Arcidiocesi di Breslavia
Arcidiocesi di Breslavia Archidioecesis Vratislaviensis Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Legnica, Świdnica | |||
Arcivescovo metropolita | Józef Piotr Kupny | ||
Ausiliari | Andrzej Siemieniewski, Jacek Kiciński, C.M.F. | ||
Arcivescovi emeriti | Marian Gołębiewski | ||
Sacerdoti | 838 di cui 571 secolari e 267 regolari 1.140 battezzati per sacerdote | ||
Religiosi | 346 uomini, 795 donne | ||
Abitanti | 1.194.507 | ||
Battezzati | 955.605 (80,0% del totale) | ||
Superficie | 8.850 km² in Polonia | ||
Parrocchie | 299 (33 vicariati) | ||
Erezione | X secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Giovanni Battista | ||
Santi patroni | San Giovanni Battista Santa Edvige di Andechs Beato Ceslao di Cracovia | ||
Indirizzo | ul. Katedralna 13, 50-328 Wrocław, Polska | ||
Sito web | www.archidiecezja.wroc.pl | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2018 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Polonia |


L'arcidiocesi di Breslavia (in latino: Archidioecesis Vratislaviensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2017 contava 955.605 battezzati su 1.194.507 abitanti. È retta dall'arcivescovo Józef Piotr Kupny.
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
L'arcidiocesi comprende la parte orientale del voivodato della Bassa Slesia e i distretti di Brzeg e di Namysłów nel voivodato di Opole.
Sede arcivescovile è la città di Breslavia, dove si trova la cattedrale di San Giovanni Battista. Nel territorio sorgono anche alcune basiliche minori: Sant'Elisabetta a Breslavia, Sant'Edvige a Trzebnica, San Giovanni Apostolo ed Evangelista a Oleśnica, San Giorgio a Ziębice.
Il territorio si estende su 8.850 km² ed è suddiviso in 33 decanati e in 299 parrocchie.
Istituti religiosi[modifica | modifica wikitesto]
- Istituti religiosi maschili: la Compagnia di Gesù, la Congregazione dei Sacri Cuori, la Congregazione del Santissimo Redentore, la Congregazione della Missione, i Fratelli Consolatori del Getsemani, i Fratelli del Sacro Cuore di Gesù, i Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, i Missionari Oblati di Maria Immacolata, l'Ordine Cisterciense, l'Ordine dei Carmelitani Scalzi, l'Ordine dei Frati Minori, l'Ordine dei Frati Minori Conventuali, l'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, l'Ordine dei Frati Predicatori, l'Ordine di San Paolo Primo Eremita, l'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, la Società del Divin Salvatore, la Società di Cristo per gli Emigrati della Polonia, la Società Salesiana di San Giovanni Bosco[1]
- Istituti religiosi femminili: le Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, le Figlie di Maria Ausiliatrice, le Orsoline dell'Unione Romana, le Piccole Ancelle dell'Immacolata Concezione, le Sorelle Terziarie Cappuccine della Sacra Famiglia, le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, le Suore Albertine Serve dei Poveri, le Suore Ancelle dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, le Suore Carmelitane del Bambino Gesù, le Suore degli Infermi di San Francesco, le Suore del Divin Cuore di Gesù, le Suore del Divin Salvatore, le Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, le Suore della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, le Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, le Suore di Carità di San Carlo Borromeo di Trzebnica, le Suore di Maria Immacolata, Suore di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, le Suore di San Felice da Cantalice, le Suore di San Giuseppe di Cracovia, le Suore di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria, le Suore di Santa Edvige, le Suore di Santa Elisabetta, le Suore di Santa Maria Maddalena della Penitenza, le Suore Francescane della Famiglia di Maria, le Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, le Suore Scolastiche di Nostra Signora[2].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La diocesi di Breslavia fu eretta nel X secolo, ricavandone il territorio dalla diocesi di Meissen. Era originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Gniezno.
Nel XIV secolo Carlo IV tentò ripetutamente di rendere Breslavia suffraganea di Praga, ma il piano fallì per l'opposizione degli arcivescovi di Gniezno.
