Sergej Semënovič Birjuzov

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Sergej Semënovič Birjuzov
Foto di Birjuzov risalente al 1941
NascitaSkopin, 21 agosto 1904
MorteBelgrado, 19 ottobre 1964
Luogo di sepolturaNecropoli delle mura del Cremlino
Dati militari
Paese servito Unione Sovietica
Forza armata Armata Rossa
Esercito sovietico
Anni di servizio1922-1964
GradoMaresciallo dell'Unione Sovietica
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOffensiva Iași-Chișinău
Offensiva di Belgrado
BattaglieBattaglia di Stalingrado
Comandante di37ª Armata
Forze missilistiche strategiche sovietiche
Truppe di difesa aerea sovietiche
Decorazioni Eroe del popolo jugoslavo
Ordine di Lenin (5)
Ordine della Bandiera rossa
Ordine di Suvorov di I e II classe
"fonti nel corpo del testo"
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Sergej Semënovič Birjuzov

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaII, IV
CircoscrizioneCircoscrizione speciale (II), Circoscrizione militare (IV)

Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaV, VI
CircoscrizioneRSS Estone

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista dell'Unione Sovietica

Sergej Semënovič Birjuzov (in russo Сергей Семёнович Бирюзо́в?; Skopin, 21 agosto 1904Belgrado, 19 ottobre 1964) è stato un generale sovietico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Skopin, nell'attuale Oblast di Rjazan', entrò nel Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel 1926, all'età di 22 anni. Entrato a 18 anni nell'Armata Rossa, fu rapidamente promosso fino a diventare Comandante di Battaglione prima di entrare nell'Accademia Militare di Frunze nel 1934. Dopo aver completato gli studi nel 1937 divenne Capo di Stato Maggiore di una Divisione Fucilieri. Nel 1939 fu promosso a Capo delle Operazioni del Distretto Militare di Kharkov, posizione che mantenne fino all'agosto del 1939, quando fu trasferito al comando della 132ª Divisione Fucilieri.

Comandò questa unità per i successivi tre anni, situazione piuttosto rara per gli Ufficiali Sovietici, specialmente durante la Seconda guerra mondiale, quando la grande maggioranza dei comandi aveva una durata di pochi mesi. La divisione comandata da Birjuzov fu schierata nella zona Sudoccidentale presso Brjansk. Spesso condusse lui stesso le sue truppe in battaglia, venendo ferito cinque volte nel primo anno della guerra, di cui due in maniera seria. Nell'aprile del 1942 venne promosso Capo di Stato Maggiore della 48ª Armata, sempre sul Fronte di Brjansk. Mantenne questo comando fino al novembre dello stesso anno, quando venne nuovamente promosso alla carica di Capo di Stato Maggiore della Seconda Armata della Guardia. Rimase in questa posizione fino all'aprile del 1943, partecipando alla guida di questa armata all'Operazione Saturno, con la quale le truppe sovietiche accerchiarono e costrinsero alla resa la Sesta Armata Tedesca, protagonista della Battaglia di Stalingrado, dopo furiosi combattimenti.

Nell'aprile del 1943 ottenne il grado di Capo di Stato Maggiore del Fronte Meridionale, affiancando al comando il Generale Fedor Tolbukhin. Il 20 ottobre 1943 il Fronte Meridionale venne rinominato Quarto Fronte Ucraino. Birjuzov rimase in carica fino al maggio del 1944, quando venne trasferito al Terzo Fronte Ucraino insieme a Tolbukhin. Nell'ottobre seguente prese il comando della 37ª Armata, presente in quello stesso Fronte, che mantenne fino al maggio 1946, dopo la fine della guerra. In questi comandi partecipò alla pianificazione delle operazioni che portarono alle avanzate sovietiche del 1943 - 1944 che comportarono l'espulsione delle forze Tedesche dall'Ucraina. Successivamente si occupò delle operazioni connesse alla liberazione della Bulgaria e della Jugoslavia.

Nel dopoguerra divenne Capo della Delegazione Militare Sovietica in Bulgaria, posizione che mantenne fino al 1947. Tra il 1947 e il 1955 ebbe numerosi incarichi di comando, senza mantenerne nessuno stabilmente. L'11 marzo 1955 venne promosso Maresciallo dell'Unione Sovietica. Successivamente fu Comandante in Capo della Difesa Aerea Nazionale, fino al 1962 e Comandante in Capo delle Forze Missilistiche Strategiche e nel 1963 raggiunse il grado di Capo di Stato Maggiore Generale. Il 19 ottobre 1964 rimase ucciso in un incidente aereo sul Monte Avala, vicino a Belgrado. L'urna contenente le sue ceneri è sepolta nel Cremlino a Mosca.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze sovietiche[modifica | modifica wikitesto]

Eroe dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
— 1º febbraio 1958
Ordine di Lenin (5) - nastrino per uniforme ordinaria
— 27 marzo 1942, 6 novembre 1947, 20 agosto 1954, 1º febbraio 1958 e 20 agosto 1964
Ordine della Bandiera Rossa (3) - nastrino per uniforme ordinaria
— 13 settembre 1944, 3 novembre 1944 e 20 aprile 1953
Ordine di Suvorov di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 16 maggio 1944
Ordine di Suvorov di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 31 marzo 1943
Ordine di Kutuzov di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 settembre 1943
Ordine di Bogdan Khmelnitsky di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la difesa di Stalingrado - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 30 anni dell'esercito e della marina sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la vittoria sulla Germania nella grande guerra patriottica 1941-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la liberazione di Belgrado - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 40 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce con spade dell'ordine di Sant'Alessandro (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'ordine di Sant'Alessandro (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Eroe della Bulgaria (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'amicizia sino-sovietica (2 - Cina) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera nazionale di I classe (Corea del Nord) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Eroe popolare (Iugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Fratellanza e dell'Unità (Iugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella partigiana (Iugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN18301313 · ISNI (EN0000 0000 8361 6425 · LCCN (ENn85190788 · GND (DE129385948 · J9U (ENHE987007605536005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85190788
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