S/2003 J 18
S/2003 J 18 (Giove LV) | |
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Immagini di scoperta di Jupiter LV riprese dal Canada-France-Hawaii Telescope nell'ottobre 2010. | |
Satellite di | Giove |
Scoperta | 6 febbraio 2003 |
Scopritori | Brett Gladman et al. |
Classificazione | Gruppo di Ananke |
Parametri orbitali | |
(all'epoca J2000) | |
Semiasse maggiore | 20514000 km |
Periodo orbitale | -596,59 giorni (-1,6334 anni) |
Inclinazione sull'eclittica | 146,104° |
Inclinazione rispetto all'equat. di Giove | 98° |
Eccentricità | 0,0221/0,1570? |
Longitudine del nodo ascendente | 215,5° |
Dati fisici | |
Dimensioni | ~2 km |
Massa | ~1,5×1013 kg
|
Densità media | 2,6×103 kg/m³? |
Acceleraz. di gravità in superficie | ~0,00081 -m/s2 |
Albedo | 0,04 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 23,4 |
S/2003 J 18, o Giove LV, è un satellite naturale irregolare del pianeta Giove.
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Il satellite è stato scoperto nel 2003 da un gruppo di astronomi dell'Università delle Hawaii guidato da Brett J. Gladman e composta da John Kavelaars, Jean-Marc Petit, Lynne Allen, Scott Sheppard, David Jewitt e Jan Kleyna.[1][2] Al momento della scoperta ha ricevuto al designazione provvisoria S/2003 J 18.
Poco dopo la scoperta il satellite fu considerato perduto,[3][4][5][6] Fu ritrovato nel 2017 e a quel punto ha ricevuto l'ordinale Giove LV.[7]
Denominazione
[modifica | modifica wikitesto]In attesa della promulgazione della denominazione definitiva da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, il satellite è noto mediante la designazione numerale definitiva Giove LV.[8]
Parametri orbitali
[modifica | modifica wikitesto]Stanti i suoi parametri orbitali, S/2003 J 18 è considerato un membro del gruppo di Ananke, costituito dai satelliti naturali di Giove irregolari caratterizzati da un moto retrogrado attorno al pianeta, da semiassi maggiori compresi fra i 19,3 e 22,7 milioni di km e da inclinazioni orbitali prossime ai 150° rispetto all'eclittica.
S/2003 J 18 ha un diametro di circa 2 km e orbita con moto retrogrado attorno a Giove in 604,99 giorni, a una distanza media di 20,22 milioni di km, con un'inclinazione di 143° rispetto all'eclittica (145° rispetto al piano equatoriale del pianeta), con un'eccentricità orbitale di 0,0509.[9]
A causa delle perturbazioni gravitazionali indotte da Giove, nel 2019 l'eccentricità del satellite è scesa al valore 0,046, che è più bassa dell'eccentricità della Luna, il cui valore medio è 0,054. Questo ha fatto sì che Giove LV sia temporaneamente il satellite naturale con l'orbita più circolare del sistema solare.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Daniel W. E. Green, IAUC 8116: Satellites of Jupiter and Saturn, su cbat.eps.harvard.edu, International Astronomical Union, 11 aprile 2003.
- ^ MPEC 2003-G20: S/2003 J 18 April 4, 2003 (discovery)
- ^ Kelly Beatty, Outer-Planet Moons Found — and Lost, su skyandtelescope.com, Sky & Telescope, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 giugno 2017.
- ^ Marina Brozović e Robert A. Jacobson, The Orbits of Jupiter's Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 153, n. 4, 9 marzo 2017, pp. 147, Bibcode:2017AJ....153..147B, DOI:10.3847/1538-3881/aa5e4d.
- ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
- ^ Scott S. Sheppard, New Moons of Jupiter Announced in 2017, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 27 giugno 2017.«We likely have all of the lost moons in our new observations from 2017, but to link them back to the remaining lost 2003 objects requires more observations a year later to confirm the linkages, which will not happen until early 2018. ... There are likely a few more new moons as well in our 2017 observations, but we need to reobserve them in 2018 to determine which of the discoveries are new and which are lost 2003 moons.»
- ^ (EN) Scott S. Sheppard - JupiterMoons, su sites.google.com. URL consultato il 27 gennaio 2019.
- ^ Scott S. Sheppard, Jupiter's Known Satellites, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 10 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
- ^ MPEC 2017-L09: S/2003 J 18 June 2, 2017 (recovery and ephemeris)
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