Utente:Franco aq/sandbox3: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:54, 4 feb 2012

Kokoshnik (punzone)

Il sistema di punzonatura standardizzato russo, così come lo conosciamo oggi, nasce da una ukaz (decreto) emesso nel 1700 dello zar Pietro il Grande che, durante il processo di riforma del sistema monetario russo, stabilì che la produzione di argentieri poteva essere di quattro purezze standard: 96, 90, 84 e 62 zolotniki.

Nel 1896 un editto dello zar Nicola II riformò questo antico sistema ed introdusse il nuovo punzone che prese il nome di kokoshnik dal tradizionale copricapo raffigurato sulla testa femminile volta a sinistra che appare al suo centro.

Fu utilizzato tra il 1899 ed il 1908 e reca all'interno di un cartiglio circolare o ovale, sulla sinistra la purezza dell'argento espressa in zolotnicki e sulla destra le iniziali del saggiatore in caratteri cirillici. Saggiatori di San Pietroburgo furono: Yakov Lyapimov dal 1899 al 1903; Yakor Lyapunov.

Nel 1908 e fino al 1926 fu introdotto un nuovo punzone recante, all'interno di un cartiglio ovale oblungo, una più dettagliata testa femminile acconciata con la kokoshnik, rivolta verso destra, dove è indicata la purezza dell'argento espressa in zolotnicki, a sinistra è iscritto il simbolo della città/regione.

Oltre al punzone ovale si utilizzava anche una kokoshnik circolare che veniva apposta su oggetti di piccole dimensioni o su quelli facenti parte di un gruppo. L'ufficio del saggiatore veniva indicato con una serie di punti e linee intorno al perimetro del marchio.

Note


Collegamenti esterni

Hillwood Estate, Museum & Gardens

Hillwood Estate, Museum & Gardens
Ubicazione
Stato<span style="margin:0px ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!px 0px ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!px">[[File:ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!|class=noviewer|Bandiera ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!|20x16px]] ATTENZIONE! ATTENZIONE! Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi la guida del template che stai usando!
Indirizzo4155 Linnean Avenue, NW Washington, D.C., USA
Caratteristiche
TipoArti decorative
Istituzione1973
DirettoreKate Markert
Sito web

Hillwood Estate, Museum & Gardens è un museo di arti decorative a Washington, D.C., USA.

Già residenza della donna d'affari, filantropa e collezionista Marjorie Merriweather Post, Hillwood, è nota per la sua grande collezione di arti decorative, che riguarda in particolar modo i Romanov. Sono in mostra, tra l'altro, due Uova Fabergé, arte francese del XVIII e XIX secolo ed una delle più belle collezioni di orchidee del paese.

Note


Altri progetti

Coordinate: 38°56′37.32″N 77°03′09.36″W / 38.9437°N 77.0526°W38.9437; -77.0526

Alma Theresia Pihl

Alma Theresia Pihl (1888 – ...) è stata un'orefice russa.

figlia di Oskar Woldemar Pihl, the only female and one of the best known designer/workmaster who worked for Fabergé. As a self trained designer she started to work for Fabergé in 1909. She designed the famous Uovo dell'inverno in 1913 and Uovo mosaico in 1914, and also many pieces of fine jewelry of which the most famous is a collection of snowflake jewelry.

[1]

Note


Bibliografia

  • H.C. Bainbridge, Peter Carl Fabergé: Goldsmith and Jeweller to the Russian Imperial Court (1966)
  • Gerard Hill, G.G. Smorodinova and B.L. Ulyanova, Fabergé and the Russian master Goldsmiths (2008)

Collegamenti esterni

  • (EN) 1914 Nobel Ice Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 5 novembre 2010, Mieks. URL consultato il 17/08/2011.

Marino I di Gaeta

Marino I di Gaeta (...) fu ipato bizantino di Gaeta, in associazione con suo padre Costantino.

