Ferrovia Isili-Sorgono

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Isili-Sorgono
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
Attivazione1889
GestoreARST
Precedenti gestoriSFSS (1889-1921)
FCS (1921-1989)
FdS (1989-2010)[1]
Lunghezza83,08 km
Scartamentoridotto
Elettrificazioneno
NoteDal 1997 ferrovia aperta al solo traffico turistico.
Ferrovie

La Isili-Sorgono è una linea ferroviaria turistica a scartamento ridotto della Sardegna, gestita dall'ARST nell'ambito del servizio Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I lavori di costruzione di una galleria nei pressi di Meana Sardo, in una foto d'epoca di Vittorio Besso
Tratta Inaugurazione
Isili-Meana Sardo[2] 1º aprile 1889
Meana Sardo-Sorgono 3 novembre 1889

La linea tra i centri di Isili e Sorgono, lunga 83 km e dipendente dal compartimento ex FdS di Cagliari, venne costruita come secondo troncone della linea che dal capoluogo avrebbe raggiunto il Mandrolisai e l'Ogliastra, e che era già entrata in funzione sino a Isili nel 1888. Realizzata a binario unico non elettrificato a scartamento da 950 mm, la ferrovia venne costruita come il tronco da Cagliari a Isili dalle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, e fu aperta al traffico tra marzo e novembre 1889.

La stazione di Sarcidano, realizzata in variante a inizio Novecento come scalo di diramazione della ferrovia per Villacidro

Nel 1921 l'intera linea passò alle Ferrovie Complementari della Sardegna, società che già gestiva in comune con le SFSS il tratto da Isili alla stazione di Sarcidano, scalo da cui si diramava la linea FCS per Villacidro (chiusa nel 1956). Sempre nel 1921 lo scrittore David Herbert Lawrence viaggiò sulla Cagliari-Sorgono, raccontando il suo viaggio nel libro Mare e Sardegna.

«È una strana ferrovia. Mi piacerebbe sapere chi l’ha costruita. Sfreccia su per le colline e giù per le valli e attorno a curve improvvise con la massima noncuranza, non come fanno le vere, grandi ferrovie, che avanzano grugnendo in profonde trincee e appestando l’aria nelle gallerie, ma corre su per una collina come un cagnetto affannato, e si guarda attorno, e parte in un’altra direzione scuotendoci dietro a lui, con grande indifferenza. Questo sistema è molto più divertente di quello a gallerie e trincee.»

Locomotiva gruppo 400 delle ex FCS, utilizzata per i convogli turistici, in transito su un viadotto nei pressi di Belvì

In questi decenni prese forza la richiesta di raccordare la linea con la Macomer-Nuoro, in modo da collegare più facilmente il Nuorese con il sud dell'isola. Si propose di creare una bretella ferroviaria che unisse Sorgono a Oniferi, richiesta che però non fu mai accolta. Nel secondo dopoguerra vennero eseguiti alcuni lavori di sistemazione della linea, e arrivarono i primi mezzi a trazione Diesel negli anni sessanta (le prime automotrici ADe entrarono in servizio il 10 settembre 1962), tuttavia fu più volte paventata la chiusura della Isili-Sorgono, cosa che non avvenne mai nonostante volumi di traffico non proprio elevati. La nascita del progetto Trenino Verde donò inoltre nuova vitalità alla linea, nel frattempo passata sotto il controllo delle Ferrovie della Sardegna (dal 2008 ARST Gestione FdS) nel 1989. Il 16 giugno 1997[3] la Cagliari-Mandas-Sorgono venne interrotta a metà: i treni del trasporto pubblico trovarono in Isili il loro nuovo capolinea, mentre la Isili-Sorgono venne destinata all'uso esclusivamente turistico. Nel 2010 la gestione della linea è infine passata all'ARST[4]. Dal 2017 per via della necessità di lavori di manutenzione straordinaria alle travate metalliche di alcuni ponti tra Laconi e Meana Sardo[5][6][7], la linea è temporaneamente percorribile nella sola tratta Isili-Laconi, in attesa dell'effettuazione degli interventi necessari.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Stazioni e fermate
Continuation backward
linea da/per Monserrato
Station on track
Mandas m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZgr"
linea turistica da/per Arbatax
Station on track
Serri 564 m s.l.m.
Station on track
0+000 Isili 503 m s.l.m.
Stop on track
Is Paras
Unknown route-map component "KRW+l" Unknown route-map component "xKRWgr"
variante
Station on track Unknown route-map component "exSTR"
5+614 Sarcidano 416 m s.l.m.
One way leftward Unknown route-map component "exKRZ+r" Unknown route-map component "exCONTfq"
linea da/per Villacidro † 1956
Station on track
9+689 Nurallao 447 m s.l.m.
Station on track
16+586 Cignoni 535 m s.l.m.
Stop on track
24 Su Lau
Station on track
24+523 Laconi 635 m s.l.m.
Non-passenger station/depot on track
30+507 Funtanamela 718 m s.l.m.
Small non-passenger station on track
34+727 Ortuabis 774 m s.l.m.
Non-passenger station/depot on track
46+867 Meana Sardo 617 m s.l.m.
Small non-passenger station on track
54+018 Castiau
Enter and exit short tunnel
galleria S'Arcu
Non-passenger station/depot on track
62+994 Belvì-Aritzo 628 m s.l.m.
Non-passenger station/depot on track
67+513 Desulo-Tonara 580 m s.l.m.
Small non-passenger station on track
78 Ilarè
Non-passenger end station
83+118 Sorgono 689 m s.l.m.
La stazione di Nurallao, col fabbricato viaggiatori ristrutturato per scopi turistici
La stazione di Belvì-Aritzo

