Ferro-taramite

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Ferro-taramite
Classificazione Strunz9.DE.20[1]
Formula chimicaNa(NaCa)(Fe2+3Al2)(Si6Al2)O22(OH)2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico[3]
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatica[3]
Parametri di cellaa=9,7489(5) Å, b=17,9377(7) Å, c=5,3233(3) Å, β=104,539(5)°, V=901,1(2) Å³, Z=2[3]
Gruppo puntuale2/m[3]
Gruppo spazialeC2/m[3]
Proprietà fisiche
Densità calcolata3,29[4] g/cm³
Sfaldaturascarsa secondo {110}[4]
Fratturafragile[4]
Coloreverde bluastro[4]
Lucentezzavitrea[4]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La ferro-taramite è un minerale, un anfibolo appartenente, secondo la nomenclatura degli anfiboli del 2012 (IMA 2012), al sottogruppo degli anfiboli di sodio-calcio[2].

La nuova specie di minerale è stata scoperta nella località di Liset nei pressi di Selje, regione Vestlandet, Norvegia[5] e le è stato attribuito il nome di aluminotaramite in base alla nomenclatura degli anfiboli del 1997[6]. La revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012 ha comportato la modifica del nome in ferro-taramite[2].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

È stata trovata sotto forma di grani di dimensioni inferiori al millimetro[4].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La ferro-taramite è stata scoperta nell'eclogite retrograda associata a nybøite, clinopirosseno, granato, rutilo, paragonite, plagioclasio, quarzo, zoisite e apatite[4]. La ferro-taramite si è formata per sostituzione della nybøite durante il passaggio dalla facies eclogitica in condizioni di alta pressione alla facies anfibolitica con la risalita ed il metamorfismo retrogrado[4]. L'alluminio, il ferro ferroso (Fe2+) ed il calcio necessari sono stati forniti dal riassorbimento del granato[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ferro-taramite mineral information and data — mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 14 agosto 2014.
  2. ^ a b c Hawthorne, p. 2037.
  3. ^ a b c d e f Oberti, p. 1430.
  4. ^ a b c d e f g h i Oberti, p. 1429.
  5. ^ Oberti, p. 1428.
  6. ^ Leake (1997), p.229.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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