Candidatura di Unità Popolare

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Candidatura di Unità Popolare
(CA) Candidatura d'Unitat Popular
PortavoceEulàlia Reguant
StatoBandiera della Spagna Spagna
(  Catalogna)
SedePlaça Gispert, 4, 1r, Manresa
AbbreviazioneCUP
Fondazione14 dicembre 1986
IdeologiaIndipendentismo catalano,[1]
Euroscetticismo,
Socialismo[1],
Anticapitalismo,
Femminismo,
Ecologismo,
Assemblearismo
CollocazioneSinistra[2][3]/Sinistra radicale[4][5]
Seggi Congresso
0 / 350
(2023)
Seggi Senato
0 / 265
(2023)
Seggi Europarlamento
0 / 59
(2019)
Seggi Parlamento della Catalogna
9 / 135
(2021)
Iscritti1 912 (2016)
Sito webwww.cup.cat/

La Candidatura di Unità Popolare (in catalano: Candidatura d'Unitat Popular, CUP) è un partito politico della Catalogna (Spagna) indipendentista, con una rappresentanza al Parlamento catalano di nove seggi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La CUP viene registrata per la prima volta nel 1991 per correre alle elezioni municipali e diventerà l'espressione elettorale principale della sinistra indipendentista anticapitalista in seguito al "processo di Vinaròs", un incontro svolto tra l'aprile e il novembre del 2002 a cui hanno partecipato le principali organizzazioni politiche della Esquerra Independentista[6].

Nelle elezioni comunali spagnole del 2011, la CUP ottenne 104 consiglieri comunali e 11 consiglieri di comarca in Catalogna. Quattro comuni hanno un sindaco della CUP[7][8]. Nelle elezioni del 2012, la CUP ottenne 3 seggi nel Parlamento della Catalogna.[9][10]

Alla tornata di elezioni regionali del settembre 2015 il partito ha più che raddoppiato i consensi, ottenendo l'8,20% dei voti ed eleggendo così 10 deputati. Dopo tre mesi di negoziazioni con Junts pel Sí, durante i quali la CUP ha rifiutato di rieleggere l'uscente Artur Mas, le due liste hanno infine raggiunto un accordo e hanno eletto a presidente Carles Puigdemont, sindaco di Girona ed esponente di JpS. Il governo guidato da Puigdemont, col sostegno esterno della CUP, ha quindi dato avvio al processo indipendentista, che ha portato la regione al controverso referendum unilaterale sull'indipendenza del 1º ottobre 2017[11]. Il 27 ottobre i deputati della CUP eletti al parlamento catalano hanno votato a favore della risoluzione "Costituiamo la Repubblica Catalana come stato indipendente"[12].

In seguito al referendum e alla dichiarazione di indipendenza molti esponenti della CUP sono stati inquisiti[13]. Nelle elezioni del dicembre 2017, la CUP è scesa al 4,5% dei voti e 4 seggi.[14] La presidente del gruppo parlamentare al momento della dichiarazione unilaterale di indipendenza, Mireya Boia, è tra gli inquisiti nel processo agli indipendentisti catalani la cui posizione è stata riportata al Tribunal Superior de Justicia de Cataluña[15].

Per la prima volta nella sua storia, la CUP decide di candidarsi alle elezioni generali in Spagna del novembre 2019[16], in cui elegge 2 deputati con l'1,01% dei voti totali, pari al 6,53% dei voti nella Comunità della Catalogna[17]. La CUP si colloca all'opposizione dei governi Sanchez I e II[18].


Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla sinistra antagonista, il partito esprime posizioni antieuropeistiche e anti-atlantiste: sostiene le aspirazioni indipendentistiche catalane (più in generale, dei Paesi catalani), ma collocate in una prospettiva politica che vorrebbe un'eventuale repubblica catalana fuori dall'Unione europea e dalla NATO.[19][20] La CUP considera la via unilaterale l'unica per ottenere l'indipendenza, rifiutando quindi di sostenere soluzioni di contrattazione col governo di Madrid. [21]

