Coppa del Mondo di rugby femminile 2017

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Coppa del Mondo di rugby femminile 2017
2017 Women’s Rugby World Cup
Logo della competizione
Competizione Coppa del Mondo femminile
Sport Rugby a 15
Edizione
Organizzatore Irish Rugby Football Union e World Rugby
Date dal 9 agosto 2017
al 26 agosto 2017
Paese organizz.  Irlanda
Luogo Irlanda
Partecipanti 12 (13 alle qualificazioni)
Formula fase a gironi + play-off
Sede finale Ravenhill Stadium (Belfast)
Risultati
Vincitore Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
(5º titolo)
Finalista Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Terzo Bandiera della Francia Francia
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera della Nuova Zelanda Portia Woodman (65)
Record mete Bandiera della Nuova Zelanda Portia Woodman (13)
Incontri disputati 30
Pubblico 45 412
(1 514 per incontro)
Alcune giocatrici neozelandesi festeggiano la vittoria del torneo
Cronologia della competizione
Coppa del Mondo 2014 Coppa del Mondo 2021

La Coppa del Mondo di rugby femminile 2017 (in inglese 2017 Women's Rugby World Cup) fu l'8ª edizione della Coppa del Mondo di rugby, massima competizione internazionale di rugby a 15 femminile organizzata da World Rugby.

Si tenne nell'isola d'Irlanda dal 9 al 26 agosto 2017 e fu vinta dalla Nuova Zelanda, che si aggiudicò il torneo per la quinta volta battendo in finale a Belfast le campionesse uscenti dell'Inghilterra[1], che nell'edizione precedente avevano interrotto la striscia di 4 vittorie consecutive delle Black Ferns.

Il torneo fu ospitato dalla federazione irlandese e interessò due Paesi, la Repubblica d'Irlanda e il Regno Unito, che ha sovranità sull'Irlanda del Nord. Dublino, nel territorio della Repubblica, ospitò le fasi a gironi mentre Belfast, in Irlanda del Nord, fu sede dei play-off. Ognuna delle due città contribuì alla logistica della manifestazione con due stadi.

La competizione si svolse a 3 anni di distanza dalla precedente, quella del 2014[2], nel quadro di una riorganizzazione della cadenza dei tornei voluta da World Rugby; in particolare, la coppa femminile andava sfalsata di due anni rispetto a quella maschile ed entrambe cadono a un anno di distanza, prima o dopo, del torneo olimpico; quella femminile cade, inoltre, un anno prima della Coppa del Mondo Seven[2]; la successiva coppa femminile fu quindi programmata per il 2021, anche se la sopraggiunta pandemia di COVID-19 che sconvolse tutti i calendari sportivi del mondo ne provocò il rinvio al 2022.

L'organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

A marzo 2015 la federazione rugbistica irlandese pose la sua candidatura a ospitare l'evento. Non essendovi altri contendenti, World Rugby le assegnò l'organizzazione nel maggio 2015[2].

Le città furono due, Dublino e Belfast, e le sedi indicate furono 4, due delle quali nella capitale dell'Éire (entrambi dell'University College Dublin, il Billings Park e l Bowl) e altrettanti in quella dell'Irlanda del Nord (Ravenhill Stadium, l'impianto più capiente della manifestazione e destinato a ospitare semifinali e finale, e il Queen's University Belfast)[2].

Tutta la fase a gironi si svolse nell'Éire mentre quella a eliminazione diretta in Irlanda del Nord.