Nel XV secolo il vescovo Konrad z Oleśnicy mise in atto una politica volta ad escludere dai benefici ecclesiastici i polacchi e a difendersi dalle incursioni ussite. Nel prosieguo dello stesso secolo e in tutto il successivo la diocesi fu travagliata per la diffusione del protestantesimo, che non tutti i vescovi riuscirono efficacemente a contrastare, anche per la disattenzione degli imperatori, più preoccupati della minaccia turca a meridione. In questo periodo il capitolo della cattedrale e più tardi la Compagnia di Gesù furono i capisaldi del cattolicesimo della Slesia.
Una controversia con l'imperatore sorse nel 1596, quando si rifiutò di riconoscere il vescovo Bonaventura Hahn, che sarà costretto alle dimissioni.
Al vescovo Federico d'Assia-Darmstadt, un protestante tedesco che si era convertito a Roma, si deve il singolare privilegio per i canonici di indossare la mozzetta rossa.
Alla fine del XVII secolo l'imperatore oppose un nuovo rifiuto al vescovo eletto dal capitolo ed impose un suo candidato, che nel frattempo morì. Ne fu fatto vescovo il fratello Franz Ludwig di Palatinato-Neuburg.
All'inizio del XVIII secolo i vescovi ottennero la restituzione di numerose chiese che erano state secolarizzate un secolo prima e gli imperatori si incaricarono di restaurarle e adattarle nuovamente al culto cattolico.
Il 16 luglio 1821 per effetto della bolla De salute animarum di papa Pio VII, con la quale venivano ridefinite territorialmente le diocesi del regno di Prussia, Breslavia divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede e, eccetto una parte ceduta all'arcidiocesi di Poznań, si ampliò includendo porzioni della diocesi di Cracovia e della soppressa abbazia nullius di Neuenzell in Lusazia; in totale la diocesi comprendeva 621 parrocchie, comprese quelle che si trovavano nell'impero austriaco. Inoltre la bolla istituì la "Delegazione di Berlino", sottomessa alla giurisdizione dei vescovi di Breslavia, costituita dai territori della maggior parte del Brandeburgo e della Pomerania, sottratti al vicariato apostolico delle Missioni del Nord; delegato del vescovo di Breslavia per l'amministrazione di questo territorio era il prevosto di Sant'Edvige di Berlino, che divenne canonico onorario del capitolo della cattedrale di Breslavia.
Nel 1840 il vescovo Leopold Sedlnitzky, incapace di prendere una posizione rispetto ai matrimoni misti, una questione che aveva assunto grande importanza, si dimise su richiesta di papa Gregorio XVI. Si trasferì a Berlino e in seguito abbandonò il cattolicesimo per abbracciare il protestantesimo. A partire da Robert Herzog, la Santa Sede eserciterà regolarmente il diritto di elezione dei vescovi.
Il 28 ottobre 1925 cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione dell'diocesi di Katowice e della diocesi di Częstochowa (oggi entrambe arcidiocesi).
Il 13 agosto 1930 in forza della bolla Pastoralis officii nostri di papa Pio XI ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Berlino e contestualmente è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.
Alla morte dell'arcivescovo Adolf Bertram (1945), la diocesi subì un lungo periodo di sede vacante, durante il quale fu dapprima governata da Karol Milik in qualità di amministratore apostolico, poi da Kazimierz Lagosz, vicario capitolare, e dal 1956 da Bolesław Kominek come amministratore apostolico.[3]
Il 28 giugno 1972, in forza della bolla Episcoporum Poloniae[4], ha ceduto ancora porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione della prefettura apostolica di Görlitz (oggi diocesi), della diocesi di Opole e della diocesi di Gorzów. Contestualmente ha annesso quelle porzioni dell'arcidiocesi di Praga e della diocesi di Meißen, che dopo la seconda guerra mondiale si trovavano in territorio polacco.
Il 30 dicembre 1977 l'arcidiocesi ha ceduto l'ultimo territorio oltre confine, in Moravia, all'arcidiocesi di Olomouc[5]. Questo territorio fin dal 1946 era stato affidato ad un amministratore apostolico con sede a Český Těšín.
Il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, ha ceduto ulteriori porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Kalisz e di Legnica.
Il 24 febbraio 2004 ha ceduto ancora una parte del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Świdnica.
Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]
- Jan † (1000 - ?)
