Theater an der Wien: differenze tra le versioni
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Fortunatamente, nel 1962, venne trovato un nuovo ruolo per la sala che divenne luogo di pettacoli musicali contemporanei. Molti musical in lingua inglesse ebbero la loro prima, nei paesi di lingua tedesca, al Theater an der Wien. Nel 1992, il musical [[Elisabeth (musical)|''Elisabeth'']] (basato sulla storia della moglie di [[Francesco Giuseppe I d'Austria]], [[Elisabetta di Baviera]], nota anche come Sissi), vi ebbe la prima rappresentazione. Il musical ''[[Cats (musical)|Cats]]'' diretto da [[Gillian Lynne]] vi venne rappresentato con successo per sette anni. |
Fortunatamente, nel 1962, venne trovato un nuovo ruolo per la sala che divenne luogo di pettacoli musicali contemporanei. Molti musical in lingua inglesse ebbero la loro prima, nei paesi di lingua tedesca, al Theater an der Wien. Nel 1992, il musical [[Elisabeth (musical)|''Elisabeth'']] (basato sulla storia della moglie di [[Francesco Giuseppe I d'Austria]], [[Elisabetta di Baviera]], nota anche come Sissi), vi ebbe la prima rappresentazione. Il musical ''[[Cats (musical)|Cats]]'' diretto da [[Gillian Lynne]] vi venne rappresentato con successo per sette anni. |
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Il Theater an der Wien è un teatro d'opera di Vienna.
Storia
Il teatro venne inaugurato nel 1801 ed era uno di quelli gestiti dall'impresario viennese Emanuel Schikaneder, che è più noto come librettista di Mozart nell'opera Il flauto magico (1791). La compagnia di Schikaneder aveva già operato con successo, da diversi anni, nel più piccolo (800 posti) Theater auf der Wieden, dove era avvenuta la prima de Il flauto magico. Schikaneder, le cui messe in scena erano note per enfatizzare lo spettacolo e le scene, era così pronto a spostarsi in un teatro più grande e moderno.[1]
Egli aveva ricevuto una autorizzazione imperiale ad edificare un nuovo teatro già nel 1786, ma soltanto nel 1798 riuscì nell'intento di costruire la nuova sala. L'edificio venne disegnato dall'architetto Franz Jäger in stile impero (esso è stato poi ridisegnato) e completato nel 1801. Venne descritto come "il più ricco di contenuti e uno dei più grandi teatri della sua epoca."[2].
Lo spettacolo inaugurale venne dato il 13 giugno 1801 con un prologo, scritto da Schikaneder, seguito dall'opera "Alexander" di Franz Teyber. Il nuovo teatro si dimostrò sensazionale. Adolf Bäurle, un critico locale, scrisse "se Schikaneder e la sua partner Zitterbarth avessero avuto l'idea ... di far pagare l'ingresso solo per ammirare le glorie del loro Theater an der Wien, essi sarebbero certamente stati in grado di incassare grandi somme di denaro senza dare uno spettacolo. "La'Allgemeine Musikalische Zeitung la chiamò la "più confortevole e soddisfacente sala in tutta la Germania" (che significava, al momento, "tutti i paesi di lingua tedesca").[3]
Nel 1807 il teatro venne preso in gestione da un gruppo di nobili con a capo il conte Ferdinand Palffy, che acquistò il teatro nel 1813. Durante il periodo della sua gestione, che durò fino al 1826, egli mise in scena opere, balletti e, per la prima volta a Vienna, pantomima e varietà, perdendo molti soldi in elaborati spettacoli che lo costrinsero a vendere il teatro all'asta nel 1826.
Soltanto una parte dell'edificio originario è giunta ai nostri giorni: la Papagenotor (porta di "Papageno") è un memorial a Schikaneder, rappresentato nel ruolo di Papageno in Il flauto magico, un ruolo da lui scritto per se stesso. Egli è contornato dai tre genietti, caratteristi della stessa opera.
Prime al teatro
Quale teatro prominente in una città dalla grande vitalità artistica, il Theater an der Wien è stato sede di numerose prime esecuzioni e lo è ancora oggi. Fra queste si ricordano:
- 1805 (20 novembre) Fidelio di Ludwig van Beethoven. Beethoven abitò in un appartamento sito sopra il teatro ospite di Schikaneder, per parte del tempo occorso alla composizione dell'opera.
