Forze armate fiumane

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Forze armate fiumane
Gabriele d'Annunzio con un gruppo di ufficiali legionari.
Descrizione generale
Attivain servizio
dal 12 settembre 1919
al 31 dicembre 1920
NazioneBandiera dell'Italia Italia (dal 12 settembre 1919
all'8 settembre 1920)
bandiera Reggenza Italiana del Carnaro (dall'8 settembre 1920
al 31 dicembre 1920)
Guarnigione/QGFiume
DecorazioniMedaglia commemorativa della spedizione di Fiume
Parte di
Reparti dipendenti
forze di terra
forze di mare
volontariato
Comandanti
ComandanteGabriele D'Annunzio
Generale di DivisioneSante Ceccherini (da ottobre 1919 a novembre 1920)
Generale IspettorePietro Paolo Vagliasindi (da novembre 1920 a gennaio 1921)
Comandante Legione FiumanaGiovanni Host-Venturi
Degni di notaGiuseppe Piffer Ulisse Igliori Guido Keller Ettore Muti Renato Ricci Eugenio Coselschi Giovanni Giuriati
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Le Forze armate fiumane erano costituite da ribelli del Regio esercito e della Regia marina e volontari che parteciparono all'Impresa di Fiume, sotto il comando di Gabriele D'Annunzio. Occuparono la città di Fiume - contesa tra Regno d'Italia e Regno di Jugoslavia - dal 12 settembre 1919 al gennaio 1921.

I suoi componenti erano definiti "legionari". Nelle forze di terra era inquadrata anche l'aviazione, quelle di mare dipendevano dal Comando marina legionaria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

A Fiume, nell'aprile 1919, il capitano Giovanni Host-Venturi creò la Legione "Fiumana", costituita da un nucleo di volontari per difendere la città dal contingente francese di stanza nella città, ritenuto filo-iugoslavo, e invocando l'intervento di D'Annunzio. D'Annunzio guidò un gruppo di 2.600 militari nazionalisti e irregolari da Ronchi, vicino a Monfalcone fino a Fiume, prendendone il possesso il 12 settembre 1919, e proclamandone l'annessione al Regno d'Italia. Nel marzo 2020 il reparto dei Reali Carabinieri abbandonò la città.

Fino all'8 settembre 1920 vennero definite "Divisione dell'Esercito italiano in Fiume d'Italia", e da quella data, quando fu dichiarata Fiume stato indipendente, divennero le Forze Armate della Reggenza italiana del Carnaro.

Nel novembre 1920 con il trattato di Rapallo fu costituito lo Stato libero di Fiume, ma D'Annunzio non accettò il trattato e la città fu allora occupata dalle forze militari regolari italiane (24-30 dicembre 1920) dopo gli scontri con i legionari fiumani del cosiddetto Natale di sangue.

Dettami legislativi[modifica | modifica wikitesto]

Le Forze armate fiumane erano suddivise in:

  • Forza di terra (armi di fanteria, artiglieria, mezzi corazzati)
  • Forza di mare (Flotta del Quarnaro)
  • Volontariato (volontari irredentisti e coscritti locali)

Dopo la proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro, la Carta del Carnaro previde alcune norme per la ricostituzione delle forze armate fiumane, che tuttavia non furono applicate.

«Del comandante
XXXXIII
Quando la Reggenza venga in pericolo estremo e veda la sua salute nella devota volontà di uno solo, che sappia raccogliere, eccitare e condurre tutte le forze del popolo alla lotta e alla vittoria, il Consiglio nazionale solennemente adunato nell'Arengo può nominare a viva voce per voto il Comandante e a lui rimettere la potestà suprema senza appellazione. Il Consiglio determina il più o men tempo breve dell'imperio non dimenticando che nella Repubblica romana la dittatura durava sei mesi.

XXXXIV
Il Comandante, per la durata dell'imperio, assomma tutti i poteri politici e militari, legislativi ed esecutivi. I partecipi del Potere esecutivo assumono presso di lui officio di segretarii e commissarii.

XXXXV
Spirato il termine dell'imperio, il Consiglio nazionale si raduna e delibera:

  • di riconfermare il Comandante nella carica;
  • oppure di sostituire in suo luogo un altro cittadino;
  • oppure di deporlo;
  • o anche di bandirlo.

XXXXVI
Ogni cittadino investito dei diritti politici, sia o non sia partecipe dei poteri nella Reggenza, può essere eletto al supremo officio.

Della difesa nazionale
XXXXVII
Nella Reggenza italiana del Carnaro tutti i cittadini, d'ambedue i sessi, dall'età di diciassette anni all'età di cinquantacinque, sono obbligati al servizio militare per la difesa della terra. Fatta la cerna, gli uomini validi servono nelle forze di terra e di mare, gli uomini meno atti e le donne salde servono nelle ambulanze, negli ospedali, nelle amministrazioni, nelle fabbriche d'armi, e in ogni altra opera ausiliaria, secondo la attitudine e secondo la perizia di ognuno.

XXXXVIII
A tutti i cittadini che durante il servizio militare abbiano contratto una infermità insanabile, e alle loro famiglie in bisogno, è dovuto il largo soccorso dello Stato. Lo Stato adotta i figli dei cittadini gloriosamente caduti in difesa della terra, soccorre i consanguinei se sieno in distretta, raccomanda i nomi dei morti alla memoria delle generazioni.

