Potassic-chloro-pargasite

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Potassic-chloro-pargasite
Classificazione Strunz (ed. 10[1])9.DE.15[1]
Formula chimicaKCa2(Mg4Al)(Si6Al2)O22Cl2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico[3]
Sistema cristallinomonoclino[3]
Parametri di cellaa=9,843(3) Å, b=18,130(5) Å, c=5,362(3) Å, β=105,5(5)°, V=922,1(6) Å³, Z=2[3]
Gruppo puntuale2/m[3]
Gruppo spazialeC2/m[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,29(5)[3] g/cm³
Densità calcolata3,35(3)[3] g/cm³
Durezza (Mohs)[3]
Sfaldaturaperfetta secondo {110}[4]
Colorenero[3]
Lucentezzavitrea[5]
Opacitàopaca[5]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La potassic-chloro-pargasite è un minerale, un anfibolo classificato come appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio in base alla revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012 (IMA 2012)[2].

È l'analogo della pargasite con il potassio al posto del sodio e il cloro al posto del gruppo ossidrilico (OH-).

Il minerale è stato scoperto sul Monte Elgoras nella tundra di Salnye, penisola di Kola, Russia e approvato dall'IMA nel 2001 col nome potassic-chloropargasite in base alle regole per la nomenclatura vigenti al momento della scoperta[3].

Secondo la nomenclatura degli anfiboli del 2003, il nome avrebbe dovuto essere chloro-potassic-pargasite perché i prefissi vanno messi in ordine alfabetico, infine la nomenclatura del 2012 ha specificato di usare i prefissi in base all'ordine in cui appaiono nella formula per cui il nome è stato cambiato in potassic-chloro-pargasite[6].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La potassic-chloro-pargasite è stata scoperta sotto forma di granuli di colore nero di dimensione fino a 0,5 mm[3].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La potassic-chloro-pargasite è stata trovata nella granulite associata a chlorapatite, almandino, diopside, enstatite, biotite ricca di cloro, potassic-pargasite, marialite e plagioclasio[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Potassic-chloro-pargasite mineral information and data — mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 10 giugno 2014.
  2. ^ a b Hawthorne, p. 2036.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Chukanov, p. 58.
  4. ^ Jambor, p. 933.
  5. ^ a b Grice, p. 984.
  6. ^ Hawthorne, p. 2033.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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