Coordinate: 45°36′N 9°35′E

Boltiere

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Boltiere
comune
Boltiere – Veduta
Boltiere – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoArmida Forlani (lista civica Cambia il passo) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate45°36′N 9°35′E
Altitudine171 m s.l.m.
Superficie4,21 km²
Abitanti6 010[1] (30-04-2014)
Densità1 427,55 ab./km²
FrazioniZingonia
Comuni confinantiBrembate, Ciserano, Osio Sotto, Pontirolo Nuovo, Verdellino
Altre informazioni
Cod. postale24040
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016029
Cod. catastaleA950
TargaBG
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantiboltieresi
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Boltiere
Boltiere
Boltiere – Mappa
Boltiere – Mappa
Posizione del comune di Boltiere nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Boltiere (Boltér in dialetto bergamasco[3][4]) è un comune italiano di 6.010 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato nella media pianura bergamasca, dista circa 15 chilometri a sud-ovest dal capoluogo orobico.

Storia

I primi insediamenti abitativi che riguardarono il territorio di Boltiere furono opera di alcune tribù delle popolazioni dei Liguri e dei Galli Cenomani. A questi subentrarono poi i Romani, che diedero al paese una precisa struttura e fisionomia. Il borgo crebbe con vitalità grazie alla sua posizione favorevole, proprio sulla strada che, utilizzata sia militarmente che commercialmente, collegava Bergamo con Milano.

Successivamente inserito nel regno dei Longobardi, fu poi conquistato dal Sacro Romano Impero il quale lo affidò al Vescovo di Bergamo. Questo trasferimento di proprietà fu sancito da un editto che, redatto nel 972 dall'imperatore Ottone I, risulta essere uno dei primi documenti in cui si menziona il nome di Boltiere.

Il primo testo in ordine cronologico è di poco antecedente, e risale al 909, quando in un atto viene citato un abitante di allora, tale "Andevertus filius quondam Grasemundi de Bolterio". Il toponimo dovrebbe derivare da quella che allora era la conformazione territoriale della zona, ricca di paludi ed acquitrini: il termine Bolta sta appunto a significare un ristagno d'acqua che avrebbe dovuto trattarsi dell'estremità nord del Lago Gerundo, presente in epoca medievale.

Altre ipotesi sostengono invece che derivi da un nome proprio di persona, teoria che tuttavia non pare suffragata da elementi concreti.

Dopo la breve esperienza del periodo comunale nell'XI secolo Boltiere fu coinvolto, al pari di quasi tutto il territorio bergamasco, nelle sanguinose lotte di fazione tra guelfi e ghibellini. In particolare modo il borgo, appartenente allo schieramento ghibellino, si scontrò ripetutamente con il vicino territorio di Trezzo sull'Adda, dove era predominante la famiglia guelfa dei Colleoni.

Conseguentemente a Boltiere vennero costruite fortificazioni a scopo difensivo ed un castello: distrutto nel corso del XV secolo, ha conservato soltanto qualche residua muratura, inglobata in successive costruzioni.

Dopo un periodo in cui il potere a Boltiere fu appannaggio della famiglia milanese dei Visconti, nel 1428, il territorio fu posto sotto la dominazione veneta. La Serenissima fece definitivamente terminare le lotte di fazione del periodo medievale, cominciando ad attuare una politica lungimirante in ambito sociale ed economico.

I confini della Repubblica di Venezia coincidevano con quelli sud di Boltiere, sanciti dal passaggio del fosso bergamasco costruito ad hoc dalla Serenissima, nei pressi del quale fu posta una dogana. Questa portò indubbi benefici economici al paese che vide la nascita ed conseguente sviluppo di attività correlate all'esistenza della dogana stessa, quali il contrabbando ed il brigantaggio.

Alla Repubblica di Venezia subentrò, dal 1797, la dominazione francese, che accorpò Boltiere al vicino comune di Osio Sotto. Con il successivo avvento della dominazione austro-ungarica, il paese riacquisì la propria autonomia amministrativa, mantenuta fino ai giorni nostri.

Monumenti e luoghi d'interesse

Il luogo probabilmente più rappresentativo del paese è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giorgio. Secondo la tradizione questa sarebbe stata costruita nel lontano 691 dal re longobardo Cuniberto dopo una vittoriosa battaglia. Si sa comunque che venne consacrata nel 1292 dal vescovo di Bergamo, ed ampliata più volte negli anni seguenti. La riedificazione risale a tempi più recenti, ed è datata 1830.

È inoltre presente la piccola chiesetta della Madonna di Lourdes, in origine dedicata a S.Giuseppe, che, posta a fianco della parrocchiale, risale alla fine del XIX secolo.

Merita menzione anche la torre del vecchio acquedotto che, esempio di archeologia industriale, è stata trasformata in monumento ai caduti.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Amministrazione

Infrastrutture e trasporti

Fra il 1890 e il 1953 la località era servita dalla tranvia Monza-Trezzo-Bergamo[6].

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è F.C. Boltiere che milita nel girone T lombardo di 2ª Categoria.

Note

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 85.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  6. ^ Paolo Zanin, Monza e i suoi tram. Storia dei collegamenti tranviari da Monza a Milano e alla Brianza, 2ª ed., Firenze, Phasar, 2009. ISBN 978-88-6358-028-0.

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Un personaggio legato a Boltiere fu il Cardinal Giovanni Testa,vicinissimo alla figura di Giovanni XXIII