- Hieronim † (1046 - 1062 deceduto)
- Jan II † (1063 - 1072 deceduto)
- Piotr I † (1074 - 1111 deceduto)
- Żyrosław I † (1112 - 1120 deceduto)
- Heymo † (1120 - 1126 deceduto)
- Robert I † (1126 - 1140 deceduto)
- Robert II † (1140 - 1142 nominato vescovo di Cracovia)
- Konrad † (1142 - 1146 deceduto)
- Jan (Janik) † (1146 - 1149 nominato arcivescovo di Gniezno)
- Walter z Malonne † (1149 - 1169 deceduto)
- Żyrosław II † (1170 - 1198 deceduto)
- Jarosław z Opola † (1198 - 22 marzo 1201 deceduto)
- Cyprian, O.Praem. † (1º marzo 1201 - 25 ottobre 1207 deceduto)
- Wawrzyniec † (1207 - 7 giugno 1232 deceduto)
- Tomasz I † (1232 - 30 maggio 1268 deceduto)
- Tomasz Zaremba † (1270 - 1292 deceduto)
- Jan Romka † (1292 - 19 novembre 1301 deceduto)
- Henryk z Wierzbna † (1302 - 23 settembre 1319)
- Nanker † (1326 - 8 aprile 1341 deceduto)
- Przecław z Pogorzeli † (28 gennaio 1342 - 5 o 6 aprile 1376 deceduto)
- Wacław z Legnicy † (28 luglio 1382 - 1417 dimesso)
- Konrad z Oleśnicy † (17 dicembre 1417 - 9 agosto 1447 deceduto)
- Piotr Nowak † (1447 - 6 febbraio 1456 deceduto)
- Jodok z Rożemberka † (1456 - 12 dicembre 1467 deceduto)
- Rudolf von Rüdesheim † (1468 - 17 gennaio 1482 deceduto)
- Jan Roth † (1482 - 21 gennaio 1506)
- Jan Thurzo † (21 gennaio 1506 succeduto - 2 agosto 1520 deceduto)
- Jakub von Salza † (1º settembre 1520 - 25 agosto 1539)
- Baltazar von Promnitz † (1539 - 20 gennaio 1562 deceduto)
- Kaspar von Logau † (17 aprile 1562 - 4 giugno 1574 deceduto)
- Marcin Gerstmann † (1º luglio 1574 - 23 giugno 1585 deceduto)
- Andreas Jerin † (1º luglio 1585 - 5 novembre 1596 deceduto)
- Bonaventura Hahn † (5 dicembre 1596 - 19 febbraio 1599 dimesso)
- Paul Albert † (5 maggio 1599 - 6 maggio 1600 deceduto)
- Jan von Sitsch † (18 luglio 1600 - 25 aprile 1608 deceduto)
- Karl I Habsburg † (1608 - 28 dicembre 1624 deceduto)
- Karl Ferdinand von Vasa (Wasa) † (3 maggio 1625 - 9 maggio 1655 deceduto)
- Leopoldo Guglielmo d'Austria † (21 gennaio 1656 - 2 novembre 1662 deceduto)
- Carlo Giuseppe d'Austria † (23 aprile 1663 - 27 gennaio 1664 deceduto)
- Sebastian Ignaz von Rostock † (24 aprile 1664 - 9 giugno 1671 deceduto)
- Federico d'Assia-Darmstadt † (3 settembre 1671 - 19 febbraio 1682 deceduto)
- Franz Ludwig am Rhein zu Neuburg † (30 giugno 1683 - 18 aprile 1732 deceduto)
- Philipp Ludwig von Sinzendorf † (3 settembre 1732 - 28 settembre 1747 deceduto)
- Philipp Gotthard von Schaffgotsch † (5 marzo 1748 - 5 gennaio 1795 deceduto)
- Joseph Christian Franz de Paula zu Hohenlohe-Waldenburg-Bartenstein † (5 gennaio 1795 succeduto - 21 gennaio 1817 deceduto)
- Sede vacante (1817-1823)
- Emanuel von Schimonski-Schimoni † (16 ottobre 1823 - 27 dicembre 1832 deceduto)
- Leopold Sedlnitzky Choltiz von Odrownocz † (27 ottobre 1835 - 10 ottobre 1840 dimesso)
- Joseph Knauer † (27 agosto 1841 - 16 maggio 1844 deceduto)
- Melchior Ferdinand Joseph von Diepenbrock † (15 gennaio 1845 - 20 gennaio 1853 deceduto)
- Heinrich Ernst Karl Förster † (19 aprile 1853 - 20 ottobre 1881 deceduto)
- Robert Herzog † (24 marzo 1882 - 26 dicembre 1886 deceduto)
- Georg von Kopp † (9 agosto 1887 - 4 marzo 1914 deceduto)
- Adolf Bertram † (25 maggio 1914 - 6 luglio 1945 deceduto)
- Sede vacante (1945-1972)
- Bolesław Kominek † (28 giugno 1972 - 10 marzo 1974 deceduto)
- Henryk Roman Gulbinowicz † (3 gennaio 1976 - 3 aprile 2004 ritirato)
- Marian Gołębiewski (3 aprile 2004 - 18 maggio 2013 ritirato)
- Józef Piotr Kupny, dal 18 maggio 2013
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
L'arcidiocesi nel 2017 su una popolazione di 1.194.507 persone contava 955.605 battezzati, corrispondenti all'80,0% del totale.
