Valle del Cervaro

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Valle del Cervaro
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Campania
  Puglia
Province  Avellino
  Foggia
Località principaliAriano Irpino, Bovino, Castelluccio dei Sauri, Greci, Montaguto, Monteleone di Puglia, Orsara di Puglia, Panni, Savignano Irpino, Zungoli
Comunità montana
FiumeCervaro
Altitudineda 100 a 800 m s.l.m.
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valle del Cervaro
Valle del Cervaro
Coordinate: 41°14′26.72″N 15°16′33.17″E / 41.240756°N 15.275881°E41.240756; 15.275881

La valle del Cervaro è una vallata fluviale situata tra l'Appennino Campano e il Subappennino Dauno, a cavallo fra le province di Avellino e Foggia. La valle deve il suo nome all'omonimo fiume, il quale sgorga dalle pendici del monte Grossateglia (987 m s.l.m.) nel territorio di Monteleone di Puglia per poi sfociare, dopo aver attraversato dapprima la stessa valle e quindi il Tavoliere delle Puglie, parte nel lago Salso e parte nel golfo di Manfredonia.

Sottoposta alla competenza dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino meridionale, l'intera vallata costituisce un sito di interesse comunitario nonché un importante corridoio ecologico tra gli Appennini e l'Adriatico[1]; vi transitano inoltre la strada statale 90 delle Puglie (tra la sella di Ariano e il modesto passo di Segezia) e la ferrovia Napoli-Foggia (tra la stazione di valico di Pianerottolo d'Ariano e il posto di movimento di Cervaro). Infine, sulla valle si affacciano tre dei borghi più belli d'Italia: Zungoli, Savignano e Bovino, da cui è possibile ammirare rispettivamente l'alta, la media e la bassa valle del Cervaro.

L'alta valle[modifica | modifica wikitesto]

La parte alta della valle si allunga, con direzione sudest–nordovest, stranamente vicina e parallela alla linea spartiacque, marcando per brevi tratti il confine tra Puglia e Campania. In antico l'alta valle era attraversata dalla via Herculia e lambita dal tratturo Pescasseroli-Candela (a sud) e dal tratturello Camporeale-Foggia (a nord); questi due ultimi sono ancora ben riconoscibili. Oltre a Monteleone di Puglia, l'alta valle interessa anche i territori comunali di Zungoli e Ariano Irpino e si caratterizza per la diffusione delle colture cerealicole e dei pascoli, mentre taluni laghetti hanno preso il posto di antiche cave di pietra o di gesso. L'unica foresta è la Selva Mala, attestata fin dal basso medioevo e corrispondente forse all'antica Silva Marca, l'ignota località ove re Ruggero II d'Altavilla tenne (nel 1142) la seconda sessione delle celebri Assise di Ariano.[2]

La media valle[modifica | modifica wikitesto]

«Questa vallata deve suscitare assolutamente l'ammirazione di un cittadino svizzero, perché vi ritrova, in miniatura, molta somiglianza con alcuni punti della sua patria…»

Il Cervaro immerso tra i boschi della media valle all'altezza della stazione ferroviaria di Montaguto, durante la stagione secca.

Il territorio della parte mediana della valle risulta invece assai più impervio, assumendo in molti tratti la forma di una stretta gola boscosa che taglia i monti della Daunia: si tratta del famoso vallo di Bovino, apprezzato dai sovrani di Napoli quale luogo di caccia grossa, ma anche temuto dai viaggiatori della strada regia delle Puglie in quanto infestato dai briganti[3]. In tale tratto la valle del Cervaro vira, assumendo direzione sudovest–nordest e serpeggiando tra i comuni di Savignano Irpino, Greci e Montaguto nella provincia di Avellino e quelli di Panni, Orsara di Puglia e Bovino nella provincia di Foggia; i primi tre aderiscono alla comunità montana dell'Ufita, i successivi tre fanno invece parte della comunità montana dei Monti Dauni Meridionali, quest'ultima in fase di liquidazione. In questo settore vi è l'unico lago naturale della valle, il Luza Aquafets che si estende per circa 3500  nel territorio comunale di Greci, un borgo che si caratterizza anche per ospitare l'unica minoranza linguistica della valle e dell'intera Campania, quella arbëreshë di antiche origini albanesi. Un grave ostacolo alla mobilità interregionale nella media valle del Cervaro è rappresentato dalla perenne frana di Montaguto: attestata fin dal Settecento, ha causato disagi ancora agli inizi del III millennio quando è accaduto più volte che la strada statale e la ferrovia rimanessero chiuse al traffico per lunghi mesi a causa dei continui smottamenti che invadevano le rispettive sedi viabili[4].

La bassa valle[modifica | modifica wikitesto]

La parte bassa della valle si addentra definitivamente nel territorio pugliese rasentando Castelluccio dei Sauri e l'antico casale di Ponte Albanito, presso cui le colline del Subappennino digradano sensibilmente verso la pianura. In tale settore la valle diviene infatti sempre più ampia e piatta (oltreché intensamente coltivata) fino a confondersi con il Tavoliere delle Puglie. Dalla confluenza con il torrente Sannoro fino al ponte della strada statale 16 è istituita l'area protetta regionale “Valle del Cervaro – Bosco dell'Incoronata”, caratterizzata da una rilevante presenza di fauna e flora ripariale, poiché nel parco naturale regionale Bosco Incoronata sono presenti gli ultimi lembi di una primitiva foresta planiziale. Il nome del bosco deriva dal santuario della Madonna Incoronata situato nei pressi, la cui storia è legata a un'apparizione mariana avvenuta tra le selve e i pascoli della bassa valle del Cervaro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corridoio ecologico del fiume Cervaro, su Paesaggio Puglia. URL consultato il 30 maggio 2018 (archiviato il 26 dicembre 2018).
  2. ^ Centro europeo di studi normanni, Le Assise di Ariano 1140-1990, a cura di Ortensio Zecchino, Convegno internazionale di studi ad 850 anni dalla promulgazione, Ariano Irpino, 1994, pp. 70-78.
  3. ^ Nicola Flammia, Storia della città di Ariano, Ariano di Puglia, Tipografia Marino, 1893, p. 38 e p. 248, OCLC 886285390.
  4. ^ Statale 90 parzialmente riaperta al traffico Archiviato il 9 agosto 2014 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]