Augusto Ghetti
Augusto Ghetti (Venezia, 9 ottobre 1914[1] – Venezia, 14 febbraio 1992) è stato un ingegnere italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato a Venezia, era figlio di Ottaviano Ghetti e di Enrica Azzaroli.[2] Il padre e il fratello erano ingegneri.[3] Nel 1938 si laureò in ingegneria idraulica, presso l'università di Padova, e l'anno successivo diventò assistente di ruolo di impianti speciali idraulici del professor Francesco Marzolo. Il suo percorso universitario fu però interrotto dalle vicende belliche. Negli anni della seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945, fu prima impegnato al fronte e poi internato. Riuscì a fuggire dalla Turchia, dove prestò servizio nell'Egeo, l'8 settembre 1943.
Nel 1954, due anni dopo l'improvvisa scomparsa di Ettore Scimemi, diventò ordinario di idraulica. Conservò questo incarico fino al 1978, quando passò all'insegnamento di idromeccanica applicata. Fu fuori luogo nel 1984 ed infine, nel 1989, venne insignito del titolo di professore emerito. Diresse l'istituto di idraulica dell'università di Padova dal 1963, dopo Marzolo, al 1979, e anche il Centro di Idrologia Dino Tonini, nonché la biblioteca centrale della facoltà.
Fu consulente idraulico per la diga del Mis. Insieme ad alcuni ricercatori, condusse gli esperimenti sulla frana del Vajont per conto della SADE, dove il fratello era uno dei dirigenti, e al processo fu assolto da tutte le imputazioni per non aver commesso il fatto.[4][5] Lorenzo Rizzato, l'unico comunista che lavorava presso l'istituto, rubò e diffuse le sue carte segrete. Fu anche incaricato nella Commissione di studio dei provvedimenti per la conservazione e difesa della città e della laguna di Venezia e presidente dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti.
Nel 1958 sposò Edda Borsetto.[2] Morì a Venezia il 14 febbraio 1992.
Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]
- Concorso al Premio Augusto Ghetti, su istitutoveneto.it.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Trasformazioni del territorio e rete idrica del Veneto, Venezia, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, 1991.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
- Medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte il 9 giugno 1976[6];
- Socio dell'Accademia patavina nel 1958;
- Socio dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti dal 1958 e presidente per due trienni, dal 1985 al 1991.
Nei media[modifica | modifica wikitesto]
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Nel film Vajont del 2001, diretto dal regista Renzo Martinelli, è stato impersonato da Antonio Fabbri.[7]
Fumetti[modifica | modifica wikitesto]
- Vajont: storia di una diga, Francesco Niccolini (sceneggiatura) Duccio Boscoli (disegni), Padova, BeccoGiallo, 2018, ISBN 9788833140421, OCLC 1090201035.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Maurizio Reberschak, Il grande Vajont, 2013ª ed., Cierre, p. 551.
- ^ a b Who's who in Italy, 1958, p. 460.
- ^ Istituto veneto de scienze, lettere ed arti, Atti: Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, Volume 151, 1993, p. 191.
- ^ Processo Vajont. Gli imputati, su immaginidelnovecento.fondazionegramsci.org, 13 novembre 2019. URL consultato il 18 maggio 2020.
- ^ Processo Vajont. Gli imputati 1, su immaginidelnovecento.fondazionegramsci.org, 13 novembre 2019. URL consultato il 18 maggio 2020.
- ^ Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte, su quirinale.it. URL consultato l'11 marzo 2020.
- ^ Vajont - La diga del disonore, su antoniogenna.net. URL consultato il 4 febbraio 2020.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Claudio Datei, Commemorazione del Socio Effettivo Augusto Ghetti, in Atti, vol. 151, III, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ad Arti, 1993, pp. 189-197, ISSN 0392-6680 .
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Augusto Ghetti, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Augusto Ghetti, su istitutoveneto.it.
- Augusto Ghetti, su setificio.gov.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 60365445 · ISNI (EN) 0000 0000 6129 1287 · LCCN (EN) n79120802 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79120802 |
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