Dibenzofurano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dibenzofurano
formula di struttura con evidenziata numerazione degli atomi
formula di struttura con evidenziata numerazione degli atomi
Nome IUPAC
dibenzo[b,d]furano
Abbreviazioni
DBF
Nomi alternativi
dibenzofurano
ossido di bifenilene
ossido di 2,2'-bifenilene
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC12H8O
Massa molecolare (u)168,19
Aspettopolvere cristallina da bianca a giallo chiaro
Numero CAS132-64-9
Numero EINECS205-071-3
PubChem568
SMILES
C1=CC=C2C(=C1)C3=CC=CC=C3O2
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,089
Indice di rifrazione1,608
Solubilità in acquainsolubile
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua4,12
Temperatura di fusione81-85 °C (354,15-358,15 K)
Temperatura di ebollizione285 °C (558,15 K)
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma130 °C (403,15 K)
Simboli di rischio chimico
irritante pericoloso per l'ambiente
attenzione
Frasi H302 - 411
Consigli P273 [1]

Il dibenzofurano, nome sistematico dibenzo[b,d]furano, è un composto eterociclico aromatico (triciclico) strutturalmente formato da due anelli benzenici condensati ad uno centrale di furano lungo i suoi lati b e d. Può anche essere visto come un etere diarilico, derivante dalle posizioni 2,2' del bifenile. La sua formula molecolare è C12H8O.

È un solido cristallino incolore (bianco se in polvere), volatile in corrente di vapore, altamente fluorescente,[2][3] e che fonde a 86,5 °C.[4] È solubile in etere, benzene, acido acetico glaciale, poco in alcool e non in acqua.[5]

Essendo termicamente molto resistente alla degradazione e avendo un ampio intervallo di liquidità (Teb = 285 °C), ed essendo inoltre relativamente poco tossico, è usato come fluido per scambi termici.[6]

Struttura e proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Da indagini diffrattometriche ai raggi X allo stato solido della struttura cristallina si ricava che ognuno degli anelli è planare, ma ogni anello a 6 termini forma un angolo diedro con l'anello centrale a 5 termini di 1,5°, conferendo alla molecola una specie di lieve conformazione "a barca".[7] Nell'anello furanico centrale le lunghezze e gli angoli di legame interni sono i seguenti:[7]

r[C(2)–O] = 138,4 pm; r[C(2)–C(3)] = 138,9 pm; r[C(3)–C(4)] = 143,8 pm; [valori abbastanza simili a quelli del furano, ma lievemente più alti][8]

∠[C(2)-O-C(5)] = 105,53°; ∠[O-C(2)-C(3)] = 111,36°; ∠[C(2)-C(3)-C(4)] = 105,84°. [valori abbastanza simili a quelli del furano].

Il dibenzofurano, con 14 elettroni π negli anelli (6 per ogni anello benzenico e 2 da una coppia solitaria dell'atomo di ossigeno) si conforma alla regola di Hückel ed è un composto aromatico e termodinamicamente stabile (ΔHƒ° = -29,2 kJ/mol).[9] La sua energia di risonanza di Dewar (DRE), un indice di aromaticità, è pari a 39,9 kcal/mol, che è un valore maggiore di quello del naftalene (33,6), il quale ha però un anello in meno, ma un po' minore rispetto ai suoi analoghi con N e S al posto di O, cioè il carbazolo (40,9) e il dibenzotiofene (44,6).[10]

La molecola del dibenzofurano ha una certa polarità (μ = 0,86 D),[11] un po' maggiore di quella del furano (0,69 D[12]), ma minore rispetto al difeniletere (Ph2O, 1,17 D);[13] come per gli eteri in genere, la sua costante dielettrica è piccola (3,00)[11] e poco minore di quella del difeniletere (3,90).[13] Il suo potenziale di ionizzazione ammonta a 8,77 eV,[14] un valore un po' maggiore di quello del difeniletere (8,09 eV).[15]

Reattività[modifica | modifica wikitesto]

Il dibenzofurano subisce reazioni di sostituzione elettrofila aromatica tipiche dei composti benzenoidi, quali le alogenazioni, solfonazioni e le reazioni di Friedel-Crafts, prevalentemente in posizione 2 (in posizione para all'ossigeno), mentre nelle nitrazioni viene generalmente preferita la posizione 3 ma, in dipendenza del solvente e dei reattivi nitranti, si può far sì che prevalgano i prodotti di sostituzione in 2.[16][17] Trattato con il butillitio, dà litiazione in posizione 4, ed anche doppia litiazione, in 4 e 6.[18][17]

