Saleh Bakri

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Saleh Bakri (in arabo: صالح بكري; Giaffa, 1º marzo 1977) è un attore palestinese con cittadinanza israeliana di cinema e teatro.

Volto noto in Medio Oriente anche come attivista, fra i suoi film più conosciuti figurano La banda, Il tempo che ci rimane e Wajib - Invito al matrimonio. A partire dal 2008, la sua carriera attoriale si svolge principalmente all'estero. In Italia il suo ruolo più noto è nel film Salvo, vincitore del premio della critica al Festival di Cannes 2013.[1] Nel 2021, è protagonista di The Present, pluripremiato cortometraggio di Farah Nabulsi candidato ai Premi Oscar.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Saleh Bakri nasce a Giaffa e a 5 anni si trasferisce a Bi'ina, in Galilea, villaggio natale del padre.[2] Primogenito di Mohammad Bakri, ha una sorella e quattro fratelli minori, fra i quali gli attori Ziad Bakri, Adam Bakri e Mahmood Bakri. Da adolescente sognava di diventare pittore, ma quando scoprì di avere paura di trovarsi davanti a un pubblico, decise di studiare recitazione. Dopo il diploma liceale conseguito ad Haifa, nel 1997 entra all'accademia d'arte drammatica Beit Zvi di Ramat Gan, Tel Aviv, laureandosi nel 2000. Soltanto due arabi furono ammessi al corso.[3] Oggi, risiede nella città di Haifa con la moglie e i figli.[4] Dal 2013 fa parte del comitato di sostegno del Tribunale Russell sulla Palestina.[5]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Bakri comincia la sua carriera come attore teatrale.[3] Nel 2007 esordisce al cinema con il film israeliano La banda. La sua interpretazione è premiata agli Israeli Academy Awards e al Jerusalem Film Festival. Nel 2008 recitò nella sua ultima produzione teatrale israeliana, un'opera di Shakespeare, in seguito decise che non avrebbe più recitato per lo Stato di Israele.[6][7] Quando gli venne offerta una parte in un film di James Bond, Bakri la rifiutò perché il film promuoveva armi israeliane.[8][3]

Il suo primo film in lingua araba, Il sale di questo mare, venne presentato in concorso al Festival di Cannes 2008 nella sezione Un Certain Regard. La regista dichiarò di avere scelto Saleh per la sua educazione e insicurezza.[9] Nel 2009 recita da protagonista ne Il tempo che ci rimane di Elia Suleiman e nel 2011 ne La sorgente dell'amore con Hiam Abbass, in concorso al Festival di Cannes 2011. Nel 2011 è scelto da Giacomo Abbruzzese come protagonista del cortometraggio Fireworks, dove un gruppo internazionale di ecologisti fa saltare in aria l'ILVA di Taranto[10]. Nominato ai Nastri d'Argento, premiato al festival d'Angers e al Milano Film Festival, Fireworks lancia Bakri nel cinema italiano dove nel 2013 interpreta il protagonista del film Salvo di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, premiato dalla critica al Festival di Cannes, nel quale recita per la prima volta in italiano.[4] In Italia, Bakri aveva già lavorato nel 2008 come attore e insegnante all'interno del progetto TAM, finanziato dalla Farnesina, allo scopo di introdurre al teatro i ragazzi palestinesi.[11][12]

Bakri ha recitato nel cast principale dei primi tre lungometraggi della regista palestinese Annemarie Jacir, selezionati dal comitato palestinese per essere candidati all'Oscar come miglior film in lingua straniera.[13] Per la sua interpretazione in Wajib - Invito al matrimonio, vince nel 2017 il premio come migliore attore al Festival internazionale del cinema di Dubai, condiviso con il padre Mohammad.[14]

