Porto di Brindisi
Porto di Brindisi | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Brindisi |
Mare | Adriatico |
Tipo | container, officine navali, crociere, navi traghetto |
Gestori | Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale |
Passeggeri | 520.459 (N° di passeggeri traghetti) 86.096 (N° di passeggeri crociere)[1] (2019) |
Traffico merci | 7.460.776[2] (2019) |
Coordinate | 40°39′00″N 17°57′36″E / 40.65°N 17.96°E |
Il porto di Brindisi è un porto turistico, commerciale e industriale tra i più importanti del mar Adriatico. Il traffico turistico riguarda i collegamenti con la penisola Balcanica e la Turchia, mentre il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale e prodotti chimici.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
«Ove il mare Adriatico bagnando l'estrema parte d'Italia si distende entro la penisola, che Japigia (parte d'Italia bagnata dal mar Ionio, detta poi Magna Grecia) dagli antichi si nominava, quivi è formato dalla natura il porto di Brindisi, porto il più celebre che immaginar si possa in tutta l'antichità, e che racchiudendo in se stesso più porti, oltremodo si rendette rinomato ne' tempi della Romana repubblica.» |
(Annibale De Leo - Memoria, 1846) |
La storia del porto di Brindisi è strettamente legato a Roma, come possiamo vedere dalle colonne ritenute terminali della via Appia, in realtà sorta di Porta verso il mare, omaggio al mare stesso. Basti pensare alla decorazione delle stesse con divinità e tritoni, a testimonianza del forte legame della città con il suo porto.
Il porto di Brindisi era certamente utilizzato già in età messapica, ma toccò il massimo splendore in età romana, quando divenne uno dei porti più importanti di Roma, proprio per il suo naturale slancio verso l'Oriente. Basti pensare che le anfore di "tipo Brindisi" sono state rinvenute in tutto il mediterraneo.
Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, anche il porto della città perse d'importanza: il VI secolo infatti segna il declino del porto, a favore del porto di San Cataldo (Lecce) e soprattutto Otranto, preferiti per la minore distanza dalle coste balcaniche nei traffici verso Bisanzio. Con il XII secolo il porto ritrova la sua importanza, forse da mettere in relazione con una ricostruzione urbanistica avviata nel secolo precedente, ad opera del protospatario Lupo e per ordine degli imperatori bizantini, come attestato nella celebre epigrafe della colonna.
Da Brindisi partirono verso la Terra santa molti contingenti della Prima crociata (1096), e anche quelle successive: particolarmente drammatica fu la preparazione della sesta crociata ad opera di Federico II, durante la quale la lunga prermanenza di un enorme quantità di soldati nei pressi del porto fece scoppiare un'epidemia (1227).
In seguito il porto conobbe fortune alterne, fino a perdere d'importanza a seguito della ostruzione del canale d'ingresso operata da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, che ritenne di difendere in questo modo i suoi domini da un presunto attacco dei Veneziani (1446). Nei secoli successivi sia il porto sia la città conobbero un nuovo periodo di declino, che ebbe fine quando re Ferdinando IV di Napoli incaricò l'ingegnere Andrea Pigonati di ripristinare il canale di comunicazione tra porto interno e porto esterno (1775).
Il porto di Brindisi venne scelto, in seguito alla costruzione della Ferrovia Adriatica, come terminale per l'imbarco delle merci e dei viaggiatori in arrivo con i treni internazionali; il primo viaggio ufficiale della Valigia delle Indie avvenne il 25 ottobre del 1870 con il primo piroscafo della società inglese Peninsular and Oriental Steam Navigation Company (P&O) dal porto di Brindisi a quello di Alessandria, dove la ferrovia portava passeggeri e merci sino a Suez dove venivano imbarcati su un'altra nave diretta in India. Il convoglio che partiva da Londra giungeva a Brindisi Marittima in 44 ore e a Bombay in 22 giorni.
Con l'apertura del Canale di Suez (1869) il porto aumentò la sua importanza per il rifiorire dei traffici con l'Oriente.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il porto si articola su tre bacini: interno, medio ed esterno:
- Il porto Esterno: i cui limiti sono a sud la terraferma, a est le isole Pedagne, a ovest dall'isola di Sant'Andrea e dal molo di Costa Morena e, a nord, dalla diga di Punta Riso.