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Consigli comunali
Anno Voti % (posizione) Consiglieri +/-
1987 1.155 0,04
1 / 8 218
Aumento 1
1991 2.664 0,10
2 / 8 328
Aumento 1
1995 61 0,00
2 / 8 426
Stabile 0
1999 64 0,00
1 / 8 500
Diminuzione 1
2003 4.750 0,12
4 / 8 690
Aumento 3
2007 16.191 0,56
20 / 8 932
Aumento 16
2011 65.656 2,29 (7°)
110 / 9 132
Aumento 90
2015 237.643 7,63 (5°)
382 / 9 077
Aumento 275
2019 177.330 5.07 (6°)
335 / 9 069
Diminuzione 47
Parlamento della Catalogna[22]
Data Voti Seggi Status Note
# % ± # ±
2012 126.435 3,5 Stabile
3 / 135
Stabile Opposizione
2015 337.794 8,2 Aumento4,7
10 / 135
Aumento7 Opposizione Sostegno esterno al governo
2017 195.246 4,5 Diminuzione3,7
4 / 135
Diminuzione6 Opposizione
2021 189.924 6,7 Aumento2,2
9 / 135
Aumento5 Opposizione
Congresso dei deputati[23]
Anno Voti % Seggi +/-
Novembre 2019 244.754 1,01
2 / 350
Aumento 2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Wolfram Nordsieck, CATALONIA / E, in Parties and Elections in Europe, 2015. URL consultato il 18 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2017).
  2. ^ Nette poussée des indépendantistes de gauche en Catalogne
  3. ^ Catalogna: accordo su programma governo indipendentista
  4. ^ (FR) Indépendance catalane : qui sont les principaux meneurs ?, su leparisien.fr, Le Parisien, 7 ottobre 2017. URL consultato il 23 dicembre 2017.
  5. ^ (FR) L'extrême gauche catalane fait pression sur Puigdemont, su challenges.fr, Challenges, 13 ottobre 2017. URL consultato il 23 dicembre 2017.
  6. ^ (CA) La formigueta independentista treu el cap cinc dècades després, su Ara.cat, 13 ottobre 2015. URL consultato il 6 novembre 2019.
  7. ^ (CA) Sergi Picazo, Els resultats de la CUP els apropen a l'escó al Parlament., su elpuntavui.cat, El Punt Avui, 24 maggio 2011. URL consultato il 17 maggio 2014.
  8. ^ (ES) Resultados 2011. Elecciones locales., su elecciones.mir.es, Ministerio del Interior della Spagna, 23 maggio 2011. URL consultato il 17 maggio 2014.
  9. ^ (EN) Catalans punish CiU’s plan at the polls, su elpais.com, El País, 25 novembre 2012. URL consultato il 17 maggio 2014.
  10. ^ (EN) Pro-Independence Parties Win Majority In Spain’s Catalonia, su efxnews.com, eFX news, 25 novembre 2012. URL consultato il 17 maggio 2014.
  11. ^ Paolo Rizzi, Un referendum per l'indipendenza della Catalogna - La Città Futura. URL consultato il 21 aprile 2018.
  12. ^ La Catalogna ha dichiarato l'indipendenza, su Il Post, 27 ottobre 2017. URL consultato l'8 novembre 2019.
  13. ^ "El proceso” di Madrid. Le valutazioni degli osservatori internazionali, su Contropiano, 9 agosto 2019. URL consultato il 6 novembre 2019.
  14. ^ Risultati elezioni in Catalogna – Tempo reale – 21 dicembre 2017 - la Repubblica.it, in Repubblica.it. URL consultato il 21 aprile 2018.
  15. ^ (ES) COPE, El TSJC juzgará el 28 de noviembre el proceso por desobediencia a la anterior Mesa del Parlament, su COPE, 15 ottobre 2019. URL consultato il 6 novembre 2019.
  16. ^ (ES) El Periódico, La CUP se presenta a las elecciones del 10-N, su elperiodico, 28 settembre 2019. URL consultato il 6 novembre 2019.
  17. ^ (ES) Ediciones EL PAÍS, Resultados Electorales en Madrid: Elecciones Generales 2019, su EL PAÍS. URL consultato il 12 novembre 2019.
  18. ^ (ES) Anabel Díez e José Marcos, Sánchez no logra la confianza del Congreso en la primera votación, in El País, 7 gennaio 2020. URL consultato il 14 settembre 2020.
  19. ^ (EN) Tobias Buck, Fringe CUP party emerges to drive Catalan independence, in Financial Times, 10 novembre 2015. URL consultato il 21 ottobre 2017.
  20. ^ Tobias Buck, Sei risposte sul voto indipendentista del parlamento catalano, in Internazionale, 10 novembre 2015. URL consultato il 21 ottobre 2017.
  21. ^ (ES) Guillem Andrés, La CUP condiciona su apoyo a la vía unilateral, in El País, 5 dicembre 2017. URL consultato il 21 aprile 2018.
  22. ^ (CA) Resultats electorals, su Departament de Governació, Administracions Públiques i Habitatge. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2018).
  23. ^ (ES) Ediciones EL PAÍS, Resultados Electorales en Total España: Elecciones Generales 2019, su EL PAÍS. URL consultato l'11 novembre 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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