Saverio Gerbino

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Saverio Gerbino
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato23 febbraio 1814 a Caltagirone
Ordinato presbitero24 settembre 1836
Nominato vescovo23 febbraio 1872 da papa Pio IX
Consacrato vescovo10 marzo 1872 dall'arcivescovo Luigi Natoli
Deceduto16 marzo 1898 (84 anni) a Caltagirone
 

Saverio Gerbino (Caltagirone, 23 febbraio 1814Caltagirone, 16 marzo 1898) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Caltagirone il 23 febbraio 1814, il 24 settembre 1836 fu ordinato sacerdote.

Dopo la morte di mons. Cesare Agostino Sajeva nel 1867 la diocesi di Piazza Armerina fu a lungo vacante, anche per i tentativi del governo liberale di intervenire nella nomina dei vescovi, che era soggetta all'exequatur e alla pretesa di subentrare nel regio patronato ai precedenti monarchi, ossia di godere del diritto di presentazione dei vescovi. Dopo la frattura tra Chiesa e Stato con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, la Santa Sede rifiutò di concordare le nomine dei vescovi e tra il 1871 e il 1872 procedette a nomine unilaterali per le diocesi siciliane. Papa Pio IX il 23 febbraio 1872 scelse Saverio Gerbino, che prese possesso della diocesi il 10 marzo 1872, ma nel 1875 non aveva ancora ricevuto l'exequatur e pertanto aveva ricevuto l'ingiunzione di lasciare il palazzo arcivescovile. Un'eventuale resistenza avrebbe potuto comportare non solo l'uso della forza, ma anche l'allontanamento coatto dalla diocesi e l'affidamento della diocesi a un vicario capitolare.[1]

Nel 1878 indisse il primo sinodo diocesano.[2]

Il 10 marzo 1887 papa Leone XIII lo nominò vescovo di Caltagirone: fece ingresso in diocesi il 14 marzo 1887.

Nel 1895 con una lettera pastorale esortava il clero diocesano a seguire il movimento di rinnovamento e di azione nel sociale che in quegli anni si diffondeva in Italia, promosso da Leone XIII con la Rerum Novarum, operando insieme a don Luigi Sturzo, a cui aveva affidato la guida delle attività che la diocesi portava avanti, anche attraverso l'Opera dei Congressi.[3]

Morì il 16 marzo 1898.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaetano Zito, L'arcivescovo Guarino, la Santa Sede e le Chiese di Sicilia. Nomine vescovili tra regio patronato ed exequatur, in Il cardinale Giuseppe Guarino e il suo tempo. Chiesa, movimenti, istituzioni civili nella Sicilia di fine Ottocento, a cura di Cesare Megazzù e Giovan Giuseppe Mellusi, Atti del Convegno di studi, Messina 16-17 marzo 2012, Messina, 2013, pp. 257-260, 272, ISBN 978-88-87617-56-6
  2. ^ La Civiltà cattolica, su books.google.it, 1879. URL consultato il 16 novembre.
  3. ^ Umberto Chiaramonte, Luigi Sturzo e il governo locale, su books.google.it, Rubbettino Editore, 2001. URL consultato il 16 novembre.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Piazza Armerina Successore
Cesare Agostino Sajeva 23 febbraio 1872 - 14 marzo 1887 Mariano Palermo
Predecessore Vescovo di Caltagirone Successore
Giovanni Battista Bongiorno, C.O. 14 marzo 1887 - 16 marzo 1898 Damaso Pio De Bono
Controllo di autoritàVIAF (EN58145067116466631468 · SBN PALV016337 · BAV 495/173308 · WorldCat Identities (ENviaf-58145067116466631468