Haifa
Haifa autorità locale | |
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(HE) חֵיפָה (AR) حَيْفَا | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Distretto | Haifa |
Sottodistretto | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Einat Kalisch-Rotem |
Territorio | |
Coordinate | 32°49′N 34°59′E / 32.816667°N 34.983333°E |
Altitudine | 0-475 m s.l.m. |
Superficie | 63,666 km² |
Abitanti | 285 316 (2019) |
Densità | 4 481,45 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31000–32000 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |

Haifa, in italiano Caifa[1][2] (in ebraico: חֵיפָה?, Ḥefa [χei̯ˈfa]; in arabo: حَيْفَا, ), è una città di 268.200[3] abitanti di Israele, capoluogo del distretto omonimo e posta sulla baia omonima. È un importante porto e centro industriale. Haifa ad oggi è il secondo scalo marittimo per attività in Israele dopo Ashdod.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Costruita ai piedi del monte Carmelo, in una baia naturale, fu fondata nell'antichità. Ai piedi del Carmelo, in una zona ormai inglobata nella città, vi è una grotta nella quale, secondo tradizione, dimorò il profeta Elia.
La città di Haifa è citata nel Talmud come una piccola città contadina. Nel VII secolo, la città era controllata dai Bizantini fino alla conquista dei Persiani e poi degli Arabi. Intorno al 1100, Haifa, allora luogo di importanza minore (la città principale era San Giovanni d'Acri), passò per un breve periodo sotto il controllo dei Crociati divenendo la sede della Signoria di Haifa.
Nel 1265 la città venne conquistata dai Mamelucchi; malgrado la città avesse le caratteristiche di porto naturale, l'incuria delle amministrazioni arabe prima e ottomane dopo lasciò la città desolata fino al XVIII secolo.
Nel 1761 Ẓāhir al-ʿUmar al-Zaydānī, governatore dell'area della Galilea, distrusse e ricostruì la città in una nuova posizione, circondata da murature sottili. Questo evento è ricordato come l'inizio dell'era moderna della città. Dal 1775 la città venne amministrata dagli Ottomani fino al 1918, tranne due brevi periodi; la campagna di Napoleone Bonaparte del 1799 e, fra il 1831 e il 1840, l'amministrazione egiziana di Ibrahim Pasha, il figlio di Mehmet Ali.
All'inizio del XX secolo, gli abitanti di Haifa erano circa 100.000, formati per l'82% da arabi musulmani, per il 14% da Palestinesi cristiani e per il 4% da ebrei.
Dopo la conquista della Palestina da parte delle truppe britanniche del generale Allenby, e la costituzione del Mandato britannico da parte della Società delle Nazioni, Haifa fu scelta come sito del nuovo porto; in precedenza l'unico porto praticabile era Giaffa, che però non aveva fondale sufficiente allo sbarco di natanti più grandi delle chiatte.
Lo sviluppo della città aumentò in modo rapido, e si rinforzò la presenza ebraica, che nel 1947, alla data della risoluzione ONU di spartizione (che assegnava Haifa alla componente ebraica), era paragonabile per quantità a quella araba. A seguito della risoluzione ONU, anche a Haifa si creò una condizione di guerra civile, con attentati terroristici da ambo le parti in lotta.
Nel 1947, il gruppo di militanti ebraici dell'Irgun lanciò due bombe in mezzo alla folla di palestinesi che stavano aspettando i lavori della costruzione di una raffineria a Haifa, causando la morte di 6 persone ed il ferimento di altri 42. Come reazione a tale episodio 2.000 impiegati arabi insorsero e uccisero 39 impiegati ebrei. Tale episodio è conosciuto come il "Massacro della raffineria petrolifera di Haifa".
Il 23 aprile 1948 una forza di 5.000 soldati israeliani, condotti dalla Brigata Karmeli, deportò circa 80.000 palestinesi[4]. La deportazione è considerata dai palestinesi parte della Nakba ("catastrofe"), l'insieme di deportazioni e distruzioni che accompagnò la creazione dello stato di Israele provocando circa 750.000 rifugiati palestinesi.
Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Negli anni si è espansa sulle pendici del monte e si sono costituite così la città bassa (תחתית, tahtit), costruita a livello del mare, la città media (הדר, hadar o הדר הכרמל, hadar haCarmel), di mezza costa, e la città alta (כרמל, Carmel).
- Sede di importanti università, tra cui il Technion, famosa facoltà di ingegneria, è uno dei centri dell'high-tech israeliana e dell'industria chimica.
- Haifa contiene parecchi ed importanti sacrari religiosi, come la caverna di Elia, il monastero di Stella Maris, il Mausoleo del Báb, tomba di due figure importanti nella fede dei Bahá'í: il Bab (Mirza Ali Muhammad), sepolto sul Monte Carmelo e Abbas Efendi, il figlio e successore del fondatore della fede, Bahá'u'lláh oltre ai giardini bahai che circondano il Mausoleo del Báb.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Haifa costituisce la terza città di Israele, contando 285.316 abitanti.
Fin dal XX secolo, Haifa ospita una popolazione multietnica e multireligiosa. Il gruppo maggioritario è oggi rappresentato dagli ebrei israeliani, che compongono l'82% della popolazione e che sono concentrati nei quartieri più alti.[5] Un quarto della popolazione cittadina è costituito in particolare da immigrati dall'ex Unione Sovietica, per la maggior parte ebrei, ma comprendenti anche russi non ebrei.
Gli arabi israeliani costituiscono il 10% della popolazione e sono concentrati nella parte bassa della città, costituendo la maggioranza nei quartieri costieri di Wadi Nisnas, Abbas e Halissa. La maggior parte della comunità araba è costituita da cristiani, ai quali seguono i musulmani.[5] Un quinto dei musulmani di Haifa sono ahmadi. Malgrado avvengano episodi di ostilità, Haifa è generalmente considerata un esempio di coesistenza pacifica tra arabi ed ebrei israeliani. Haifa è poi considerata un centro della cultura araba liberale, fin dai tempi del mandato britannico.[6]
La comunità ebraica tende ad essere dominata dalla componente laica, che costituisce il 66,6% degli ebrei (dato molto più alto rispetto alla media nazionale, attestata a poco più del 40%), seguita da un 25,7% di tradizionalisti, un 5% di religiosi e un 2,6% di ultra-ortodossi.[5]
Haifa è la sede mondiale amministrativa e spirituale della religione Bahá'í.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante che nell'immaginario sia una città industriale, Haifa è il centro culturale del nord di Israele. Negli anni cinquanta, si fece uno sforzo particolare per incoraggiare gli autori e poeti a trasferirsi in città, si fondò, grazie allo spirito d'iniziativa del regista e direttore teatrale Yoseph Millo, il Teatro Haifa, il primo teatro comunale fondato nel paese, di cui Millo assunse la direzione.[7] Il teatro principale arabo è Al-Midan Theater. Altri teatri sono il Centro Krieger per le arti dello spettacolo e il Rappaport Art and Culture Center. Il Centro Congressi ospita mostre, concerti ed eventi. La New Haifa Symphony Orchestra, fondata nel 1950, ha oltre 5.000 abbonati. Nel 2004, 49.000 persone hanno partecipato ai suoi concerti. La cineteca di Haifa, fondata nel 1975, ospita l'annuale Film Festival. Haifa dispone di 29 sale cinematografiche. La città pubblica un giornale locale, Yediot Haifa, ed ha una propria stazione radio, Radio Haifa. Durante gli anni 1990, Haifa ha ospitato il Rock & Blues Festival che ha caratterizzato molti musicisti come Bob Dylan, Nick Cave, PJ Harvey e Blur.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Hinterland[modifica | modifica wikitesto]
Le attività industriali della zona di Haifa si svolgono soprattutto nella cosiddetta zona delle Krayot, in ebraico קריות, villaggi, di cui fanno parte le cittadine di Kiryat Bialik, Kiryat Ata, Kiryat Motzkin, Kiryat Tivon, e che è compresa tra Haifa ed Acco/Acri, ed occupa quindi il golfo di Haifa. Per tale ragione la zona è anche detta Mifratz Heifa, מפרץ חיפה ossia Golfo di Haifa.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
