Stazione di Serri

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Serri
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSerri
Coordinate39°41′36.09″N 9°09′07.29″E / 39.693357°N 9.152024°E39.693357; 9.152024
Altitudine564 m s.l.m.
Lineeferrovia Cagliari-Isili
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1888
Caratteristiche
Tipofermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

La stazione di Serri è una fermata ferroviaria al servizio del comune di Serri, lungo la ferrovia Cagliari-Isili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo scalo posto a circa un chilometro a sud-est dell'abitato di Serri venne inaugurato con caratteristiche di stazione il 15 febbraio 1888[1] contemporaneamente all'attivazione della linea Cagliari-Isili, realizzata dalla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna che di ferrovia ed impianto sarà il primo gestore.

Alle SFSS nel 1921 subentrò la Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui seguirono nel 1989 la Ferrovie della Sardegna (dal 2008 come ARST Gestione FdS) e nel 2010 l'ARST. Sempre tra il 2010 ed il 2011 lo scalo fu sottoposto a lavori di ristrutturazione svolti in contemporanea alla sostituzione dell'armamento sulla Cagliari-Isili: l'intervento portò alla dismissione dello scalo merci dell'impianto (già in disuso da alcuni lustri), alla realizzazione di una nuova banchina e soprattutto alla trasformazione della stazione in fermata, con la rimozione di tutti i binari al di fuori di quello di corsa.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Situata a ridosso della SS 128, la struttura da inizio anni dieci è una fermata di tipo passante, comprendente il solo binario di corsa[2] a scartamento da 950 mm, affiancato da una banchina lunga circa cento metri[2]. In precedenza lo scalo presentava caratteristiche di stazione, con la presenza di un binario di incrocio e di un tronchino[3] terminante dinanzi al piano caricatore del dismesso scalo merci dell'impianto, comprendente anche un magazzino.

Quest'ultimo è adiacente all'edificio principale dell'impianto, il fabbricato viaggiatori (chiuso al pubblico), costruzione caratterizzata dai canoni architettonici tipici degli edifici di stazione realizzati dalle SFSS a fine Ottocento: si tratta di un fabbricato a pianta rettangolare con sviluppo su due piani, dotato in origine di tetto a falde in laterizi (poi sostituito da una terrazza), con tre accessi sui lati maggiori e caratterizzato da una decorazione in mattoncini rossi presente sull'intero perimetro del piano terra.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Con riferimento all'orario del primo semestre 2017[4] la fermata è servita dai treni dell'ARST in esercizio lungo la porzione della Cagliari-Isili aperta al traffico ferroviario tra Monserrato ed il centro del Sarcidano. Complessivamente sono effettuate quattro coppie di corse nei giorni feriali[4], mentre non vengono espletate relazioni nei festivi. Di norma inoltre nel periodo estivo l'impianto è inutilizzato per il servizio di trasporto pubblico su ferro, integralmente sostituito da autolinee nel tronco da Mandas a Isili[5]; tuttavia la fermata viene utilizzata in quel periodo per i treni turistici a calendario del Trenino Verde diretti da Mandas verso la linea per Sorgono[6].

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Nel fabbricato viaggiatori dell'impianto erano ospitati alcuni servizi per l'utenza, tra cui una biglietteria a sportello, una sala d'attesa e le ritirate, tutti non più a disposizione dei passeggeri a causa dell'impresenziamento dell'impianto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, Orario tronco Cagliari-Isili (JPG), su Lestradeferrate.it, 11 febbraio 1888. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  2. ^ a b Schematici binario stazione/fermate - linea Monserrato-Isili: Serri fermata, ARST. in Documenti bando di gara del 06.07.2012 - Codice CIG 4332990077 – CUP F51C10000000003 (RAR), su arst.sardegna.it. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato il 29 ottobre 2013).
  3. ^ Linea Cagliari-Isili - Planimetria - Profilo, ARST. in Documenti bando di gara del 06.07.2012 - Codice CIG 4332990077 – CUP F51C10000000003 (RAR), su arst.sardegna.it. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato il 29 ottobre 2013).
  4. ^ a b ARST, Orario feriale invernale dei treni (orario settembre 2016-giugno 2017) (PDF), su arstspa.info. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2017).
  5. ^ ARST, Orario feriale estivo dei treni (orario giugno-settembre 2016) (PDF), su arstspa.info. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2017).
  6. ^ Il Trenino Verde della Sardegna - Da Mandas a Laconi (PDF), su treninoverde.com, ARST, 2016. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]