Castellavazzo

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Castellavazzo
frazione
Castellavazzo – Stemma
Castellavazzo – Veduta
Castellavazzo – Veduta
La parte alta di Castellavazzo, dove si erge la chiesa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Comune Longarone
Territorio
Coordinate46°17′N 12°18′E / 46.283333°N 12.3°E46.283333; 12.3 (Castellavazzo)
Altitudine498 m s.l.m.
Superficie18,38 km²
Abitanti755[1]
Densità41,08 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale32010
Prefisso0437
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT025009
Cod. catastaleC146
TargaBL
Nome abitanticastellavazzesi o castellani
PatronoSanti martiri Quirico e Giulitta
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castellavazzo
Castellavazzo
Castellavazzo – Mappa
Castellavazzo – Mappa
Posizione dell'ex comune di Castellavazzo nella provincia di Belluno
Sito istituzionale

Castellavazzo (fino al 2011 Castello Lavazzo[2], Castèl in veneto[3]) è una frazione del comune italiano di Longarone, in provincia di Belluno.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Castellavazzo si trova subito a nord di Longarone sul versante occidentale della valle del Piave.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Dante Olivieri riconosce nel toponimo Lavazzo una traccia del latino lābes "smottamento". Per Giovan Battista Pellegrini, invece, esso deriva da Laebactes, una popolazione stanziata in epoca storica presso la zona.
Castello è chiaramente un riferimento all'antico fortilizio presso il quale si è sviluppato il paese[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Castellavazzo è sorta in posizione strategica, arroccata su uno sperone roccioso alla destra del Piave. Il primo nucleo del paese fu infatti rappresentato dal Castellum Laebactium, un fortilizio dal quale si potevano controllare i traffici tra la Pianura Veneta e il Nord. Tutto ciò permise all'abitato di assumere una primaria importanza anche dai punti di vista ecclesiastico (come sede di pieve) e civile.

Successivamente le funzioni del Castellum Laebactium furono trasferite al castello della Gardona, ubicato più a nord, presso il confine con il Cadore[4][5]. Il disastro del Vajont, il 9 ottobre 1963, colpì profondamente Castellavazzo, dove, assieme a Codissago, si registrarono 203 morti.

Venne distrutta anche la pregevole Villa Malcolm, importante centro di vita mondana longaronese sul finire dell'Ottocento[6].

Già comune autonomo con le frazioni di Codissago, Olantreghe e Podenzoi, il 22 febbraio 2014 si è fuso con il comune di Longarone per costituire un nuovo comune denominato sempre Longarone. Al momento della fusione il comune di Castellavazzo aveva una popolazione di circa 1600 abitanti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

In base agli accordi politici, il neonato comune di Longarone ha tramandato nello stemma e nel gonfalone la tradizione araldica di quello soppresso di Castellavazzo in cui era raffigurata la Torre della Gardona. Lo stemma era stato concesso con regio decreto del 28 gennaio 1929 e si poteva blasonare: di rosso, alla torre vista di spigolo, d'argento, merlata alla ghibellina di sette merli visibili, uno angolare e tre in ogni lato, murata di nero, chiusa di due e finestrata di dieci dello stesso, una porta e cinque finestre in ogni facciata, le finestre poste due, una, due; essa torre fondata sulla campagna di verde, attraversante, e sormontata dalla serpe d'oro, ondeggiante in palo.

Il serpente ricorda la presenza dei resti di un tempio dedicato al dio Esculapio.

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 26 agosto 1959, era un drappo partito di bianco e di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione dell'immane disastro abbattutosi sul suo territorio, nel quale numerose persone perdevano la vita e molti fabbricati andavano distrutti, la forte popolazione di Castellavazzo, prodigandosi nell'opera di soccorso dei superstiti e di recupero delle salme, dava fulgida testimonianza, tra l'unanime ammirazione del Paese, di mirabile fermezza d'animo e di preclare virtù civiche. Disastro del Vajont, ottobre 1963»
— Roma, Decreto del Presidente della Repubblica, 18 maggio 1964 [7]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Castellavazzo è un centro secolarmente legato alla lavorazione della pietra. Importante nel corso del XX secolo è stata l'attività di un moderno cementificio, poi chiuso alla fine del secolo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 aprile 2008 27 maggio 2013 Franco Roccon Lista civica Per Voi Sindaco
27 maggio 2013 21 febbraio 2014 Sonia Salvador Lista civica Vivere Castellavazzo Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In assenza di dati ufficiali precisi si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia, reperibile nel sito della CEI.
  2. ^ Benché "Castello Lavazzo" fosse la denominazione ufficiale dell'ex comune, a partire dagli anni 1950 si è sempre più imposta anche a livello istituzionale la variante colloquiale "Castellavazzo". Alla fine del 2011 l'amministrazione ha distribuito, allegandolo ai moduli del XV censimento dell'ISTAT, un questionario tramite il quale la maggioranza dei residenti ha espresso la propria preferenza per la dizione "Castellavazzo", che è stata di conseguenza ufficializzata; cfr. Michele Giacomel, Si chiama Castellavazzo o Castello Lavazzo? Quesito da «referendum» tra i cittadini, in Corriere delle Alpi, 2 ottobre 2011. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2019). e Ezio Franceschini, I cittadini preferiscono Castellavazzo, in Corriere delle Alpi, 5 novembre 2011. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2012).
  3. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 199.
  4. ^ Comune di Castellavazzo, Risorse Turistiche, su myportal.regione.veneto.it. URL consultato il 1º ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2012).
  5. ^ Provincia di Belluno, Castellavazzo, su provincia.belluno.it. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  6. ^ Simone Osta, Villa Malcolm di Longarone nel diario di Lady Mary Layard, vita mondana e testimonianze di fine Ottocento, in Dolomiti - Rivista di cultura e attualità della Provincia di Belluno, n. 4/2021, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali.
  7. ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/547
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adriano Alpago Novello, Alberto Alpago Novello, Adriano Barcelloni Corte, Ulderico Bernardi, Castellavazzo. Un paese di pietra, la pietra di un paese, 1997, Neri Pozza Editore con il patrocinio della Giunta regionale del Veneto, ISBN 88-7305-632-6
  • Simone Osta, Villa Malcolm di Longarone nel diario di Lady Mary Layard, vita mondana e testimonianze di fine Ottocento, in "Dolomiti - Rivista di cultura e attualità della Provincia di Belluno", n.4/2021 Agosto, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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