Impianti[modifica | modifica wikitesto]

Città Impianto Capacità Incontri
Bandiera del Regno Unito Belfast Queen's University 7
Ravenhill Stadium 18 196 5
Bandiera dell'Irlanda Dublino Billings Park UCD 2 000 9
UCD Bowl 3 000 9

Squadre qualificate[modifica | modifica wikitesto]

Delle dodici squadre del torneo, sette erano qualificate automaticamente in virtù del piazzamento ottenuto nella Coppa del Mondo di rugby femminile 2014 in Francia: si trattava dell'Inghilterra campione uscente, del Canada finalista, di Irlanda e Francia semifinaliste sconfitte, Nuova Zelanda e Stati Uniti, rispettivamente quinte e seste, e Australia, vincitrice della finale del settimo posto[3]. Gli altri cinque posti furono determinati da:

  • migliori due della classifica avulsa combinata dei Sei Nazioni 2015 e 2016 tra Galles, Italia e Scozia[3];
  • spareggio in gara doppia tra la vincitrice del campionato europeo 2016 e la terza della classifica avulsa di cui al punto precedente[3];
  • migliori due classificate di un torneo a 4 squadre comprendente Sudafrica, la vincitrice del campionato oceaniano e le migliori due del campionato asiatico 2016[3].

Per quanto riguarda la zona europea, le due migliori classificate dal torneo del Sei Nazioni risultarono essere nell'ordine Italia (che vinse tutti gli scontri diretti contro le altre pretendenti alla qualificazione[4]) e Galles; la Scozia andò allo spareggio contro la Spagna campione d'Europa e fu sconfitta nel doppio confronto, lasciando quindi via libera alle iberiche per la qualificazione[5][6].

Riguardo alla zona extraeuropea, il Sudafrica non partecipò alle qualificazioni, che videro contrapporsi le due migliori del campionato asiatico, Giappone e Hong Kong, e la campione oceaniana Figi; le migliori due risultarono le asiatiche, che quindi si qualificarono[7].

Fase Americhe Europa Oceania Ripescaggi
Qualificate d'ufficio
Schema qualificazioni

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Le 12 squadre furono ripartite in 3 gruppi da 4 squadre ciascuna; in ciascun gruppo le quattro squadre si affrontarono con il meccanismo del girone all'italiana e classifica stilata secondo il sistema dell'Emisfero Sud (4 punti a vittoria, 2 a pareggio, 0 a sconfitta più il bonus sconfitta di un punto per scarti in gara inferiori o uguali a 7 punti, e altro eventuale bonus di un punto per la squadra che realizzi 4 o più mete in un incontro)[8].

In base al piazzamento nel proprio girone, fu assegnato a ciascuna delle 12 squadre un seeding da 1 a 12 che avrebbe determinato a quale delle semifinali avrebbe acceduto:

  • alle tre migliori prime in ordine di punteggio decrescente e a seguire la miglior seconda furono assegnati i seeding da 1 a 4 e accedettero alle semifinali per il titolo mondiale;
  • alle altre due seconde e alle due migliori terze fu assegnato il seeding da 5 a 8 e disputarono le semifinali per i posti dal quinto all'ottavo;
  • alla peggiore terza e alle tre ultime di ciascun girone fu assegnato il seeding da 9 a 12 e disputarono le semifinali per i posti dal nono al dodicesimo.

Tutte le gare di play-off erano a eliminazione diretta con eventuali tempi supplementari e spareggio ai calci liberi[8]

Gironi[modifica | modifica wikitesto]

Il sorteggio per la definizione dei gironi ebbe luogo a Belfast il 9 novembre 2016 quando era ancora ignoto il nome di tre partecipanti sui cinque posti in gara[9]. A tale data, infatti, solo Italia e Galles avevano concluso il percorso di qualificazione[9], per cui le tre squadre mancanti furono sostituite da tre marcaposto, Europa 3 (nel girone B), Asia/Oceania 1 (nel girone C) e Asia/Oceania 2 (nel girone A), posizioni che poi furono occupate, rispettivamente, da Spagna, Giappone e Hong Kong.

L'evento durante il quale si tenne il sorteggio fu presieduto dal capo di World Rugby Bill Beaumont con la collaborazione delle ex rugbiste Fiona Coghlan (Irlanda) e Maggie Alphonsi (Inghilterra) e dalla pentatleta olimpionica britannica Mary Peters[9].