Da un documento dell'839 (e da uno simile del'866[1]) risulta che Costantino aveva associato alla sua carica il figlio Marino I, pure con il titolo di ipato[2]. Dall'866 Costantino e Marino scompaiono dai documenti in maniera talmente improvvisa da far supporre siano stati violentemente deposti dal loro successore Docibile I.


Biografia

L'improvvisa scomparsa del co-ipati Costantino e Marino I, dopo l'866, fa sospettare fortemente che l'assunzione del potere da parte di Docibile si avvenuta per mezzo della violenza. Egli è citato per la prima volta come prefecturius e poi come hypatus dall'877 quando, seguendo l'esempio dei suoi predecessori, associò al potere suo figlio Giovanni.

Nel primo anno del suo ufficio Docibile si trovò a egli fronteggiare la minaccia dei Saraceni e cadde nelle loro mani; dopo essere stato liberato dagli amalfitani fece pace con i Saraceni e fu scomunicato da Papa Giovanni VIII. Nell'876 il papa si recò nel Mezzogiorno per reclutare i principi di Capua e Salerno per la guerra con i musulmani; Docibile ed il Papa si incontrarono e Traetto ma non trovarono un compromesso. In seguito, alla morte (879) di Landoolfo II, il Papa interferì nella successione al Principato di Capua per favorire Pandenolfo invece di Landone, in cambio Pandenolfo attaccò Docibilie. Formia fu conquistata e Docibile fece venire alcuni mercenari saraceni da Agropoli. Docibile incontrò ancora il Papa nella stessa Gaeta, dove raggiunsero un accordo di pace; insieme essi assediarono la fortezza saracena sul Garigliano.

Dopo la morte del Papa egli cambiò schieramento ed attaccò Capua, secondo Erchemperto nel 900 e nel 903 con mercenari saraceni. Successivamente cominciò a stringere alleanze con i governanti longobardi, fece sposare le sue figlie Megalu a Rodgiperto di Aquino ed Eufemia al prefetto di Napoli. Docibile appare per l'ultima volta nel 906, che potrebbe essere l'anno della sua morte, sebbene l'unica certezza è che egli era già morto nel 914.

Il suo governo

La sua lunga carriera fu l'età aurea di Gaeta durante i Secoli bui. Egli iniziò la costruzione del grande palazzo le cui rovine sono ancora nella città e spese profusamente in chiese e dotazioni ecclesiastiche per la salvezza della sua anima. Docibile era anche un principe-guerriero le cui lotte con tutti i suoi vicini: musulmani e cristiani, greci e longobardi, ecclesiastici e laici, ha riempito le cronache del tempo, soprattutto quella di Erchemperto. Per questa ragione è probabile che, dopo il 906, egli si sia ritirato o fosse morto.

Matrimoni e discendenza

Da sua moglie Matrona egli ebbe, oltre a Giovanni, due figli: Leone ed Anatolio, che egli fece duchi di Terracina. Inoltre egli ebbe altre due figlie oltre a Megalu ed Eufemia: Bona e Maria. Giovanni gli successe ed associò immediatamente al ducato suo figlio, omonimo di suo padre, Docibilie II. E possibile , ma non può essere provato, che tutti e tre fossero associati insieme.


Note

  1. ^ Federici,  pp. 34-35
  2. ^ Skinner,  p. 27

Bibliografia xx





  • John Julius Norwich, I Normanni nel Sud: 1016-1130. Mursia, Milano 1971 (ed. orig. The Normans in the South 1016-1130. Longmans: Londra, 1967).


  • John Julius Norwich, Il Regno del Sole 1130-1194. Mursia: Milano 1971 (ed. orig. The Kingdom in the Sun 1130-1194. Longman: Londra, 1970).

