La mineralogia è la scienza che studia la composizione chimica, la struttura cristallina e le caratteristiche fisiche (ad esempio durezza, magnetismo e proprietà ottiche) dei minerali, nonché la loro genesi, trasformazione ed utilizzo da parte dell'uomo.
La mineralogia comprende le seguenti sottodiscipline:
Mineralogia descrittiva: si occupa della misurazione e della registrazione delle proprietà fisiche che sono di ausilio nell'identificazione e nella descrizione dei minerali.
Cristallografia: indaga la struttura interna delle sostanze cristalline.
Cristallochimica: studia le relazioni tra composizione chimica, struttura interna e proprietà fisiche.
Classificazione mineralogica: classificazione di tutte le specie minerali esistenti.
Distribuzione geologica: caratterizzazione del luogo di origine dei minerali.
La rosa del deserto è una formazione minerale comune nei paesi desertici. Di colore che sfuma dall'arancione al giallo-ocra è un aggregato di cristalli di gesso che si forma in ben determinate condizioni ambientali e climatiche.
Per la sua formazione è necessaria una falda freatica poco profonda, uno strato di gesso relativamente superficiale ricoperto di sabbia e un clima arido.
Il gesso a contatto con l'acqua di falda o con la pioggia viene parzialmente solubilizzato e risale per capillarità con l'acqua. Le temperature desertiche evaporano l'acqua e provocano la precipitazione del gesso in cristalli dalla tipica disposizione. La colorazione dipende dall'inclusione di sabbia all'interno del cristallo.
Le dimensioni di questi aggregati cristallini variano da pochi centimetri ad alcuni metri.
Il professore Antonio D'Achiardi è stato professore dell'Università di Pisa presso la cattedra di Mineralogia e Petrografia. Egli fu il primo a fornire la descrizione del minerale che fu poi chiamato Dachiardite, scoperto dal figlio Giovanni in una pegmatite granitica presso San Piero di Campo, all'Isola d'Elba.
Nel 1859 fu nominato Aiuto provvisorio nel laboratorio di Chimica generale diretto dal professore Sebastiano De Luca.
Il 22 febbraio1860, mentre era occupato nella preparazione dell'acido nitrico, fu colpito da una disgrazia, che lo portò alla perdita dell'occhio sinistro. Per tale motivo dovette lasciare il laboratorio di chimica in cui era stato assunto ed iniziò a dedicarsi, da autodidatta, alla mineralogia. Assieme a Quintino Sella e Giovanni Strüver è considerato uno dei fondatori di questa scienza.