30º Reggimento fanteria "Pisa"

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30º Reggimento fanteria "Pisa"
Stemma araldico del Reggimento
Descrizione generale
NazioneBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Armata Sarda
Regio esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria
DimensioneReggimento
PatronoSan Martino
Motto""
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'Argento al Valor Militare

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Il 30º Reggimento fanteria "Pisa" è stata un'unità militare del Regio Esercito Italiano e successivamente con la denominazione di 30º Battaglione meccanizzato "Pisa" dell'Esercito Italiano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Viene formato il 5 maggio 1859, per decreto del Governo provvisorio della Toscana, con il nome di 2º Reggimento di linea, mediante la riunione dei battaglioni V e X di linea granducali.

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 26ª Divisione fanteria "Assietta".

La storia recente[modifica | modifica wikitesto]

Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con R.D. del 5 giugno 1920 Dall'immane sacrificio di sangue, in lunghi giorni di violentissima battaglia, trasse l'impeto irrefrenabile onde furono travolte e sorpassate formidabili importanti posizioni nemiche (S.Martino del Carso - Vallone, 6-14 agosto 1916, Loquizza quota 263, 13-17 settembre 1916, 10-12 dicembre 1916). Guadagnata la riva sinistra del Piave, al nemico che con ingentissime forze lo attanagliava disperatamente per rigettarlo nel fiume, opponeva una titanica resistenza, sbaragliandolo in un secondo momento, con impetuoso contrattacco degno delle più superbe tradizioni della Fanteria italiana (Sernaglia 27-28 ottobre 1918)»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con OdG del 3 agosto 1916 Iniziava vittoriosamente, con pagine di sangue, la nuova epoca nazionale passando l'Isonzo presso Sagrado (giugno 1915); dinanzi a S.Martino del Carso, sempre all'attacco e alla riscossa, confermava le sue virtù guerriere (novembre 1915 - marzo/giugno 1916)»

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie d'Argento al Valor Militare

  • Giovanni Avallone, da Torre Annunziata (Napoli), aspirante ufficiale 30 reggimento fanteria.

«Con animo intrepido, con pronta intelligenza e con tenace volontà conduceva il suo plotone all'attacco di alcune case occupate dal nemico, infondendo nei suoi uomini coraggio e fermezza con l'esempio del suo mirabile valore, finché colpito a morte, lasciava gloriosamente la vita sul campo»

  • Enrico Badano, da Calizzano (Genova), sergente 30 reggimento fanteria.

«Alla testa di pochi uomini del plotone, spingevasi all'assalto di alcune case occupate dal nemico, e, sotto il violento fuoco di questo, dava mirabile esempio di sprezzo del pericolo pur di raggiungere l'obiettivo. Ferito molto gravemente al petto, non abbandonò il suo posto e continuò ad incitare i suoi uomini, finché non gli vennero meno la coscienza e le forze. Spirava il giorno dopo.»

Medaglia d'oro e di bronzo al valor militare

  • Paolo Capasso, da Agerola (Distretto militare di Nola), tenente di complemento

«Durante un improvviso attacco nemico con gas asfissianti, rimasto separato dal suo reggimento, ponevasi a disposizione del comandante di un reggimento vicino e, sebbene già soffrisse dell'avvelenamento dei gas, alla testa di pochi uomini si lanciava contro il nemico, arrestandolo e incalzandolo finché, morente, cadeva per non più rialzarsi dando fulgido esempio di valore e di eroico sentimento del dovere»

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Scudo Partito: nel primo di rosso, alla croce di Pisa d'argento; nel secondo d'argento, alla banda d'azzurro, carica di una stella del campo; al capo d'oro

Corona turrita.

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NON PROELIA SED VICTORIAS NUMERO"

onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

nastri rappresentativi delle ricompense al Valore:

Insegne e Simboli[modifica | modifica wikitesto]

  • Il fregio della Fanteria è composto da due fucili incrociati sormontati da una granata con una fiamma dritta su cui è riportato il numero "30".
  • Le mostrine del reggimento sono nere rettangolari con tre strisce verde scuro nel senso della lunghezza. Alla base della mostrina è inserita la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Motto del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

non proelia sed victorias numero. Il significato del motto del Reggimento è: "Non conto le battaglie ma le vittorie".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  2. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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