Utente:Parsec09/Hub Aereo

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I passeggeri che volano con Lufthansa ed i suoi partner Star Alliance possono viaggiare attraverso l'aeroporto di Francoforte, il principale hub Lufthansa.

Gli "hub" od "aeroporti hub" delle compagnie aeree sono considerati "centri operativi" utilizzati da una o più compagnie aeree per concentrare il traffico passeggeri e le operazioni di volo in un determinato aeroporto. Servono come punti di trasferimento (o di sosta) per portare i passeggeri alla destinazione finale[N 1][N 2] e fanno parte del sistema hub-and-spoke. Una compagnia aerea opera voli da diverse città non-hub ("spoke") verso l'aeroporto hub, e i passeggeri che viaggiano tra città non-hub devono transitare attraverso l'hub. Questo paradigma crea economie di scala che consentono a una compagnia aerea di servire (tramite una connessione intermedia) coppie di città che altrimenti non potrebbero essere servite economicamente "non-stop". Questo sistema è in contrasto con il modello punto-a-punto, in cui non ci sono hub e vengono offerti voli non-stop tra le singole città. Gli aeroporti hub servono anche il traffico di origine e destinazione (O&D).

Focus city[modifica | modifica wikitesto]

Le focus city di JetBlue sono Boston, Fort Lauderdale, Long Beach, New York (JFK), Orlando e San Juan[2]

Nel settore del trasporto aereo, una focus city è un aeroporto da cui una compagnia aerea gestisce diverse rotte punto-a-punto[3] ed è orientata ai collegamenti di maggior interesse per i viaggiatori locali piuttosto che ad altri collegamenti[4][5]. Dalla definizione si evince quindi che quella che è una città fulcro per una compagnia, non necessariamente lo è per un'altra. Possono rappresentare (sempre dal punto di vista della singola compagnia) degli hub secondari da cui il traffico più spesso viene originato ma raramente transita; una città fulcro può quindi funzionare, con l'uso estensivo del termine, come un hub su scala ridotta [4].

Allegiant Air, JetBlue e Southwest Airlines sono esempi di compagnie aeree statunitensi che considerano alcune delle loro destinazioni come città fulcro[2][6].

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema hub-and-spoke consente a una compagnia aerea di servire meno rotte, quindi sono necessari meno velivoli[7]. Il sistema aumenta anche il fattore di riempimento degli aerei, in quanto un volo da un hub a uno spoke (città non-hub) trasporta non solo i passeggeri originari dell'hub, ma anche passeggeri provenienti da diverse città spoke[8]. Tuttavia, il sistema ha comunque dei costi in quanto sono necessari ulteriori dipendenti e strutture per seguire i passeggeri in transito; in più, per servire degli spoke con popolazioni ed esigenze diverse, una compagnia aerea deve avere diversi tipi di aerei con i conseguenti costi di gestione (corsi di formazione, attrezzature specifiche, ecc. per ogni tipo)[7]. Oltre ciò, le compagnie aeree potrebbero anche raggiungere i propri limiti di capacità via via che si espandono nei loro hub, con la necessità di utilizzare di aerei più capienti[8][9].

Per il passeggero, il sistema hub-and-spoke offre un servizio aereo con singolo scalo verso una vasta gamma di destinazioni[7][10], ma richiede di effettuare uno (od, a volte, più di uno) scalo verso la destinazione finale, il che aumenta il tempo di viaggio.[10] Inoltre, le compagnie aeree possono arrivare a monopolizzare i loro hub (i cosiddetti "hub fortezza", v. seguito), consentendo loro di aumentare liberamente le tariffe in quanto i passeggeri non hanno alternative.[8]

Aggregazione[modifica | modifica wikitesto]

Le compagnie aeree possono operare con "blocchi" di voli presso i loro hub, in cui diversi voli arrivano e partono entro brevi periodi di tempo. I periodi dei "blocchi" sono detti "picchi" di attività negli hub mentre quelli dei "non-blocchi" "valli". L'aggregazione consente tempi di connessione brevi per i passeggeri[11]; tuttavia, una compagnia aerea deve coordinare numerose di risorse per far fronte all'afflusso di voli durante una blocco, ed avere più aeromobili contemporaneamente operativi può portare a congestioni e ritardi[12], senza considerare che i blocchi potrebbero causare un utilizzo inefficiente degli aeromobili, con aerei in attesa nelle città spoke per il successivo blocco[12][13].