Girone A Girone B Girone C

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Girone A[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
9 agosto 2017 Nuova ZelandaGalles 44-12 Dublino
9 agosto 2017 CanadaHong Kong 98-0 Dublino
13 agosto 2017 Nuova ZelandaHong Kong 121-0 Dublino
13 agosto 2017 CanadaGalles 15-0 Dublino
17 agosto 2017 CanadaNuova Zelanda 5-48 Dublino
17 agosto 2017 GallesHong Kong 39-15 Dublino
Classifica G V N P PF PS B PT
1 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 3 0 0 213 17 +196 3 15
2 Bandiera del Canada Canada 3 2 0 1 118 48 +70 1 9
3 Bandiera del Galles Galles 3 1 0 2 51 74 −23 1 5
4 Bandiera di Hong Kong Hong Kong 3 0 0 3 15 258 −243 0 0

Girone B[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
9 agosto 2017 InghilterraSpagna 56-5 Dublino
9 agosto 2017 Stati UnitiItalia 24-12 Dublino
13 agosto 2017 InghilterraItalia 56-13 Dublino
13 agosto 2017 Stati UnitiSpagna 43-0 Dublino
17 agosto 2017 InghilterraStati Uniti 47-26 Dublino
17 agosto 2017 ItaliaSpagna 8-22 Dublino
Classifica G V N P PF PS B PT
1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 3 0 0 159 44 +115 3 15
2 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3 2 0 1 93 59 +34 3 11
3 Bandiera della Spagna Spagna 3 1 0 2 27 107 −80 0 4
4 Bandiera dell'Italia Italia 3 0 0 3 33 102 −69 0 0

Girone C[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
9 agosto 2017 IrlandaAustralia 19-17 Dublino
9 agosto 2017 FranciaGiappone 72-14 Dublino
13 agosto 2017 IrlandaGiappone 24-14 Dublino
13 agosto 2017 FranciaAustralia 48-0 Dublino
17 agosto 2017 AustraliaGiappone 29-15 Dublino
17 agosto 2017 FranciaIrlanda 21-5 Dublino
Classifica G V N P PF PS B PT
1 Bandiera della Francia Francia 3 3 0 0 141 19 +122 2 14
2 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 2 0 1 48 52 −4 0 8
3 Bandiera dell'Australia Australia 3 1 0 2 46 82 −36 2 6
4 Bandiera del Giappone Giappone 3 0 0 3 43 125 −82 0 0

Classifica combinata e seeding[modifica | modifica wikitesto]

Classifica G V N P PF PS B PT
1 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 3 0 0 213 17 +196 3 15
2 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 3 0 0 159 44 +115 3 15
3 Bandiera della Francia Francia 3 3 0 0 141 19 +122 2 14
4 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3 2 0 1 93 59 +34 3 11
5 Bandiera del Canada Canada 3 2 0 1 118 48 +70 1 9
6 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 2 0 1 48 52 −4 0 8
7 Bandiera dell'Australia Australia 3 1 0 2 46 82 −36 2 6
8 Bandiera del Galles Galles 3 1 0 2 51 74 −23 1 5
9 Bandiera della Spagna Spagna 3 1 0 2 27 107 −80 0 4
10 Bandiera dell'Italia Italia 3 0 0 3 33 102 −69 0 0
11 Bandiera del Giappone Giappone 3 0 0 3 43 125 −82 0 0
12 Bandiera di Hong Kong Hong Kong 3 0 0 3 15 258 −243 0 0

Fase a play-off[modifica | modifica wikitesto]

Finali 9º-12º posto[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale 9º posto
Bandiera dell'Italia Italia 22
Bandiera del Giappone Giappone 0 Bandiera dell'Italia Italia 20
Bandiera della Spagna Spagna 31 Bandiera della Spagna Spagna 15
Bandiera di Hong Kong Hong Kong 7
Finale 11º posto
Bandiera del Giappone Giappone 44
Bandiera di Hong Kong Hong Kong 5


