Independent Spirit Awards 2003

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La cerimonia di premiazione della 18ª edizione degli Independent Spirit Awards si è svolta il 22 marzo 2003[1] sulla spiaggia di Santa Monica, California ed è stata presentata da John Waters. Halle Berry è stata il presidente onorario. Per la prima volta le opere candidate come miglior film sono state onorate con canzoni satiriche, diventate poi un elemento caratteristico degli Spirit Awards nelle edizioni successive.[2]

La manifestazione è stata segnata da un evento cruciale accaduto appena due giorni prima, l'inizio della Seconda guerra del Golfo: Elvis Costello ha cantato What's So Funny 'Bout Peace, Love and Understanding e Michael Moore, vincitore del premio per il miglior documentario con Bowling a Columbine, ha fatto un discorso contro la guerra dichiarata da George W. Bush.[2]

Vincitori e candidati[modifica | modifica wikitesto]

I vincitori sono indicati in grassetto, a seguire gli altri candidati.

Miglior film[modifica | modifica wikitesto]

Miglior attore protagonista[modifica | modifica wikitesto]

Miglior attrice protagonista[modifica | modifica wikitesto]

Miglior regista[modifica | modifica wikitesto]

Miglior fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Miglior sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

Miglior attore non protagonista[modifica | modifica wikitesto]

Miglior attrice non protagonista[modifica | modifica wikitesto]

Miglior film d'esordio[modifica | modifica wikitesto]

Miglior sceneggiatura d'esordio[modifica | modifica wikitesto]

Miglior documentario[modifica | modifica wikitesto]

Miglior performance di debutto[modifica | modifica wikitesto]

Miglior film straniero[modifica | modifica wikitesto]

Premio John Cassavetes[modifica | modifica wikitesto]

Truer Than Fiction Award[modifica | modifica wikitesto]

Producers Award[modifica | modifica wikitesto]

Someone to Watch Award[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) IMDb - Independent Spirit Awards 2003, su imdb.com. URL consultato il 30-3-2010 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2010).
  2. ^ a b (EN) Spirit Awards History, su spiritawards.com. URL consultato il 30-3-2010 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2009).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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