Nel 2019, è protagonista di Dialogue with the Unseen, un documentario concettuale sulla Palestina diretto da Valerio Rocco Orlando. Presentato in anteprima al MUDEC di Milano[15] è stato successivamente selezionato in altri festival internazionali. Nel 2020, per il ruolo del papà Yusef nel cortometraggio The Present, Bakri ha vinto il premio come miglior attore al Sulmona International Film Festival.[16] Il film ha conquistato il Premio BAFTA e una candidatura ai Premi Oscar 2021. La regista e attivista Farah Nabulsi ha annunciato che Bakri sarà protagonista anche del suo primo lungometraggio, intitolato The Teacher.[17]

Nel 2021, in ritardo per la pandemia di COVID-19, esce Grasshoppers, il suo primo film statunitense girato a Chicago e diretto dal regista e fotografo Brad Bischoff. Nello stesso anno, alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Bakri guida il cast di Costa Brava, Lebanon, film d'esordio della regista e artista libanese Mounia Akl che si cimenta in nuovo genere cinematografico definito come "dramma eco-familiare".[18][19] Nel 2022, è protagonista del pluri-premiato film marocchino Il caftano blu, una storia d'amore familiare che converge nella tematica LGBT. Il film è entrato nella shortlist per il Premio Oscar al miglior film straniero, annunciata il 21 dicembre 2022.[20]

Bakri è molto attivo anche in ambito teatrale. Fra i suoi spettacoli più noti figurano Amleto di David Gothard, Fireworks di Dalia Taha, e La morte e la fanciulla di Juliano Mer-Khamis al fianco di Clara Khoury. Attualmente sta scrivendo il suo primo spettacolo teatrale.[6]

In qualità di membro della giuria è stato invitato al Mami Mumbai Film Festival 2015[21], al Festival internazionale del cinema di Dubai, nel 2016,[22] e al Taormina Film Fest 2021.[23] Nel 2016 è stato presidente di giuria del Terra di Tutti Film Festival di Bologna.[24] È inoltre patrono del Festival Ciné-Palestine Paris.[25]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

  • Storie di Dio (Hikāyātu-llāh) – serie TV (2004)
  • La tomba perduta di Gesù (The Lost Tomb of Jesus) – documentario TV (2007)

