Valona è una città che gode di un clima mediterraneo. È una delle città con più giorni di sole dell'Albania. Infatti le giornate chiare con sole contro quelle piovose e nuvolose sono circa 266 su 365. Il clima è caratterizzato da un'estate molto calda e un inverno fresco e umido.
Il mare offre tutti i tipi di spiagge, dalla tipica spiaggia sabbiosa dell'Adriatico a spiagge rocciose tipiche del mar Ionio.
Valona divenne sede episcopale nel VI secolo. Tra i vescovi più noti ci sono Nazario, nel 458, e Soter, nel 553[3]. La diocesi all'epoca apparteneva al Patriarcato di Roma. Nel 733 fu annessa al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli insieme a tutta l'Illiria orientale, anche se non è mai menzionata in nessuna delle Notitiae episcopatuum di quella Chiesa. Il vescovato fu probabilmente soppresso, dato che, sebbene i bulgari si impossessassero per un certo periodo della città, Aulōn non è menzionata in nessuna delle Notitiae episcopatuum del Patriarcato di Ocrida.
Il Principato di Valona
La Signoria di Valona e Canina, nota anche come Despotato di Valona e Kanina dal (1346–1417) era un principato medievale in Albania, che comprendeva grosso modo i territori delle odierne contee di Valona, Fier e Berat. Divenne una signoria indipendente dopo il 1355, ma de facto sotto l'influenza veneziana, e rimase tale fino alla conquista dei turchi ottomani nel 1417.
Valona ricoprì un ruolo decisivo nei conflitti tra il Regno di Sicilianormanno e l'Impero bizantino nel corso dell'XI e del XII secolo. Nel giugno 1417 la città venne saccheggiata dai Turchi, e successivamente fu riconquistata dalla famiglia Arianiti. Nel 1478, dieci anni dopo la morte di Scanderbeg, Valona fu conquistata dagli Ottomani e ribattezzata Avlonya. Salvo una brevissima parentesi veneziana nel 1690-1691, Valona fece parte dell'Impero ottomano fino al 1912, diventando capoluogo del sangiaccato omonimo all'interno dell'Eyalet di Rumelia. Nel 1851 fu colpita da un violento terremoto.
Dichiarazione d'indipendenza albanese e protettorato italiano
Mentre nella regione infuriava la prima guerra balcanica, Ismail Qemali proclamò l'indipendenza dell'Albania a Valona il 28 novembre 1912. La città divenne così la prima capitale del neonato Stato albanese. Approfittando del collasso del Principato d'Albania e della fuga del principe Guglielmo di Wied, l'Italia decise d'intervenire direttamente in un'area sulla quale da tempo covava mire espansionistiche. Il 28 dicembre 1914 le truppe del Regio esercito sbarcarono a Valona e presero possesso della città. Con la ratifica poi del patto di Londra nell'aprile 1915, il governo di Roma esplicitò chiaramente i suoi obiettivi sull'intera regione. Una delle condizioni dell'accordo infatti era che l'Italia al termine del conflitto avrebbe avuto piena sovranità su Valona, l'isola di Saseno e su tutto il territorio cuscinetto circostante, mentre sull'Albania si sarebbe instaurato un protettorato italiano.
Durante la prima guerra mondiale, Valona divenne un importante caposaldo della presenza militare italiana nel paese delle aquile. Il possesso del porto infatti garantiva il controllo del canale d'Otranto all'Intesa.
Il pieno Protettorato fu instaurato il 3 giugno 1917. Valona rimase sotto occupazione italiana fino all'estate 1920, quando una breve guerra con le milizie albanesi e le crescenti proteste in Patria, costrinse il governo Giolitti a firmare il trattato di Tirana e un successivo trattato di amicizia tra i due paesi. In virtù di questi accordi l'Italia, ritirava le sue truppe, rinunciava all'occupazione dell'Albania e ad ogni pretesa sul Paese ma manteneva la sovranità sull'isola di Saseno per il controllo militare del Canale d'Otranto.
Nell'aprile 1939 Valona insieme al resto dell'Albania fu occupata dagli italiani, che unirono sotto Vittorio Emanuele III le corone d'Italia e d'Albania. Durante la seconda guerra mondiale, l'isola di Saseno divenne sede di una base sottomarina e di installazioni navali tedesche e italiane che furono pesantemente bombardate dagli Alleati. Nel 1943, a seguito dell'armistizio dell'8 settembre, i nazisti occuparono la città e la tennero sino al 1944, anno in cui venne liberata dai partigiani albanesi.
Dopo la guerra il porto fu affittato all'Unione Sovietica come una base sottomarina per la Marina sovietica. in occasione del contrasto tra Enver Hoxha e Chruščëv nel 1960-1961, l'Unione Sovietica (che aveva fatto investimenti notevoli) cercò di conservarlo, nonostante l'accusa da parte dell'Albania di revisionismo e la conseguente rottura dell'alleanza tra i due stati. Per ottenere questo scopo, l'Unione Sovietica minacciò di occupare militarmente Valona nell'aprile del 1961 e di tagliare tutti gli aiuti economici, minaccia che poi non ebbe ulteriori esiti a causa del simultaneo sviluppo della crisi dei missili cubani.
Nel 1997 Valona, come altre città del sud dell'Albania, fu uno degli epicentri della guerra civile albanese che portò alla caduta dell'allora presidente Sali Berisha.
