Fudbalski Klub Radnički Niš
Fudbalski Klub Radnički Niš Calcio | |
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Real sa Nišave | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, rosso |
Dati societari | |
Città | Niš |
Nazione | Serbia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FSS |
Campionato | SuperLiga |
Fondazione | 1923 |
Presidente | Vidak Perović |
Allenatore | Nikola Trajković |
Stadio | Čair (18.150[1] posti) |
Sito web | fkradnickinis.rs |
Palmarès | |
Trofei internazionali | 1 Coppa dei Balcani per club |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Fudbalski Klub Radnički Niš (serbo: Фудбалски клуб Раднички Ниш), meglio noto come Radnički Niš, è una società calcistica serba con sede nella città di Niš. Nella stagione 2024-2025 militerà nella Superliga serba, la prima divisione del calcio serbo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondato il 23 aprile 1923, il club due anni dopo iniziò a partecipare ai campionati del Regno di Jugoslavia, iniziando da quelli dell'allora Banovina della Morava. Nel 1935, dopo aver cambiato il nome in Građanski, prende parte per la prima ed unica volta al campionato nazionale, partecipando poi fino alla sospensione avvenuta nel 1941, a causa della guerra, nei campionati minori. Al termine della seconda guerra mondiale, il club riprende la propria attività, culminata nel 1962 con la promozione nel massimo campionato jugoslavo. La prima stagione vede il FK Radnički terminare al sesto posto, in quello che rimane il miglior risultato per i successivi 16 anni. Nel 1975, conquista il primo trofeo a livello europeo, la Coppa dei Balcani per club, battendo in finale i turchi del Eskişehirspor.
Nel 1979-1980 il club, al termine di un ottimo campionato concluso al terzo posto, ottiene la prima partecipazione ad un trofeo organizzato dall'UEFA, la Coppa UEFA. Il primo turno vede il FK Radnički sorteggiato contro gli austriaci del LASK Linz, agevolmente eliminati con una doppia vittoria, 2-1 in Austria e 4-1 in casa. Anche i sedicesimi di finale vengono superati con una doppia vittoria, gli avversari sono i bulgari del Beroe Stara Zagora, 1-0 e 2-0, ma negli ottavi di finali il cammino europeo del club viene interrotto dall'AZ Alkmaar che, dopo il pareggio in Jugoslavia per 2-2, travolge il FK Radnički 5-0. Nella edizione successiva della Coppa UEFA, il club riesce raggiungere le semifinali, eliminando al primo turno il Napoli (2-2 fuori casa e 0-0 al Čair), il Grasshopper Zurigo ai rigori (0-2 in Svizzera e 2-0 in casa, poi 3-0 dopo i calci di rigore), il Feyenoord negli ottavi (2-0 in casa e 0-1 in Olanda), il Dundee United ribaltando in casa con un perentorio 3-0 la sconfitta subita all'andata per 2-0, venendo infine eliminato dall'Amburgo, dopo aver vinto in casa l'andata 2-1 davanti a 39.000 spettatori, perdendo poi in Germania 1-5. Nell'edizione della Coppa UEFA 1983-1984, il Radnički affrontò nei sedicesimi di finale l'Hajduk Spalato, in quello che ad oggi resta l'unico scontro tra squadre jugoslave, perdendo entrambe le partite per 0-2. Nei turni precedenti aveva eliminato gli svizzeri del San Gallo (3-0 e 2-1) e i cecoslovacchi dell'Inter Bratislava (4-0 e 2-3). Questa è stata l'ultima apparizione europea del club fino alle recenti qualificazioni alla UEFA Europa League.
Il 29 maggio 2000 durante una sessione di allenamento la squadra venne colpita da un fulmine che tramortì i giocatori e lo staff, uccidendo sul colpo la giovane promessa Ivan Krstić.[2] La dirigenza ritirò il numero 10, indossato da Krstić, e gli dedicò la sua scuola calcio.[2]
La disgregazione della Jugoslavia è stata per il FK Radnički, al contrario di molti altri club serbi, causa dell'inizio di un lungo periodo di crisi che lo ha visto retrocedere fino alla Srpska Liga, la terza divisione nazionale, nel 2008-09 e nel 2010-11. Nella stagione 2018-19 lo ha visto terminare al secondo posto, massimo risultato raggiunto.
La società si posiziona al 10º posto nella classifica perpetua della Prva Liga Jugoslava.
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]Il FK Radnički gioca le sue partite al Čair Stadion, impianto costruito nel 1962 in occasione della prima promozione del club nella massima serie jugoslava. Attualmente, dopo i lavori di ristrutturazione per renderlo conforme agli standard UEFA, lo stadio può ospitare 18.150 spettatori[1].
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2023-2024
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato al 13 febbraio 2024[3][4]
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Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Numeri di maglia ritirati
[modifica | modifica wikitesto]- N°10 Ivan "Beli" Krstić (postumo)[2]
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1985-1986 (girone est)
- 2001-2002, 2011-2012
- Srpska Liga: 1
- 2008-2009 (girone est)
Competizioni regionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1930-1931, 1933-1934, 1934-1935, 1935-1936
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni giovanili
[modifica | modifica wikitesto]- 1990-1991
Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1961-1962 (girone est)
- Semifinalista: 1993-1994, 2005-2006, 2018-2019
- Terzo posto: 2003-2004 (girone est)
- Semifinalista: 1981-1982
- Finalista: 1988-1989
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche nelle competizioni UEFA
[modifica | modifica wikitesto]Tabella aggiornata alla fine della stagione 2019-20.
Competizione | Partecipazioni | G | V | N | P | RF | RS |
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Coppa UEFA/UEFA Europa League | 5 | 28 | 13 | 5 | 10 | 37 | 35 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Stadio, su superliga.rs. URL consultato il 24 novembre 2021.
- ^ a b c (SE) Dan kada je u legendu otišao Ivan Krstić Beli, su Sportjuga.rs. URL consultato l'11 maggio 2023.
- ^ First Team, su fkradnickinis.rs, FK Radnički Niš official website. URL consultato il 26 novembre 2021.
- ^ Licensed for the Serbian SuperLiga, su superliga.rs. URL consultato il 26 novembre 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fudbalski Klub Radnički Niš
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su fkradnickinis.rs. URL consultato il 24 novembre 2021.