Normalmente i mezzi partono dalla stazione di Mandas lungo la Monserrato-Isili, sede di depositi ferroviari dell'ARST, distante circa 12 km da Isili. Raggiunto lo scalo di quest'ultimo centro la linea prosegue verso nord, costeggiando il lago artificiale di Is Barrocus nei pressi della stazione di Sarcidano, un tempo utilizzata soprattutto da coloro che lavoravano nelle campagne vicine e punto di diramazione della ferrovia per Villacidro.

Continuando a salire verso nord l'altitudine comincia a salire progressivamente, e si raggiungono Nurallao e gli scali di Cignoni e Su Lau, quest'ultimo in territorio di Laconi, la cui stazione è la successiva del percorso. Lasciato lo storico abitato, i treni continuano ad arrampicarsi lungo i rilievi di questa parte di Sardegna, raggiungendo lo scalo nella foresta di Funtanamela e quello del valico di Ortuabis, utilizzato in passato soprattutto da chi doveva raggiungere la vicina miniera di Funtana Raminosa.

Questo tratto di ferrovia presenta parecchi viadotti e gallerie, la più lunga delle quali, la galleria S'Arcu, si trova poco dopo Meana Sardo. Si è ormai in Barbagia, e il Gennargentu non è lontano, così la tortuosità del tracciato aumenta sempre più insieme all'altitudine. La ferrovia raggiunge così le stazioni di Belvì-Aritzo e di Desulo-Tonara e, dopo un tratto in leggera discesa, termina nel capolinea di Sorgono.

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

Treno con in testa la locomotiva FCS 400 in uscita da Isili, dinanzi al nuraghe Is Paras
Un'automotrice ADe serie 90 presso la stazione di Isili

Sulla linea viaggiano sia i mezzi utilizzati comunemente per il servizio ordinario dell'ARST (ovvero automotrici diesel ADe e locomotori diesel LDe con relative carrozze), sia mezzi d'epoca restaurati. In particolare sulla linea (e sulla Mandas-Arbatax) viene utilizzata una locomotiva gruppo 400 prodotta negli anni trenta dalle Officine Meccaniche Reggiane, abbinata a delle carrozze Bauchiero del 1913. Per via delle leggi regionali in materia di prevenzioni degli incendi, i mezzi a vapore non possono però essere utilizzati durante la stagione estiva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal 2008 al 2010 come ARST Gestione FdS
  2. ^ Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, pp. 146, ISBN 88-85909-31-0.
  3. ^ Il trenino verde della Sardegna, su L'altra Sardegna. URL consultato il 1º luglio 2010.
  4. ^ Cagliari 25 ottobre 2010, su ARST.it. URL consultato il 27 ottobre 2010.
  5. ^ Il Trenino Verde - Calendario 2018 (PDF), su arstspa.info, 12 maggio 2018, p. 38. URL consultato il 29 novembre 2020.
  6. ^ Deliberazione n°3/23 del 15.01.2019 (PDF), su sardegnaprogrammazione.it, Regione Autonoma della Sardegna, 15 gennaio 2019. URL consultato il 7 novembre 2020.
  7. ^ Trenino verde in standby binari tra frane e incuria, in La Nuova Sardegna, 11 giugno 2020. URL consultato il 29 novembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Alessandro Boccone, Il Trenino Verde della Sardegna: da Mandas a Sorgono, Ermanno Edisar Editori.
  • Alessandro Boccone, Il Trenino Verde della Sardegna: linea Arbatax-Mandas-Sorgono, Zonza Editori.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
  • Fernando Pilia, Il trenino verde della Sardegna - Un secolo di storia tra pionieri, banditi, letterati e turisti, Silvana Editoriale, 1994, ISBN 88-366-0474-9.
  • Catalogo dei Viaggi con il Trenino Verde, 13ª ed., ARST Gestione FdS, 2010.
  • Rotabili Ferrovie della Sardegna, su Railtouritalia.com. URL consultato il 1º luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2010).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Trenino Verde della Sardegna, su treninoverde.com. URL consultato il 1º luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2016).
  • ARST, su arst.sardegna.it. URL consultato il 25 aprile 2011.