Ivo Mej

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Ivo Mej (Roma, 15 giugno 1961) è un giornalista e conduttore televisivo italiano.

All'ottobre 2021 è curatore del talk show di attualità politica de LA7 Coffee Break, in onda dal lunedì al sabato alle 9:40, condotto da Andrea Pancani. È tra i collaboratori del Blog de il Fatto Quotidiano; dal 2018 official host del TEDXROMA.

Divulgatore di nuove tecnologie, teorie della sostenibilità e scettico riguardo allo sbarco sulla luna[1][2], è stato ideatore, autore e conduttore del programma de LA7 Innovation[3], in onda dal 2009 al 2012. Precedentemente è stato caposervizio del settore cultura e spettacoli del TG LA7.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giornalista[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua carriera giornalistica nel 1981 presso Novaradio Roma e Radio Città Futura.

Nel 1983 si diploma al Centro sperimentale di cinematografia con una tesi sul rapimento di Aldo Moro. Nello stesso anno inizia a lavorare alla Rai: è programmista regista per Linea verde (con Federico Fazzuoli), Italia Mia (con Jocelyn e Gigi Marzullo), 30 anni della nostra storia (con Paolo Frajese) e Almanacco del giorno dopo, per il quale redige i testi.

Nel 1986 comincia a collaborare con Telemontecarlo dove viene assunto nel 1987. Qui cura le rubriche Oggi Musica, Attualità, Ivo fallo tu, sia per TMC News che per TV Donna (con Carla Urban).

Nel 1990 gli viene affidato il programma Domenica Montecarlo, una diretta di sette ore che collega i vari appuntamenti della giornata televisiva ed è inviato ai Mondiali di calcio di quell'anno, nell'ambito dei quali si occupa dei servizi "di colore", inventando il personaggio del Tirolese in occasione della partita inaugurale Italia-Austria e le interviste citofoniche.

Nel 1991 passa stabilmente a Telemontecarlo per la quale realizza, come autore e conduttore, diversi programmi: Ivo a Rio, Carnevale '91, Cosa farò da grande, P...assaggio e cura tre edizioni de La più bella sei tu (con Luciano Rispoli).

Nel 1994 è di nuovo inviato per i Mondiali di calcio negli Stati Uniti. Nello stesso anno è inviato per il programma Domino (con Corrado Augias) e curatore della serie su Gino Bramieri, Applausi.

Nel 1995 inventa e scrive la sitcom Sole! e cura una serie di programmi: Per chi suona la campanella, Non è mai troppo presto, Casa, Cosa.

Nel 1996 realizza, tra gli altri, gli speciali Io, Evita (sul film con Madonna dedicato alla vita della first lady argentina), Il nostro West (sul film con Leonardo Pieraccioni Il mio West), Moda a Go Go (sulla Settimana della moda di Milano).

Nel 1997 inizia la prima serie di Altromondo, programma da lui creato, scritto e condotto insieme a Verena Buratti e Bibop Gresta. Si tratta del primo campionato italiano televisivo di videogiochi con concorrenti in studio: qui, per la prima e unica volta in tv, compare Luther Blissett.[5] Negli anni successivi Altromondo avrà diverse altre edizioni e speciali che culmineranno nel reportage in 65 puntate sull'Expo 2000 di Hannover.[6]

Dal 2000 al 2001 diventa responsabile dello sviluppo online dei programmi della neonata LA7, il nuovo direttore di Rete Roberto Giovalli ne interrompe la sperimentazione.

Dal 2001 diventa conduttore e inviato del telegiornale di MTV, del quale diventa caposervizio nel 2003.

Dal 2004 è al TG LA7, inizialmente in cronaca e a ottobre 2021 nella redazione spettacoli e cultura.[5] È autore della rubrica del telegiornale della domenica Cose dell'altro mondo, dedicata a video insoliti o bizzarri presenti su internet.[7]

Nel 2005, 2006 e 2007 ha realizzato alcune rubriche per il programma Niente di personale di Antonello Piroso, tra le quali Lapidi, che presentava le più belle tombe e iscrizioni di tutta Italia.

Scrittore[modifica | modifica wikitesto]

Tra i suoi libri, Melassa P. le acrobazie sessuali di un'adolescente appiccicosa (solo E-book) e Le nuove Mille e una notte, (Barbera Editore).[8]

Il suo ultimo libro, sempre per Barbera Editore, è un saggio sul comportamento dei media il giorno del rapimento di Aldo Moro dal titolo Moro Rapito!.[9]

Impegno in politica[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni comunali a Roma del 2016 si candida[9] all'Assemblea Capitolina in lista col Movimento 5 Stelle: le 257 preferenze da lui ottenute[10] non saranno sufficienti per l'elezione. Nel 2021, dopo la nomina di Giuseppe Conte a capo del Movimento e della sua trasformazione in Movimento 5 Stelle 2050, abbandona la nuova formazione politica.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ivo Mej, Insomma, sulla Luna ci siamo stati o no?, su Il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2019.
  2. ^ Gianluca Dotti, Nel 2019 sui giornali italiani ancora si nega che siamo arrivati sulla Luna, in Wired, 9 luglio 2019.
  3. ^ Torna “Innovation”, il magazine sulla tecnologia, su corrierecomunicazioni.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ Ivo Mej, Moro rapito!: personaggi, testimonianze, fatti, Barbera, 2008, ISBN 9788878992023, OCLC 494562281. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  5. ^ a b MEJ IVO, su la7.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  6. ^ IVO MEJ, su festivalvillabasilica.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  7. ^ Camilla Cortese, Ivo Mej: un sorriso, un pensiero, in Telegiornaliste, 8 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  8. ^ A "Com&Te" Mej di La7, su ilportico.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  9. ^ a b A Roma tra i candidati M5S c'è il giornalista Ivo Mej. Si fa intervistare, ma Di Battista lo frena: "Si parte alla pari", su L'Huffington Post. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  10. ^ Elezioni Roma 2016, M5s: le preferenze ai candidati, su romatoday.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  11. ^ Ivo Mej, Il Movimento 5 stelle non esiste più: chi sperava in un’altra politica in Italia ora è orfano, in il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.