Abbiategrasso

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Template:Comune Abbiategrasso (Biegràss, Biagràss o Bià in lombardo occidentale) è un comune italiano di 31.292 abitanti della pianura padana in provincia di Milano, a circa 20 km dal capoluogo.

Geografia

Immerso nel Parco del Ticino, di cui include una buona parte nel proprio territorio, pur non essendo fortemente popolato è il comune con la superficie più vasta nella provincia dopo il capoluogo.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Abbiategrasso.

Storia

Le origini della città risalgono ai Celti, che abitarono la zona almeno dal I secolo a.C., costituendo numerosi insediamenti, fra cui anche l'attuale Ozzero. Un forte impulso alla crescita arriva però in epoca romana e ne sono testimonianza numerosi ritrovamenti avvenuti nelle cascine del territorio, a dimostrazione dell'insediamento di nuclei agricoli nelle cosiddette villae rusticae. Gran parte di questi antichi insediamenti sorgevano sulla Strada Mercatorum, che scorreva lungo il Ticino e ne collegava le due sponde.

L'economia era quindi basata principalmente sull'agricoltura, con la coltivazione di cereali, la produzione di vino e olio e l'allevamento di bestiame.

Di origine romana è anche parte del nome stesso di Abbiategrasso: deriva dal gentilizio della gens Avia o Abia. Con l'aggiunta dell'epiteto grasso nel X secolo, il nome completo viene ad indicare che il villaggio sorgeva nel territorio denominato "valle grassa". In un antico documento (Testamento dell'Arcivescovo Ariberto da Intimiano, 1034) per la prima volta è riportato il nome Habiate qui dicitur Grassus che si è poi trasformato nell'attuale Abbiategrasso.

Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente il territorio subisce le invasioni barbariche, fino allo stanziamento dei Longobardi. Nel 1044 Abbiategrasso diventa possedimento dell'arcivescovo di Milano, che fece costruire un avamposto difensivo contro gli Ungari, distrutto nel 1162 nella calata in Italia di Federico Barbarossa.

Negli anni successivi il borgo si sviluppa, non più solamente intorno alla chiesa di San Pietro, ma anche più verso sud, dove, nei pressi dell'attuale chiesa di Santa Maria Vecchia, sorgeva un piccolo castello. Quest'ultimo abitato diventa il principale centro di riferimento, mentre il borgo più antico continua a svilupparsi con una certa autonomia, ravvisabile geograficamente tutt'oggi.

Nel 1277 Abbiategrasso diviene parte del Ducato di Milano, governato prima dai Visconti (che proprio qui costruirono un proprio castello) e poi dagli Sforza. Risale a questo periodo (1377) lo stemma cittadino, quando il borgo ottenne il potere giudiziario.

Con la morte di Francesco II Sforza il Ducato di Milano passa sotto l'influenza e l'occupazione spagnola, che fece prima raffozare le mura e poi demolire il castello di Abbiategrasso. La demolizione non fu poi effettuata in totale ma solo in parte: venne ridotto a semplice casa nobiliare, per poi tornare di uso pubblico a metà dell'Ottocento.

Nel 1707 passa sotto il controllo austriaco, dove resta fino al 1859, dopo un'intesa attività risorgimentale.

Con il passaggio al Regno d'Italia Abbiategrasso si sviluppa anche dal punto di vista industriale e la sua crescita viene assecondata con l'edificazione di un ospedale nel 1882, un cimitero imponente e nuove scuole. Abbiategrasso diventa capoluogo di un circondario della provincia di Milano.

Nel 1869 venne aggregato il soppresso comune di Castelletto Mendosio.

Nel 1870 fu aperta la ferrovia Milano - Mortara, che causò il declino del trasporto fluviale sul Naviglio.

Il 31 marzo 1932 Abbiategrasso fu insignita del titolo di città.