anno | popolazione | sacerdoti | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote | uomini | donne | |||
1958 | 4.000.000 | 5.300.000 | 75,5 | 2.110 | 1.500 | 610 | 1.895 | 610 | 350 | 1.220 | |
1980 | 2.654.000 | 2.953.000 | 89,9 | 1.340 | 904 | 436 | 1.980 | 480 | 2.452 | 592 | |
1990 | 3.025.900 | 3.117.470 | 97,1 | 1.545 | 1.141 | 404 | 1.958 | 669 | 1.878 | 653 | |
1999 | 1.470.100 | 1.580.039 | 93,0 | 1.105 | 780 | 325 | 1.330 | 548 | 1.341 | 403 | |
2000 | 1.470.100 | 1.580.039 | 93,0 | 1.099 | 777 | 322 | 1.337 | 521 | 1.315 | 404 | |
2001 | 1.470.100 | 1.580.039 | 93,0 | 1.094 | 771 | 323 | 1.343 | 516 | 1.309 | 407 | |
2002 | 1.470.100 | 1.580.000 | 93,0 | 1.121 | 787 | 334 | 1.311 | 506 | 1.308 | 410 | |
2003 | 1.470.100 | 1.580.000 | 93,0 | 1.134 | 799 | 335 | 1.296 | 523 | 1.321 | 410 | |
2004 | 1.470.100 | 1.580.000 | 93,0 | 1.163 | 814 | 349 | 1.264 | 520 | 1.261 | 413 | |
2010 | 1.152.710 | 1.199.332 | 96,1 | 950 | 602 | 348 | 1.213 | 462 | 832 | 300 | |
2014 | 1.152.710 | 1.199.332 | 96,1 | 892 | 624 | 268 | 1.292 | 335 | 839 | 300 | |
2017 | 955.605 | 1.194.507 | 80,0 | 838 | 571 | 267 | 1.140 | 346 | 795 | 299 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Zgromadzenia męskie, su archidiecezja.wroc.pl. URL consultato il 25/11/2012.
- ^ Zgromadzenia żeńskie, su archidiecezja.wroc.pl. URL consultato il 25/11/2012.
- ^ Gli Acta Apostolicae Sedis (n. 64, 1972, p. 456) riportano questo titolo: «Amministratore Apostolico "ad nutum S. Sedis" per la parte centrale della Arcidiocesi di Breslavia».
- ^ AAS 64 (1972), pp. 657-658.
- ^ (LA) Bolla Praescriptionum sacrosancti, AAS 70 (1978), p. 273
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Josef Jungnitz, v. Breslau, Catholic Encyclopedia, vol. 2, New York, 1907
- (LA) Bolla De salute animarum, in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, Tomo IV, Romae, 1891, p. 594
- (LA) Bolla Pastoralis officii nostri, AAS 23 (1931), p. 34
- (LA) Bolla Totus Tuus Poloniae populus, AAS 84 (1992), p. 1099
- (DE) Franz Xaver Seppelt, Die Breslauer Diözesansynode vom Jahr 1442 ("Il sinodo diocesano di Breslavia dell'anno 1442"), Breslau, 1912
- (DE) Franz Xaver Seppelt, Geschichte des Bistums Breslau ("Storia della diocesi di Breslavia"), Breslau, 1929
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su arcidiocesi di Breslavia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Annuario pontificio del 2018 e precedenti, in (EN) David Cheney, Arcidiocesi di Breslavia, su Catholic-Hierarchy.org.
- (PL) Sito ufficiale dell'arcidiocesi
- (EN) Arcidiocesi di Breslavia, su GCatholic.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 313008649 · WorldCat Identities (EN) viaf-313008649 |
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