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
22 agosto 2017, ore 12 UTC+1
Semifinale 1 9º-12º posto
Italia Bandiera dell'Italia22 – 0
referto
Bandiera del Giappone GiapponeQueen’s University
Arbitro: Bandiera di Hong Kong Tim Baker

Belfast
22 agosto 2017, ore 14:30 UTC+1
Semifinale 2 9º-12º posto
Spagna Bandiera della Spagna31 – 7
referto
Bandiera di Hong Kong Hong KongQueen’s University
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Sara Cox

Finale per l’11º posto[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 12 UTC+1
Giappone Bandiera del Giappone44 – 5
referto
Bandiera di Hong Kong Hong KongQueen’s University
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Aimee Barrett-Theron

Finale per il 9º posto[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 14:30 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia20 – 15
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Spagna SpagnaQueen’s University
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda Séan Gallagher

Finali 5º-8º posto[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale 5º posto
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 24
Bandiera dell'Australia Australia 36 Bandiera dell'Australia Australia 12
Bandiera del Canada Canada 52 Bandiera del Canada Canada 43
Bandiera del Galles Galles 0
Finale 7º posto
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 17
Bandiera del Galles Galles 27


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
22 agosto 2017, ore 14 UTC+1
Semifinale 1 5º-8º posto
Irlanda Bandiera dell'Irlanda24 – 36
referto
Bandiera dell'Australia AustraliaQueen’s University
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Ian Tempest

Belfast
22 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Semifinale 1 5º-8º posto
Canada Bandiera del Canada52 – 0
referto
Bandiera del Galles GallesQueen’s University
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Aimee Barrett-Theron

Finale per il 7º posto[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 14 UTC+1
Irlanda Bandiera dell'Irlanda17 – 27
referto
Bandiera dell'Australia AustraliaRavenhill
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Claire Hodnett

Finale per il 5º posto[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Australia Bandiera dell'Australia12 – 43
referto
Bandiera del Canada CanadaQueen’s University
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Sara Cox

Finali 1º-4º posto[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 45
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 12 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 32
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 20 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 41
Bandiera della Francia Francia 3
Finale 3º posto
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 23
Bandiera della Francia Francia 31


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
22 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Semifinale 1
Nuova Zelanda Bandiera della Nuova Zelanda45 – 12
referto
Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiRavenhill
Arbitro: Bandiera della Spagna Alhambra Nievas

Belfast
22 agosto 2017, ore 19:45 UTC+1
Semifinale 2
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra20 – 3
referto
Bandiera della Francia FranciaRavenhill
Arbitro: Bandiera dell'Australia Graham Cooper

Finale per il 3º posto[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Francia Bandiera della Francia31 – 23
referto
Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiRavenhill
Arbitro: Bandiera di Hong Kong Tim Baker

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Belfast
26 agosto 2017, ore 19:45 UTC+1
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra32 – 41
referto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova ZelandaRavenhill (17115 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda Joy Neville

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Squadra
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Bandiera della Francia Francia
4 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
5 Bandiera del Canada Canada
6 Bandiera dell'Australia Australia
7 Bandiera del Galles Galles
8 Bandiera dell'Irlanda Irlanda
9 Bandiera dell'Italia Italia
10 Bandiera della Spagna Spagna
11 Bandiera del Giappone Giappone
12 Bandiera di Hong Kong Hong Kong

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Portia Woodman, miglior realizzatrice del torneo

L'edizione 2017 della Coppa del Mondo femminile batté diversi record relativi a tale competizione. Il torneo registrò la maggiore affluenza di pubblico mai riscontrata, con 45 412 spettatori, circa 1 500 di media a gara[10]; di essi, 17115 furono quelli presenti alla finale di Belfast[10].

