Casa degli Amorini Dorati

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Casa degli Amorini Dorati
Casa di Cnaeus Poppaeus Habitus
Il peristilio della domus
CiviltàRomani
UtilizzoCasa
Epocadal ? al 79
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComunePompei
Scavi
Date scavi1903-1905
Amministrazione
PatrimonioScavi archeologici di Pompei
EnteSoprintendenza di Pompei
Visitabile
Sito webpompeiisites.org/sito_archeologico/casa-degli-amorini-dorati/
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 40°45′08.2″N 14°29′06.11″E / 40.752278°N 14.48503°E40.752278; 14.48503

La casa degli Amorini Dorati è una domus di epoca romana dell'antica Pompei, ubicata nella Regio VI, sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sua struttura è il risultato dell'unione di due strutture differenti, risalenti al III e II secolo a.C.

Molti degli elementi decorativi della domus sono andati perduti a seguito del terremoto del 62 d.C. Diverse iscrizioni testimoniano che la domus sia appartenuta alla gens Poppeae, una famiglia molto importante a Pompei che si pensa fosse imparentata con l'imperatore Nerone tramite Poppea.

La domus è stata ritrovata a seguito degli scavi iniziati secondo il volere di Carlo III di Borbone.

A dare il nome alla domus è stata una decorazione ritrovata in un cubicolo: all'interno dell'intonaco vi erano dei dischetti in vetro in cui erano stati inserite delle lamine in oro con incisi degli amorini.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una delle abitazioni più eleganti collegabili all'Età Imperiale.

L'ingresso si apre con due stanze, le quali erano destinate ad accogliere la servitù: un atrio illuminato dalla luce esterna e un tablino caratterizzato da un mosaico e delle pitture alle pareti, che hanno come tema centrale l'incontro tra Paride ed Elena.

Un'altra stanza importante per le sue decorazioni è il salone: anche in questa stanza il pavimento è decorato da mosaici e da affreschi lungo le pareti; tra i personaggi spiccano Achille, Patroclo e Briseide; questa stanza offre un'ottima vista del giardino, riccamente decorato con statue di piccole dimensioni, maschere teatrali, riproduzioni animali e colonne tra cui erano posizionati dei medaglioni così che gli ospitanti fossero protetti dalla cattiva sorte.

All'interno della domus è possibile trovare anche ambienti destinati al culto: un'edicola e un sacello. La prima è dedicata al culto domestico tradizionale, il secondo è destinato al culto di divinità egizie ritratte anche in diversi dipinti: Anubi, dio della mummificazione e dei cimiteri, Arpocrate, dio bambino figlio di Iside, la stessa Iside, dea della maternità ed infine Serapide, dio guaritore. Ultimo ambiente degno di nota è una stanza con decorazione gialla a tinta unita, con molte probabilità dedicata esclusivamente alla figura femminile; si può giungere a questa stanza attraverso un corridoio che funge da museo in cui spicca una statua di Venere.

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