Oggi Valona è una località in crescita ed è il secondo porto del paese. Valona è anche la città che ha registrato più turisti stranieri dopo Tirana nel 2007.
Obelisco della bandiera, un monumento alla bandiera che sorge nel punto esatto dove fu eretta per la prima volta la bandiera dell'Albania indipendente. Da questo Obelisco prende il nome anche la piazza dove si erge, ovvero piazza della Bandiera (in albanese Sheshi i Flamurit).
Valona è la seconda città universitaria più grande dopo Tirana, è sede dell'Università statale Ismail Qemali di Valona, fondata nel 1994 e per numero di studenti la seconda più grande del paese, di diverse università private e della biblioteca pubblica Shefqet Musaraj. Valona è sede dell'Academicus, una rivista scientifica in inglese senza scopo di lucro.
Il turismo per Valona si è trasformato nei primi due decenni del ventunesimo secolo nell'economia trainante, trasformando così la seconda città più grande dell'Albania in una meta turistica durante tutto l'anno, portandola ad essere uno dei poli di attrazione ed investimento più importanti dei Balcani e dell'Europa sud-orientale.
Secondo un rapporto del 2016 della Banca Mondiale infatti, la città ha compiuto passi significativi nelle classifiche economiche. Valona è al 7º posto tra le 22 città dell'Europa sudorientale nelle classifiche condotte dal Gruppo della Banca Mondiale, davanti alla capitale dell'Albania, Tirana, a Belgrado, Serbia e Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina.
Il turismo è sempre stato il pilastro più importante per l'economia della città, soprattutto dopo il primo decennio del XXI secolo, grazie ai notevoli investimenti nell'industria di settore. Gli investimenti in città si sono concentrati nei tantissimi hotel, strutture ricettive, centri ricreativi e di ristorazione, che insieme al clima mediterraneo e le vaste spiagge, hanno reso Valona un punto attrattivo per turisti da tutto il mondo.
La città, che gode di una vista invidiabile sul Golfo omonimo, è considerata la frontiera tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio divisi tra l'isola di Sazan e la penisola di Capo Linguetta. L'Italia e le coste della Puglia distano soli 80 chilometri (50 miglia), e sono collegate quotidianamente da rotte marittime di navi e traghetti. Tra le spiagge più belle e suggestive vicine alla città di Valona si possono citare; Palasë, Dhërmi, Vuno, Himara, Qeparo e Borsh. La diversità del suo territorio fa di Valona una città per tutti, dalle montagne del Parco Nazionale di Llogara, alla riviera del Albania del Sud. Da dopo la restaurazione del centro storico di Muradie nel 2018, anche il centro città è diventato una meta di attrazione per i turisti, dove l'architettura ottocentesca italiana si mischia a quella rinascimentale ottomana che nel corso dei scoli della dominazione Turca in Albania ha notevolmente lasciato il segno in quasi tutto il territorio della nazione. Tra le opere più belle e maestose dell'architettura ottomana va citata sicuramente la Moschea Muradie che si erge al centro della città a poca distanza dall'omonimo quartiere, il quale è prevalentemente costruito in un'architettura neoclassica tipica del XIX secolo.
Nel 2019, Valona è stata citata nell'articolo "Cinque destinazioni da tenere d'occhio" del Financial Times che elencava nuove ed entusiasmanti destinazioni per le vacanze da tutto il mondo.
Durante e dopo la pandemia di Covid-19 che si propagò in Europa all'inizio del 2020, l'Albania e soprattutto Valona hanno visto una crescita esponenziale nel numero di visitatori stranieri essendo uno dei paesi Europei ad aver adottato il minor numero di restrizioni per non scoraggiare i turisti.
Nei primi mesi del 2022 il governo albanese ha aperto il cantiere dell'aeroporto di Valona, il quale per dimensioni e capacità di accoglienza è il più grande hub internazionale dell'Albania, ed uno dei più grandi dei Balcani. L'investimento di costruire un aeroporto nel sud dell'Albania è stato realizzato proprio con l'intenzione di incrementare il turismo internazionale nel paese.
Nel settore agricolo la città ha assunto un ruolo significativo, con produzioni di olive e frutta su vasta scala. Si segnalano anche le coltivazioni di avena, granoturco e cotone e l'allevamento, soprattutto di capre. Vi si trovano industrie alimentari, olearie, conciarie e raffinerie.
Ha forte impulso anche il turismo, favorito dalla bellezza del paesaggio costiero della baia di Valona.
A causa dell'elevato sviluppo del turismo negli ultimi anni, hotel, pub, discoteche, ristoranti e bar sono sorti, in particolare nel quartiere balneare chiamato "Acqua fredda" (Uji i Ftohte), a circa 3 km (1,86 miglia) di distanza dal centro.
Valona possiede il secondo porto più grande dell'Albania, storicamente situato al centro della baia di Valona, dal 2020 è stato spostato gradualmente nelle zone limitrofe, il porto collegata via mare con il porto italiano di Brindisi e occasionalmente anche quello di Otranto e Bari.
Dal 2022 sono iniziati i lavori per il grande porto turistico di Valona, con una capienza di 500 yacht che prendere il nome di Vlora Marina.
La locale squadra di calcio, il KS Flamurtari, milita nella seconda categoria albanese, la Kategoria e pare. Fondata nel 1923, la squadra è stata campione dell'Albania nella stagione 1990-1991.