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film Saleh Bakri è stato doppiato da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Manohla Dargis, In the Shadows, With Their Physical and Moral Impairments, su nytimes.com, The New York Times, 21 agosto 2014. URL consultato il 7 maggio 2020.
  2. ^ (EN) Sheree Joseph, Dreams, truths and the in-between: Saleh Bakri, su sajjeling.com, Sajjeling, 30 agosto 2014. URL consultato l'11 aprile 2018.
  3. ^ a b c (EN) Nabila Ramdani, Hit actor Saleh Bakri tells all at the Paris Palestine Film Festival, su english.alarabiya.net, El Arabiya English, 10 giugno 2015.
  4. ^ a b (EN) Helen Barlow, Salvo: Saleh Bakri interview, su sbs.com.au, SBA, 2 ottobre 2013.
  5. ^ (EN) Members of the Support Committee, su russelltribunalonpalestine.com, Russell Tribunal on Palestine. URL consultato l'11 aprile 2018.
  6. ^ a b Theatre & Film in Palestine with Saleh Bakri and Guy Elhanan, su mikopeled.com, 29 gennaio 2021. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  7. ^ (FR) Frank Barat, Saleh Bakri, star en Israël: «J’ai décidé de ne plus tourner dans aucun film israélien», su nouvelobs.com, L'Obs le Magazine, 30 ottobre 2013. URL consultato il 9 aprile 2018.
  8. ^ (EN) Frank Barat, Interview with Saleh Bakri, su digital.newint.com.au, Le Mur a Des Oreilles, 1º dicembre 2013. URL consultato il 9 aprile 2018.
  9. ^ (EN) Genna Terranova, Salt of This Sea: Annemarie Jacir [collegamento interrotto], su tribecafilm.com, Tribeca Film Festival, 10 agosto 2010. URL consultato il 9 aprile 2018.
  10. ^ Massimo Causo, Giacomo Abbruzzese, empatia con l'orizzonte, su Sentieri Selvaggi (a cura di), sentieriselvaggi.it.
  11. ^ Pressbook Giraffada (PDF), su bifest.it, Bari International Film Festival. URL consultato l'11 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2018).
  12. ^ Esteri News dossier, su esteri.it, Farnersina. URL consultato l'11 aprile 2018.
  13. ^ (EN) Laura Berger, Oscars 2018 Foreign Language Contenders: Annemarie Jacir— “Wajib”, su blog.womenandhollywood.com, Women and Hollywood, 27 novembre 2017. URL consultato il 21 febbraio 2018.
  14. ^ (EN) Alissa Simon, Palestinian Annemarie Jacir's "Wajib" Wins Big at Dubai Festival, su variety.com, Vanity Fair, 13 dicembre 2017. URL consultato il 22 febbraio 2018.
  15. ^ Elisa Pervinca Bellini, Mostre da vedere a Milano: Valerio Rocco Orlando al Mudec, su vogue.it, Vogue Italia, 7 giugno 2019. URL consultato il 25 giugno 2019.
  16. ^ Sulmona, assegnati i premi del Film Festival, su ilcentro.it, 8 novembre 2020. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  17. ^ (EN) Liz Hoggard, Oscar-nominated director tells how she learned to make movies from YouTube, su irishnews.com, 24 aprile 2021. URL consultato il 31 agosto 2021.
  18. ^ David Katz, Recensione: Costa Brava, Lebanon, su cineuropa, 15 novembre 2021. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  19. ^ (EN) James Mottram, Venice Film Festival 2021: three Arab films to look out for, su thenationalnews.com, 27 luglio 2021. URL consultato il 31 agosto 2021.
  20. ^ Nomination Oscar 2023, su sky tg24, 21 dicembre 2021. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  21. ^ (EN) No government has the right to censor an artist: Saleh Bakri, su thehindu.com, The Indu, 3 novembre 2015. URL consultato il 12 aprile 2018.
  22. ^ (EN) DIFF Archive: Juries 2016, su dubaifilmfest.com, Dubai Film Fest. URL consultato il 12 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2018).
  23. ^ Marco Bornardelli, Film Fest, il grande cinema riparte da Taormina, su gazzettadelsud.it, 27 giugno 2021. URL consultato il 31 agosto 2021.
  24. ^ Terra di Tutti, TTFF10 Saleh Bakri Presidente di giuria, su twitter, 16 ottobre 2016. URL consultato il 12 aprile 2018.
  25. ^ (EN) Frank Barat, "I am optimistic in the long term", su youtube, 11 maggio 2015. URL consultato il 12 aprile 2018.
  26. ^ (EN) Melanie Goodfellow, mk2 films boards sales on Mounia Akl’s ‘Costa Brava Lebanon’, su Screen International, 9 novembre, 2020. URL consultato il 1 marzo, 2021.
  27. ^ Sharif Waked: To Be Continued…, su guggenheim.org, Solomon R. Guggenheim Museum. URL consultato l'8 maggio 2020.
  28. ^ (EN) Cordillera International Film Festival, The nominees for Best Performance - Short, su facebook.com, 27 luglio, 2020. URL consultato il 31 luglio 2020.
  29. ^ (EN) MANHATTAN SHORT 2020 WINNERS ANNOUNCED, su manhattanshort.com. URL consultato il 4 novembre 2020.
  30. ^ (EN) Budapest Film Awards: Award winners 2021 summer, su budapestfilmawards.com. URL consultato il 31 agosto 2021.
  31. ^ (EN) Sara Zouiten, Moroccan Film ‘Le Bleu du Caftan’ Wins 2 Awards at Francophone Film Festival, su Morocco World News, 30 agosto 2022. URL consultato il 26 dicembre 2022.

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