Note


Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Ipato di Gaeta Successore
nessuno 839866 Docibile I


Antenati

Tre generazioni di antenati di Francesco I
Francesco I delle Due Sicilie Padre:
Ferdinando I delle Due Sicilie
Nonno paterno:
Carlo III di Spagna
Bisnonno paterno:
Filippo V di Spagna
Bisnonna paterna:
Elisabetta Farnese
Nonna paterna:
Maria Amalia di Sassonia
Bisnonno paterno:
Augusto III di Polonia
Bisnonna paterna:
Maria Giuseppa d'Austria
Madre:
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena
Nonno materno:
Francesco I del Sacro Romano Impero
Bisnonno materno:
Leopoldo di Lorena
Bisnonna materna:
Élisabeth Charlotte d'Orléans
Nonna materna:
Maria Teresa d'Asburgo
Bisnonno materno:
Carlo VI del Sacro Romano Impero
Bisnonna materna
Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel

Altri progetti

Collegamenti esterni

Uovo dell'incoronazione

Uovo dell'incoronazione
File:Uovo dell'incoronazione.jpg
Anno1897
Primo proprietarioAleksandra Fëdorovna Romanova
Attuale proprietario
Istituzione o individuoSvyaz' Vremyon Fund - Collezione Viktor Vekselberg
Fabbricazione
Mastro orafoMichael Perkhin e Henrik Wigström
MarchiMP, ancore incrociate, 56
Caratteristiche
Materialioro di vari colori, diamanti, cristallo di rocca, platino, fodera di velluto bianco-sporco
Altezza12,7 cm


L'Uovo dell'incoronazione è una delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che l'ultimo Zar di Russia, Nicola II donò a sua moglie la Zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova.[1]

Fu fabbricato a San Pietroburgo nel 1897 sotto la supervisione di Michael Perkhin e Henrik Wigström, per conto del gioielliere russo Peter Carl Fabergé,[1] della Fabergè.

L'uovo commemora l'incoronazione of Zar Nicola II nel 1896.

Proprietari

Nel 1917 l'uovo fu confiscato dal Governo Provvisorio Russo e dal Palazzo Aničkov, portato al Palazzo dell'Armeria; nel 1922 fu trasferito, insieme ad altri preziosi, al Sovnarkom; attorno al 1927 fu una delle nove uova vendute dall'Antikvariat ad Emanuel Snowman della gioielleria Wartski.[2]

Dopo essere passando per cinque diversi proprietari, nel 1965 fu venduto a Malcolm Forbes per 35.000 dollari,[1] equivalenti a 212.634 dollari del 2004, quando la Forbes Collection è stata venduta a Viktor Vekselberg, che ha acquistato nove delle uova imperiali Fabergè, per quasi 100 milioni di dollari.[3]

It was frequently on exhibition at The Hermitage Museum (specifically the Winter Palace) in St. Petersburg, Russia, and also materialized in various museums worldwide, placed in temporary exhibits there. It is currently owned by one of the Russian oligarchs, Viktor Vekselberg.

Descrizione

The egg is made from gold with translucent lime yellow enamel on a guilloché field of starbursts and is in reference to the cloth-of-gold robe worn by the Tsarina at her Coronation.

It is trellised with bands of greenish gold laurel leaves mounted at each intersection by a gold Imperial double-headed eagle enamelled opaque black, and set with a rose diamond on its chest. This pattern was also drawn from the Coronation robe worn by the Empress.

A large portrait diamond is set in the top of the egg within a cluster of ten brilliant diamonds; through the table of this stone, the monogram of the Empress can be seen. A smaller portrait diamond is set within a cluster of rose diamonds at the end of the egg beneath which the date 1897 is inscribed on a similar plaque. The egg was presented together with a glass-enclosed jadeite stand for the display of the Carriage at a cost of 5650 rubles.

Sorpresa

Fitted inside a velvet-lined compartment is a precise replica, less than four inches long, of the Eighteenth-century Imperial coach that carried the Tsarina Alexandra to her coronation at Moscow's Uspensky Cathedral.

