NGC 1275: differenze tra le versioni

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Template:Galassia NGC 1275 (nota anche come Perseus A' o con la sigla C 24) è una galassia dalla forma peculiare, una Galassia di Seyfert[1] situata a 235 milioni di anni luce di distanza, nella costellazione di Perseo. Perseus A designa invece la sorgente di onde radio, situata al centro dell'Ammasso di Perseo (Abell 426).

Osservazione

Questa galassia è la più luminosa e la centrale di un gruppo molto compatto di galassie posto a 230 milioni di anni luce da noi. Il gruppo è facilmente individuabile, poiché si trova circa 2 gradi a est-nord-est della ben nota stella Algol (β Persei). la sua luminosità apparente è pari a 11,9, dunque per essere scorta occorre un telescopio con apertura di almeno 120mm, in cui si presenta come una macchia chiara ovale, luminosa al centro. Nei dintorni sono visibili tante altre galassie, meno luminose.

Caratteristiche

Un'immagine del centro di NGC 1275 ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble.

NGC 1275 consiste in due galassie, la galassia centrale dell'ammasso, una galassia gigante diffusa, e il cosiddetto "sistema ad alta velocità" che si estende di fronte a questa; questo sistema si muove alla velocità di 3000 km/s[2] intorno al sistema dominante, e si pensa che si stia fondendo con l'Ammasso di Perseo. Il sistema ad alta velocità non sembra influenzato dalla galassia gigante, e si trova a 200.000 anni luce da questa. [3] L'ammasso di galassie centrale contiene una massiccia rete di linee spettrali che emettono filamenti, [4] che sembrano essere trascinate via da delle nascenti bolle di plasma relativistico generato dal nucleo della galassia attiva centrale. [5] Lunghi filamenti di gas si estendono nei dintorni della galassia, nel mezzo composto da gas a milioni di gradi ed emittente raggi X che permea l'intero ammasso. Lq quantità di gas contenuta in un tipico filamento è circa un milione di volte la massa del nostro Sole; sono larghi appena 200 anni luce, sono spesso rettilinei e si estendono fino a 20 000 anni luce. [6]

L'esistenza di questi filamenti presenta un problema: poiché questi sono più freddi rispetto alle nubi intergalattiche circonstanti, non si capisce come possano essere stati presenti per almeno 100 milioni di anni, senza mai collassare in stelle o disperdersi. [7][8]

Note

  1. ^ Luis C. Ho, Alex V. Filippenko e Wallace L. W. Sargent, A Search for "Dwarf" Seyfert Nuclei. III. Spectroscopic Parameters and Properties of the Host Galaxies, in Astrophysical Journal Supplement, vol. 112, ottobre 1997, pp. 315-390.
  2. ^ Minkowski R., 1957, in IAU Symp 4, Radio astronomy, p107
  3. ^ Gillmon K., Sanders J.S., Fabian A.C., An X-ray absorption analysis of the high-velocity system in NGC 1275, 2004, MNRAS, 348, 159
  4. ^ Lynds R., Improved Photographs of the NGC1275 Phenomenon, 1970, ApJ, 159, L151
  5. ^ Hatch N.A., Crawford C.S., Johnstone R.M., Fabian A.C.: On the origin and excitation of the extended nebula surrounding NGC1275, 2006, MNRAS, 367, 433
  6. ^ Hubble Sees Magnetic Monster in Erupting Galaxy Newswise, Retrieved on 21 agosto, 2008.
  7. ^ A. C. Fabian, et al., Magnetic support of the optical emission line filaments in NGC 1275, in Nature, vol. 454, 21 agosto 2008, pp. 968-970.
  8. ^ Kenneth Chang, Hubble Images Solve Galactic Filament Mystery, The New York Times, 21 agosto 2008.

Bibliografia

Opere generali

  • (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0521553326.
  • (EN) R. W. Sinnott, editor, The Complete New General Catalogue and Index Catalogue of Nebulae and Star Clusters by J. L. E. Dreyer, Sky Publishing Corporation and Cambridge University Press, 1988, ISBN 0-933-34651-4.

Carte celesti

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0, 2ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
  • Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.

Voci correlate

Collegamenti esterni