Oxo-magnesio-hastingsite

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Oxo-magnesio-hastingsite
Classificazione Strunz (ed. 10[1])9.DE.15[1]
Formula chimicaNaCa2(Mg4Fe3+)Si6Al2O22O2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico[3]
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatica[3]
Parametri di cellaa=9,8837(3) Å, b=18,0662(6) Å, c=5,3107(2) Å, β=105,278(1)°, V=914,77(5) Å³, Z=2[3]
Gruppo puntuale2/m[3]
Gruppo spazialeC2/m[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,19(2)[4] g/cm³
Densità calcolata3,219[4] g/cm³
Durezza (Mohs)6[4]
Sfaldaturaperfetta secondo {110}[4]
Fratturascabra[4]
Coloremarrone[4]
Lucentezzavitrea[4]
Opacitàtrasparente in piccoli frammenti[4]
Strisciobianco[4]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

L'oxo-magnesio-hastingsite è un minerale, un anfibolo appartenente al gruppo degli ossi-anfiboli[5].

È un anfibolo anidro scoperto nell'area del lago Natron nel nord della Tanzania, più precisamente nel piccolo cono vulcanico di Deeti, uno degli oltre duecento presenti nell'area[6].

Nel 1997 furono rinvenuti nel cono vulcanico di Deeti dei megacristalli di anfibolo insolitamente grandi classificati come pargasite ed orneblenda-pargasite ma analisi cristallografiche e chimiche più dettagliate hanno provato che si trattava di un nuovo anfibolo in seguito approvato dall'IMA nel 2011 con il nome di ferrikaersutite e formula chimica NaCa2(Mg3Fe3+Ti)Si6Al2O22O2 ma nel 2013 il nome e la formula chimica sono stati cambiati in quelli attuali in seguito alle modifiche della nomenclatura degli anfiboli adottate nel 2012 (IMA 2012)[4].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

L'oxo-magnesio-hastingsite è stata trovata sotto forma di cristalli singoli fino a 12 cm di forma arrotondata senza facce cristalline evidenti con un caratteristico aspetto liscio di colore bruno, raramente presentano inclusioni euedrali di diopside[4].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

L'oxo-magnesio-hastingsite è stata scoperta nel tufo melilitico contenente, oltre all'anfibolo, megacristalli di diopside e flogopite e xenoliti di peridotiti anfibolo-micacee, pirosseniti e ijoliti[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Oxo-magnesio-hastingsite mineral information and data — mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 31 luglio 2014.
  2. ^ Zaitsev, p. 2773.
  3. ^ a b c d e f Zaitsev, p. 2781.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l Zaitsev, p. 2774.
  5. ^ Hawthorne, pp. 2039-2040.
  6. ^ Zaitsev, pp. 2773-2734.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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