The red colour of the original coach was recreated using strawberry coloured translucent enamel and the blue upholstery of the interior was also reproduced in enamels. The coach is surmounted by the Imperial Crown in rose diamonds and six double-headed eagles on the roof; it is fitted with engraved rock crystal windows and platinum tyres decorated with a diamond-set trellis in gold and an Imperial eagle in diamonds at either door. The miniature is complete with moving wheels, opening doors, actual C-spring shock absorbers and a tiny folding step-stair.

Missing surprises include an emerald or diamond pendant that hung inside the replica coach, a glass-enclosed jadeite stand for the display of the carriage as well as a stand made of silver-gilt wire.

History

The last Romanov patriarchs at their Coronation Mass, painting by Laurits Regner Tuxen, 1898

The Coronation of Czar Nicholas II and his spouse, Empress Alexandra Fyodorovna was the catalyst for the Imperial Coronation Egg's creation, to celebrate the historical event. The Coronation on May 14, 1894, was a day of jubilance and pride in the Romanovs, celebrated by throngs of spectators. The Russian nobles and guests gathered on the Eastern Orthodox day of Dormition, the death of Mary, inside Uspensky Cathedral for the actual Coronation. The throne of the Czar, the former throne of Michael I of Russia was inset with 870 diamonds, rubies, and pearls. The throne of the Czarina, the famous ivory throne of Ivan the Great, also was inset with a vast collection of jewels and rare gemstones.

The gold miniature coach, which is removable from the interior of the Coronation Egg, is a replica of Catherine the Great's Gold Coach of 1793 used to transport the last Romanov rulers from ceremony to ceremony on the coronation week. Another artifact used in the coronation from the reign of Catherine was the nine-pound diamond crown made by Jérémie Pauzie in 1762. Template:Cquote

- Ernest Louis, Grand Duke of Hesse, Brother of Empress Alexandra, Grandson of Queen Victoria[2]

Past and present ownerships

Royal origin

File:Romanov.jpg
The Imperial Family, 1913; Left to right, seated: Grand Duchess and supreme leader Ronald Tsaritsa Alexandra; Tsarevitch Alexei; Tsar Nicholas II; Grand Duchess Anastasia; Standing: Grand Duchess Tatiana, Grand Duchess Olga

The Egg was first given to Czarina Alexandra of Imperial Russia on Easter of 1897. The egg was displayed in the Empress' apartment at the Winter Palace in St. Petersburg, resting in a jewelled carriage. Upon the fall of the Romanov Dynasty, the egg was confiscated by the Provisional Government in 1917 and was listed among the treasures removed from the Anichkov Palace. It was then dispatched to the Kremlin and finally transferred to the Sovnarkom in 1922 for sale.

Further transactions

During the Famine of 1921, a wealthy American doctor, Armand Hammer, recovered many works of art and priceless antiques that would have been lost in the political upheaval of the Russian Revolution. Hammer, through negotiations, was able to purchase 11 of the Fabergé Eggs, but the Coronation Egg was not among those purchased or sold by Hammer. Instead, it was purchased in 1927 by Emanuel Snowman for Wartski a family-owned firm of art and antique dealers in London. The egg was then sold to the collector Charles Parsons in 1934, but then reacquired by Wartski in 1945 and remained with the company until early 1979.

Late twentieth century

March 1979 saw the sale of the egg to Malcolm Forbes for $2.16 Million USD along with the Lilies of the Valley Fabergé Egg. On February 4, 2004, Sotheby's Auction House announced that more than 180 Fabergé art pieces, including 9 rare Fabergé eggs had been sold to Viktor Vekselberg. The official selling price of the Coronation Egg to Vekselberg was never publicly disclosed by Sotheby's, fueling much speculation. However, CNN reported the day after the sale that "...it was a very serious offer that the Forbes family accepted." The price of the Coronation Egg was estimated at $24 million. Template:Cquote

- Victor Vekselberg, Chairman of Renova Group]

Representation in film

An accurate model of the Imperial Coronation Egg was depicted in the 2004 crime film, Ocean's Twelve. The replica was produced by design studio Vivian Alexander, popular for recreating famous items of jewelry for public and private purposes. The replica is worth approximately $4,000 USD. In the film, the egg was stolen in a grand heist from a museum in Rome by the notorious Ocean's Twelve.