La compagnia Noble Energy ha scoperto nel gennaio 2009 più di tre miliardi di piedi cubici (1 piede= 0.3048 m) di gas naturale al largo delle coste settentrionali di Israele. Il sito è chiamato Tamar-1 e si trova 56 miglia a ovest del porto di Haifa. Il Ministero libanese dell'energia e delle risorse idriche ha espresso interesse per il deposito di gas naturale. Il Ministero sostiene che il deposito potrebbe essere situato nelle acque territoriali libanesi. Il ministero dell'energie libanese intende fare pressione affinché il sito venga registrato sotto l'autorità delle Nazioni Unite, in quanto vi è la possibilità che Tamar-1 si trovi effettivamente in acque territoriali libanesi[8].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Dal centro città parte una linea chiamata anche "metropolitana", ma consistente in una funicolare interamente sotterranea, chiamata Carmelit poiché raggiunge il Monte Carmelo dopo un itinerario di 1,8 km e 6 stazioni.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Marsiglia
Novokuzneck
Torino
Altamura
Odessa
Portsmouth
Borgo londinese di Hackney
Newcastle upon Tyne
Manila
San Francisco
Boston
Fort Lauderdale
West Hartford
Lexington (Massachusetts)
Contea di Fairfax
Suceava
Aalborg
Città del Capo
Brema
Magonza
Düsseldorf
Erfurt
Mannheim
Anversa, dal 1995
Rosario (Argentina)
Shanghai
Shenzhen
Kōbe
Limassol
Santa Fe
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Calcio[modifica | modifica wikitesto]
Le squadre principali della città sono il Moadon Kaduregel Hapoel Haifa e il Maccabi Haifa.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Haifa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ Caifa, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ (EN, HE) Localities, population and density per sq. km., by metropolitan area and selected localities (PDF), su www1.cbs.gov.il, CBS, Statistical Abstact of Israel 2011. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2013).
- ^ Benny Morris, 1948 and after; Israel and the Palestinians, Oxford, Clarendon Press, 1994.
- ^ a b c Demography (PDF), marzo 2008, p. 39 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2008).
- ^ (EN) Diaa Hadid, In Israeli City of Haifa, a Liberal Arab Culture Blossoms, The New York Times, 3 gennaio 2016.
- ^ Yoseph Millo, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 480.
- ^ Libano potrebbe reclamare il deposito di gas trovato al largo della costa di Israele, Doron Peskin, Infoprod 21.01.09[collegamento interrotto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Alex Carmel, Ottoman Haifa: A History of Four Centuries Under Turkish Rule, Bloomsbury Publishing, 2010, ISBN 9780857731197.
- (EN) Yifʿat Ṿais, Yfaat Weiss, A Confiscated Memory: Wadi Salib and Haifa's Lost Heritage, Columbia University Press, 2011, ISBN 9780231152266.
- (EN) Mahmoud Yazbak, Haifa in the Late Ottoman Period, 1864-1914: A Muslim Town in Transition, Brill, 1998, ISBN 9789004110519.
- (EN) Mahmoud Yazbak, The Arabs in Haifa: From Majority to Minority, Process of Change (1870-1948), in Alexander Bligh (a cura di), The Israeli Palestinians: An Arab Minority in the Jewish State, Taylor & Francis, 2004, ISBN 9781135760779.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Haifa
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Haifa
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Il Monastero Nostra Signora del Monte Carmelo, Haifa, Israele, su labeauteducarmel.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 142967242 · LCCN (EN) n79065148 · GND (DE) 4022958-0 · J9U (EN, HE) 987007564238805171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79065148 |
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