Queen Emeraldas

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Queen Emeraldas
クィーン・エメラルダス
(Kuīn Emerarudasu)
Emeraldas e Hiroshi nell'OAV
Generespace opera
Manga
AutoreLeiji Matsumoto
EditoreKōdansha
RivistaWeekly Shōnen Magazine
Targetshōnen
1ª edizione1978 – 1979
Tankōbon4 (completa)
Editore it.Hazard Edizioni
1ª edizione it.30 luglio – 30 dicembre 2005
Periodicità it.bimestrale (vol. 1, 4)
mensile (vol. 2-3)
Volumi it.4 (completa)
OAV
RegiaYuji Asada
SoggettoMugi Kamio
Char. designKeisuke Masunaga, Tatsuo Yanagino
Mecha designKatsumi Itahashi
Dir. artisticaTadashi Kudo
MusicheMichiru Oshima
StudioOriental Light and Magic (ep. 1-2), Bandai Visual (ep. 3-4)
1ª edizione10 giugno 1998 – 18 dicembre 1999
Episodi4 (completa)
Rapporto4:3
Durata ep.30-35 min
Editore it.Dynamic Italia (VHS)
1ª edizione it.2002
Episodi it.2 / 4 Completa al 50% (interrotta)
Durata ep. it.30-35 min
Dialoghi it.Michele Gelli, Luciano Setti
Studio dopp. it.SEFIT-CDC
Dir. dopp. it.Isabella Pasanisi

Queen Emeraldas (クィーン・エメラルダス?, Kuīn Emerarudasu) è un manga scritto e disegnato da Leiji Matsumoto nel 1978 e pubblicato in Giappone dalla Kōdansha in 4 volumi. Tra il 1998 ed il 1999 è stato prodotto anche un OAV composto da 4 episodi. L'opera condivide personaggi con altri lavori di Matsumoto, quali Capitan Harlock e Galaxy Express 999.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Hiroshi è un giovane orfano che vive sulla Terra subendo continui soprusi. Un giorno decise di recarsi sul pianeta Daibar per cercare i cristalli energetici, essenziali per coronare il suo sogno: costruire una sua nave per essere finalmente libero; però durante il viaggio la flotta di Alfries attacca la nave su cui si era imbarcato, e quando tutto sembra volgere al peggio ecco comparire una misteriosa nave che annienta la flotta nemica.

La nave si scoprirà essere la nave di Esmeraldas; dopo questo inaspettato intervento la vite dei due protagonisti si intrecceranno dando vita a due fantastici episodi.

Media[modifica | modifica wikitesto]

Manga[modifica | modifica wikitesto]

Il manga è stato scritto da Leiji Matsumoto e fu serializzato sulla rivista settimanale Weekly Shōnen Magazine edita da Kōdansha, dal 1978 al 1979. La stessa casa editrice ha poi raccolto i vari capitoli in quattro volumi tankōbon.

In Italia la serie è stata pubblicata da Hazard Edizioni dal 30 luglio[1] al 30 dicembre 2005[2].

Volumi[modifica | modifica wikitesto]

Data di prima pubblicazione
Italiano
130 luglio 2005[1]ISBN 978-88-75-02041-5
230 settembre 2005[3]ISBN 978-88-75-02042-2
330 ottobre 2005[4]ISBN 978-88-75-02043-9
430 dicembre 2005[2]ISBN 978-88-75-02044-6

OAV[modifica | modifica wikitesto]

Un adattamento OAV venne prodotto dagli studi d'animazione Oriental Light and Magic, per i primi due episodi e Bandai Visual, per il terzo ed il quarto, e fu pubblicato in home video dal 10 giugno 1998 al 18 dicembre 1999.

In Italia la serie giunse nel 2002 ma si fermò agli episodi 1 e 2, usciti in VHS editi da Dynamic Italia, la quale però non portò a termine l'opera.

Episodi[modifica | modifica wikitesto]

Titolo italiano
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
Prima edizione
GiapponeseItaliano
1Departure
「無限への旅立ち」 - Tabidachi
10 giugno 1998
2002
2Eternal Emblem
「不滅の紋章」 - Fumetsu no Monshô
10 luglio 1998
2002
3Friendship[5]
「宿命の絆」 - Shukumei no Kizuna
25 agosto 1999
-
4Siren[5]
「サイレンの女神」 - Siren no Megami
18 dicembre 1999
-

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio Doppiatore originale Doppiatore italiano
Emeraldas Reiko Tajima Cinzia De Carolis
Hiroshi Umino Megumi Hayashibara Massimiliano Alto
Lou Row Ken'ichi Ogata Vittorio Stagni
Tochiro Oyama Kōichi Yamadera Marco Mete
Capitan Harlock Makio Inoue Sergio Di Stefano

Sigle[modifica | modifica wikitesto]

Sigla di apertura
Sigle di chiusura
Brani inseriti
  • Hitori demo Hitori dewa nai (ひとりでもひとりではない?) di Lily (ep. 3)
  • A Sense of Revenge di Lily (ep. 4)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Queen Emeraldas 1, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  2. ^ a b Queen Emeraldas 4, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  3. ^ Queen Emeraldas 2, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  4. ^ Queen Emeraldas 3, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  5. ^ a b Inedito in Italia.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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