Alcune compagnie aeree hanno invece eliminato i blocchi, introducendo un "hub continuo" in cui gli arrivi e le partenze dei voli sono distribuiti sull'intera giornata ("debloccaggio")[13]. Ciò può ridurre i costi, ma in un hub continuo i tempi di attesa sono generalmente più lunghi.[12] American Airlines è stata la prima a debloccare i propri hub[12], cercando di migliorare la redditività a seguito agli attentati dell'11 settembre[11]; successivamente, nel 2015, ha tuttavia reintrodotto i blocchi, ritenendo che collegamenti più veloci per i passeggeri  avrebbero compensato l'incremento dei costi[11].

Tipologie di hub[modifica | modifica wikitesto]

Aerei FedEx Express all'aeroporto internazionale di Memphis
L'hub principale della British Airways è a Londra, nell'Aeroporto Internazionale di Heathrow

Cargo hub[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema hub-and-spoke è utilizzato anche da alcune compagnie aeree cargo, come FedEx Express che ha stabilito il suo hub principale a Memphis nel 1973, prima della deregolamentazione dell'industria del trasporto aereo negli Stati Uniti, creando così un proprio efficiente sistema di logistica.[14] Tra le altre compagnie che utilizzano questo sistema vi sono UPS Airlines, TNT Airways, Cargolux e DHL Aviation, che hanno i loro hub principali rispettivamente a Louisville, Liegi, Lussemburgo e Lipsia[15].

Focus city[modifica | modifica wikitesto]

Benché il termine città fulcro sia usato principalmente per riferirsi ad un aeroporto dal quale una compagnia aerea opera diverse rotte point-to-point, può anche riferirsi ad un hub su piccola scala[16] come ad esempio la città fulcro di JetBlue's, New York–JFK, la più trafficata della compagnia, funziona come un hub.[12]

Hub fortezza[modifica | modifica wikitesto]

Un "hub fortezza" è un aeroporto di cui una compagnia aerea controlla una significativa maggioranza del mercato dei voli e dove la competizione con tale compagnia è quindi particolarmente difficile.[17] Tra gli esempi gli hub della Delta ad Atlanta, Detroit e Minneapolis–Saint Paul; quelli di American Airlines a Charlotte, Dallas–Fort Worth e Philadelphia; infine gli hub United a Denver, Houston–Intercontinental, e Newark.[18]

Le compagnie di bandiera hanno storicamente goduto di una posizione dominante simile nei principali aeroporti internazionali dei rispettivi paesi ed alcuni ne godono ancora: esempi includono Lufthansa all'aeroporto di Francoforte, Air Canada all'aeroporto Toronto Pearson, KLM all'aeroporto di Amsterdam-Schiphol, Garuda Indonesia all'aeroporto internazionale Soekarno-Hatta, British Airways a Londra-Heathrow, Air China all'aeroporto di Pechino e Air France a Parigi-Orly ed all'aeroporto Charles de Gaulle.

Hub principali e secondari[modifica | modifica wikitesto]

Un hub primario è l'hub principale per una compagnia aerea. Tuttavia, quando una compagnia aerea espande le operazioni nel suo hub principale al punto di scontrarsi con limiti di capacità, può decidere di aprire hub secondari. Esempi di tali hub sono l'hub Istanbul–Sabiha Gökçen per Turkish Airlines', l'hub di Londra-Gatwick per British Airways, l'hub di Mumbai per Air India's e l'hub di Monaco per Lufthansa. Operando su hub multipli, le compagnie possono aumentare le destinazioni raggiungibili[19] ed anche servire meglio le tratte tra due spoke, proponendo itinerari alternativi.[1]

Hub di supporto[modifica | modifica wikitesto]

La capacità di un determinato hub può esaurirsi o si possono verificare carenze di capacità durante i periodi di picco della giornata, quando le compagnie aeree possono essere costrette a spostare il traffico verso un hub di supporto. Tale hub può potenzialmente fornire diverse funzionalità ad una compagnia: può bypassare l'hub congestionato; assorbire la domanda in eccesso di voli che altrimenti non potrebbero essere programmati nell'hub congestionato; pianificare infine nuove coppie di città O & D per i transiti.

