Gli orrori del castello di Norimberga
Gli orrori del castello di Norimberga | |
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Una scena del film | |
Paese di produzione | Italia, Germania Ovest |
Anno | 1972 |
Durata | 98 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | orrore |
Regia | Mario Bava |
Soggetto | Vincent Fotre |
Sceneggiatura | Vincent Fotre |
Produttore | Alfredo Leone |
Produttore esecutivo | Sam Lang, J. Arthur Elliot |
Casa di produzione | Leone International Production, Cinevision Ltd. |
Fotografia | Mario Bava, Antonio Rinaldi |
Montaggio | Carlo Reali |
Effetti speciali | Franco Tocci |
Musiche | Stelvio Cipriani |
Trucco | Silvana Petri |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Gli orrori del castello di Norimberga è un film del 1972 diretto da Mario Bava.
Film horror con soggetto e sceneggiatura di Vincent Fotre.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Peter Kleist, da poco giunto a Vienna, viene ospitato dallo zio Karl Hummel. Il giovane vuole scoprire la storia di un suo antenato, il barone Otto Von Kleist, noto anche come "Il Barone Sanguinario". Il parente lo porta, quindi, a visitare il castello del defunto e lì conoscono Eva Arnold, studentessa d'architettura.
In seguito, Karl invita il nipote ed Eva a cena. Durante il pasto, si accenna ad una certa Elisabeth Hölle, una strega che maledì il barone, dopo che quest'ultimo la punì a morte.
Terminato di mangiare, Peter propone ad Eva di tornare al castello e di cercare di far resuscitare il suo antenato. Nonostante alcuni presagi, l'avo non si fa vivo e così, il giorno seguente, i due giovani riprovano nuovamente il sortilegio. Questa volta, ignari del pericolo, Eva e Peter risvegliano il barone.
Nel frattempo, presso la dimora del Sanguinario, si tiene un'asta. L'ultima offerta è la proprietà della fortezza stessa. L'intero immobile viene acquistato da un misterioso signore invalido, Alfred Becker, che intende restaurarlo e usarlo come proprietà privata.
Eva, nel mentre, viene più volte pedinata dal barone. Nessuno, inizialmente, crede alla storia della ragazza. Successivamente, Karl e Peter cambiano idea e, per trovare una soluzione, decidono di consultare una medium. Quest'ultima riesce ad "entrare in contatto" con lo spirito di Elisabeth. La megera riferisce che l'unico modo per uccidere il barone è quello di far tornare in vita una vittima del Sanguinario.
Peter avvisa il signor Becker del pericolo che incombe nel castello. L'anziano non crede alle parole del giovane. Ben presto si scoprirà che, in realtà, Becker simula tutto e che è lui stesso il barone.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Regia
[modifica | modifica wikitesto]Ancora una volta Mario Bava sperimenta, in qualità anche di direttore della fotografia, luci paranormali, tendenti spesso al rosso o a colori caldi. Si notano, inoltre, ampi usi di zoomate per le scene più spaventose.[1]
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Il film, nonostante il titolo faccia riferimento a Norimberga, è stato interamente girato in Austria.[2]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Data di uscita
[modifica | modifica wikitesto]La pellicola uscì nelle sale italiane il 27 maggio del 1972. Sempre lo stesso anno venne distribuito negli USA, dove è conosciuto col titolo internazionale Baron Blood.
Divieti
[modifica | modifica wikitesto]In Italia il lungometraggio, sia al cinema che in home video, è stato vietato ai minori di 14 anni per scene violente e contenuto sessuale moderato.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]Morando Morandini, nel suo dizionario omonimo, accoglie tiepidamente il film di Bava. Lo considera «divertente più che spaventevole.»[3] Di simile avviso, si ricordano anche le parole di Roger Ebert («A volte è buffo vedere un film horror brutto. Il problema è che [...] non lo è abbastanza»).[4]
Incassi
[modifica | modifica wikitesto]Gli orrori del castello di Norimberga ha incassato complessivamente 269.812.000 lire a livello nazionale.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Manlio Gomarasca, Gli Orrori del castello di Norimberga (Baron Blood), Extra, su YouTube. URL consultato il 17 febbraio 2022.
- ^ Gli orrori del castello di Norimberga, su cgentertainment.it. URL consultato il 16 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2022).
- ^ Gli orrori del castello di Norimberga, su mymovies.it.
- ^ Roberto Pisoni, Kill Baby Kill! Il cinema di Mario Bava, ed. Unmondoaparte, Roma, 2007, p.290
- ^ Roberto Curti, Italian Gothic Horror Films, 1970-1979, McFarland, 2017, ISBN 1476629609.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gli orrori del castello di Norimberga, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Gli orrori del castello di Norimberga, su FilmAffinity.
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (DE, EN) Gli orrori del castello di Norimberga, su filmportal.de.