Accordi e disaccordi: differenze tra le versioni
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Versione delle 18:14, 8 mag 2017
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Emmet Ray (Sean Penn) durante una jam session | |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 95 min |
Genere | commedia |
Regia | Woody Allen |
Soggetto | Woody Allen |
Sceneggiatura | Woody Allen |
Produttore | Jean Doumanian |
Fotografia | Fei Zhao |
Montaggio | Alisa Lepselter |
Musiche | Dick Hyman |
Scenografia | Santo Loquasto |
Costumi | Laura Cunningham |
Interpreti e personaggi | |
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Accordi e disaccordi (Sweet and Lowdown) è un film diretto da Woody Allen, con Sean Penn, Samantha Morton e Uma Thurman. La pellicola rientra nel genere del falso documentario, cioè un documentario imperniato su personaggi fittizi (sul modello di Nanuk l'eschimese e il precedente Zelig sempre di Allen): in questo caso il personaggio inventato è Emmet Ray, la cui figura e vita sono ispirate a quelle di Django Reinhardt.
Il film ripropone la complessità di un personaggio dal notevole talento artistico unita ad una profonda mediocrità personale. Il titolo italiano anticipa con un gioco di parole quest'ambivalenza di fondo: il barcamenarsi in una continua alternanza tra armonie musicali e disarmonie esistenziali.
Trama
Emmet Ray è un chitarrista jazz che ha raggiunto un certo successo nel 1930 grazie a una manciata di registrazioni per la RCA Victor, ma che scomparve dal palcoscenico in circostanze misteriose. Nonostante sia un ottimo musicista, Emmet è ossessionato dall'essere il secondo chitarrista jazz più bravo al mondo, giudizio che, sebbene condiviso per onestà intellettuale e per la venerazione nei confronti dello stesso Reinhardt, non manca di mandarlo su tutte le furie. Lui è uno spendaccione, donnaiolo e ubriacone che crede che l'amore possa rovinare la sua carriera di musicista. Per via di queste sue caratteristiche personali, viene spesso in ritardo o manca completamente a degli spettacoli con il suo quintetto. Dopo la musica, il suo hobby preferito consiste nel mirare con la pistola ai topi nelle discariche, o andare a guardare i treni che passano.
In un doppio appuntamento insieme al suo batterista, Ray incontra Hattie, una timida lavandaia muta. Dopo aver superato un iniziale disappunto a causa della difficoltà nella comunicazione, Ray e Hattie formano un rapporto affettuoso. Lei lo accompagna a Hollywood, dove doveva suonare in un cortometraggio. Hattie viene nel frattempo notata da un regista e riesce così, anche se per brevissimo tempo, ad apparire nel grande schermo.
Nonostante il bel rapporto che si stava creando, Ray, a causa della sua convinzione che l'amore potesse rovinargli la carriera, decide di lasciarla improvvisamente. Dopodiché, per un capriccio, decide di sposarsi con la bella e altolocata scrittrice Blanche Williams. Quest'ultima però, vede Ray solamente come un esempio di vita delle classi inferiori e una fonte d'ispirazione per le sue opere letterarie. Gli riferisce inoltre che è spesso tormentato da incubi, e che grida il nome di Hattie nel sonno. Quando Blanche tradisce Ray con il gangster Al Torrio, il chitarrista la lascia e torna da Hattie. Quest'ultima però, nel frattempo si è sposata e ha messo su famiglia. Poi, ad un nuovo appuntamento con un'altra donna, emerge in Ray il senso di solitudine e di pentimento nell'aver lasciato la ragazza che amava. Dopo questo sfogo, le composizioni di Ray vennero considerate leggendarie, e raggiunsero il livello del grande Reinhardt.
Colonna sonora
La colonna sonora è basata su brani originali di Django Reinhardt ed Eddie Lang, riarrangiati e diretti da Dick Hyman ed eseguiti nelle parti per chitarra solista da Howard Alden. Quest'ultimo ha anche allenato Sean Penn a suonare la chitarra per il suo ruolo nel film. Il grande chitarrista e compositore belga di etnia sinti, attivo tra gli anni trenta e quaranta del novecento (muore nel 1953) è idolo di Ray, ossessione e punto di riferimento: Reinhardt comparirà persino in "sogno" al protagonista dopo un incidente.
Riconoscimenti
- 1999 - Chicago Film Critics Association
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Samantha Morton
- Nomination Miglior attrice promettente a Samantha Morton
- 1999 - Satellite Awards
- 2000 - Premio Oscar
- Nomination Miglior attore protagonista a Sean Penn
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Samantha Morton
- 2000 - Golden Globe
- Nomination Miglior attore in un film commedia o musicale a Sean Penn
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Samantha Morton
Curiosità
- Il personaggio di Hattie non è sempre stato muto. Allen l'aveva immaginata sorda: lo divertiva l'idea che lui suonasse in maniera geniale e lei non potesse sentirlo. Poi, a causa dei problemi che tale scelta avrebbe portato con sé a livello narrativo, dovette cambiare idea.
- L'inglese approssimativo di Zhao Fei, direttore della fotografia del film, ispirerà a Woody Allen il personaggio del direttore della fotografia cinese nel suo film del 2002 Hollywood Ending.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Accordi e disaccordi, su IMDb, IMDb.com.