120º Battaglione fanteria d'arresto "Fornovo"

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120º Battaglione fanteria d'arresto "Fornovo"
120º Reggimento fanteria "Emilia"
Stemma araldico del 120º btg. f.arr. "Fornovo"
Descrizione generale
Attiva1915 - 1945
1976 - 1991
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio Esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria
RuoloFanteria d'Arresto
PatronoSan Martino
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale, seconda guerra mondiale
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia Medaglia d'argento al valor militare Medaglia di bronzo al valor militare Medaglia di bronzo al valor militare Medaglia di bronzo al valor dell'Esercito
Parte di
Brigata meccanizzata "Isonzo" del 5º Corpo d'Armata (quale 120º btg. f.arr. Fornovo)
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Il 120º Battaglione fanteria d'arresto "Fornovo" è un reparto dell'Esercito Italiano e, con la denominazione 120º Reggimento fanteria "Emilia", lo è stato del Regio Esercito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il 120º Reggimento fanteria fu costituito a Ravenna (dal Deposito del 28º Reggimento) nel marzo del 1915 per costituire, con il 119º, la Brigata "Emilia", partecipando alla prima guerra mondiale inizialmente (dal 24 maggio 1915) nella zona di Planina-Korada. Il 22 giugno dello stesso anno oltrepassa l'Isonzo e dopo un'aspra battaglia conquista Globna, ricevendo per questa azione una medaglia di bronzo al valor militare. E dall'11 luglio viene schierato sul monte Nero. Nel 1916 il Reggimento viene temporaneamente inquadrato nella Divisione bersaglieri, operando a Solje. Ai primi del 1917 viene trasferito nella zona di Gorizia, dove il 31 agosto riesce a conquistare Grazigna di Gorizia. Dopo Caporetto, il 120º è costretto a ripiegare, sempre combattendo, sino a Fossalta di Piave. Nel 1918, il 15 giugno, il Reggimento si distingue ancora in battaglia, a Porte di Salton, respingendo reiterati attacchi di "soverchianti masse nemiche" e per questo ricevendo una medaglia d'argento al valor militare. Al termine della guerra, il 120º viene sciolto, per essere poi ricostituito il 15 ottobre 1941, a cura del deposito del 94º Reggimento fanteria.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º dicembre 1941 il 120º viene inquadrato nella 155ª Divisione fanteria "Emilia" e inviato con compiti di presidio e controguerriglia in Jugoslavia, nella zona di Castelnuovo di Cattaro.

Nel 1943, dopo l'8 settembre, il Reggimento difende con grande tenacia dagli attacchi tedeschi la città di Cattaro (14-15 settembre). Il I Battaglione del Reggimento si sacrifica per consentire ad una parte della Divisione Emilia di imbarcarsi e raggiungere le coste pugliesi. Per questa azione la bandiera di Guerra del Reparto fu decorata da una seconda medaglia di bronzo al valor militare. Il resto della Divisione "Emilia" fu in parte catturato dai tedeschi e in parte andò a costituire un battaglione (il Biela Gora) che riuscì a unirsi alla Divisione alpina "Taurinense", che, unitasi alla Divisione "Venezia" andò a costituire una Brigata Garibaldi che combatté il resto della guerra al fianco dei partigiani jugoslavi. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa effettivo al 120° con il grado di sottotenente partecipò per dieci mesi all'occupazione del Montenegro meritando due croci di guerra al valore prima di transitare nel 1942 nell'Arma dei Carabinieri.

La parte del Reggimento rientrata in Italia viene riordinate nel Salento per essere poi provvisoriamente sciolto a fine mese e ricostituito nel dicembre 1943, sempre nel Salento. Trasferito a Napoli nel giugno del 1944 è infine definitivamente sciolto il 30 giugno 1945.