XXXXIX
In tempo di pace e di sicurezza, la Reggenza non mantiene l'esercito armato; ma tutta la nazione resta armata, nei modi prescritti dall'apposita legge, e allena con sagace sobrietà le sue forze di terra e di mare. Lo stretto servizio è limitato ai periodi d'istruzione e ai casi di guerra guerreggiata o di pericolo prossimo. In periodo d'istruzione e in caso di guerra, il cittadino non perde alcun dei suoi diritti civili e politici; e non può esercitarli quando sieno conciliabili con la necessità della disciplina attiva.»

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Le Forze armate fiumane erano così costituite:

Le forze di terra[modifica | modifica wikitesto]

Comando:

  • Quartier generale
    • U.C.M. - ufficio colpi di mano ("Uscocchi")
      • sezione marittima
      • sezione terrestre
    • U.F. - ufficio falsi
  • Comando divisione militare
  • Battaglione ufficiali

Alpini:

Arditi:

Artiglieria:

Autieri:

  • 54° Autodrappello

Bersaglieri:

Carabinieri:

Cavalleria:

Fanteria:

Genio:

  • 28ª Compagnia genio
  • Compagnia mista genio

Granatieri:

  • Battaglione granatieri poi Legione "di Ronchi" (comandante magg. Carlo Reina)
    • 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna" (1 ufficiale e 11 granatieri)
    • 2º Reggimento "Granatieri di Sardegna" (21 ufficiali e 164 granatieri)
      • Compagnia di stato maggiore (31 granatieri)
      • 1º Battaglione granatieri (103 granatieri)
        • 1ª Compagnia granatieri (29 granatieri)
        • 2ª Compagnia granatieri (38 granatieri)
        • 3ª Compagnia granatieri (13 granatieri)
        • 874ª Compagnia mitraglieri Granatieri (23 granatieri)
      • 3º Battaglione granatieri (20 granatieri)
        • 9ª Compagnia granatieri (10 granatieri)
        • 760ª Compagnia mitraglieri granatieri (3 granatieri)
        • 3º Reparto zappatori granatieri (7 granatieri)
      • Gruppo mitraglieri di brigata granatieri
      • Reparto arditi
    • vari reparti (10 granatieri)

Mitraglieri:

  • 1533ª Compagnia mitraglieri FIAT
  • 1669ª Compagnia mitraglieri FIAT
  • Compagnia mitraglieri "Egidio Greco"

Aviazione militare:

Volontari[modifica | modifica wikitesto]

Le forze di mare[modifica | modifica wikitesto]

Alla caduta della Reggenza italiana del Carnaro le predette unità, considerate "ribelli" dalla Regia Marina Italiana, trasferite nel porto di Pola il 16 gennaio 1921, furono rinominate.

  • Regio caccia torpediniere "Agostino Bertani" (R.C.T. Bertani) in regia torpediniera "Enrico Cosenz" (R.T. CS)
  • Regio caccia torpediniere "Pilade Bronzetti" (R.C.T. BR) in regio caccia torpediniere "Giuseppe Dezza" (R.C.T. DZ)
  • Regio caccia torpediniere "Espero" (R.C.T. ES) in regio caccia torpediniere "Turbine" (R.C.T. TB)
  • Regio caccia torpediniere "Francesco Nullo" (R.C.T. NL) in regio caccia torpediniere "Fratelli Cairoli" (R.C.T. CL)
  • Regia torpediniera costiera "66 P.N." in regia torpediniera costiera "70 P.N."
  • Regia torpediniera costiera "68 P.N." in regia torpediniera costiera "71 P.N."
  • Regio motoscafo anti sommergibile 63 Elco 40ton 1ª Serie "88" (M.A.S. 88) in regio motoscafo anti sommergibile 63 Elco 40ton 1ª Serie "89" (M.A.S. 89)
  • Regio motoscafo anti sommergibile 103 Elco 40ton 2ª Serie "109" (M.A.S. 109) in regio motoscafo anti sommergibile 103 Elco 40ton 2ª Serie "104" (M.A.S. 104)
  • Regio motoscafo anti sommergibile 103 Elco 40ton 2ª Serie "112" (M.A.S. 112) in regio motoscafo anti sommergibile 103 Elco 40ton 2ª Serie "264" (M.A.S. 264)
  • Regio motoscafo anti sommergibile 253 Elco Italiana 40ton 1ª Serie "310" (M.A.S. 310) in regio motoscafo anti sommergibile 253 Elco Italiana 40ton 1ª Serie "296" (M.A.S. 296)

Le seguenti navi furono preda di guerra:

Altri reparti[modifica | modifica wikitesto]

Consistenza truppe al novembre 1919[modifica | modifica wikitesto]

Il tenente colonnello Francesco Lorenzo Pullè, inviato del Governo italiano a Fiume, il 18 novembre 1919 così valutava la consistenza delle truppe dannunziane.

Unità Ufficiali Legionari Totale
Raggruppamento bersaglieri Dezzani 160 2.314 2.474
Raggruppamento arditi Repetto 151 1.914 2.065
Brigata Randaccio 0 1.060 1.060
Comando artiglieria 85 774 859
Battaglione volontari fiumani 45 584 629
Brigata Sesia 0 600 600
Battaglione volontari giuliani 54 448 502
Brigata Firenze 0 500 500
Comandi e servizi logistici 45 343 388
Guardia di finanza 15 329 344
Comando genio 11 233 244
Bersaglieri ciclisti 24 190 214
Volontari 0 200 200
Granatieri 0 180 180
Compagnia speciale arditi 2 132 134
Regi carabinieri 1 132 133
1ª e 2ª Squadriglia autoblindo 11 82 93
Genio minatori 4 74 78
Squadrone cavalleria 7 69 76
Totale 615 10.158 10.773

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]