Ludovico Ludovisi: differenze tra le versioni
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Il coinvolgimento nella protesta del cardinale [[Gaspar de Borja y Velasco|Gaspare Borgia]] contro il papa, determinò l'ordine di questi a Ludovisi di osservare la residenza nella sede episcopale. Così partì da Roma per Bologna il 27 marzo 1632, già ammalato, morendovi il 18 novembre [[1632]]. Venne sepolto provvisoriamente nella cattedrale metropolitana di Bologna per poi essere trasferito, secondo le sue ultime volontà, nella [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio]] a Roma. |
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Il cosiddetto ''Doppio ritratto'' attribuito a [[Giorgione da Castelfranco|Giorgione]] (Roma, Museo di palazzo Venezia) deriva proprio dalla sua collezione di pitture. |
Il cosiddetto ''Doppio ritratto'' attribuito a [[Giorgione da Castelfranco|Giorgione]] (Roma, Museo di palazzo Venezia) deriva proprio dalla sua collezione di pitture. |
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Ludovico Ludovisi cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale Ludovisi di Ottavio Leoni, 1621 | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 27 ottobre 1595 a Bologna |
Ordinato presbitero | 1616[1] |
Nominato arcivescovo | 29 marzo 1621 da papa Gregorio XV |
Consacrato arcivescovo | 2 maggio 1621 dall'arcivescovo Galeazzo Sanvitale |
Creato cardinale | 15 febbraio 1621 da papa Gregorio XV |
Deceduto | 18 novembre 1632 (37 anni) a Bologna |
Ludovico Ludovisi (Bologna, 27 ottobre 1595 – Bologna, 18 novembre 1632) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
Ludovico Ludovisi nacque a Bologna il 27 ottobre 1595, figlio di Orazio Ludovisi, I duca di Fiano e di sua moglie, Lavinia Albergati. Era nipote di papa Gregorio XV (1621-1623) e cugino del cardinale Niccolò Albergati-Ludovisi; suo nonno era il giurista Fabio Albergati.
Fu educato al Collegio Germanico di Roma, rimanendo affezionato ai gesuiti anche in seguito. Quando lo zio Alessandro Ludovisi divenne arcivescovo di Bologna nel 1612, lo seguì nel rientro in città e studiò in quell'Università, ove il 25 febbraio 1615 ottenne il dottorato in Diritto canonico, divenendo anche giudice e lettore. Arciprete del capitolo della cattedrale di Bologna dal 1616, fece ritorno a Roma nel 1619 come referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica, divenendo nel contempo relatore della Congregazione del buon governo nel 1620 e della Sacra Consulta nel 1621. Lo zio, divenuto papa Gregorio XV, lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 15 febbraio 1621. Il 17 marzo 1621 ottenne la berretta cardinalizia ed il titolo di Santa Maria in Traspontina, divenendo anche governatore a Fermo e legato ad Avignone (1621-1623). Il 17 marzo 1621 venne prescelto quale Camerlengo di Santa Romana Chiesa della Camera Apostolica, rimanendo in carica sino al 7 giugno 1623.
Il 21 febbraio aveva però ricevuto l'incarico di maggiore rilievo, quello di Sovrintendente generale dello Stato ecclesiastico, che gli conferiva pieni poteri nel governo temporale della città di Roma e dello Stato e ruolo determinante nella diplomazia pontificia, poiché comportava di firmare tutte le lettere del papa a principi, ambasciatori, nunzi e legati.
Eletto arcivescovo di Bologna il 29 marzo 1621, venne consacrato il 2 maggio successivo, di domenica, nella cappella privata del suo principale consacratore, Galeazzo Sanvitale, presso la basilica vaticana. Sanvitale venne assistito nella consacrazione da Cosimo de Torres, arcivescovo titolare di Adrianopolis, e da Ottavio Ridolfi, vescovo di Ariano. Pur rimanendo a Roma, gli venne garantita la facoltà di esercitare i propri incarichi di curia per substitutum dal 14 aprile 1621. Prefetto della Segnatura dei Brevi Apostolici dal 16 marzo 1622. Prefetto della Sacra Congregazione de Propaganda Fide dal 12 novembre 1622, mantenendo l'incarico sino alla morte. Vice-cancelliere di Santa Romana Chiesa e sommista delle lettere apostoliche dal 7 giugno 1623, optò per il titolo cardinalizio di San Lorenzo in Damaso da quella stessa data. Abate commendatario di San Silvestro di Nonantola, San Lorenzo in Campo di Urbino e Saint-Martin des Champs in Francia, partecipò al conclave del 1623 che elesse a pontefice Urbano VIII. Il 2 ottobre 1623 diede le proprie dimissioni da legato ad Avignone e venne nominato protettore d'Irlanda. Nel 1628 fondò il Pontificio Collegio Irlandese in Roma.
Il coinvolgimento nella protesta del cardinale Gaspare Borgia contro il papa, determinò l'ordine di questi a Ludovisi di osservare la residenza nella sede episcopale. Così partì da Roma per Bologna il 27 marzo 1632, già ammalato, morendovi il 18 novembre 1632. Venne sepolto provvisoriamente nella cattedrale metropolitana di Bologna per poi essere trasferito, secondo le sue ultime volontà, nella Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio a Roma.
La Collezione Ludovisi
Al pari degli altri cardinal nipoti il Ludovisi raccolse una notevole collezione d'arte, di cui si ha testimonianza in due inventari redatti nel 1623 e nel 1633. Il suo gusto era orientato prevalentemente verso la pittura rinascimentale veneta (possedeva molti quadri di Tiziano, Bonifacio Veronese, Jacopo Bassano, Giovanni Bellini) e, naturalmente, emiliana del Cinque e Seicento (Dosso Dossi, Francesco Francia, Garofalo, Guercino, Guido Reni, Ludovico Carracci, Domenichino).
Il cosiddetto Doppio ritratto attribuito a Giorgione (Roma, Museo di palazzo Venezia) deriva proprio dalla sua collezione di pitture.
Genealogia episcopale e successione apostolica
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
La successione apostolica è:
- Vescovo Aurelio Archinto (1621)
- Arcivescovo Giuseppe Acquaviva (1621)
- Vescovo Pierre François Maletti, C.R.L. (1622)
- Vescovo Carlo Bovi (1622)
- Cardinale Marco Antonio Gozzadini (1622)
- Cardinale Luigi Caetani (1622)
- Vescovo Giovanni Pietro Volpi (1622)
- Patriarca Alfonso Manzanedo de Quiñones (1622)
- Arcivescovo Giovanni Battista Agucchi (1623)
- Arcivescovo Francisco Sánchez Villanueva y Vega (1628)
Note
- ^ Data incerta.
Bibliografia
- Paolo Broggio - Sabina Brevaglieri, LUDOVISI, Ludovico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 66, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006. URL consultato il 16 maggio 2017.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ludovico Ludovisi
Collegamenti esterni
- Ludovisi, Ludovico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ludovisi, Ludovico, su sapere.it, De Agostini.
- Opere di Ludovico Ludovisi, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) David M. Cheney, Ludovico Ludovisi, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, LUDOVISI, Ludovico, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66485493 · ISNI (EN) 0000 0001 0910 2976 · SBN UM1V009518 · BAV 495/128897 · CERL cnp00581668 · LCCN (EN) no2010006531 · GND (DE) 124585183 · BNE (ES) XX5843273 (data) · BNF (FR) cb120504566 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2010006531 |
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