Desolation Row

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Desolation Row
ArtistaBob Dylan
Autore/iBob Dylan
GenereFolk rock
Edito daColumbia Records
Pubblicazione originale
IncisioneHighway 61 Revisited
Data1965
Durata11:22

Desolation Row è la traccia di chiusura del sesto album in studio di Bob Dylan, Highway 61 Revisited. È nota per la sua durata (11:21) e per il testo surreale. Desolation Row è stata descritta come uno dei più alti esempi di lirismo poetico applicato a una canzone pop o rock che dir si voglia.[1]

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Anche se la versione sull'album di Desolation Row è acustica, la canzone venne inizialmente registrata in versione elettrica. La prima take fu incisa durante una sessione serale il 29 luglio 1965[2] con Harvey Brooks al basso e Al Kooper al pianoforte elettrico. Questa versione è stata pubblicata nel 2005 in The Bootleg Series Vol. 7: No Direction Home: The Soundtrack.[3]

Il 2 agosto, Dylan registrò ulteriori cinque take di Desolation Row.[4] La versione inclusa in Highway 61 Revisited venne registrata il 4 agosto 1965 nello Studio A della Columbia a New York. Il chitarrista Charlie McCoy, che si trovava per caso a New York, fu invitato dal produttore Bob Johnston a contribuire alla registrazione con una parte di chitarra acustica improvvisata e Russ Savakus suonò il basso.[5][6]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Cover dei My Chemical Romance[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Desolation Row (My Chemical Romance).

Il gruppo musicale statunitense My Chemical Romance ha pubblicato come singolo, nel 2009, una cover di Desolation Row per i titoli di coda del film Watchmen.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Heylin, Bob Dylan: Behind the Shades Revisited, p. 219.
  2. ^ Heylin, 2009, p. 250.
  3. ^ Gorodetsky, 2005.
  4. ^ Bjorner, Olof, Columbia Recording Studios, 2nd August, 1965, su bjorner.com, Bjorner's still on the road, 17 novembre 2010. URL consultato il 14 febbraio 2011.
  5. ^ Polizzotti, 2006, pp. 141–142.
  6. ^ Bjorner, Olof, Columbia Recording Studios, 4th August, 1965, su bjorner.com, Bjorner's still on the road, 17 novembre 2010. URL consultato il 14 febbraio 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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