- Altre prime di Beethoven:
- 1803 (5 aprile) Seconda sinfonia
- 1805 (7 aprile) Terza sinfonia
- 1806 (23 dicembre) Concerto per violino
- 1808 (22 dicembre) Quinta e Sesta sinfonia, Fantasia corale e Concerto per pianoforte n. 4.
- 1817 Die Ahnfrau di Franz Grillparzer
- 1823 Rosamunde, Fürstin von Zypern (Rosamunda, rincipessa di Cipro)
- 1844 Der Zerrissene di Johann Nestroy
- 1874 (5 aprile) Die Fledermaus del giovane Johann Strauss
- 1882 (6 dicembre) Der Bettelstudent di Karl Millöcker
- 1891 (10 gennaio) Der Vogelhändler di Carl Zeller
- 1898 (5 gennaio) Der Opernball di Richard Heuberger
- 1905 (30 dicembre) The Merry Widow di Franz Lehár
- 1908 (14 novembre) The Chocolate Soldier di Oscar Straus
- 1909 (12 novembre) Il conte di Lussemburgo di Franz Lehár
Storia recente
Il tetaro ha avuto un'epoca d'oro durante la fioritura dell'operetta viennese. Dal 1945 al 1955, fu uno dei teatri temporanei della Wiener Staatsoper, il cui teatro venne distrutto dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1955 venne chiuso per motivi di sicurezza e rimase tale per molti anni, fino ai primi anni 1960, in quanto doveva essere trasformato in un parcheggio multipiano (la stessa cosa che accadde negli Stati Uniti con la Carnegie Hall).
Fortunatamente, nel 1962, venne trovato un nuovo ruolo per la sala che divenne luogo di pettacoli musicali contemporanei. Molti musical in lingua inglesse ebbero la loro prima, nei paesi di lingua tedesca, al Theater an der Wien. Nel 1992, il musical Elisabeth (basato sulla storia della moglie di Francesco Giuseppe I d'Austria, Elisabetta di Baviera, nota anche come Sissi), vi ebbe la prima rappresentazione. Il musical Cats diretto da Gillian Lynne vi venne rappresentato con successo per sette anni.
Nonostante il repertorio fosse orientato su musical e operette, il teatro venne utilizzato, sporadicamente, anche per le opere, specialmente in occasione del Festival di Vienna ed alcune volte co-prodotte con la Wiener Staatsoper. Fra le più importanti si ricordano Lulu (1962; diretta da Karl Böhm, scene di Caspar Neher e protagonista Evelyn Lear)[4], Orfeo ed Euridice di Haydn (1967; diretta da Richard Bonynge, con Nicolai Gedda e Joan Sutherland)[5], Fidelio (1970; diretto da Leonard Bernstein, con Gwyneth Jones e James King)[6], Il ritorno d'Ulisse in patria (1971; diretto da Nikolaus Harnoncourt)[7], L'elisir d'amore (1973; diretto da Silvio Varviso, con Nicolai Gedda, Reri Grist e Eberhard Wächter)[8], Die Fledermaus (1975; diretto da Mstislav Rostropovich, con Wiesław Ochman, Reri Grist, Elizabeth Harwood e Waldemar Kmentt)[9], La clemenza di Tito (1976; diretta da Julius Rudel, con Werner Hollweg, Teresa Berganza, Arleen Augér e Edda Moser)[10], Fierrabras (1988; diretta da Claudio Abbado, con Thomas Hampson, Karita Mattila e László Polgár)[11], Die Entführung aus dem Serail (1989; diretta da Harnoncourt)[12], Don Giovanni (1990; diretto da Abbado, con Ruggero Raimondi, Karita Mattila, Marie McLaughlin e Cheryl Studer)[13], Le nozze di Figaro (1991; diretto da Abbado, con Ruggero Raimondi, Marie McLaughlin e Cheryl Studer) e la prima mondiale di Die Wände di Adriana Hölszky (1995; diretta da Ulf Schirmer, )[14]. Fra il 1996 ed il 2002, Riccardo Muti ha diretto produzioni di Così fan tutte[15][16][17][18], Don Giovanni[19][20][21] e Le nozze di Figaro[22][23].
