Benvenuto Presidente!
Benvenuto Presidente! | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 2013 |
Durata | 100 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | commedia |
Regia | Riccardo Milani |
Soggetto | Fabio Bonifacci, Nicola Giuliano |
Sceneggiatura | Fabio Bonifacci, Luca Miniero |
Produttore | Nicola Giuliano, Francesca Cima |
Produttore esecutivo | Viola Prestieri |
Casa di produzione | Indigo Film, Rai Cinema con il contributo del MiBACT in collaborazione con BNL, Film Commission Torino Piemonte, Film Investimenti Piemonte e Technicolor SA |
Distribuzione in italiano | 01 Distribution |
Fotografia | Saverio Guarna |
Montaggio | Giogiò Franchini |
Musiche | Andrea Guerra |
Scenografia | Paola Comencini |
Costumi | Alberto Moretti |
Interpreti e personaggi | |
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Benvenuto Presidente! è un film del 2013 diretto da Riccardo Milani.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Giuseppe Garibaldi, detto Peppino, vive in un paesino di montagna del Nord Italia e lavora con un contratto precario in una biblioteca, dove intrattiene i bambini. Qui passa le giornate in allegria: è appassionato di pesca e si diverte in compagnia dei suoi amici.
Un giorno, a causa di un malinteso e del mancato accordo tra i tre leader politici della Destra, del Centro e della Sinistra, Garibaldi viene eletto a sorpresa presidente della Repubblica Italiana, in quanto i politici elettori, non avendo un candidato per cui votare, scrivono sulle schede il suo nome riferendosi scherzosamente all'omonimo eroe risorgimentale, convinti peraltro che la votazione verrà annullata: Giuseppe tuttavia al momento dell'elezione è l'unico cittadino italiano con tale nome ad avere i requisiti (è incensurato e ha più di 50 anni di età), quindi la legge assegna a lui l'incarico. Giuseppe, di fronte alle proposte di immediata rinuncia al mandato dietro compenso economico da parte dei tre leader politici che lo hanno eletto, decide invece, in uno slancio di orgoglio, di accettarlo; viene quindi strappato alla sua quieta vita e catapultato nel ruolo politico più importante e prestigioso del Paese, per il quale sa di essere inadeguato. Il suo buonsenso e i suoi gesti istintivi però lo portano incredibilmente a guidare efficacemente il Paese, nonostante le prassi del protocollo non siano il suo forte.
Janis Clementi, affascinante e inflessibile vice segretario generale del Quirinale, si affanna inutilmente nel tentativo di disciplinare gli imprevedibili comportamenti e le strane iniziative del Presidente. L'onestà, l'umanità e l'ingenua follia di Peppino sorprendono però le istituzioni in crisi e conquistano il Paese, fino ad allora sfiduciato e la stessa Janis finisce per intrecciare una relazione amorosa col Presidente.
All'orizzonte, comunque, si intravedono complotti, macchinazioni e sotterfugi che fanno capire a Peppino quanto la vita nei palazzi del potere non possa essere paragonata a quella di un bibliotecario con l'hobby della pesca. Infatti gli stessi tre politici che lo hanno involontariamente eletto tentano ora, sotto pressione da parte dei "poteri forti" (ovvero i più viscidi e collusi politici italiani), di liberarsene infangando la sua reputazione con l'aiuto di Fausto, un ricattatore professionista; tutte le registrazioni telefoniche compromettenti rese pubbliche, però, non fanno che accrescere la popolarità del Presidente sia in Italia sia all'estero.
Dopo aver tentato di ricattare Peppino tramite uno dei suoi amici più stretti, Fausto viene arrestato e nel suo covo vengono trovati i fascicoli in cui annotava a fini di ricatto tutte le malefatte dei parlamentari e non solo. Garibaldi vorrebbe renderli pubblici, ma trova anche fascicoli su Janis e su alcuni amici.