I dibenzofurani policlorurati, dei quali il più noto è il TCDF, sono composti molto tossici e cancerogeni, comunemente assimilati alle diossine, anche se in realtà non sono chimicamente degli analoghi strutturali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 02.01.2011
  2. ^ (EN) Do Quang Hoa, Tomohiro Uchimura e Totaro Imasaka, Fluorescence lifetime measurement of dibenzofuran and monochlorodibenzofuran, in Science and Technology of Advanced Materials, vol. 7, n. 7, 2006-01, pp. 714–717, DOI:10.1016/j.stam.2006.09.006. URL consultato il 5 giugno 2022.
  3. ^ N. A. Borisevich, S. M. Kazakov e É. É Kolesnik, [No title found], in Journal of Applied Spectroscopy, vol. 68, n. 5, 2001, pp. 871–876, DOI:10.1023/A:1013262404759. URL consultato il 5 aprile 2023.
  4. ^ (EN) PubChem, Dibenzofuran, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 24 giugno 2020.
  5. ^ (EN) Gerd Collin e Hartmut Höke, Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, American Cancer Society, 2007, DOI:10.1002/14356007.l03_l01, ISBN 978-3-527-30673-2. URL consultato il 23 giugno 2020.
  6. ^ (EN) Gerd Collin e Hartmut Höke, Benzofurans, Wiley-VCH Verlag GmbH & Co. KGaA, 15 aprile 2007, pp. l03_l01, DOI:10.1002/14356007.l03_l01, ISBN 978-3-527-30673-2. URL consultato il 5 aprile 2023.
  7. ^ a b W. J. Reppart, J. C. Gallucci e A. P. Lundstedt, Order and disorder in the structure of dibenzofuran, C12H8O, in Acta Crystallographica Section C Crystal Structure Communications, vol. 40, n. 9, 15 settembre 1984, pp. 1572–1576, DOI:10.1107/S0108270184008751. URL consultato il 5 aprile 2023.
  8. ^ (EN) Børge Bak, Daniel Christensen e William B. Dixon, The complete structure of furan, in Journal of Molecular Spectroscopy, vol. 9, 1962-01, pp. 124–129, DOI:10.1016/0022-2852(62)90219-9. URL consultato il 4 giugno 2022.
  9. ^ (EN) Dibenzofuran, su webbook.nist.gov. URL consultato il 5 aprile 2023.
  10. ^ (EN) Alexandru T. Balaban, Daniela C. Oniciu e Alan R. Katritzky, Aromaticity as a Cornerstone of Heterocyclic Chemistry, in Chemical Reviews, vol. 104, n. 5, 1º maggio 2004, pp. 2777–2812, DOI:10.1021/cr0306790. URL consultato il 5 aprile 2023.
  11. ^ a b dibenzofuran, su www.stenutz.eu. URL consultato il 5 aprile 2023.
  12. ^ furan, su www.stenutz.eu. URL consultato il 5 aprile 2023.
  13. ^ a b diphenyl ether, su www.stenutz.eu. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  14. ^ (EN) NIST Office of Data and Informatics, Dibenzofuran, su webbook.nist.gov. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  15. ^ (EN) NIST Office of Data and Informatics, Diphenyl ether, su webbook.nist.gov. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  16. ^ (EN) Takashi Keumi, Naoto Tomioka e Kozo Hamanaka, Positional reactivity of dibenzofuran in electrophilic substitutions, in The Journal of Organic Chemistry, vol. 56, n. 15, 1991-07, pp. 4671–4677, DOI:10.1021/jo00015a020. URL consultato il 5 aprile 2023.
  17. ^ a b Siegfried Hauptmann e Andreas Speicher, 5 Five-Membered Heterocycles, in The chemistry of heterocycles : structure, reactions, synthesis and applications, 3rd, completely rev. and enlarged ed, Wiley-VCH, 2012, pp. 86-87, ISBN 978-3-527-66987-5, OCLC 836864122. URL consultato il 5 aprile 2023.
  18. ^ (EN) SYNTHESIS OF (R,R)-4,6-DIBENZOFURANDIYL-2,2'-BIS (4-PHENYLOXAZOLINE) (DBFOX/PH) – A NOVEL TRIDENTATE LIGAND, in Organic Syntheses, vol. 80, 2003, pp. 46, DOI:10.15227/orgsyn.080.0046. URL consultato il 5 aprile 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia