Palazzo Gio Battista Spinola

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Palazzo Doria, già Gio Battista Spinola
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
IndirizzoVia Giuseppe Garibaldi, 6
Coordinate44°24′39.04″N 8°56′01.1″E / 44.410844°N 8.933639°E44.410844; 8.933639
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1563; XVII-XVIII secolo
Inaugurazione1563
Usouffici
Realizzazione
ArchitettoBernardino Cantone
AppaltatoreGiovanni Battista ed Andrea Spinola
 Bene protetto dall'UNESCO
Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2006
Scheda UNESCO(EN) Genoa: Le Strade Nuove and the system of the Palazzi dei Rolli
(FR) Scheda

Il palazzo Gio Battista Spinola, detto anche palazzo Andrea e Gio Batta Spinola è un edificio sito in via Garibaldi al civico 6 nel centro storico di Genova, inserito il 13 luglio del 2006 nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti in tale data Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[1].

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il terreno ove sorge il palazzo fu acquistato all'asta nel 1551 da Constantino Gentile, che lo rivendette a prezzo raddoppiato ai fratelli Giambattista e Andrea Spinola, che commissionarono la costruzione del palazzo nel 1563. Nel 1566, Andrea cedette la sua quota a Giambattista e la costruzione continuò spedita, cosicché nel 1567 il palazzo fu quasi completato.

Fino al 1968, si riteneva che Giovan Battista Castello ne fosse l'architetto principale. Nel 1968, tuttavia, fu documentato che Bernardino Cantone fu l'architetto e direttore dei lavori, mentre il camino del piano nobile e la corte interna furono progettati da Castello[2][3][4].

Il palazzo subì notevoli trasformazioni tra il XVII e XVIII secolo, quando fu rialzato di un piano e la facciata fu rimodellata, in seguito ai gravi danni subiti nel bombardamento da parte della flotta francese nel 1684, la facciata. In quell'occasione, la facciata ricevette l'attuale decorazione a stucco, con coppie di lesene intervallate dagli assi di finestre.

Nel 1723 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Doria[5].

Nell'atrio si trova una grande lanterna pensile coronata dall'aquila araldica, emblema della famiglia Doria. Da qui si giunge al cortile colonnato e quindi nel piccolo ma grazioso giardino pensile[5][6].

Interni[modifica | modifica wikitesto]

L'interno presenta una ricca decorazione realizzata in gran parte dalla bottega dei Semino. Gli affreschi della volta del salone a piano nobile, riflettono la volontà di celebrazione dinastica degli Spinola rappresentando L'ambasceria di Oberto Spinola e Federico Barbarossa, e altre vicende legate alla famiglia. In una sala Andrea e Ottavio Semino, rappresentano le consuete tematiche mitologiche, quali gli amori degli dei, predilette dalla committenza genovese: Giove e Dafne, Nettuno e Proserpina, Venere e Adone, Giovane ed Europa, "Giove e Antiope.

Di notevole interesse una sala al piano nobile, che oltre alla volta affrescata nel Cinquecento da Luca Cambiaso con la Caduta di Fetonte e altri episodi di audacia punita come la Caduta di Icaro, presenta stucchi settecenteschi di raffinato gusto rococò e preziosi arredi. Sempre nel salone troneggia il monumentale camino cinquecentesco in marmo di gusto manierista, mentre alle pareti sono appesi cinque arazzi fiamminghi della fine del Cinquecento con Storie di Abramo.

In un salotto del piano nobile risulta ancora visibile, nella sua disposizione settecentesca, l'importante quadreria costituita dalla famiglia Doria[5][6].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Proposal for the inscription of Genoa Le Strade Nuove and the System of the Palazzi dei Rolli in the Unesco World Heritage List, Volume I - Dossier, p. 96 e segg.
  2. ^ Poleggi Ennio, Strada Nuova: una lottizzazione del Cinquecento a Genova, Genova, SAGEP Editrice, 1968.
  3. ^ Le Strade Nuove, Genova, SAGEP Editrice, 1986, p. 14.
  4. ^ Ennio Poleggi, Genova Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli, Genova, SAGEP Editrice, 2008, ISBN 978-88-7058-996-2.
  5. ^ a b c Mario Querciolo, 'I Palazzi dei Rolli di Genova, Roma, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, p. 82, ISBN 978-88-240-1143-3.
  6. ^ a b Gioconda Pomella, Guida Completa ai Palazzi dei Rolli, Genova, De Ferrari, p. 33, ISBN 978-88-7172-815-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gioconda Pomella (2007), Guida Completa ai Palazzi dei Rolli Genova. Genova: De Ferrari Editore (ISBN 9788871728155)
  • Mauro Quercioli (2008), I Palazzi dei Rolli di Genova. Roma: Libreria dello Stato (ISBN 9788824011433)
  • Fiorella Caraceni Poleggi (2001), Palazzi Antichi e Moderni di Genova raccolti e disegnati da Pietro Paolo Rubens (1652), Genova, Tormena Editore (ISBN 9788884801302)
  • Mario Labò (2003), I palazzi di Genova di P.P. Rubens. Genova, Nuova Editrice Genovese
  • Ennio Poleggi (1968), Strada Nuova: una lottizzazione del Cinquecento a Genova. Genova: SAGEP Editrice.
  • Ennio Poleggi (2008), Genova Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli. Genova: SAGEP Editrice (ISBN 9788870589962).

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