Garibaldi ha quindi una crisi di coscienza riguardo alla loro pubblicazione, che risolve con un gesto clamoroso: servendosi dei suoi poteri presidenziali, annuncia in Parlamento lo scioglimento delle Camere e rende i fascicoli pubblici, ma dichiara nel contempo di aver bruciato quelli riguardanti i suoi amici. Consapevole che questo suo favoritismo lo ha inevitabilmente avvicinato a quegli stessi comportamenti che vengono solitamente associati ai politici corrotti, annuncia alla fine del discorso le proprie dimissioni.
Alcuni mesi dopo, nel paesino di Garibaldi, si stanno celebrando le nozze tra Janis (che è incinta) e Peppino quando arriva una misteriosa telefonata dal Vaticano: lo hanno eletto Papa. Tuttavia, tacitamente, fa comprendere di rifiutare l'elezione e di preferire la prosecuzione della vita di tutti i giorni.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film è stato prodotto dalla Indigo Film insieme a Rai Cinema, in associazione con Morato Pane s.p.a., con BNL – Gruppo BNP PARIBAS e con FIP – Film Investimenti Piemonte. Hanno dato il loro sostegno anche la Film Commission Torino Piemonte e il Programma MEDIA dell'Unione europea.[1]
Cast[modifica | modifica wikitesto]
Nicola Giuliano prima di affidare il ruolo a Claudio Bisio propose il soggetto sia a Roberto Benigni sia a Carlo Verdone.
Cameo[modifica | modifica wikitesto]
Nel film compaiono i giornalisti Helga Cossu e Roberto Tallei, che interpretano sé stessi durante i notiziari di Sky TG24.
Inoltre, Lina Wertmüller, Pupi Avati, Gianni Rondolino e Steve Della Casa compaiono in un breve cameo (i "poteri forti" che incontrano i tre politici corrotti).[2]
Riprese[modifica | modifica wikitesto]
Buona parte delle scene del film sono state girate a Torino e in altri luoghi in Piemonte. Tra le sedi vi sono il Palazzo Reale, l'Accademia delle Scienze di Torino, la Reggia di Venaria[3] e alcuni paesi dell'alta Val di Susa tra i quali la frazione Bousson di Cesana Torinese dove si svolge la scena del matrimonio nella cinquecentesca chiesa della Madonna della Neve. Le scene ambientate al Quirinale sono state girate al Palazzo Civico di Torino.[4]
Le scene ambientate a Montecitorio sono state realmente girate presso la sede della Camera dei deputati[5] nei primi giorni di gennaio del 2013 mentre i lavori parlamentari erano fermi per le feste natalizie.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film è stato distribuito da 01 Distribution e diffuso nelle sale cinematografiche a partire dal 21 marzo 2013.
Il film ha incassato circa 8 500 000 euro.[6]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 2013 - Nastro d'argento
- Nomination Migliore commedia a Riccardo Milani
- Nomination Migliore soggetto a Fabio Bonifacci
- Nomination Migliore attrice protagonista a Kasia Smutniak
- 2013 - European Film Awards
- Nomination Miglior commedia a Riccardo Milani, Nicola Giuliano e Francesca Cima
- 2014 - Bastia Italian Film Festival
- Nomination Gran Premio della Giuria a Riccardo Milani
Sequel[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2019 è stato realizzato un sequel del film, Bentornato Presidente, con protagonista sempre Bisio affiancato stavolta da Sarah Felberbaum, e con la regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi.[7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Benvenuto Presidente, su indigofilm.it. URL consultato il 22 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Titoli di coda del film
- ^ Il Presidente Bisio sceglie casa da Re
- ^ Scheda film Benvenuto Presidente, su primissima.it. URL consultato il 18 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2013).
- ^ Nel set di Montecitorio Claudio Bisio diventa Presidente
- ^ Storico Incassi boxoffice Benvenuto Presidente!, su movietele.it. URL consultato il 14 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2014).
- ^ Bentornato Presidente, al via le riprese, su mymovies.it.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Benvenuto Presidente!
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Benvenuto Presidente!, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Benvenuto Presidente!, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Benvenuto Presidente!, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Benvenuto Presidente!, su FilmAffinity.
- (EN) Benvenuto Presidente!, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- Benvenuto Presidente!, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.