Diocesi di Fulda

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Disambiguazione – Se stai cercando l'antico principato vescovile, vedi Principato abbaziale di Fulda.
Diocesi di Fulda
Dioecesis Fuldensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Paderborn
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoMichael Gerber
AusiliariKarlheinz Diez[1]
Vescovi emeritiHeinz Josef Algermissen
Presbiteri328, di cui 257 secolari e 71 regolari
1.150 battezzati per presbitero
Religiosi94 uomini, 249 donne
Diaconi56 permanenti
 
Abitanti1.727.479
Battezzati377.200 (21,8% del totale)
StatoGermania
Superficie10.318 km²
Parrocchie204 (10 vicariati)
 
Erezione5 ottobre 1752
Ritoromano
CattedraleDuomo del Santissimo Salvatore
Santi patroniSan Bonifacio
Santa Elisabetta
IndirizzoPaulustor 5, D-36037 Fulda; Postfach 147, D-36001, Fulda, Bundesrepublik Deutschland
Sito webwww.bistum-fulda.de
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Germania
La basilica minore di San Pietro a Fritzlar.
La tomba di San Bonifacio, venerato come apostolo della Germania, nella cattedrale di Fulda.

La diocesi di Fulda (in latino Dioecesis Fuldensis) è una sede della Chiesa cattolica in Germania suffraganea dell'arcidiocesi di Paderborn. Nel 2021 contava 377.200 battezzati su 1.727.479 abitanti. È retta dal vescovo Michael Gerber.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende parte dell'Assia, nella Germania centrale.

Sede vescovile è la città di Fulda, dove si trova la cattedrale del Santissimo Salvatore. A Fritzlar sorge la basilica minore di San Pietro.

Il territorio è suddiviso in 10 decanati e in 204 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il monastero benedettino di Fulda venne fondato nel 744 da santo Sturmio, discepolo di san Bonifacio, come una delle piazzeforti di Bonifacio per la riorganizzazione della Chiesa di Germania, e una base per i missionari che accompagnavano le armate di Carlo Magno nella loro campagna politica e militare contro la Sassonia.

Il garante iniziale dell'abbazia fu Carlomanno, figlio di Carlo Martello. Il supporto del Maggiordomo di Palazzo di Aquisgrana e successivamente, dei Pipinidi e dei Carolingi, fu importante per il successo di Bonifacio. Fulda ricevette inoltre il supporto di diverse famiglie nobili che gravitavano attorno alla corte carolingia. Sturmio, che ne fu abate dal 747 al 779, era probabilmente imparentato con gli Agilolfingi, duchi di Baviera. Fulda ricevette importanti e costanti donazioni dagli Etichonidi, una nobile famiglia dell'Alsazia, e dai Corradini, predecessori degli imperatori Salici del Sacro Romano Impero. Sotto Sturmio, queste donazioni aiutarono l'abbazia a stabilire altre case a Johannesberg e a Petersberg, presso Fulda.

Dopo il suo martirio da parte delle popolazioni della Frisia, le reliquie di San Bonifacio vennero riportate a Fulda. Per questo fatto, le donazioni al monastero aumentarono notevolmente e Fulda poté costruire altre case religiose, come quella di Hameln. Nel frattempo san Lullo, successore di san Bonifacio come arcivescovo di Magonza, tentò di assorbire l'abbazia entro i confini della sua arcidiocesi, ma senza successo. Per questo egli fondò l'abbazia di Hersfeld, ai confini del territorio di Fulda.

Tra il 790 e l'819 la comunità ricostruì il monastero principale per dare una nuova sede alle reliquie. Il progetto si basava sul modello di una costruzione risalente al IV secolo (precedentemente demolita), l'antica Basilica di San Pietro di Roma, usando parti del transetto e della cripta per accogliere le spoglie di San Bonifacio, considerato l'"Apostolo della Germania". La cripta ed il rimanente dell'originaria abbazia conservano ancora oggi queste reliquie, ma la chiesa venne completamente ricostruita in epoca barocca. Una piccola cappella risalente al IX secolo rimane non lontano dalla chiesa, nel luogo dove più tardi venne fondata un'abbazia femminile.

Rabano Mauro fu abate a Fulda dall'822 all'842.

Dalla sua fondazione, l'Abbazia di Fulda e i suoi territori vennero sottoposti all'autorità imperiale attraverso la fondazione di un principato sovrano soggetto solo all'Imperatore del Sacro Romano Impero.

La diocesi di Fulda fu eretta il 5 ottobre 1752 con la bolla In Apostolicae dignitatis di papa Benedetto XIV e il principe abate ottenne il titolo tradizionale di principe vescovo. Originariamente la diocesi era immediatamente soggetta alla Santa Sede. I principi-vescovi governarono Fulda e i suoi possedimenti nella regione sin quando il vescovato non venne dissolto dalla dominazione napoleonica, nel 1803.

