONE HA ANCHE UN'ANIMA', in adnkronos.com, 4 agosto 1998.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Gallo cedrone
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Gallo cedrone, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Gallo cedrone, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Gallo cedrone, su FilmAffinity.