Stemma

Abbiategrasso è uno dei pochi comuni rurali lombardi che possieda un suo stemma già dal 1400; forse perché aveva ottenuto il potere di emettere sentenze in materia giudiziaria sin dal 1373, per le cause civili, e dal 1437 per quelle penali. Il più antico stemma che si ricordi risale al XV sec. ed è stato rintracciato su un marchio a secco riprodotto su un documento cartaceo in cui si vede San Pietro, antico protettore della città, che sostiene uno scudo in cui campeggia un leone rampante. A colori, invece, il primo stemma della città è stato possibile rintracciarlo su una bolla di Papa Paolo III del 24 aprile 1544 in cui è rappresentato un leone rampante di rosso, senza corona, su un campo di colore argento. L'ultima sua trasformazione risale al 1930 quando, variati gli smalti, il leone è stato sormontato da una corona all'antica d'oro.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Luoghi di interesse

Basilica di Santa Maria Nuova

Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica di Santa Maria Nuova.

Chiesa di Santa Maria Vecchia

La chiesa di Santa Maria Vecchia era l'antica chiesa di Abbiategrasso. L'edificio, ancora persistente nel complesso, custodisce alcuni affreschi risalenti all'epoca rinascimentale, anche se il nucleo originale della chiesa è riconducibile al XII secolo.

La chiesa, nel corso dei secoli, venne anche utilizzata a partire dalla prima metà del Quattrocento dalle monache benedettine del Convento di Santa Maria della Rosa, fondato non lontano e sprovvisto di una propria cappella per i divini offici. Le monache però dovettero abbandonare presto questa tradizione in quanto così facendo si trovavano costrette a dover infrangere la regola della clausura per assistere quotidianamente alla messa. Per questo San Carlo Borromeo, nel corso di una visita pastorale in cui prese coscienza del problema, fece modificare la struttura dell'edificio e fece costruire una piccola chiesetta interna ad uso del convento, cambiando l'ingresso principale della struttura che venne completamente rivoltata, con l'altare in luogo dell'abside e viceversa.

Alle riforme di Giuseppe II, sul finire del XVIII secolo, il convento venne chiuso e la chiesa sconsacrata, rimanendo tale per tutto il periodo napoleonico sino ai giorni nostri, quando la struttura è stata affidata ad una scuola di danza. Importanti restauri sono stati compiuti nel 1972.

La struttura della chiesa è costituita da una pianta rettangolare, con un'unica navata. Il campanile venne costruito, sulla base di un mattone datato dello stesso, nel 1408.

Chiesa di San Bernardino

La chiesa di San Bernardino costituisce in Abbiategrasso un esempio notevole del barocco lombardo del XVII secolo, dopo le ristrutturazioni appostate da Francesco Maria Richini.

La chiesa venne originarmanete eretta nel XV secolo in onore di San Bernardino che la tradizione vuole essere stato accolto in città nel 1431. Col tempo si sentì la necessità di realizzare una chiesa più grande che potesse accogliere un numero sempre maggiore di fedeli, la cui prima pietra venne posta il 30 agosto 1614. I lavori si protrassero in vari stadi: nel 1686 venne progettato e realizzato il coro, mentre il campanile venne eretto solo nel 1717.

La chiesa dispone ancora oggi di una pianta rettangolare, caratterizzata da una facciata tipicamente barocca sempre progettata dal Richini, decorata con lesene, statue e ornamenti architettonici che arricchiscono l’impatto visivo dello spettatore sulla chiesa. L’interno è invece contraddistinto da un'unica navata con una volta a botte, decorata con stucchi e marmi, mentre l'altare risale all'inizio del XIX secolo. Sul medesimo si trova una nicchia con una statua raffigurante la Vergine del Rosario, opera dello scultore Grazioso Brusca, risalente al 1820.

Chiesa di San Gaetano

La chiesa di San Gaetano è la più recente delle chiese di Abbiategrasso e si trova sottoposta alla parrocchia di Santa Maria Nuova.

La struttura venne inaugurata nel 1955 assieme all'oratorio annesso, dopo alcuni anni di lavoro guidati dall'architetto progettita Galesio.