Dal dopoguerra a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)

Nel 1976, bandiera, insegne, tradizioni, motto e mostrine (ma non il nome "Emilia") vengono passate in "eredità" al neocostituito 120º Battaglione di fanteria d'arresto "Fornovo", di stanza nella caserma "Vittorio Nadalutti" a Ipplis di Premariacco, inquadrato nella Brigata meccanizzata "Isonzo", parte della Divisione meccanizzata "Mantova". Proprio nel 1976 il Battaglione si distinse nel soccorso alle popolazioni terremotate ricevendo una medaglia di bronzo al valore dell'Esercito.

Dal 1976 ha presidiato anche l'opera difensiva presso la galleria di Purgessimo. Nel 1986, sciolte le Divisioni, il 120º Battaglione "Fornovo" fu inquadrato nella Brigata meccanizzata "Mantova".

Il 30 novembre 1991 il Battaglione viene definitivamente sciolto. La bandiera di Guerra è custodita, come tutte quelle delle unità soppresse, al Vittoriano.

Campagne di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Caduti[modifica | modifica wikitesto]

  • Ufficiali: 26
  • Sottufficiali e militari di truppa: 278

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.»
— Guerra 1915-18[1][2]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il largo sacrificio di sangue, l'eroismo e la sublime audacia onde infranse e respinse i reiterati formidabili attacchi di soverchianti masse nemiche agognanti alle belle terre d'Italia»
— Porte di Salton - Monte Grappa, 15 giugno 1918.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dette prove di esemplare valore conquistando Globna, con grandi sacrifici di energie e di sangue»
— Plava, 23-24 giugno 1915.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In due giorni di lotta rintuzzava e arginava, successivamente, l'irruente offensiva tedesca, tendente a impadronirsi di un'importante piazza marittima. L'indomito comportamento del I battaglione, che completamente circondato dal nemico molte volte superiore di numero e di armamento teneva fino all'estremo le sue posizioni, consentendo l'imbarco delle rimanenti truppe, fu ammirevole per costanza e valore»
— Bocche di Cattaro, 14-15 settembre 1943.
Medaglia di bronzo al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione del violento sisma che funestava il Friuli, ancorché provato nelle sue stesse file dall'evento tellurico, si prodigava con uomini e mezzi in coraggiosi ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite, fornendo, con tutto il personale impegnato, luminosa prova di eccezionale saldezza d'animo e non comune senso di altruismo nell'opera di soccorso, che risultava determinante nell'alleviare le sofferenze dei sopravvissuti.»
— Friuli, 6-13 maggio 1976 (come 120º btg. f.arr. Fornovo, già III/52º rgt. f.arr. Alpi)

A Militari[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie d'oro al valor militare[modifica | modifica wikitesto]

5

Medaglie d'argento al valor militare[modifica | modifica wikitesto]

54 (25 a ufficiali; 29 a militari di truppa)

Medaglie di bronzo al valor militare[modifica | modifica wikitesto]

50

Comandanti[modifica | modifica wikitesto]

1915-18[modifica | modifica wikitesto]

  • Col. Adolfo Cerillo (dal 24 maggio al 30 settembre 1915)
  • Col. Luigi Baldi (dal 1º ottobre 1915 all'8 novembre 1916)
  • Col. Abele Piva (dal 9 novembre 1916 al 2 luglio 1917)
  • Col. Annibale Enrico (dal 3 luglio 1917 al 20 settembre 1917)
  • Col. Giovanni Bonino (dal 21 settembre 1917 al termine della guerra)

1941-45[modifica | modifica wikitesto]

  • Col. Priamo Pasquini
  • Ten. col. Giuseppe Manzelli (ad interim)
  • Col. Giuseppe Bartalini
  • Col. Decio de Lis Gigli

Persone legate al battaglione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  2. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dell'Uomo, Di Rosa, Chiusano, L'Esercito italiano verso il 2000. I Corpi disciolti - Vol. 2 - Tomo I, II e III, SME Uff. Storico - Roma.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]