Kombucha

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Un bicchiere di kombucha preparato con tè nero

La kombucha o combucha è una bevanda altamente frizzante, ottenuta dalla fermentazione del zuccherato.

La fermentazione avviene tramite una coltura simbiotica di lieviti e batteri chiamata "SCOBY" (symbiotic culture of bacteria and yeast, coltura simbiotica di batteri e lieviti) o anche semplicemente "coltura di kombucha".

Biologia del kombucha

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La coltura contiene una simbiosi di Acetobacter (batteri che producono acido acetico) e lievito, soprattutto Brettanomyces bruxellensis, Candida stellata, Schizosaccharomyces pombe, Torulaspora delbrueckii e Zygosaccharomyces bailii[1]. Sono proprio i batteri acetici a produrre sulla superficie della fermentazione una massa di cellulosa simile a una grande frittella di colore chiaro che spesso viene chiamata fungo, o con l'acronimo SCOBY ("Symbiotic Colony of Bacteria and Yeast", colonia simbiotica di batteri e lievito), mentre il termine tecnico è zoogleal mat.

Da un'analisi fatta su campioni con provenienze diverse sono stati identificati i seguenti generi di lieviti[2]:

  1. Brettanomyces nel 56% dei campioni
  2. Zygosaccharomyces nel 29% dei campioni
  3. Saccharomyces nel 26% dei campioni

mentre, nella pellicola di lievito (poco chiaro, la pellicola è di cellulosa, il seguente elenco si riferisce a un'analisi della pellicola e quella precedente del medium liquido?), Candida krusei o Issatchenkia orientalis / Issatchenkia occidentalis così come Kloeckera, Hanseniaspora.

Storia e terminologia

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Le origini esatte del tè kombucha non sono note ma si ipotizza sia originario della regione della Manciuria, attorno al mare di Bohai, e si sa che dall'estremo Oriente si è diffusa nell'Impero russo.[3]

In Giappone il tè kombucha è noto come "kocha kinoko". In lingua giapponese kombu significa "kelp" (un tipo di alga marina)[4] e "cha" significa tè. Probabilmente il nome occidentale deriva da un fraintendimento: probabilmente i parlanti anglofoni che per primi vennero a contatto con la variante giapponese della bevanda pensarono che il termine per tè alle alghe, kombucha appunto, volesse dire tè fermentato e diffusero questo nuovo termine.[5][6]

Il "fungo del tè" russo

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Il processo di preparazione del kombucha fu introdotto in Russia e in Ucraina alla fine dell'800 e si diffuse all'inizio del '900. La coltura del kombucha è chiamata localmente čajnyj grib, (чайный гриб - 'fungo del tè') e la bevanda è chiamata grib (гриб - 'fungo'), "tè kvas (квас)", o semplicemente "kvas (квас)", anche se il kombucha è diverso dal normale "kvas (квас)" che non è fatto con il tè e di solito viene fermentato solo con lievito, non con batteri.

Il kombucha può essere trovato in commercio o preparato in casa.[7] Si ottiene sciogliendo lo zucchero in acqua bollente non clorata. Le foglie di tè vengono immerse nell'acqua zuccherata calda e poi scartate. Questo tè zuccherato viene poi raffreddato per permettere l'aggiunta della coltura SCOBY. La miscela viene quindi versata in un bicchiere sterilizzato, insieme al tè kombucha già fermentato in precedenza, per abbassare il pH. Il contenitore viene poi coperto con un tovagliolo di carta, o un tessuto traspirante, per evitare che insetti, come i moscerini della frutta, contaminino la preparazione.

Lo scoby, coltura simbiotica di batteri e lieviti, è un ingrediente utilizzato nella fermentazione e nella produzione del kombucha. La fermentazione è un processo chimico in cui i carboidrati dello zucchero o dell'amido si trasformano in alcol o acido. L'aspetto può variare, ma è tipicamente un disco piatto, denso, rotondo, gommoso e opaco con un lieve odore simile all'aceto. La formazione di muffa o di forte odore, a volte simile al formaggio, indicano che lo scoby si sta alterando e quindi deve essere scartato.

La struttura dello scoby è composta principalmente da un tipo di fibra insolubile nota come cellulosa e ospita una varietà di specie di lieviti e batteri che aiutano il processo di fermentazione nella creazione del kombucha. Lo scoby è reperibile in alcuni negozi specializzati, o su internet, ma può anche essere prodotto in casa.[8]

Indicazioni sulla salute

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Molte persone bevono il tè kombucha per presunti benefici per la salute.[9][10] Questi presunti benefici spazierebbero dalla cura della stitichezza fino alla cura del cancro, passando per l'essere un rimedio antinvecchiamento e contro l'artrite.[10] Non esistono molti studi clinici in grado di dimostrare l'esistenza di possibili effetti positivi.[9][11][12] Tranne uno sulle possibili ricadute positive sui livelli di glucosio.[13]

  1. ^ Yeast ecology of Kombucha fermentation, su sciencedirect.com.
  2. ^ The yeast spectrum of the ‘tea fungus Kombucha’ - Mayser - 2009 - Mycoses - Wiley Online Library
  3. ^ G Sreeramulu, Y Zhu e W Knol, Kombucha fermentation and its antimicrobial activity (PDF), in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 48, n. 6, 2000, p. 2589, DOI:10.1021/jf991333m, PMID 10888589.
    «It originated in northeast China (Manchuria) and later spread to Russia and the rest of the world.»
  4. ^ U.S. 'kombucha': smelly and no kelp | The Japan Times Online
  5. ^ merriam-webster.com, https://www.merriam-webster.com/dictionary/kombucha.
  6. ^ (EN) Rosalba Corte, The History & Globalization of Kombucha Tea, su Professional Tea Taster, 22 giugno 2020. URL consultato il 10 settembre 2021.
  7. ^ (EN) Nicolas Desjardins, How to Make Kombucha at Home - 3 Fruits Recipes, su Fonsly, 13 novembre 2019. URL consultato il 27 luglio 2021.
  8. ^ Scoby come farlo in casa, su dorg.it.
  9. ^ a b (EN) Rasu Jayabalan, Radomir V. Malbaša e Eva S. Lončar, A Review on Kombucha Tea—Microbiology, Composition, Fermentation, Beneficial Effects, Toxicity, and Tea Fungus, in Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety, vol. 13, n. 4, 2014, pp. 538–550, DOI:10.1111/1541-4337.12073. URL consultato il 27 luglio 2021.
  10. ^ a b (EN) E. Ernst, Kombucha: a systematic review of the clinical evidence, Centre for Reviews and Dissemination (UK), 2003. URL consultato il 27 luglio 2021.>
  11. ^ Silvia Alejandra Villarreal-Soto, Sandra Beaufort, Jalloul Bouajila, Jean-Pierre Souchard e Patricia Taillandier, Understanding Kombucha Tea Fermentation: A Review (PDF), in Journal of Food Science, vol. 83, n. 3, 2018, pp. 580–588, DOI:10.1111/1750-3841.14068, ISSN 0022-1147 (WC · ACNP), PMID 29508944.
  12. ^ Kapp JM, Sumner W, Kombucha: a systematic review of the empirical evidence of human health benefit, in Ann Epidemiol, vol. 30, febbraio 2019, pp. 66–70, DOI:10.1016/j.annepidem.2018.11.001, PMID 30527803.
  13. ^ (EN) Sarah Riehl, Drinking Kombucha May Reduce Blood Sugar Levels in People with Type 2 Diabetes, su School of Health, 1º agosto 2023. URL consultato il 6 agosto 2023.

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