- Il porto Medio è formato dallo specchio di mare che si trova prima del canale Pigonati, l'accesso al porto interno, il bacino a nord forma le Bocche di Puglia.
- Il porto Interno è formato da due profonde insenature che abbracciano il centro storico di Brindisi sia a nord che ad est, essi sono il "seno di ponente" e "seno di levante".
Le banchine di Costa Morena si sviluppano per 1.170 m, con profondità di 14 metri e piazzali per 300.000 m². Lungo la diga di Costa Morena (500 m) si sviluppa il sistema, a mezzo nastro e tubature, per lo sbarco dei prodotti destinati all'alimentazione delle centrali elettriche di Brindisi sud e nord. A Punta delle Terrare sono operativi 270 m di banchine per il traffico ro-ro con possibilità di ormeggio contemporaneo di cinque navi.
Il porto esterno ha vocazione principalmente industriale e in esso sono installate strutture destinate allo sbarco di prodotti destinati agli stabilimenti del polo industriale chimico. Complessivamente il porto di Brindisi dispone di 21 banchine commerciali per uno sviluppo lineare di oltre 3.700 m.
Nel porto interno sono attive, nel seno di Levante, undici banchine, per uno sviluppo di 1.925 m con fondali da 8,5 a 10 m. Il porto medio è principalmente destinato alle attività commerciali.
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Molo vecchio
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Molo nuovo
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Faro presente sull'Isola Traversa
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Colonne che indicano il termine della Via Appia presso il porto di Brindisi
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Faro abbandonato di Punta Riso
Principali attracchi[modifica | modifica wikitesto]
Brindisi è da sempre la porta d'accesso verso i principali scali passeggeri verso le principali località turistiche greche e da vent'anni a questa parte, anche albanesi. La sua conformazione geografica naturale ha permesso l'attracco delle navi traghetto sia nel porto interno (fino al 2010 con i traghetti per l'Albania) sia nel porto medio.
Nel seno di levante del porto interno sono attive dieci banchine, tra cui Santa Apollinare, Punto Franco, Feltrinelli, Carbonifera (con il Terminal di Levante), Dogana e Centrale, per uno sviluppo di 1.925 metri lineari con fondali da 8,5 a 10 metri.
Nel porto medio, destinato principalmente alle attività commerciali, vi sono le banchine di Costa Morena che si sviluppano per 1.170 metri, con profondità di 14 metri, e piazzali per 300.000 metri quadrati. A Punta delle Terrare sono operativi 270 metri di banchine per il traffico ro-ro.

Destinazioni[modifica | modifica wikitesto]
Dal porto di Brindisi è possibile raggiungere le principali località poste sulle coste greche ed albanesi con potenziamento dei collegamenti durante i periodi estivi.
Mobilità[modifica | modifica wikitesto]
Il porto di Brindisi è raggiungibile dalle strade:
Bologna - Taranto Uscita Bari Nord, proseguendo poi sulla Strada statale 16 Adriatica
Strada statale 7 Via Appia Uscita Porto - Zona Industriale
Strada statale 613 Brindisi-Lecce Uscita Porto - Zona Industriale
Per i passeggeri provenienti dall' Aeroporto di Brindisi-Casale o dalla Stazione di Brindisi Centrale è possibile raggiungere gli imbarchi tramite Taxi o autobus della STP, linea Aeroporto - Centro - Costa Morena
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Statistiche numero passeggeri - PDF, Anno 2019.
- ^ Statistiche numero totali di rinfuse (in tonnellate) - PDF, Anno 2019.
- ^ Linea dedicata principalmente alle merci
- ^ a b Dal 9 Luglio al 6 Settembre
- ^ Dal 14 Luglio al 31 Agosto
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Isole Pedagne
- Monumento al Marinaio d'Italia
- Porti d'Italia per flusso di passeggeri
- Porti d'Italia per flusso di merci
- Ferrovia Adriatica
- Valigia delle Indie
- Via Appia
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale dell'Autorità Portuale di Brindisi, su portodibrindisi.it.