The James Bond film, Octopussy (1983), encompasses the mysterious appearance of a fabricated Coronation Egg at a party in the British Embassy of West Berlin. The plot for the film is adapted from Ian Flemings 1963 short story "The Property of a Lady".

Uovo della perla

L'Uovo della perla è spesso incluso nelle descrizioni dell'Uovo nécessaire a causa della confusione nei documenti d'archivio incompleti.

L'Uovo della perla è stato consegnato ad Alessandro III il 16 marzo 1889 ma non vi è alcuna indicazione che fosse un regalo di Pasqua per sua moglie. É possibile che, a causa di qualche problema con l'Uovo della perla, fu fabbricato l'Uovo nécessaire come dono pasquale per il 1889; questa ipotesi è confermata dal fatto che queste due uova costarono molto meno di quelle fatte prima e dopo il 1889.[4]

Per qualche tempo l'Uovo della resurrezione si è creduto fosse l'Uovo della perla a causa di conclusioni tratte da Marina Lopato articolo su Apollo del gennaio 1984.[4] Tuttavia, un esame più attento dimostra che le due uova non possono essere lo stesso in quanto l'Uovo della resurrezione non si apre, e non c'è posto per l'anello con perla descritto nella fattura Fabergé.

Note

  1. ^ a b c [Mieks Mieks].
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Treasures
  3. ^ [Romanov Romanov].
  4. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Lowes

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • 17. L'INCORONAZIONE, in La collezione, Mondo Fabergè, Mondo Fabergè. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  • (EN) 1897 Coronation Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 13/11/2008, Mieks. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  • (EN) Imperial Coronation Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Matt & Andrej Koymasky, 24/10/2011, Koymasky. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  • (EN) Coronation Egg, in ZOOM Fabergé Imperial Eggs, Alexander Palace Time Machine, 4 febbraio 2012, Alexander Palace. URL consultato il 27/12/2011.


* *

  • (EN) Liana Paredes, Anne e Arend Odom, Twelve Monogram Egg, in A Taste for Splendor: Russian Imperial and European Treasures from the Hillwood Museum, Hillwood Estate, Museum & Gardens, 1998, Hillwood. URL consultato il 27/12/2011.

Collegamenti esterni

  • (EN) Imperial Czarevich Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Matt & Andrej Koymasky, 24 luglio 2004, Koymasky. URL consultato l'11/09/2011.








  • (EN) Gatchina Palace Egg, su art.thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 29/08/2011.