Hub di scambio[modifica | modifica wikitesto]

Un hub è definito "di scambio" quando una compagnia aerea opera più voli contemporanei verso un aeroporto, trasferisce i passeggeri e continua poi verso la destinazione finale.[20] Jet Airways ha per esempio un hub di scambio ad Amsterdam, che i passeggeri raggiungono da Delhi, Bangalore e Mumbai per trasferirsi al volo per Toronto e viceversa.[21] Air India opera un hub di scambio simile all'aeroporto di Londra-Heathrow, dove i passeggeri da Delhi, Ahmedabad, e Mumbai proseguono su un volo per Newark.[22] Un hub di scambio internazionale potrebbe essere utilizzato per third and fourth freedom flights or it could be used for fifth freedom flights, for which a precursor is a bilateral treaty between two country pairs.

WestJet Airlines uses St. John's as a scissor hub during its summer schedule for flights inbound from Ottawa and Toronto and outbound to Dublin and London Gatwick. At Los Angeles International Airport, Qantas' passengers from Melbourne, Brisbane or Sydney may transfer onto a flight to New York-JFK and vice versa.

Moonlight hub[modifica | modifica wikitesto]

In past history, carriers have maintained niche, time-of-day operations at hubs. The most notable is America West's use of McCarran International Airport in Las Vegas as a primary night-flight hub to increase aircraft utilization rates far beyond those of competing carriers.

History[modifica | modifica wikitesto]

Middle East[modifica | modifica wikitesto]

Emirates aircraft at Dubai International Airport

In 1974, the governments of Bahrain, Oman, Qatar and the United Arab Emirates took control of Gulf Air from the British Overseas Airways Corporation (BOAC). Gulf Air became the flag carrier of the four Middle Eastern nations. It linked Oman, Qatar and the UAE to its Bahrain hub, from which it offered flights to destinations throughout Europe and Asia. In the UAE, Gulf Air focused on Abu Dhabi rather than Dubai, contrary to the aspirations of UAE Prime Minister Mohammed bin Rashid Al Maktoum to transform the latter into a world-class metropolis. Sheikh Mohammed proceeded to establish a new airline based in Dubai, Emirates, which launched operations in 1985.[23]

Observing the success of Emirates, Qatar and Oman decided to create their own airlines as well. Qatar Airways and Oman Air were both founded in 1993, with hubs at Doha and Muscat respectively. As the new airlines grew, their home nations relied less on Gulf Air to provide air service. Qatar withdrew its share in Gulf Air in 2002. In 2003, the UAE formed another national airline, Etihad Airways, which is based in Abu Dhabi. The country exited Gulf Air in 2006, and Oman followed in 2007.[23]

Emirates, Qatar Airways and Etihad Airways have since established large hubs at their respective home airports. The hubs, which benefit from their proximity to large population centres,[23] have become popular stopover points on trips between Europe and Asia, for example.[24] Their rapid growth has impacted the development of traditional hubs, such as London, Paris, and New York City.[25]

United States[modifica | modifica wikitesto]

Before the US airline industry was deregulated in 1978, most airlines operated under the point-to-point system.[8] The Civil Aeronautics Board dictated which routes an airline could fly. At the same time, however, some airlines began to experiment with the hub-and-spoke system. Delta Air Lines was the first to implement such a system, providing service to remote spoke cities from its Atlanta hub.[10] After deregulation, many airlines quickly established hub-and-spoke route networks of their own.[7]

US majors top 12 airports[26] (Departing seat capacity in millions, 2017)
Airport Region AA DL UA
Atlanta Sud 47.44
Chicago O'Hare Midwest 16.81 20.98
Dallas/Fort Worth Sud 33.37
Charlotte/Douglas Sud 25.18
Los Angeles Ovest 9.58 7.79 6.83
Houston Intercontinental Sud 18.87
Miami Sud 17.44
San Francisco Ovest 2.48 14.79
Newark Nordovest 17.24
Minneapolis–Saint Paul Midwest 15.71
Detroit Midwest 15.39
Denver Ovest 14.81
New York JFK Nordest 4.44 9.74 0
Philadelphia Nordest 12.65
Phoenix Ovest 12.09
Boston Nordest 4.10 3.67 2.26
Salt Lake City Ovest 9.58
Orlando Sud 3.14 3.46 2.03
Washington Dulles Nordest 8.55
Seattle-Tacoma Ovest 5.93 1.65
Washington Reagan Nordest 7.35
New York-LGA Nordest 5.33 7.64
Las Vegas Ovest 2.56 2.05
San Diego Ovest 1.70