La semifinale FranciaInghilterra registrò un'audience televisiva record (per un incontro di Coppa del Mondo femminile) di 3 200 000 spettatori su France 2[10] e 2 650 000 spettatori, ovvero una cifra pari a circa la metà dell'audience della finale maschile del 2015, videro sul canale britannico ITV la finale tra Inghilterra e Nuova Zelanda[10].

A livello tecnico-sportivo, fu la quinta vittoria della Nuova Zelanda in otto edizioni, che rafforzò il primato della Black Ferns nella competizione; l'unica altra plurivincitrice del torneo è l'Inghilterra, campione uscente all'inizio della competizione e già vincitrice della Coppa del Mondo di rugby femminile 1994; gli Stati Uniti vantano un solo titolo, quello dell'esordio della competizione nel 1991, ufficializzato a posteriori dall'International Rugby Board.

La finale tra Inghilterra e Nuova Zelanda vide marcare 11 mete, vale a dire una in più della somma di tutte quelle realizzate nelle tre precedenti finali in cui le due citate contendenti si erano affrontate[11].

La neozelandese Portia Woodman fu sia la migliore marcatrice di mete (13) che di punti (65)[11].

Per quanto riguarda invece la presenza dell'Italia, si trattò del ritorno nella competizione dopo 15 anni. A livello statistico le giocatrici azzurre riportarono la loro prima vittoria assoluta nel torneo (il 22-0 al Giappone) e chiusero al nono posto battendo la Spagna nella relativa finale; fu l'unico incontro nella fase a eliminazione terminato ai tempi supplementari[12] e valse la conquista, da parte delle italiane, della loro miglior posizione nella storia della rassegna mondiale.

Grazie al loro piazzamento finale, le prime sette classificate del torneo (Nuova Zelanda, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Canada, Australia e Galles) hanno guadagnato l'automatica qualificazione alla Coppa del Mondo di rugby femminile 2021.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) James Standley, Women's Rugby World Cup: England lose 41-32 as New Zealand win fifth title, in BBC, 26 agosto 2017. URL consultato il 31 ottobre 2022.
  2. ^ a b c d (EN) Ireland to host Women’s Rugby World Cup 2017, su worldrugby.org, World Rugby, 13 maggio 2015. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2015).
  3. ^ a b c d (EN) Qualification process confirmed for Women's Rugby World Cup 2017, su worldrugby.org, World Rugby, 21 dicembre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  4. ^ Rugby, Sei Nazioni donne, l'Italia batte la Scozia e va al Mondiale, in la Gazzetta dello Sport, 28 febbraio 2016. URL consultato il 16 febbraio 2018.
  5. ^ (EN) Women's Rugby World Cup qualifying: Scotland women 5-10 Spain women, in BBC, 18 novembre 2016. URL consultato il 15 maggio 2018.
  6. ^ (EN) Women's Rugby World Cup: Spain women 15-10 (25-15) Scotland women, in BBC, 26 novembre 2016. URL consultato il 15 maggio 2018.
  7. ^ (EN) Women's Rugby World Cup 2017 Qualifying, su rwcwomens.com, World Rugby. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2017).
  8. ^ a b (EN) Women's Rugby World Cup 2017 tournament rules, su rwcwomens.com, World Rugby. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2017).
  9. ^ a b c (EN) Top teams set for battle at Women’s Rugby World Cup 2017, su rwcwomens.com, World Rugby, 9 novembre 2016. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2016).
  10. ^ a b c d (EN) Rugby the winner as WRWC 2017 breaks new ground, su rwcwomens.com, World Rugby, 29 agosto 2017. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
  11. ^ a b (EN) Women's Rugby World Cup 2017: By the numbers, su rwcwomens.com, World Rugby, 29 agosto 2017. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2017).
  12. ^ (EN) Roberto Parretta, Rugby donne, Mondiale: brava Italia. Batte la Spagna 20-15 e chiude nona, in la Gazzetta dello Sport, 26 agosto 2017. URL consultato il 16 maggio 2018.

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