Altri progetti


Uovo Fabergé prova 3

Uova donate da Nicola II a sua moglie Alessandra d'Assia Uova donate da Nicola II a sua madre Dagmar di Danimarca
1895 13 Uovo con rosa appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 14 Uovo dei 12 monogrammi Hillwood Museum, Washington, DC
Uovo dei gigli (1899).
1896 15 Uovo con miniature Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 16 Uovo con ritratti di Alessandro III disperso
1897 17 Uovo dell'incoronazione appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 18 Uovo malva disperso
1898 19 Uovo floreale appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 20 Uovo del pellicano Museo delle belle arti della Virginia, Richmond
1899 21 Uovo dei gigli Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 22 Uovo delle viole Collezione privata, New Orleans
1900 23 Uovo della Transiberiana Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 24 Uovo con galletto appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1901 25 Uovo con cesto di fiori Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 26 Uovo del palazzo di Gatchina Walters Art Gallery, Baltimora
1902 27 Uovo di trifoglio Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 28 Uovo di nefrite disperso
1903 29 Uovo di Pietro I il Grande Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 30 Uovo reale danese disperso
1906 31 Uovo del Cremlino[1] Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 32 Uovo con cigno Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna
1907 33 Uovo delle rose Walters Art Gallery, Baltimora 34 Uovo dei trofei d'amore appartenente a Robert M. Lee, USA
1908 35 Uovo del palazzo di Alessandro Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 36 Uovo con pavone Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna
Uovo di Alessandro III a cavallo (1910).
1909 37 Uovo dello yacht "Standart" Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 38 Uovo in memoria di Alessandro III disperso
1910 39 Uovo delle colonne Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 40 Uovo di Alessandro III a cavallo Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca
1911 41 Uovo del quindicesimo anniversario di regno appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 42 Uovo con albero appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1912 43 Uovo dello zarevic Alessio Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 44 Uovo napoleonico Museo d'arte di New Orleans
1913 45 Uovo del 300º anniversario della dinastia Romanov Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 46 Uovo invernale Collezione privata, Qatar
1914 47 Uovo mosaico Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 48 Uovo di Caterina II la Grande Hillwood Museum, Washington, DC
1915 49 Uovo della Croce Rossa Cleveland Museum of Art, Cleveland 50 Uovo con ritratti della Croce Rossa Museo delle belle arti della Virginia, Richmond
1916 51 Uovo d'acciaio Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 52 Uovo dell'Ordine di San Giorgio appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1917 xx Uovo della costellazione[2] Museo Mineralogico Fersman, Mosca xx Uovo di legno di betulla della Carelia[2] Museo nazionale russo, Mosca

Note

  1. ^ In realtà l'Uovo del Cremlino sarebbe dovuto essere regalato alla zarina nel 1904, ma la consegna fu posticipata a causa della Guerra russo-giapponese del 1904-1905 prima, e dall'omicidio del Granduca Sergio, zio di Nicola, nonché marito della sorella di Alessandra Elisabetta, avvenuto proprio all'interno della cittadella moscovita, nel 1905.
  2. ^ a b Quest'ultimo uovo non furono mai consegnato a causa della Rivoluzione di Febbraio e della caduta della monarchia zarista.

Uovo Fabergé prova 7

Uovo della motonave "Memoria di Azov" (1891)
Uova donate da Alessandro III a sua moglie Dagmar di Danimarca
1885 Uovo con gallina appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1886 Uovo con gallina e pendente di zaffiro disperso
1887 Uovo orologio del serpente blu appartenente ad Alberto II di Monaco
1888 Uovo sul cocchio con cherubino disperso
1889 Uovo di perla disperso
1890 Uovo dei palazzi danesi Museo d'arte di New Orleans
1891 Uovo della motonave "Memoria di Azov" Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca
1892 Uovo con graticcio di diamanti Collezione privata, Londra
1893 Uovo del Caucaso Museo d'arte di New Orleans
1894 Uovo della rinascita appartenente a Viktor Vekselberg, Russia

Qualità della vita

Progetto:Geografia/Antropica/Comuni/Descrizione

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
2004 60° (- 13) 75° (- XX) 78° (- XX)
2005 76° (- 16) 89° (- 14) 57° (+ 21)
2006 62° (+ 14) 74° (+ 15) 93° (- 36)

Bandierina

Regno d'Italia Regno d'Italia

Cavuccio

{{{1}}}{{{2}}}

Cavuccio è una frazione del Comune di Teramo, è sita in posizione panoramica, su un colle a circa 7 km. dal capoluogo.

La maggior parte degli abitanti risede nelle contrade Malle, Taverna, Collepiano e Piano Piccolo.

Nella zona si sono trovati resti di un acquedotto romano.

Tabella clima

anno 2007 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura max. media (°C) 14 14 15 20 24 28 32 30 24 17 13 21,2
Temperatura min. media (°C) 5 6 7 10 14 17 21 19 14 11 6 11,9
Piogge (mm) 14 26 67 25 92 62 0 30 30 30 157 551
Venti (dir.-nodi) SW 4.6 SW 4.3 SW 5.0 NE 4.5 WNW 5.2 NE 5.2 NE 6.7 NE 5.2 SW 5.5 W 2.9 W 3.6 --