See also[modifica | modifica wikitesto]

  • Hidden city ticketing
  • List of former airline hubs
  • List of hub airports
  • Point-to-point transit
  • Transport hub

Notes[modifica | modifica wikitesto]

References[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Stephen Holloway, Straight and Level: Practical Airline Economics, 3rd, Ashgate Publishing, 2008, pp. 376, 378, ISBN 9780754672562.
  2. ^ a b The JetBlue focus cities (PDF), in JetBlue.
  3. ^ James Mammarella, Airport Hubs, in Encyclopedia of Transportation: Social Science and Policy, SAGE Publications, 2014, ISBN 978-1-4522-6779-1.
  4. ^ Wayne Heilman, Springs is Frontier's new front in battle for Colorado travelers, in The Gazette (Colorado Springs), 20 aprile 2012.
  5. ^ Ben Mutzabaugh, United adds a 'hublet' in San Antonio, in USA Today, 3 marzo 2006.
  6. ^ Ben Mutzabaugh, Frontier Airlines tabs Cleveland as newest focus city, in USA Today, 21 marzo 2014.
  7. ^ a b c d Gerald Cook, Airline Networks: A Comparison of Hub-and-Spoke and Point-to-Point Systems, in Journal of Aviation/Aerospace Education & Research, vol. 17, n. 2, Embry–Riddle Aeronautical University, 2008, pp. 52–54.
  8. ^ a b c d Airline Deregulation and Hub-and-Spoke Networks, su people.hofstra.edu, Hofstra University.
  9. ^ William Schmidt, Deregulation Challenges Atlanta Airline Hub, in The New York Times, 14 novembre 1985.
  10. ^ a b c Harry Lawrence, Aviation and the Role of Government, Kendall Hunt, 2004, pp. 227–228, ISBN 9780757509445.
  11. ^ a b c Terry Maxon, American Airlines banking on tighter connections, in The Dallas Morning News, 27 marzo 2015.
  12. ^ a b c d e The Global Airline Industry, Chichester, England, John Wiley & Sons, 2016, pp. 142, 172–174, ISBN 9781118881170.
  13. ^ a b Dan Reed, American Airlines to try rolling hubs, in USA Today, 8 agosto 2002.
  14. ^ Template:Cite report
  15. ^ Hubs of Major Air Freight Integrators, su people.hofstra.edu, Hofstra University.
  16. ^ James Mammarella, Airport Hubs, in Encyclopedia of Transportation: Social Science and Policy, SAGE Publications, 2014, ISBN 9781452267791.
  17. ^ The Best Transportation System in the World: Railroads, Trucks, Airlines, and American Public Policy in the Twentieth Century, Columbus, Ohio, The Ohio State University, 2006, p. 233, ISBN 9780812221169.
  18. ^ United Fights Southwest in Texas to Keep Grip on Busy Hub, in Bloomberg L.P., 3 maggio 2012.
  19. ^ David Thompson, Expanding Airport Capacity in Large Urban Areas, in ITF Round Tables, n. 153, OECD Publishing, 2014, pp. 151–152, DOI:10.1787/2074336x.
  20. ^ Alex McWhirter, Jet Airways to axe Brussels hub, in Business Traveller, 27 novembre 2015.
  21. ^ Jet Airways drops Brussels scissors hub for Amsterdam, in Ch-aviation, 17 dicembre 2015.
  22. ^ Ahmedabad to Newark via London, su airindia.in. URL consultato l'8 May 2018 (archiviato il 7 March 2018).
  23. ^ a b c Template:Cite thesis
  24. ^ Ashley Kindergan, Revisiting: The Rise of the Gulf Carriers, Credit Suisse, 2 gennaio 2015.
  25. ^ Caitlin Dewey, The changing geography of international air travel, in The Washington Post, 5 marzo 2013.
  26. ^ USB3 hubs in 2017 – American Airlines chops, Delta Air Lines stagnates, United Airlines…is doing O.K., in Airline Network News & Analysis, 20 Dec 2017.

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