Paolo Bonaiuti

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Paolo Bonaiuti

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
con delega all'informazione, alla comunicazione e all'editoria
Durata mandato11 giugno 2001 –
17 maggio 2006
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreVannino Chiti[1]
SuccessoreRicardo Franco Levi[2]

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
con delega all'informazione e all'editoria
Durata mandato8 maggio 2008 –
16 novembre 2011
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreRicardo Franco Levi[2]
SuccessoreCarlo Malinconico[3]
Paolo Peluffo[4]

Portavoce di Forza Italia
Durata mandato1996 –
2001
PredecessoreAntonio Tajani
SuccessoreSandro Bondi

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
- Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura (fino al 21/04/2014)
- AP-CpE-NCD-NcI (dal 22/04/2014)
CoalizioneCentro-destra 2013
CollegioLombardia
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato9 maggio 1996 –
14 marzo 2013
LegislaturaXIII, XIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
XIII-XV: Forza Italia
XVI: Il Popolo della Libertà
CoalizioneXIII: Polo per le Libertà
XIV-XV: Casa delle Libertà
XVI Centro-destra 2008
CircoscrizioneToscana
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFI (1996-2009)
PdL (2009-2013)
FI (2013-2014)
NCD (2014-2017)
AP (2017-2018)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneGiornalista

Paolo Bonaiuti (Firenze, 7 luglio 1940Roma, 16 ottobre 2019) è stato un politico e giornalista italiano, portavoce di Silvio Berlusconi nonché sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi II, Berlusconi III e Berlusconi IV. Ha aderito all'esperienza di Forza Italia, del Popolo della Libertà e della rinata Forza Italia, per poi confluire, una volta entrato in contrasto con Berlusconi,[5] nel Nuovo Centrodestra e in Alternativa Popolare.

Inizi e carriera giornalistica

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Laureato in giurisprudenza, ha insegnato inglese e lavorato come copywriter nel campo della pubblicità. Capo del servizio economico del Giorno di Milano, dal 1975 è inviato speciale, prima per l'economia e la finanza, poi per gli avvenimenti di politica internazionale. Nel 1984 entra al Messaggero di Roma come inviato e come editorialista, seguendo soprattutto i vertici del G7, gli eventi bellici, firmando inchieste sull'Europa che cambia, dalla caduta del Muro di Berlino a Maastricht. Nel 1992 diventa vicedirettore vicario.

Ha collaborato anche con la BBC, con la Radio della Svizzera Italiana e con altri media stranieri. Molto critico nei confronti di Silvio Berlusconi all'epoca della sua entrata in politica, da vicedirettore de Il Messaggero il 7 gennaio 1994 scrisse un editoriale al vetriolo, intitolato Va in onda la liberaldemocrazia, sulla richiesta in diretta televisiva del direttore del TG4 Emilio Fede di rimuovere Indro Montanelli dalla direzione de Il Giornale[6].

Carriera politica

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In precedenza vicino al PSI, nel 1996 intraprende la carriera politica aderendo a Forza Italia e venendo eletto deputato nelle sue liste, nonostante le dure critiche riservate a Berlusconi negli anni precedenti. Rieletto, sempre con FI, alle elezioni politiche del 2001, diventa Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, incarico che conserva fino alla primavera del 2006. Rieletto anche nella XV e nella XVI Legislatura, viene nuovamente nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'editoria il 22 maggio 2008, incarico che mantiene fino al 16 novembre 2011, quando cade il IV Governo Berlusconi.

Dopo quattro legislature consecutive alla Camera dei deputati, alle elezioni politiche del 2013 viene eletto senatore con Il Popolo della Libertà nella circoscrizione Lombardia.[7] Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[8], per poi passare il 21 aprile 2014[9] al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.[10] Il 18 marzo 2017, con lo scioglimento del Nuovo Centrodestra, confluisce in Alternativa Popolare.[11]

Il 16 ottobre 2019 Paolo Bonaiuti è deceduto in una clinica romana a 79 anni di età, dopo una lunga malattia.[12] I funerali si sono tenuti due giorni dopo alla Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, alla presenza di numerosi esponenti politici.[13]

Incarichi parlamentari

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XIII Legislatura

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  • Membro della VII Commissione permanente (Cultura) (dal 28 luglio 1998)

XIV Legislatura

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  • Membro della III Commissione (Affari esteri e comunitari) (dal 20 giugno 2001 al 3 giugno 2002)
  • Membro della VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) (dal 3 giugno 2002 al 27 aprile 2006)

XV Legislatura

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  • Vicepresidente della Commissione Parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
  • Membro della VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione)

XVI Legislatura

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  • Membro della IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni), sostituito da Vincenzo Garofalo

XVII Legislatura

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  • Membro della VII Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Era sposato con Daniela Melchiorri, docente di farmacologia all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".[5]

  1. ^ Informazione e editoria
  2. ^ a b Informazione, comunicazione e editoria
  3. ^ Editoria
  4. ^ Informazione e comunicazione
  5. ^ a b Paolo Bonaiuti, ritratto di un turboberlusconiano tradito dal "padrone" nonostante la lealtà, su ilfattoquotidiano.it, 16 ottobre 2019. URL consultato il 15 giugno 2021.
  6. ^ Paolo Bonaiuti, Va in onda la liberaldemocrazia, in Il Messaggero, 7 gennaio 1994, p. 2.
  7. ^ Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 10 marzo 2019.
  8. ^ L’addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia, su Corriere della Sera, 16 novembre 2013.
  9. ^ Francesco Oggiano, Paolo Bonaiuti, ritratto di un turboberlusconiano tradito dal padrone (nonostante la lealtà), su Il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2019.
  10. ^ Bonaiuti lascia Forza Italia, su ANSA, 13 aprile 2014.
  11. ^ Ncd finisce, nasce Alternativa Popolare, in ANSA, 18 marzo 2017.
  12. ^ Serenella Ronda, È morto Paolo Bonaiuti, ex portavoce di Berlusconi, su Agenzia Giornalistica Italiana, 16 ottobre 2019.
  13. ^ A Roma i funerali di Bonaiuti. Presente anche Berlusconi, su Sky TG24, 18 ottobre 2019.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Successore
Vannino Chiti
(Informazione e editoria)
11 giugno 2001 – 17 maggio 2006
con delega all'informazione, alla comunicazione e all'editoria
Ricardo Franco Levi
(Informazione, comunicazione e editoria)
I
Ricardo Franco Levi
(Informazione, comunicazione e editoria)
8 maggio 2008 – 16 novembre 2011
con delega all'informazione e all'editoria
Carlo Malinconico
(Editoria)
Paolo Peluffo
(Informazione e comunicazione)
II

Predecessore Portavoce di Forza Italia Successore
Antonio Tajani 1996 – 2001 Sandro Bondi
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