Nel XVIII secolo l'Abbazia di Fulda e la città vennero interessati dall'influsso barocco, concedendole il titolo di "Città Barocca". Questo comportò un rinnovamento in stile della Cattedrale di Fulda (1704-1712) e dello Stadtschloss (Castello-Palazzo, 1707-1712) ad opera di Johann Dientzenhofer. La chiesa parrocchiale della città, dedicata a San Biagio, venne costruita tra il 1771 ed il 1785.

Dal 1764 al 1789 Fulda fu famosa per le fabbriche di porcellana. Per la loro qualità e rarità, i prodotti di questo artigianato sono ancora oggi molto ricercati e apprezzati. Le fabbriche vennero costruite sotto il governo del principe vescovo Heinrich von Bibra, ma vennero chiuse alla sua morte dal suo successore, il principe vescovo Adalbert von Harstall.

Il 16 agosto 1821, in forza della bolla Provida solersque di papa Pio VII, con la quale si riorganizzavano le diocesi tedesche dopo il congresso di Vienna, il territorio di Fulda fu fatto coincidere con quello dell'elettorato d'Assia, a cui furono aggiunte nove parrocchie del granducato di Sassonia-Weimar-Eisenach. La diocesi era costituita da 70 parrocchie: oltre alle nove di Sassonia-Weimar-Eisenach e alle quaranta che già le appartenevano, furono annesse a Fulda le parrocchie di altre diocesi che ora ricadevano nel territorio dell'elettorato d'Assia, e precisamente 20 della diocesi di Magonza e una della diocesi di Paderborn. Contestualmente la diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Friburgo in Brisgovia.

In seguito al Concordato con la Prussia del 1929, ratificato il 13 agosto 1930 con la bolla Pastoralis officii nostri di papa Pio XI, Fulda è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Paderborn; contestualmente furono ridefiniti i confini diocesani, con l'acquisizione di territori dall'arcidiocesi di Paderborn (Erfurt e Heiligenstadt) e la cessione di parrocchie alle sedi di Hildesheim e di Limburgo.

Dopo la seconda guerra mondiale porzioni delle diocesi di Fulda e di Würzburg si trovarono nella zona di occupazione sovietica e poi nella Repubblica Democratica Tedesca e fu sempre più difficile per i vescovi il governo di quei settori delle loro diocesi. I vescovi di Fulda eressero allora a Erfurt un vicariato generale (Bischöflich-fuldaische Generalvikariat), mentre quelli di Würzburg istituirono a Meiningen un commissariato episcopale (Bischöfliches Kommissariat). Nel 1973 la Santa Sede unì i due territori nel Bischöflichen Amt Erfurt-Meiningen (amministrazione apostolica di Erfurt-Meiningen), affidando la sua gestione pastorale ad un amministratore apostolico con carattere vescovile, sospendendo di fatto la giurisdizione dei vescovi di Fulda e Würzburg.

Il 20 novembre 1961, con la lettera apostolica Propugnatur fidei, papa Giovanni XXIII ha proclamato i santi Sturmio, abate, e Bonifacio, vescovo e martire, patroni principali della diocesi.[2]

Nel 1994, contestualmente all'erezione della diocesi di Erfurt sul territorio del Bischöflichen Amt Erfurt-Meiningen, furono ridefiniti i confini delle diocesi vicine: Fulda acquisì la parrocchia di Dietlas, ma perse quelle di Abterode, Gasteroda, Vitzeroda, Hämbach, Kaiseroda, Tiefenort e Weißendiez.[3]

Dal 31 marzo 2007 è stata adottata una nuova suddivisione territoriale in 10 decanati (precedentemente erano 29).

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.727.479 persone contava 377.200 battezzati, corrispondenti al 21,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 782.036 3.713.376 21,1 501 381 120 1.560 195 2.048 284
1970 712.825 3.638.170 19,6 727 613 114 980 218 901 380
1980 474.232 1.830.000 25,9 494 371 123 959 7 191 741 233
1990 463.497 1.800.000 25,7 482 380 102 961 13 149 567 232
1999 450.543 1.870.000 24,1 403 353 50 1.117 18 115 602 172
2000 447.275 1.910.000 23,4 402 352 50 1.112 17 103 435 172
2001 447.431 1.931.027 23,2 425 336 89 1.052 22 136 411 172
2002 443.663 1.950.000 22,8 390 333 57 1.137 27 112 418 172
2003 441.663 3.147.000 14,0 408 323 85 1.082 29 134 400 172
2004 440.593 3.212.000 13,7 379 321 58 1.162 32 112 378 173
2006 434.916 2.300.000 18,9 365 311 54 1.191 35 83 330 223
2013 403.668 1.714.494 23,5 327 286 41 1.234 49 85 231 305
2016 402.200 1.721.000 23,4 356 280 76 1.129 54 112 188 292
2019 382.442 1.723.473 22,2 339 262 77 1.128 60 119 161 209
2021 377.200 1.727.479 21,8 328 257 71 1.150 56 94 249 204

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Villa del Re.
  2. ^ (LA) Lettera apostolica Propugnatur fidei, AAS 54 (1962), pp. 504-505.
  3. ^ Bolla Quo aptius, AAS 87 (1995), pp. 221-224.
  4. ^ Nominato arcivescovo titolare di Cotrada.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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