Il progetto interno si articola su tre navate, di cui la centrale di dimensioni maggiori, mentre l'area absidale è stata recentemente completata con l'aggiunta di una grande vetrata di fattura moderna raffigurante la "Resurrezione di Cristo" su disegno di Don Domenico Sguaitamatti, abbiatense. Nelle navate laterali si trovano due statuel l'una dedicata alla Madonna che tiene in braccio il divino Bambino e l'altra dedicata a San Gaetano, realizzate dallo scrittore Ferdinando Perathoner. Altra statua si trova sul fondo della chiesa e rappresenta San Padre Pio da Pietralcina.

Nella parte finale della navata di destra si trova anche una piccola cappella un tempo utilizzata come sacrestia che oggi viene utilizzata come luogo di ritrovo spirituale, mentre tutto attorno alle mura della chiesa si trovano i ritratti dei dodici apostoli, opere realizzate da una serie di pittori abbiatensi in occasione del giubileo del 2000.

Convento dell'Annunciata

Abbiategrasso si pregia di un'ulteriore monumento storico: l'eccezionale quattrocentesco Convento dell'Annunciata, da poco restaurato. Voluto da Galeazzo Maria Sforza a seguito di un voto formulato nel 1466 per essere miracolosamente scampato a un agguato militare, venne destinato all'ordine religioso dei Minori Osservanti, particolarmente caro alla madre Bianca Maria. Dopo la soppressione del 1810 per due secoli la chiesa ha subito consistenti trasformazioni: da ospedale a deposito a fabbrica ad abitazione nel ’97 con gravi problemi igienici, sociali e conservativi. Poi nel 2003 la sottoscrizione da parte delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, dell'Università degli Studi di Milano e dell'Agenzia del Demanio di un accordo di programma per il restauro e il recupero dell'edificio - condotto da Pinin Brambilla Barcilon -, che ha portato ad una sorprendente scoperta: il ritrovamento di un intero ciclo di affreschi sulle pareti dell'abside della chiesa con le Storie della Vergine, datato 1519 e firmato dal pittore caravaggino Nicola Mangone detto il Moietta, noto nell'ambito dei leonardeschi, e degli affreschi delle pareti e della volta del refettorio. L'intero edificio è stato suddiviso in più sale che verranno utilizzate per iniziative culturali e sociali.

Castello visconteo

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello visconteo (Abbiategrasso).

Cultura

Manifestazioni

La seconda domenica di giugno si tiene il palio di San Pietro.

Personalità legate ad Abbiategrasso

Economia

Nel comune si denotano attività legate a tutti i settori produttivi: primario (cerealicultura, con particolare prevalenza per riso e mais), secondario (industrie alimentari, tessili e metalmeccaniche di una certa notorietà vi hanno stabilimenti o sedi) e terziario.

Solo il 16% del territorio comunale è urbanizzato o urbanizzabile, mentre l'84% può essere sfruttabile dall'attività agricola.

È il più importante centro agricolo-industriale a Sud-Ovest di Milano da cui dista 23 chilometri. Il territorio abbiatense giunge fino alle sponde del fiume Ticino ed è attraversato dai Navigli, canali costruiti per collegare il fiume con il capoluogo.

Trasporti e viabilità

Abbiategrasso dispone di un collegamento ferroviario grazie alla linea Milano-Mortara. Nella stazione, in Piazza Fratelli Rossi, fermano treni per Milano, diretti a Milano San Cristoforo e Milano Porta Genova) e, in direzione opposta, per Vigevano, Mortara e Alessandria. I treni in servizio dispongono di servizio di 2 Classe con Carrozza vicinale a piano ribassato e locomotive E464 da breve sostituite alle vetuste E646 ed E424.

I collegamenti stradali sono assicurati dalla statale "vigevanese" oltre che dalla SS 526

Il collegamento principale di autobus che collega Abbiategrasso a Milano (Romolo M2) è assicurato dall'ATM dalla linea 324.

Amministrazione

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Gemellaggi

Collegamenti esterni

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  1. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.