Il nastro bianco

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Il nastro bianco
Una scena del film.
Titolo originaleDas weiße Band - Eine deutsche Kindergeschichte
Lingua originaletedesco, italiano, polacco, latino
Paese di produzioneAustria, Germania, Francia, Italia
Anno2009
Durata144 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,85:1
Generedrammatico
RegiaMichael Haneke
SoggettoMichael Haneke
SceneggiaturaMichael Haneke
ProduttoreVeit Heiduschka, Stefan Arndt, Michael Katz, Ulli Neumann, Margaret Ménégoz, Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi (produttore associato)
Produttore esecutivoMichael Katz
Casa di produzioneX-Filme Creative Pool, Wega Film, Les Films du Losange, Lucky Red
Distribuzione in italianoLucky Red
FotografiaChristian Berger
MontaggioMonika Willi
ScenografiaChristoph Kanter
CostumiMoidele Bickel
TruccoWaldemar Pokromski, Sandra Jethon, Anette Keiser
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il nastro bianco (Das weiße Band - Eine deutsche Kindergeschichte) è un film del 2009, diretto da Michael Haneke, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 62º Festival di Cannes.[1]

Ha vinto il Golden Globe per il miglior film straniero ed è stato candidato all'analoga categoria dei Premi Oscar 2010.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film si svolge in un villaggio nel nord della Germania protestante, tra il 1913 e il 1914, poco prima dell'inizio della prima guerra mondiale. Nei mesi precedenti all'inizio della guerra, la vita del villaggio è sconvolta da alcuni strani avvenimenti che appaiono inspiegabili: il medico del villaggio cade da cavallo e si ferisce a causa di una corda tesa nell'erba; il figlio del barone, proprietario terriero, viene seviziato; la finestra della camera di un bambino in fasce viene lasciata aperta in pieno inverno causandone quasi la morte; il fienile del barone viene dato alle fiamme; infine, il piccolo figlio disabile della levatrice viene selvaggiamente torturato. La vita delle diverse famiglie ne è turbata, senza che nessuno trovi la ragione di questi fatti né i colpevoli. Solo il maestro del villaggio ha un'intuizione.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Awards 2009, su festival-cannes.fr. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).

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Controllo di autoritàVIAF (EN316752385 · LCCN (ENno2016104305 · GND (DE7676913-6 · BNF (FRcb167326797 (data) · J9U (ENHE987009957542605171
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