Il Theater an der Wien oggi
Nel 2006, in occasione del 250° anniversario della nascita di Mozart, il Theater an der Wien presentò una serie di opere più rappresentative del grande musicista. Questo comportò il suo utilizzo a tempo pieno per l'opera e le altre forme di musica classica sotto la direzione di Roland Geyer. La prima opera ad essere rappresentata fu Idomeneo con Neil Shicoff come protagonista e Peter Schneider sul podio. Altri membri del cast furono Angelika Kirchschlager, Genia Kühmeier e Barbara Frittoli.
Geyer disse di aver voluto "presentare registi all'avanguardia e interessanti produzioni"[24] e che le tre aree prese in esame erano l'opera barocca, l'opera contemporanea e Mozart.
La stagione teatrale era composta dal seguente cartellone:
- Luigi Cherubini: Medea; direttore Fabio Luisi
- Claude Debussy: Pelléas et Mélisande direttore Bertrand de Billy
- Christoph Willibald Gluck: Orfeo ed Euridice direttore René Jacobs
- Georg Friedrich Händel:
- Giulio Cesare in Egitto, direttore René Jacobs
- Ariodante, direttore Christophe Rousset
- Partenope, direttore Christophe Rousset
- Semele, direttore William Christie (con Les Arts Florissants) e Cecilia Bartoli
- Joseph Haydn: Orlando Paladino; direttore Nikolaus Harnoncourt
- Jake Heggie: Dead Man Walking, direttore Sian Edwards
- Leoš Janáček: Káťa Kabanová, conducted by Kirill Petrenko, staging by Keith Warner
- Federico Moreno Torroba: Luisa Fernanda, direttore Josep Caballé-Domenech
- Wolfgang Amadeus Mozart:
- La finta semplice, direttore Fabio Luisi
- Mitridate, Re di Ponto direttore Harry Bicket
- Le nozze di Figaro, direttore Graeme Jenkins
- Die Zauberflöte, direttore Jean-Christophe Spinosi
- Francis Poulenc: Dialogues des Carmélites; direttore Bertrand de Billy
- André Previn: A Streetcar Named Desire, direttore Sian Edwards
- Richard Strauss: Intermezzo direttore Kirill Petrenko
- Igor Stravinsky: The Rake's Progress direttore Nikolaus Harnoncourt
- Carl Maria von Weber: Der Freischütz, direttore Bertrand de Billy
Fra i cantanti: Marijana Mijanovic, Frederica von Stade, Olaf Bär, Patricia Petibon, Anatoli Kotscherga, Anja Silja, Diana Damrau, Plácido Domingo, Maria José Montiel, Andrea Rost, Christine Schäfer, David Daniels.
Il Theater an der Wien collabora frequentemente in co-produzioni con altri teatri d'opera, come la Washington Opera, la Los Angeles Opera, il Teatro Real di Madrid, De Nederlandse Opera di Amsterdam e la Sächsische Staatsoper di Dresda.
Nel 2013 verrà rappresentata la prima dell'opera A Harlot's Progress. Composta dal musicista giovane britannico Iain Bell, verrà cantata dal soprano tedesco Diana Damrau nella parte della protagonista.[25]
Nome
"Wien" è la forma tedesca di "Vienna" ma il "Wien" inserito nel nome del teatro si riferisce al nome del Wien (Wienfluss) che una volta scorreva sul sito in cui sorge il teatro; "an der Wien" significa (sulla riva) del Wien. Al giorno d'oggi il nome è criptico, poiché il fiume non esiste più.
Note
- ^ Braunbehrens 1990
- ^ "Emanuel Schikaneder" in Grove's Dictionary of Music and Musicians
- ^ Entrambi gli incisi da Honolka (1990, p. 187).
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
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- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Scheda dell'opera
- ^ Anne Midgette, "In Mozart's Backyard, A Fraught Rebirth of an Opera House", The New York Times, 26 November 2006
- ^ Matthew Gurewitsch, "Classical Music: Vienna’s New Opera House Since 1801", The New York Times, 29 May 2009
Bibliografia
- Braunbehrens, Volkmar (1990) Mozart in Vienna, New York, Grove Weidenfeld
- Kurt Honolka, Papageno: Emanuel Schikaneder, man of the theater in Mozart's time, Hal Leonard Corporation, 1990 ISBN 0-931340-21-7.
- Grove Dictionary of Music and Musicians, online edition, Copyright 2008, Oxford University Press
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