Petaurista petaurista

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Petaurista rosso[1]
Stato di conservazione
Rischio minimo[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Rodentia
Sottordine Sciuromorpha
Famiglia Sciuridae
Sottofamiglia Sciurinae
Tribù Pteromyini
Genere Petaurista
Specie P. petaurista
Nomenclatura binomiale
Petaurista petaurista
(Pallas, 1766)
Areale

Il petaurista rosso o taguan (Petaurista petaurista Pallas, 1766), noto in cinese come Hongbei Wushu, è uno scoiattolo volante originario del Sud-est asiatico[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, gli studiosi riconoscono diciotto sottospecie di petaurista rosso[1]:

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Petaurista petaurista nel Parco nazionale di Namdapha

Con una lunghezza testa-corpo di 39,8–52 cm, una coda di 37,5–63 cm e un peso di 1596-2450 g, il petaurista rosso è uno degli scoiattoli volanti di maggiori dimensioni. Le orecchie sono corte e larghe, e dietro a esse si innalza un folto ciuffo di peli piuttosto lunghi; la coda è folta e cespugliosa. La parte superiore del corpo è bruno-rossastra; il capo e le parti laterali del collo, la pagina superiore del patagio e le zampe sono castano-brune; la parte inferiore del corpo è grigio-polvere, la coda è dello stesso colore del dorso, la pagina inferiore del patagio è giallo-grigio, con bordi grigio-cenere[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie largamente diffusa, presente nelle regioni settentrionali dell'Asia meridionale, in Cina meridionale e Sud-est asiatico. Nell'Asia meridionale si incontra in Afghanistan orientale, Pakistan settentrionale, Bangladesh orientale, Bhutan, Nepal e India settentrionale, a 500–3100 m di quota. In Cina, è presente in Yunnan, Sichuan, Fujian, Guangxi e Guangdong. Nel Sud-est asiatico, sul continente, si incontra dal Myanmar, a ovest, fino a tutta la Thailandia occidentale e alla penisola malese[5]. È molto diffuso anche nell'Arcipelago Malese, dove è presente a Sumatra, Giava e Borneo[6].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

In natura, il petaurista rosso si nutre prevalentemente di coni di conifere, foglie e ramoscelli, e, quando è la loro stagione, frutta e noci, e occasionalmente insetti. È in grado di planare per lunghe distanze. Sono stati registrati «voli» di 75 m o più; l'angolo di planata è generalmente di 40-60 gradi rispetto al piano orizzontale, ma talvolta, nelle planate brevi, è perfino maggiore. Le cavità degli alberi ove fa il nido si trovano solitamente ad almeno 10 m di altezza dal suolo. Ha abitudini notturne e non va in ibernazione, ma si sposta verso aree dove il cibo è maggiormente disponibile. È in grado di stabilirsi senza problemi anche nelle piantagioni di conifere, ove trova nutrimento e riparo.

Il petaurista rosso è maggiormente attivo tra il tramonto e la mezzanotte e nelle piantagioni di conifere il territorio delle femmine adulte si estende per 3,2 ettari[7].

Si ritiene che questa specie si riproduca due volte all'anno e che i piccoli, in numero di due o tre, nascano per lo più in marzo o agosto.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene minacciata dalla deforestazione e dalla caccia, la specie è ancora molto diffusa e la IUCN la inserisce tra le specie a rischio minimo (Least Concern)[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Petaurista petaurista, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b (EN) Walston, J., Duckworth, J.W., Sarker, S.U. & Molur, S. 2008, Petaurista petaurista, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ Hanocki,H.J.,Kinman,K.E.& Koeppl, J.W.(1982). Mammals Species of The World: A Taxonomic and Geographic Reference. Lawrence, Kansas: Allen Press, Inc and The Assoc. of Systematic Collection.
  4. ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu.
  5. ^ Khan, M.M. (1992). Mamalia Semenanjung Malaysia. Department of Wildlife and National Parks, Kuala Lumpur.
  6. ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu
  7. ^ Lin,Y.S.,Wang,L.Y. & Lee, L.L. (1988). The behaviour and activity pattern of giant squirrels(Petaurista p.grandis).Quarterly Journal of Chinese Forestry, 21:81

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