Utente:Aerandir09/Sandbox: Cavriago

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Template:Comune Cavriago è un comune di 8.965 abitanti della provincia di Reggio Emilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Cavriago viene menzionato per la prima volta in un documento dell'Archivio Capitolare di Parma datato 1º dicembre 996, attraverso il quale la contessa Rolenda, figlia illegittima di Re Ugo d'Italia donava il castello e la cappella di “Corviaco” a un certo Paulone.
Certamente, però, Cavriago esisteva ben prima di questa carta bollata, che già cita costruzioni importanti come un castello. E' probabile che la fondazione di Cavriago come agglomerato di case risalga addirittura all'epoca romana e alla costruzione della Via Emilia, anche se sfortunatamente non è possibile comprovare questa tesi. Quel che è certo è che il nome “Cavriago" deriva dal latino curvus ager, in riferimento al territorio collinare su cui si estende. Altre interpretazioni, meno plausibili, vogliono il nome derivare dal latino curviacum, oppure dall'espressione cuprum, in riferimento al colore del rame.

Il medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Paulone Bovini (Bruini secondo altri documenti), in virtù della donazione della contessa Rolenda, diventa quindi il primo feudatario di Cavriago, nonché capostipite della dinastia che dominerà il territorio del paese per quattro secoli. Fino al 1077, anno in cui l'imperatore Enrico IV si umiliò a Canossa, Cavriago restò nell'orbita dei possedimenti matildici. Poi, sul finire dell'XI secolo, i cavriaghesi si unirono ai reggiani nella lotta contro l'Impero, che culminerà, nel 1167, nella Lega Lombarda.
La breve esperienza del libero Comune di Reggio corrisponde, però, a un periodo travagliato per Cavriago: la sua posizione, esattamente al confine tra le signorie di Parma e Reggio, è ritenuta strategica da entrambe le fazioni e fa del paese il teatro di continui scontri armati. Cavriago viene citato esplicitamente come teatro di una sanguinosa battaglia tra reggiani e parmensi nel 1215. Di questo periodo fanno parte, con ogni probabilità, i lavori che dotarono il castello di Cavriago di mura più spesse.
Terra di confine, il paese diventa la meta preferita di briganti e criminali di entrambe le signorie. In questo periodo, molto probabilmente, nasce il detto popolare (sopravvissuto fino ai giorni nostri): “A Cavriago piantano i fagioli e nascono i ladri".
La situazione non cambia nemmeno quando, alla fine del XIII secolo, Cavriago passa, insieme a Reggio, agli Este di Ferrara, che governeranno queste terre, seppur a spazi alterni, fino all'Unità d'Italia. L'epoca delle discordie civili a Reggio non sembra coinvolgere Cavriago: bisogna aspettare il 1458 per vedere il paese di nuovo menzionato in un documento ufficiale. In quell'anno, sotto il dominio di Borso d'Este, a Cavriago viene realizzato il Canale Ducale, un sistema di irrigazione che migliora l'agricoltura in tutto il contado.
Nel 1465, infine, Cavriago viene donato da Borso d'Este a Teofilo Calcagnini, a cui si deve la promulgazione degli Statuti di Cavriago, una raccolta di leggi che metteva per iscritto alcune consuetudini locali.

La distruzione del castello e il Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Uno degli eventi centrali della storia di Cavriago è certamente quello della distruzione del suo castello. Tutto inizia nel 1482: Cavriago è ancora sotto il dominio di Teofilo Calcagnini, ma Ercole I d'Este (Duca di Ferrara, Modena e Reggio) è entrato in guerra con i veneziani, appoggiati dai conti Rossi della vicina Parma e da Guido Torello di Montechiarugolo. Proprio il Torello, approfittando di un errore strategico di Ercole I, conquista e saccheggia Montecchio, poi attacca Cavriago. I cavriaghesi, stanchi delle alte tasse imposte dagli Este, si consegnano spontaneamente al Torello, suscitando l'ira dei reggiani e della signoria di Ferrara.
Il verdetto del piccolo senato reggiano, datato 7 dicembre 1482 è unanime: punire Cavriago con la distruzione del castello. Si trattava, quasi certamente, di una soluzione estrema già considerata, dal momento che Borso d'Este, predecessore di Ercole I, qualche anno prima aveva definito il paese "La bicocheta qui de Cavriaco...sempre ribelle e cagione di molti danni".
Il 14 aprile 1486 il castello di Cavriago viene abbattuto a cannonate, ma gli Este non si fermano qui. La sete di vendetta è troppa e così, giorno dopo giorno, un migliaio di guastatori ferraresi rade al suolo ogni edificio del paese. Le poche costruzioni rimaste in piedi il 25 aprile 1486 vengono ribattezzate Villa Nova, con l'intenzione di cancellare per sempre il ricordo degli odiati traditori.
Del castello non rimane granché. Il fossato è rimasto visibile, intorno alla chiesa di San Terenziano, fino al XVIII secolo, poi è scomparso. Oggigiorno, della costruzione medievale non restano che due torri, peraltro irriconoscibili a colpo d'occhio, a causa dei molti restauri che hanno subito nel corso dei secoli. Una è l'attuale biblioteca municipale (già sede del Municipio), l'altra è un'edificio privato, conosciuto dagli abitanti di Cavriago come Il Mulino.

Amministrazione comunale[modifica | modifica wikitesto]

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Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[1]

Link[modifica | modifica wikitesto]

Comune di Cavriago

  1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.